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Autore: fabsonofabitch    10/08/2013    0 recensioni
""Come da manuale iniziai a recitare la formula a memoria,ancora e ancora.
Ormai aveva perso il senso,ma non m'importava.
Tentai la comunicazione,sperando che potessero ascoltarmi o,almeno,sentirmi.
Dissi loro poche parole,con voce ferma:"non abbiate paura di me,darò nuova vita ai vostri poteri,non temetemi."" .
Bonnie's point of view.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie Bennett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ad  Andreea,che aveva bisogno di distrazione,
e a tutte le ragazze a cui tengo molto,che hanno letto
per prime questa one shot,con gli occhi assonnati
e la voglia di andare a  dormire.
Grazie.
 

Polvere

Bonnie's point of view


Quando entrai,non feci caso a nulla,insomma,quella stanza non era nulla di speciale.
Il pavimento di legno era logoro e schricchiolante,e ad ogni mio passo emetteva dei piccoli ed inquietanti suoni,
che avrebbero fatto venir la pelle d'oca anche ai più impavidi giovani.
Le pareti,anch'esse ricoperte da assi di legno,erano stantie e bucherellate,invecchiate da anni di penetrazioni di acqua piovana.
Ad intermittenza tra quei muri,la luce filtrata dai vetri rotti delle finestre,ed illuminava la grande stanza.
A cambiare l'altmosfera,in fondo e in penombra,c'era un caminetto in pietra.
In esso,si potevano ancora trovare dei tocchi di legno,macchiati di fuliggine ormai seccata.
Forse,lasciati lì da qualche fuggitivo in cerca di riparo,o forse,dai suoi ultimi abitanti.
Il mobilio era pressochè inesistente,e quel che ne rimaneva:un divano,due poltrone,un tavolino da caffè e un pianoforte munito di seggiola,era semi visibile sotto semi-trasparenti lenziona bianche,coperte da stratri e stratri di polvere.
Polvere.

Era ovunque:Sul pavimento,sul davanzale delle finestre,sui muri,suoi mobili e,sopratutto,nel mio naso.
Il quasi totale silenzio di quella stanza era interrotto dai miei frequenti starnuti.
Ma oltre a quelli,in sottofondo udivo un lieve ma crescente brusio.
Donne,pensai.
Sono tante,centinaia forse,stanno parlando.
''chi siete?'' mormorai con finta spavalderia.
e,dopo un istante di assordante silenzio,sentii una sola parola.
Una sola risposta.
Ripetuta dozzine e dozzine di volte.
''Salem.''
Salem.
Le streghe di Salem.
Le mie antenate.

Non avevo notato un oggetto,piccolo e bianco,in un angolo remoto di quella grande stanza.
Una candela,e si accense.




-----------------------



Sono nel posto Giusto.
Riuscii a pensare solo a quello mentre rimasi a guardare quella fiamma piccola,ma potente.
Ero incapace di muovermi.
Di parlare.
E perfino di respirare.
Ero pietrificata.
Uscii da quello stato solo all'arrivo di un silenzioso e pacato Stefan,affiancato dal mio,preoccupante a dir poco,spasimate Jeremy. 
Entrambi sostenevano il peso di grossi volumi,gli antichi grimori delle streghe di Salem,che vennero adagiati con davvero poca non curanza(uomini.) sul pianoforte appena scoperto.

''Cos'è quest'aria da morta?'' Damon irruppe nella stanza con la sua grande(e pressante) teatralità.
Portava in mano un grande cesto,che conteneva ciò di cui avevo bisogno.
Dodici Candele. 



Quando un regolare flusso di pensieri cominciò a scorrere nella mia testa,ormai era già tutto pronto.
Dodici candele giacevano in un perfetto cerchio intorno a me,la tredicesime,ai miei piedi.
Il grimorio,che era accanto a quest'ultima,era aperto alla pagina più importante,ma era pressochè inutile,visto anche avevo imparato la formula da recitare,a memoria.
Quasi adiacenti alle pareti,si erano aggiunti una incoraggiante Caroline ed un pensieroso Alaric.
Eravamo pronti per iniziare.
Accesi le candele con estrema facilità.
Prima di chiudere gli occhi,vidi i miei spettatori sostenere uno stato d'animo tra il preoccupato e il meravigliato.
Come da manuale(o oserei dire,da Grimorio) iniziai a recitare la formula a memoria.
E ancora.
E ancora.
Decine di volte,tanto che ormai aveva perso il senso,ma non importava.
Tentai la comunicazione,sperando che potessero ascoltarmi o,almeno,sentirmi.
Dissi loro poche parole,con voce ferma:"non abbiate paura di me,darò nuova vita ai vostri poteri,non temetemi."
Le sentivo fare resistenza.
Erano forti.
Ma non potevo mollare,non qui,non ora,mai.
Ci misi anima e corpo con contrastarle,e nello stesso tempo,assorbirle.
Fu allora che senti un sapore metallico e caldo sul labbro superiore,Sangue.
Poi,mi cedettero le ginocchia,e mi sentii improvvisamente troppo stanca anche per stare in piedi,mi lasciai cadere sul pavimento.
Buio,tanto buio e,finalmente,silenzio.

Ci ero riuscita.




Grazie a tutti coloro che leggeranno questa One Shot.
E' nata in una sera in cui la noia e la voglia di scrivere si sono unite,e da questa unione è nata questa OS. :)
Mi piacerebbe davvero tanto trovare delle recensioni,forse non lo sapete,ma è davvero un bel traguardo leggere gli apprezzamenti degli altri.
Spero di continuare a scrivere altre Os,buona giornata e buone vacanze a tutti. 

#AspettandoperTheOriginals
   
 
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