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Autore: BeATiger    10/08/2013    1 recensioni
La mia storia, invece, è un po' diversa. Mi chiamo Veronica, sono italiana, bella merda eh? Non ho gli occhi azzurri, non ho i capelli lunghi fino al sedere, non ho un visetto angelico e.. nulla. Nel vero senso della parola: nulla. Non ho nulla di ciò che hanno le super top model adolescenti di New York, Los Angeles e cose simili. Riflettevo proprio oggi su una cosa in particolare: tutti gli esseri viventi su questo pianeta hanno un talento; c'è chi danza, chi canta, chi è ginnasta e chi calciatore, poi ci sono io, che scrivo. Ah, comunque ho un idolo. Lui è tutto quello di cui ho bisogno, grazie Justin perché mi fai star bene ogni giorno.
ATTENZIONE: JUSTIN BIEBER E/O ALTRI PERSONAGGI FAMOSI CHE AGGIUNGERO' ALLA STORIA NON APPARIRANNO GIA' DAL PRIMO CAPITOLO.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: "Ciao sono io e sono italiana."

Presentazione 

Tutte le belle storie iniziano con "Ciao, sono Hope e sono una bella americana che vive felice e contenta con il suo ballo scolastico, i bei vestiti, i bei ragazzi, le belle giornate, vivo a Miami e sono la fidanzata di uno dei One Direction e sono la migliore amica di Justin Bieber". La mia storia, invece, è un po' diversa. Mi chiamo Veronica, sono italiana, bella merda eh? Non ho gli occhi azzurri, non ho i capelli lunghi fino al sedere, non ho un visetto angelico e.. nulla. Nel vero senso della parola: nulla. Non ho nulla di ciò che hanno le super top model adolescenti di New York, Los Angeles e cose simili. Riflettevo proprio oggi su una cosa in particolare: tutti gli esseri viventi su questo pianeta hanno un talento; c'è chi danza, chi canta, chi è ginnasta e chi calciatore, poi ci sono io, che scrivo. Lo so, lo so. Sembra un po' strano ma in fondo è quello che amo fare di più e anche quello che mi riesce meglio, spero. Sì, quindi io scrivo. Scrivo di tutto, da diari, a storie, a.. di tutto e di più. Per le poesie invece... insomma. Non è che ci sia tanto portata ma vabbe' dai, lasciamo stare. Non sono quel genere di secchiona nerd con gli occhiali attaccata 24 ore su 24 ai libri di scuola, asociale ed estranea dal mondo. Mettiamo le cose in chiaro, per il fatto dei libri ho specificato perché studiare non mi piace molto, leggere in generale sì, tantissimo; ed il fatto dell'essere estranea al mondo, lo sono solo quando metto le cuffie, mi stendo sul letto e ascolto la voce rassicurante del mio idolo, l'unico che riesce a farmi stare davvero bene. Lo cito solo una volta, poi basta, prometto. Dedico a lui giusto tre righi e basta. Lui è Justin Bieber ed è come se fosse il mio migliore amico, ogni volta che sono triste, che ho bisogno che qualcuno di affidabile mi tiri su il morale lui c'è sempre, con le sue facce strane e la sua musica che mi riempie il cuore di gioia. Ok, stop, basta, prometto. E' solo che, non ho tanti amici... Cioè, sì... ne ho di amici. Ma a non tutti può essere attribuito questo nome: c'è chi finge di volermi bene, c'è chi mente, c'è chi mi guarda con gli occhi del demone e mi sorride come un angioletto. Che schifo, sinceramente questa società mi fa ancora più pena. Lo so, non è una di quelle storie di belle e americane con la vita semi-perfetta, ma vorrei tanto che lo fosse. Vorrei scappare da qui, andare lontano, dalla falsità, dalla monotonia, è orribile, orribile. Un'anima come la mia ha bisogno di conoscere gente diversa, con diversa mentalità, con diversa personalità. Gente strana, gente pazza, gente dolce, gente carina ed educata. Non gente tutta uguale per seguire la massa. Odio seguire la massa, odio profondamente seguire la massa. Io indosso ciò che mi piace, se poi va di moda ok, ma basta che piaccia a me. Non comprerò mai qualcosa solo perché ce l'hanno tutti. Non lo farò M A I. Quindi questa sono io, sono solare, sono estroversa, imprigionata in un ambiete alquanto BLEAH, con un sogno nel cassetto, con un idolo nel cuore e con una penna in mano. 

 
 INIZIA LA MIA AVVENTURA 

 
Inizio il primo giorno di liceo e sono dentro di me terrorizzata, fuori faccio l'indifferente. La mia sezione è la "B" e non sono molto pratica nell'ascoltare quindi mentre davano indicazioni io ovviamente ero distratta. Magari ero occupata a mettere in modalità silenziosa il cellulare, o ero immersa nei miei pensieri, ma comunque di certo non avevo dato retta al professore che spiegava dove si trovasse la classe. Qui, come ho già detto e come tutte le italiane ben sapranno, non è mica con gli armadietti, con le varie classi per materia, con la merenda in giardino. Qui al massimo abbiamo la carta igienica. Ora mi è sorto un dubbio... ti prego fa' che qui abbiano la carta igienca! Osservavo le ragazze avanti a me che si dirigevano verso la mia classe (non che io abbia ascoltato le loro conversazioni private, ma l'unica cosa che avevo notato e che davano retta al professore che continuava a dare indicazioni, quindi le ho seguite. Tutto qui). Finalmente la classe era davanti a me, conoscevo di vista un po' tutti... tutti quelli delle altre sezioni. Della mia, manco uno. Dentro di me: tempesta di farfalle in preda al panico. Fuori: faccia un po' antipatica e spersa, cioè, una faccia normale, che ne so io come si chiama quel tipo di faccia. Non ci crederà nessunoo ma i posti nell'ultima fila erano già tutti occupati. No, bleff. Ci crederete di sicuro. Nella penultima fila intravedo una ragazza dai capelli lunghi e con gli occhiali, seduta dal lato del muro occupata a sfogliare il libro dei One Direction. Dirigendomi verso di lei e con un sorriso raggiante chiedo: "Posso sedermi?". I sorrisi raggianti sono i migliori per fare amicizia, a volte qualcuno può prenderti per stupida ma meglio rischiare se non si vuole rimanere soli. Sono una chiacchierona, io, poi. Estroversa, al massimo. Lei si gira verso di me e accenna un sorriso, con voce bassa mi dice: "Certo". Poggio la mia borsa per terra la osservo. Mi sentivo stupida, cazzo sì. Continuavo a sorridere come un'ebete. "Ciao, sono Veronica", mi giro di scatto verso di lei e le porgo la mano.  "Ciao, Alessandra." Fa uno sguardo strano. Qui la strana non sono io, eh. Che palle. Non voglio essere la strana. Continuo a ripetermi "Dai Veronica, se fai amicizia il primo giorno sei in gioco". Ma che sfiga mi è capitata 'na tipa che non parla. Non che è muta, oddio le ho buttato una seccia. No, no... cioè. Poco chiacchierona rispetto a me. No, e se... se sono io? Non posso essere così antipatica. Se sono stupida? No ma che dico non sono stupida. E SE SEMBRO STUPIDA? SEMBRERO' STUPIDA A TUTTA LA CLASSE NON VA BENE. IL PRIMO GIORNO DI LICEO NO, VI PREGO. Ok, ok, mi calmo. Sono calma, sciolta e disinvolta...  Guardandomi intorno mi accorgo che io e Alessandra siamo le uniche sedute al banco, per la prima volta capisco che sarà difficile fare amicizia. Io sono brava a fare amicizia, non sono una tipa chiusa perché in questo momento sto diventando tale?! 
"Quindi ti piacciono gli One Direction..." mi giro verso Alessandra cercando di iniziare una conversazione, almeno ci provo ma lei non vuole saperne. Non è molto socievole a quanto vedo. Lei annuisce e sorride ma riporta subito il suo sguardo verso la bella foto di Niall Horan inisieme a Harry Styles.
"A me piace molto Niall..." magari parlando del suo gruppo preferito avremmo potuto stringere amicizia più facilmente, continuo: "Non sono una Directioner, ma Niall per me è carino e dolce, mi assomiglia. Li rispetto, comunque" sorrido.  Finalmente il piano funzionaaaaaaaaa! Dentro di me: yeh, yeh, yeh, yeh. Fuori: sorriso leggero.
Vedo Alessandra girarsi verso di me con un mega sorriso, mi dice pimpate e gioiosa che è felice che io rispetti i ragazzi. Parlando un po' capisco che lei non è così timida come sembra e che mi sento a mio agio insieme a lei.                                     "A quale famiglia appartieni?" mi chiese. Mi sembrò una domanda strana, io non appartengo ad una famiglia popolare in paese, non sapevo a cosa si riferisse. Magari la sua famiglia era una delle grandi famiglie ricche e popolari, come dovevo rispondere!? Vado in crisi e inizio a balbettare. "Ehm, io.. il mio cognome è Russo, comunque" Scoppia in una risata pazzesca. Wow, non sapevo che la mia famiglia fosse così ridicola e la presi a male. "No, io intendevo a quale f..." proprio mentre mi stava dando spiegazioni (e per la prima volta volevo sentirle davvero delle spiegazioni) entra un uomo abbastanza giovane in classe e posando i libri sulla cattedra ci guarda tutti con un sorriso raggiante. Eravamo come impietriti, lui ci fissava e noi fissavamo lui. A me scappò da ridere ma per fortuna mi sentirono in pochi, io sono il tipo che fa figuracce simili. Alessandra ride con me. Lo strano giovincello 30enne che dovrebbe farci da professore posa la sua borsa sulla sedia, i suoi libri sulla cattedra e si avvicina ai banchi. Avete mai visto "LOL - Pazza del mio migliore amico"? A me sembrava tanto il professore di cui la bionda era innamorata. Boh, mi dava quell'impressione ma non è decisamente come nel film nella nostra classe. Nessuna delle ragazze lo immaginava mentre dava in modo sexy un morso alla mela, almeno credo... spero... 
"Non dite nemmeno buongiorno? Ma che maleducata questa classe, vi immaginavo migliori. Non sarete quei terribili e con l'odio nelle vene contro i professori? Vi prego ditemi di no ma comunque non sono qui per abbuffarvi di compiti e di compiti in classe. Non vi vedo con una bella cera cari miei, siete un po' invampiriti" si fa una risata e continua "Io comunque sono il professor Gallini! Piacere di conoscervi!". Ecco di nuovo che scoppio in una risata che non finisce più, ma non prendetevela con me, l'hanno fatto tutti, quindi non ero l'unica a ridere come una cretina per il cognome del trentenne simpaticone. "Va bene, va bene, una risata ve la siete meritata anche voi, so che il mio cognome porterà a molte distrazioni quindi va bene se evitate il -allini e mi chiamate solo Prof. G. Non siete d'accordo? Comunque sono il vostro insegnante di italiano quindi siete fortunati." Ecco il sorriso a spuntare sui ragazzi, mi sono sembrati tanto dei BAD BOYS in quel momento, non in senso proprio BAD, in un senso meno BAD e più NON MI PIACE STUDIARE. Capito che intendo? Fra quei ragazzi ce n'era uno molto stile americano, mi sembrò dall'inizio uno che segue la massa, uno di quelli che se la tira e che ha bisogno di 1,000 mi piace su facebook. Riporto la mia attenzione quello che diceva il Prof. G. "... Ma ora basta parlare di noi. Ora tocca a voi. Non chiederò di prendere carta e penna perché non dovrete parlare solo a me, ma dovrete parlare fra di voi. Adesso sceglierò qualcuno che parlerà di se stesso alla classe, mmh vediamo" Veronica fa' l'indifferente, fa' l'indifferente. "Tu! Come ti chiami?" Il dito del prof. G. andava proprio verso di... 

 

NOTE DELLO SCRITTORE:

Ciao a tutti, questa è la prima FF che pubblico e non sono molto pratica. Alcuni personaggi come Veronica ed Alessandra (senza contare Justin Bieber e i One Direction) esistono davvero. Veronica rispecchia me, sarei io anche se con nome diverso. Alessandra è la mia migliore amica e la ringrazio di tutto cuore perché lei mi ha offerto varie volte la sua pagina su Facebook dedicata ai One Direction per farmi scrivere una Fan Fiction ma non ho mai accettato ed ora sono qui. Grazie Ale, ti voglio bene. <3
Spero che seguirete la storia con entusiasmo, so che chi vi aspettate che ci sia ancora non è spuntato, ma succederà presto, diamo tempo al tempo. Voglio scrivere una Fan Fiction originale, quindi, a voi i commenti. Accetto qualsiasi consiglio. Grazie ancora per aver letto la mia storia!
  
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