CHAPTER TWO
“
Ricordi
poco piacevoli”
Vorrei incominciare col
chiedervi
scusa per aver tardato ad
aggiornare
ma purtroppo ho internet
solo al
cellulare
e per aggiornare devo
aspettare
che i miei
vadano da mia nonna, dove
“fortunatamente”
c’è la
connessione. Ma ehi ehi adesso
andrò
spesso quindi
automaticamente
aggiornerò presto.
Adesso vi lascio con il
capitolo
e buona lettura…
Mi
sentivo in soggezione con quei cinque ragazzi che mi
guardavano ininterrottamente. Infine per interrompere quegli sguardi
dissi:
Io:
cosa ci fate qui? Il riccio rispose
?:
siamo tuoi amici! Obiettò sulla parola amici, ma non
capendo annuì con la testa. Quel letto che già
odiavo era ben coperto con due
lenzuola azzurrine, ormai stanca scostai le coperte dalle mie gambe e
cercai di
alzarmi. Notai gli sguardi increduli di quei cinque ragazzi per quello
che
stavo per fare. Misi i piedi sul pavimento ghiacciato e mi alzai dal
letto, ma
molta la debolezza caddi a terra e vennero a soccorrermi tutti e
cinque. Non
appena il moro dalla pelle ambrata toccò la mia pelle un
flashback sovrastò la
mia mente…delle immagini poco strutturate di ragazzi
difronte a me che ridevano
beatamente mentre io avevo una faccia piuttosto impaurita. Tolsi il mio
braccio
dalla mano del moro e mi sedetti sul letto. Puntando su ognuno di loro
il mio
dito dissi:
Io:
non dovete azzardarvi a toccarmi ok?
Sgranarono
gli occhi dopodiché mi distesi, rilassandomi.
Chiamai
il riccioluto per farmi accompagnare al bagno,
durante il tragitto chiesi:
Io:
tanto per
cronaca…come ti chiami? Lui
esitò ma poi
rispose
?:
Harry! Io risposi con un piccolo cenno con la testa.
Una volta arrivati alla porta mi lasciò ed entrai nel bagno
mantenendomi con le
mani sul bordo del lavandino. Avevo le
maniche del pigiama leggermente corte e da lì scorsi dei
tagli abbastanza
profondi, ancora altri ricordi sovrastarono la mia mente. Avevo un
sottile
filetto di metallo puntato sul mio polso mentre goccioline di sangue
cadevano
dal mio polso. Ecco chi ero, una ragazza londinese vittima di bullismo
e
proprio a praticarlo erano loro… quei cinque ragazzi
lì fuori che sembravano
tutt’altro. Uscì dal bagno senza spiaccicare
parola e non degnandoli di uno
sguardo. Il biondino chiese:
Vuoi
una mano? Io risposi di rigetto
Io:
NO, non ne ho bisogno.
Arrivai
al letto e presi un respiro di sollievo per aver
raggiunto la mia meta, mi girai verso loro perché volevo
sapere la verità
Io:
allora volete spiegarmi il ruolo che fino ad adesso
avete avuto nella mia vita?