Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: Devochka    10/08/2013    0 recensioni
I Green day all'inizio.
I primi concerti, il gilman street, e il primo amore che alla fine, non si scorda mai.
Tre giovanissimi Billie, Mike e Tre alle prese con la vita di ogni giorno, prima del successo, nel lontano 1990...
----------------------------------------------------------------------------------------------
La storia è narrata in prima persona come fosse un ricordo raccontato.
Dal Capitolo 18: Uscimmo fuori dal bagno, guardai Billie salutare i suoi parenti, sorrideva e ringraziava per i complimenti.
Lo guardai, lo amavo, amavo ogni gesto che faceva e i suoi modi di essere e fare.
Lui sarebbe stato la famiglia che avevo perso.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
10 FEBBRAIO 1992

Avevo appena finito il tempo della gravidanza, e come un'idiota non mi ero resa conto del fatto che il bambino poteva nascera anche il giorno del compleanno di Billie Joe.
"Ci pensi? Sai che roba strana? Avrebbe il suo nome..potrebbe nascere il suo stesso giorno..Dio ha disegnato l'assurdo per te!"
"Ma dai Inès..magari potrebbe nascere proprio oggi..."
"Non ti azzardare..oggi no! Sono impicciatissima col lavoro e sarò fuori tutto il giorno.." disse mentre assumeva una strana espressione nel mettersi il mascara.
"Daccordo..vorrà dire che stringerò le gambe...comunque, parlando di altro..devo fare una spesa assurda, siamo col frigo che grida vendetta" dissi infilandomi le converse.
"Senti potresti comprarmi la tinta? ho una ricrescita terribile..nero ebano mi raccomando" Inès mi tirò un bacio e uscì di corsa, io mi accomodai in cucina a bere una tisana all'arancia.
Poco dopo camminai verso il minirmarket e mentre osservavo il frigo dei surgelati mi resi conto che alla radio stavano trasmettendo una canzone dei Green Day, la cosa mi diede talmente fastidio che esclamai:
"Maledetto bastardo!"
Qualcuno mi urtò per sbaglio e sentii: "Mi scusi signora..è che non l'avevo vista!"
Mi voltai, un ragazzo teneva in braccio degli scatoloni che gli arrivavano fin sopra la testa che non gli permettevano di vedere.
"N-non si preoccupi è..normale?"
Il ragazzo poggiò a terra gli scatoloni.
"Oh..mi scusi di nuovo..non avevo nemmeno visto le sue..fragili condizioni.." sorrise, aveva uno splendido sorriso, e due profondi occhi neri.
"Di..niente.."
"Ehi quanto le manca? Sta esplodendo o sbaglio? Beh senza offesa"
Sbottai a ridere "Oh si, senza offesa..ho finito il tempo ieri..e quindi sto solo aspettando che venga fuori!"
"Immagino che suo marito sia in fibrillazione per il lieto evento imminente.."
"Beh..ehm..non proprio..sono una ragazza madre"
"Oh capisco.."
"Ma tranquillo..è tutto ok!"
Ci guardammo in silenzio per qualche istante, poi disse
"Comunque mi..mi chiamo Eathan..e sono nuovo di qui..nel senso..lavoro qui da poco" mi porse la mano
"Oh..piacere..Shiloh..."
"Ma va?! Ma Shiloh scritto con l'acca finale?"
"Si si"
"Come la famosa battaglia di Pittspurg Landing?"
Rimasi spiazzata e un sorriso mi attraversò il volto.
"Si...sembri informato!"
"Beh..la storia del nostro Paese l'ho studiata a fondo, ci ho dato un esame all'università"
"Oh capisco..interessante.."
"Ora scusami..devo tornare a lavoro..beh...ci si vede.."
Ci sorridemmo di nuovo, riprese gli scatoloni e si infilò tra le corsie a sistemare i vari beni.
"Sono 33 dollari e 50" disse l'anziano cassiere
"Ecco a lei..arrivederci.."

Quando tornai a casa mi resi conto di aver dimenticato la tinta per Inès, sistemai la roba, e quando ero in procinto di riuscire di casa, qualcuno suonò alla porta. Era mia madre!
"Mamma! Che ci fai qui?"
Ci stringemmo in un lungo abbraccio.
"Come stai tesoro?"
"Tutto ok mamma..sono un pò agitata"
Ci sedemmo in salotto
"Vuoi qualcosa da bere? Un tè caldo magari..?"
"Ma no siediti, non ti sforzare..ricordati che hai finito il tempo della gravidanza.."
"Mamma! ma sei venuta qui a rimproverarmi?" Sorridemmo
"Ma no sono solo preoccupata per la mia dolce bambina e il suo cucciolo in arrivo..!"
"Quando sei arrivata qui a New York?"
"Praticamente ora..sono partita questa mattina presto...non ti dispiace se resto qui fino a quando non nasce il piccolo?"
"Ma no figurati..anzi, mi fa molto piacere..piuttosto lo sai che è un bel maschio?"
"Ma davvero?"
"Si, l'ho scoperto lo scorso mese durante un'ecografia"
"Quindi il nome Hailie non gli va più bene.."
"Già..Hailie si chiamerà in un altro modo..anche se..credo che lo chiamerò Billie Joe"
Mia madre mi guardò sospirando "ne sei sicura?"
"Ma si mamma, tranquilla..di Billie ormai ho solo un ricordo..doloroso, ma ciò non mi permette di andare avanti..gli darò il suo nome ho deciso.."
Mi accarezzò il pancione ed esclamò "Forza Billie!!", il bambino le rispose con un calcio, mia madre mi guardò sorpresa,
"Wow, ci sento parecchio!"
"Avrà l'orecchio da musicista"
Mia madre ed io passamo il pomeriggio a chiacchierare, quando Inès rincasò ci trovò ancora sul divano a parlare.
"Signora Reed come sta?" Inès si avvicinò per salutarla
"Avanti Inès..ancora che mi chiami "SIGNORA REED" avanti..."
"Va bene..ehm..Margaret come stai?"
"Sto bene Inès grazie..e tu?"
"Tutto bene grazie!"
"Questa sera la cena la preparo io..tu e mia figlia rilassatevi."
"Mamma mi sono rilassata abbastanza!"
"Io acconsento signora Ree..ehm Margaret!"
Mia madre si avviò verso la cucina, Inès si sedette accanto a me.
"Dimmi un pò..mi hai preso la tinta?"
"Perdonami Inès è che...mi sono dimenticata"
"Uffa! ma come?"
"E' solo che mi ha urtato il commesso del negozio e ci siamo messi a chiacchierare e mi sono dimenticata di te"
"Ahhhh! Ho capito, il figone di turno ti ha annebbiato la vista"
"Ahahah..beh si..era un figo lo ammetto"
"Dai dai..racconta come è fatto?"
"Beh è altissimo..calcola sarà sul metro e ottanta..castano,occhi neri e..un sorriso bellissimo"
"Wow!"
"Ah e poi studia..credo vada o ha finito..non so..l'università perchè ha dato un esame sulla battaglia di Shiloh"
"Fantastico..pure cervellone..E com'è che si chiama?"
"Si chiama Eathan!"
"Vabbè vorrà dire che domani rivai a comprarmi la tinta..così magari ti becchi il numero di telefono.."
"Maddai Inès, nelle mie condizioni, trovare un ragazzo è assurdo, se non impossibile.."
"Tu provaci..mica devi sposartelo"
"Dici..? Si..hai proprio ragione..tenterò" Sorridemmo come due adolescenti che si raccontavano i segreti.

"Oddio e se poi pensa che sono venuta appositamente per lui? Ok sono qui per la tinta di Inès..forza Shiloh!"
Feci un lungo sospiro ed entrai al minimarket, andai al reparto cosmesi e mi misi a cercare la tinta, fatalità il colore nero ebano non c'era.
"Serve una mano?"
Mi voltai e me lo ritrovai davanti.
"Oh Ciao!" esclamammo insieme.
"Scusami Shiloh non ti avevo riconosciuta"
"Ciao Eathan..spero tu possa aiutarmi! Sto cercando una tinta per capelli"
"Ma sai che le donne gravide non possono tingersi i capelli?"
"Non è per me,è per la mia amica coinquilina..."
"Ho capito..che colore cerchi?" disse mentre guardava le tinte
"Cerco un nero ebano.."
"Mmm qui non c'è..aspettami qua vado a vedere nel magazzino cosa trovo!"
"Ok..grazie!"
"Figurati"
Eathan si allontanò, quando all'improvviso sento irrompere nel negozio e qualcuno che urla " E' UNA RAPINA, DAMMI I SOLDI, SBRIGATI"
Mi affacciai spaventata dalla corsia e vidi un uomo col volto coperto e una pistola puntata all'altezza del viso dell'anziano cassiere che mentre tremava riempiva il sacco con i soldi.
"E' TUTTO QUI QUELLO CHE HAI VECCHIO?
Sparò un colpo al muro che mi fece irrimediabilmente urlare, il ladro se ne accorse e si voltò, ma Eathan mi aveva già preso per mano e ci sdraiammo a terra.
Tremavo dalla paura, Eathan mi strinse forte la mano e mi disse di non preoccuparmi che aveva chiamato la polizia.
Il ladro ci trovò, ma non fece in tempo a minacciarci che la polizia entrò nel minimarket e lo arrestò.
Chiamarono un ambulanza per il cassiere che nel frattempo era svenuto per la paura.
"Shiloh stai bene?"
Eathan mi aiutò ad alzarmi,ma all'improvviso mi sentìì fradicia
"Oh Cristo credo di essermi pisciata sotto dalla..."
Non conclusi la frase che iniziò un dolore che mi attraversò la schiena
"Eathan..credo..credo che il bambino stia nascendo.."
Eathan chiamò di corsa i paramedici.
"Presto c'è una donna che ha perso le acque!"
I paramedici mi misero sulla barella, dandomi la precedenza al cassiere.
"Ho paura Eathan!"
"Sta tranquilla" mi disse.
"Scusi lei è un parente della signora?" disse il paramedico.
"Cosa?"
"Qui possiamo andare Ed..corriamo in ospedale" esclamò mentre stava per chiudere le porte dall'ambulanza.
"Aspetti! - Eathan fermò la porta - sono..il fidanzato.."
"Allora si sbrighi, salga"
"Eathan ma sei impazzito? Ahiaaaaa"
"Senti non fa niente...diamo una svolta alla giornata di lavoro.."
"Ma cosa dici...Oddio che dolore!"
"Non me la sentivo di mandarti da sola, se c'era qualcuno con te sarei rimasto al mio posto..è un momento particolare per te..affrontarlo da sola non deve essere una passeggiata.."
"G-grazie.."
Arrivammo in ospedale, dove mi dissero che il bambino sarebbe nato nel giro di qualche ora, nel frattempo mi sistemarono in una stanza.
"Eathan..devi farmi un favore..devi chiamare mia madre a casa...oddio che male...e dirle di venire immediatamente qui!"
"Certo dammi il numero..e corro a chiamarla..tu..tu stai tranquilla"

Un'ora dopo mia madre, Eathan ed Inès erano nella stanza con me.

"Che male cazzo..io non ce la posso fare.."
"Tesoro devi stare calma.." rispose mia madre.
"Ma non possono farmi la peridurale..io sto morendo dai dolori"

Poche ore dopo, come dal nulla, Billie Joe venne al mondo..

CONTINUA...
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: Devochka