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Autore: Amartigenia    10/08/2013    2 recensioni
Questa flashfic è frutto di un'idea che ho sempre avuto in testa sin da quando ho cominciato a leggere Harry Potter, poichè mi sembrava una soluzione piuttosto ovvia per Voldemort per risolvere il "Problema Harry Potter". Per essere più chiari si tratta di un altro scontro faccia a faccia per i due, ma con un piccolo colpo di scena.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Questa One-shot è frutto di un'idea che mi è balenata spesso in mente, fin da quando ho cominciato a leggere Harry Potter. Si colloca durante il settimo anno, ma in un contesto vago che non segue necessariamente gli sviluppi della storia originale. Spero vi piaccia.

Harry correva. Mentre si inoltrava sempre più nel folto della Foresta Nera, col fiato corto e ignaro della direzione che stava prendendo, inciampava ripetutamente nelle radici degli alberi e si graffiava passando attraverso gli arbusti e i rami troppo bassi, ma quasi non se ne accorgeva. Il suo unico pensiero era seminare chi lo stava inseguendo, vale a dire Voldemort e gran parte dei suoi seguaci. Cercava di farsi coraggio pensando a quante volte, nonostante la situazione sembrasse disperata, era riuscito a sfuggirgli e in ogni caso ad avere la meglio, con l'aiuto dei suoi amici,dei professori e indubbiamente della Dea Bendata. Ma questa volta nessuno era lì per aiutarlo: Ron ed Hermione erano lontani, alla ricerca di altri Horcrux, Silente era morto e tutti gli altri erano rinchiusi nel castello, tenuti prigionieri e torturati.Sapeva che la Buona Sorte non lo avrebbe saputo aiutare: erano troppi e lui era troppo debole. Ma l'istinto di sopravvivenza aveva la meglio, perciò continuava a correre sentendo poco lontano le voci dei Mangiamorte e vedendo i lampi degli incantesimi che lanciavano per individuarlo. Quando si trovò di fronte a una profonda scarpata però, dovette fermarsi. E pochi secondi dopo udì la voce che gli fece scorrere un brivido gelido lungo la schiena. Voldemort era dietro di lui, e dietro Voldemort una folla di uomini incappucciati di nero.

-"Bene bene,Harry...finalmente ti ho trovato. Ero molto preoccupato che tu potessi perderti in questa foresta, non è vero ragazzi?" disse il Signore Oscuro, beffardo.

Il moro rimase in silenzio, guardando quegli uomini che sghignazzavano come se il loro Signore avesse detto la cosa più divertente del mondo.

-"Ora, Harry, parliamo di cose serie: tu morirai. E sai che è inevitabile.La Profezia parla chiaro: se uno di noi due vive, l'altro muore. E' così che va. E si dà il caso che io non abbia la minima intenzione di lasciare ancora una volta questo mondo, dopo tutto quello che ho fatto per riuscire a tornarvi. Quindi, semplicemente, non c'è scelta. E tu sai che questa volta non potrai farci assolutamente nulla. Nessuno è qui per salvarti. E anche se io volessi essere indulgente nei tuoi confronti, e perdonarti per essere sopravvissuto tutti questi anni,per aver intralciato i miei piani, per aver distrutto alcuni degli oggetti che custodivano una parte della mia anima, non potrei comunque farlo. Perchè tu stesso sei un Horcrux, creato involontariamente, certo, ma lo sei . Ed è una cosa assolutamente inaccettabile. Ecco perchè recupererò quel frammento della mia anima e lo travaserò in qualcosa di più adatto, di più degno. E per farlo dovrò ucciderti...non che non l'avrei fatto anche in altri casi...perchè io ti odio Harry Potter...ma così saprai di aver fallito, di aver finalmente perso. E non puoi immaginare la gioia che sto provando in questo momento vedendo il terreore nei tuoi occhi, gli occhi che sono tali e quali a quelli di un condannato a morte. Se ho atteso questa manciata di minuti in più prima di finirti è stato solo per poterne godere. Ma adesso si sta facendo tardi, e io ho un sacco di cose da fare...AVADA KEDAVRA!".

Mentre Voldemort stava per finire il suo discorso, il giovane Grifondoro si rese conto di un particolare, una cosa che dimostrava come la sua Buona Stella non lo abbandonasse mai: il suo nemico aveva commesso un errore, non gli aveva tolto la bacchetta. E così Harry riuscì a sfilarla di tasca abbastanza in fretta da controattaccare. Ancora una volta le due bacchette, frutto del sacrificio della medesima fenice, si trovarono unite e nello stesso tempo avversarie. Da una parte la maledizione più tremenda che fosse mai stata concepita, dall'altra l'incantesimo di protezione lanciato dalla forza di disperazione, mantenuti in perfetto equilibrio. Nessuno dei due dotato della forza necessaria per prevalere. E proprio mentre Harry stava per tirare un sospiro di sollievo, pensando che non tutto fosse perduto, notò che l'altro, mentre continuava a tenere la bacchetta con la mano sinistra, con la destra prendeva qualcosa da sotto il mantello e la puntava verso di lui. Tra il boato che risuonò e il dolore lancinante che sentì al petto passò un attimo. Harry si guardò le mani piene di sangue, poi crollò a terra, incapace di fermare il flusso di sangue che sgorgava direttamente dal suo cuore. Mentre sentiva che le forze lo stavano abbandonando ebbe solo il tempo di rendersi conto che, per ricorrere a un simile espediente, il disprezzo che Voldemort provava per lui doveva essere di gran lunga superiore a quello che provava per le sue origini babbane. Soddisfatto, il Signore Oscuro ripose la pistola. Sì, perchè Tom Riddle, mezzosangue di nascita,conosceva bene le tecniche sviluppate dai babbani per uccidere. Perchè anche se aveva cercato di rinnegarlo, di dimenticare il suo passato e di cancellarne ogni traccia, i ricordi ritornano sempre, e spesso possono anche risultare utili. Nel suo caso aveva capito che per disfarsi del Ragazzo-che-è-sopravvissuto bisognava prenderlo di sorpresa. E infatti aveva funzionato. Appena finì di catturare l'Horcrux che si era liberato,non avendo più un corpo dove risiedere, e averlo trasferito nella pistola, guardò un ultima volta in faccia Harry Potter e a forza di calci lo fece rotolare giù per il dirupo. Poi si ricompose, fece un cenno ai suoi Mangiamorte e si incamminò fuori dalla foresta, pronto a prendere possesso del Mondo Magico.
  
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