Alla fine tutti muoiono. Chi prima, chi dopo, chi mai. Alla fine, i fortunati, sono quelli che muoiono e basta.
-E perché mai? Chiunque vorrebbe vivere in eterno.
Ti immagini se una donna fosse immortale? Vivrebbe l’eternità perennemente con il ciclo, non potendo invecchiare, andare in menopausa e morire. Sarebbe anche orribile, perché vedresti morire tutti.
-Tu vorresti morire prima, dopo o mai?
Io vorrei morire e basta. La mia vita non ha senso, così come le cose che dico ed i discorsi in cui mi inoltro. Trascorro le giornate vedendo il tempo che scorre. Non ha importanza se il sole è tramontato, o se  è pronta la torta che mamma ha cucinato. Mi è completamente indifferente. Aspetto solo che finisca tutto.
-Non puoi essere così menefreghista..
Una volta non lo ero. Una volta, mi preoccupavo per ogni cosa. Mi preoccupavo di annacquare le piantine del parco, mi preoccupavo che mia nonna stesse bene, mi preoccupavo addirittura che fossero tutti felici. Poi ho capito che è completamente inutile. Non ha senso quello che facciamo.
Noi, viviamo per morire. E nel frattempo che aspettiamo la morte, ci teniamo occupati.
-Sei peggio di Lana del Rey.
Oh. Io sono io. Non puoi compararmi agli altri. Le persone, non dovrebbero essere comparate alle altre, non avrebbe senso vivere, sapendo che sei migliore o peggiore di quella persona o cosa alla quale viene comparata. Infondo, come ho già detto, è inutile vivere.
-Sei strana.
Non sono strana. Solo perché sto esprimendo quello che penso, non significa che sono strana. Nessuno è strano. La parola “strano” non dovrebbe esistere visto che niente e nessuno è strano, ma siamo noi ad etichettarlo in questo modo. Forse non dovrebbe esistere neanche la parola “nessuno” o “tutti”. Forse, non dovrebbe esistere nessuna parola. Sai, il mondo sarebbe migliore se non ci dovessimo esprimere con le parole.
-Impossibile.
Niente è impossibile. Lo dice il Brucaliffo. Se le cose fossero impossibili, la loro esistenza sarebbe completamente inutile.
Comunque, hai mai provato ad immaginare che possa esistere un universo parallelo in cui non esistono le parole? Le persone comunicherebbero solo con i gesti, con i disegni, con la musica. Non ci sarebbero guerre. Non ci sarebbero litigi.
Le persone non litigherebbero su quale sia la canzone migliore, su quale canzone sia degna di essere chiamata “musica”. Perché alla fine, tutto è musica. Anche lo sbattere delle posate, dei passi rumorosi degli ubriachi la notte, del vento che smuove le foglie.
-L’uomo è nato per criticare..
L’uomo è nato per vivere. Non per passare il tempo a decidere cosa sia buono o cattivo.
-Perché?
Perché cosa?
-Perché stiamo facendo questo discorso?
Perché si e basta. Non deve esserci sempre un perché.
Le cose capitano e basta. E a volte è meglio, è più bello, se evitiamo il loro perché.

Ciaaaaaao.
Perdonate questo schizzo di pensiero che è venuto fuori dalla mia malata e contorta mente.
Come vi va la vita? La mia va.
E con questo, vi chiedo di nuovo perdono (questa volta non per aver parodiato Manzoni, Leopardi e Dante), ma per avervi trattenuto con questa mia cosa insensata.

                                     …oh, come amo le cose insensate.