Prefazione: Il sole era gia' alto nel cielo.
Era un giorno come un'altro a Los Angeles e Sarah Liberts si mosse nel suo letto.
Erano le 9 e 30 di un caldo mercoledi di meta' Settembre.
Quel giorno Sarah non era andata a scuola,non ne aveva voglia,e se lei non ci andava non si degnava di farlo nemmeno la sua migliore amica,Meghan Johnson.
Lei e Sarah erano amiche da sempre.
Abitavano l'una di fronte e l'altra e,proprio per questo motivo,erano cresciute insieme ed erano ormai inseparabili.
Tutte e due avevano 16 anni,erano ragazze ormai,ma dentro di loro c'era ancora qualcosa che le faceva essere bambine.
Sarah e Meghan condividevano tutto:amici,ragazzi,musica e proprio per questa ultima cosa erano ancora piccole.
Loro avevano un sogno:entrare nel mondo dello spettacolo ma non nello spettacolo che c'e' adesso,fatto di soubrette e ragazze che non sanno fare niente se non muovere il loro corpo,no,loro sognavano di diventare famose,conosciute,di essere rispettate,acclamate da milioni di fan...
Amavano l'arte in genere ma Sin da piccole coltivavano questa passione e appena avevano un momento libero si chiudevano in camera e si scatenavano con la musica.
All'eta' di 6 anni parteciparono a vari concorsi per entrare in alcune scuole d'arte ma nessuna di esse le presero,forse perche' troppo piccole.
Ma loro non si fermavano I loro genitori pero' non la pensavano cosi.
Credevano che entrare in quel mondo richiedeva Ritenevano che quello era un mondo duro e difficile per loro,pieno di concorrenza spietata e per Sarah e Meghan non era la cosa giusta.
Volevano che continuassero gli studi,senza frequentare altre scuole e magari un giorno sarebbero diventate un bravo medico o un ottimo avvocato.
Ma questo era il futuro che i loro genitori avevano scelto per le ragazze ma Sarah e Meghan avevavo ben altri piani.
Nel bel mezzo dei suoi pensieri Sarah senti' la voce di sua madre che la chiamava per la terza volta.
<< Sarah,scendi subito!Ma quante volte ti devo chiamare!! >>.
<< Arrivo,mamma! >>rispose Sarah.
E guardo' un ultimo istante quel caldo sole mattutino che le riscaldava il cuore.