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Autore: Judith Phoenix    10/08/2013    5 recensioni
E se le farfalle nello stomaco fossero in realtà fulmini e terremoti? Howl non potrebbe saperlo, ma un bacio riesce a fargli cambiare idea.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Howl, Sophie | Coppie: Howl/Sophie
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Sophie guardava le nuvole passare veloci sotto le ali del castello.
Il suo piccolo viso era rigato da lacrime. La strega dell'Ovest era morta e le sue ceneri erano ancora tra le sue mani.
"Non vuoi farlo?" chiese Howl.
Sophie non si girò. Non voleva mostrargli le sue lacrime. Si asciugò il viso e aprì il coperchio.
"Addio, Strega. Ci mancherai."
Roversciò la cenere e Calcifer cambiò direzione per evitarla.
La mano di Howl si posò sulla sua spalla e la attirò a sè. Sophie si rifugio contro la sua camicia e pianse.
Lui la strinse e le diede conforto. Sussurrava rassicurazioni tra i suoi capelli e la cullava tra le sue braccia.
Quando Sophie si riprese, il suo volto era rosso e la sua voce roca.
"Quando muoriamo," cominciò Howl. "dicono che andiamo in un posto migliore, dove la nostra anima ha finalemente pace. Dei campi pieni di meraviglia e gioia."
Quando lei non disse nulla lui le asciugo le lacrime rimaste e la condusse dentro. La condusse nella sua stanza e la mise a letto.
"Non dimenticarti che ogni cosa succede per una ragione."
Quando lui fece per andarsene Sophie sembrò riprendersi abbastanza da mormorare un grazie.
Il mago sorrise e lasciò Sophie all'abbraccio di Morfeo.
 
Howl lasciò che il profumo di bacon e uova gli riempisse le narici e risvegliasse i suoi sensi.
Si alzò, si vestì e scese al piano terra. La tavola era imbandita e Michael si stava abbuffando con pancakes e bacon.
"Buongiorno!" disse Sophie raggiante svuotando la padella di bacon.
"Buongiorno," disse Howl sedendosi e riempiendo il piatto. "Sembri di buonumore."
Sophie si sedette a tavola e sorrise mentre versava il tè.
"Non dovrei?"
"No, è solo che dopo ieri..."
"Sto bene, Howl. Non devi preoccuparti."
Mangiarono in silenzio, e quando Michael ebbe finito Howl si alzò e si diresse verso la porta.
"E tu dove pensi di andare?" chiese Sophie, le mani sui fianchi.
"A fare giro," rispose Howl ma sembrò più una domanda che un'affermazione.
"No, no, no tu devi occuparti degli incantesimi della Strega. Io non ho intenzione di toccarli e tu sei l'unico che sa che cosa siano."
"Michael può farlo." Fece un passo verso la porta ma Sophie lo fermò di nuovo.
"No, lui non può. Lui ha le commissioni da fare e le varie botteghe da tenere sotto controllo. Tu al contrario non hai niente."
Il mago sbuffò e si buttò sul divano del sottoscala afferrando la valigia della Strega. Sophie mise a posto e preparò nuovamente il tè. Howl era ancora al lavora quando decise di andare a sedersi in giardino.
Le nuvole erano veloci sotto le ali del castello e tutto sembrava più piccolo sotto di esse.
"Che stanchezza!" sbuffò Howl sedendosi accanto a lei.
"Finito?"
"Fino all'ultimo ingrediente, catalogato e messo al suo posto."
Sophie poggiò la testa sulla spalla del mago che rimase momentaneamente impietrito prima di alzare il braccio e poggiarlo sulla sua vita.
"Che cosa faremo ora?"
"Quello che abbiamo sempre fatto. Andremo in giro per il mondo cercando di evitare i guai. E quando i guai verranno a cercarci, risolveremo la situazione e torneremo a scappare dai guai."
Sophie sorrise. "Lo sai, ho sempre voluto una vita avventurosa e ora che ne ho avuto un assaggio non so più se voglio il pericolo o la sicurezza."
"Puoi avere entrambi."
Sophie alzò la testa e si ritrovò a pochi centimetri dalle sue labbra.
"Come adesso?"
"Come adesso."
Howl alzò l'altra mano e la posò sulla sua guancia, carezzandola lievemente.
"Mi sono sempre chiesto che cosa si provi quando si è innamorati." Si abbassò per baciarle una guancia e Sophie sentì la pancia fare un salto all'indietro, come attraversata da una scossa elettrica.
"Mi sono chiesto che cosa si provi a scambiarsi sguardi, sorrisi e abbracci con qualcuno che conosce ogni singola cosa di te." Le baciò l'altra guancia spostando anche la seconda mano sulla sua vita.
"Che cosa sia baciare qualcuno che ha ogni potere di ferirti ma di cui ti puoi fidare." Si abbassò a baciarle le palpebre e lei automaticamente le chiuse e lanciandole così. "Cosa ti diano quelle farfalle nello stomaco di cui tutti parlano."
Le baciò l'altra palpebrà e il respiro di Sophie si bloccò, le sue labbra si socchiusero e rimase in attensa. Prima fu qualcosa come un soffio sulle labbra. Tanto leggero che non fece in tempo a ricambiare il gesto. Ma le labbra di Howl si gettarono sulle sue come un'onda. Sophie non riusciva a stargli dietro e sinceramente non le importava. Si sentiva viva e ogni parte del suo corpo era attraversato da scariche elettriche.
"Non sono farfalle," mormorò Howl poggiando la fronte sulla sua. "Sono più terremoti e fulmini."
Sophie rise e lui la baciò ancora.

Non è niente di speciale, solo una cosetta che volevo scrivere dopo aver visto il film decine e decine di volte. Grazie per aver letto! :)
   
 
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