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Autore: gio91bsk    10/08/2013    0 recensioni
Questa storia parla di Mya e Shannon, del loro amore..di quelli che nascono per caso e che diventano indispensabili. Bhè che altro dire? Questa mia prima FF nasce dal puro e sviscerato amore che provo per i 30STM. La trama di questa storia è stata imbastita tutta d'un fiato..All'improvviso ho preso un quaderno, una penna e ho semplicemente cominciato a scrivere. Era nella mia mente già da un po' cimentarmi nella stesura di una storia del genere, ma poi d'un tratto ho sentito l'esigenza di metterlo, in un certo senso, nero su bianco. Ho sentito l'esigenza di cimentarmi in un qualcosa di completamente nuovo per me stessa. Metterò l'anima in quello che scriverò e spero davvero possa piacere.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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 [27 Dicembre, L.A. ]


<< Amore, dai apri la porta >> fece Shannon, per l’ennesima volta, con il tono più dolce che riuscisse a fare.
Silenzio. Silenzio e solo silenzio veniva da quella stanza.

<< Dai amore, è tardi. Esci a mangiare qualcosa o almeno aprimi la porta: ti porto qualcosa da mangiare? >>
Silenzio. Silenzio e solo silenzio veniva da quella stanza.

<< Cuore, è tardi io vado a dormire. Dormo in soggiorno, ma almeno fammi entrare solo un attimo. Ti lascio qualcosa da mangiare fuori la porta? >>
Silenzio. Silenzio e solo silenzio veniva da quella stanza.

<< Ok, ho capito. Buonanotte, ti amo piccola. >>
Silenzio. Silenzio e solo silenzio veniva da quella stanza.

 

- Mya

“ Perdonami amore mio. E’ tutta colpa mia. “

Mya non riusciva a pensare ad altro e ogni volta che sentiva la voce amorevole di Shannon le sue lacrime cominciavano nuovamente a scendere copiose.

Era ormai notte inoltrata e la fame cominciava a farsi sentire e così, essendo sicura che ormai Shannon stesse dormendo, Mya decise di uscire da quella che per tutta la giornata era stata la sua tana.

Scese al piano di sotto e lo vide proprio dove aveva detto che sarebbe stato: in soggiorno.
Era chiaro come il sole che fosse teso, nervoso: il suo magnifico viso non aveva quel sorriso dolce e disteso che aveva durante le notti in cui dormivano l’uno accanto all’altra.

Si diresse in cucina e mangiò giusto poche cose di tutte quelle che Shannon le aveva fatto trovare fuori dalla stanza: aveva un forte senso di nausea e un gran mal di testa e così tutto il resto lo buttò mettendo, poi, i piatti sporchi nel lavello e dirigendosi  nuovamente verso il soggiorno.

Sul tavolino di cristallo, proprio di fianco al divano dove il suo uomo dormiva, c’era il pacchetto di sigarette che, evidentemente, aveva tenuto compagnia al batterista in questa giornata cosi piena di silenzi e noia. Sfilò una sigaretta dal pacchetto di Shannon e si diresse verso la piscina pensando che il suo, probabilmente, lo avesse perso la sera precedente.
Una volta che ebbe finito la sigaretta si diresse in casa e prima di salire nuovamente in camera lasciò un bacio leggerissimo sulle labbra del batterista che dormiva e lo coprì con un plaid.

Una volta rientrata in camera si avvicinò all’armadio, prese una maglia di Shan e dopo averla messa si rimise nel letto pronta a far trascorrere un'altra giornata di estenuanti silenzi.

Lo schermo del telefono prese a illuminarsi e credendo che fosse l’ennesimo messaggio di scuse di Jared o di una delle ragazze che continuavano a chiederle come stava lo prese per vedere chi la cercava.

“ Devi lasciarlo andare. Ti sei dimostrata una puttana proprio come tutte quelle che ha frequentato prima di te. Un bell’anello al dito non fa di te una persona migliore. Lo sa come eri messa ieri notte, gliel’hai detto? Dormi bene diavoletto. Mike. ”

Un lancio, secco, deciso e il telefono era in pezzi sul pavimento.




[ 28 Dicembre, L.A. ]


- Mya

Quel calore lo conosceva bene. Era il calore che ogni notte la faceva addormentare e il calore che ogni mattina le rendeva difficile alzarsi da quel letto.

“ Cazzo Shannon!! ”

<< Shannon! >> urlò all’improvviso Mya
<< Buongiorno amore >> fece Shannon con voce impastata visto che appena aveva visto la porta socchiusa era andato a distendersi accanto alla sua ragazza ed era caduto in un sonno profondo.
<< Che ci fai qui? >> chiese Mya con un tono nervoso.
<< Cosa? Ma cosa dici? >> domandò lui incredulo << Amore, dai parliam… >>
<< NO! NO! >> lo interruppe la ragazza. Sembrava fuori di sé. << Devo andarmene, è tutta colpa mia… Mi dispiace. Scusami. >> continuò dicendo frasi che a Shannon sembravano senza senso.
<< Mya, fermati. Dove credi di andare?! Dobbiamo parlare! >> la interruppe prendendola per le spalle e scuotendola come se volesse farla tornare in sé.
<< Hai ragione, mi dispiace. E’ stata tutta colpa mia. Me lo avevi detto, mi avevi avvertita: non dovevo esagerare eppure ho continuato imperterrita brindisi su brindisi.. >> disse Mya tutto d’un fiato senza ormai riuscire a trattenere più le lacrime.
<< No, piccola. Calma. >> cercò di calmarla stringendola forte a sé, cercò di farle sentire tutto il suo amore << Non è stata colpa tua, ma di quell’imbecille di Jared. >>
<< NO! >> ribattè con sicurezza Mya
<< E invece si! >> disse a sua volta Shannon. Sembravano due bambini.
<< No ti dico. >> disse la rossa e tentò di spiegare al batterista come tutta quella tragedia fosse iniziata << Se non avessi bevuto non mi sarebbe girata la testa e quel coglione non mi avrebbe mai seguita fin dentro dandomi quell’aspirina.. >>
<< Cosa? E da dove l’ha presa >> chiese sorpreso Shannon.
<< E che ne so io.. >> rispose stizzita la rossa.

Minuti di silenzio passarono, ma ormai il silenzio faceva da padrone in quella casa.

<< Sei disposta a farti un esame tossicologico? >> il batterista ruppe il silenzio all’improvviso << Credo ti abbia drogata. Amore sarebbe la volta buona che ce lo togliamo dalle scatole… Pensaci.. Comunque oggi è arrivata questa lettera per te. È della Virgin. Leggila. >>
<< Bene. Mi sa che il tour lo riprenderete con qualcun altro:  mi ha fatta licenziare.  >> annunciò con un tono piatto la ragazza buttando la lettera sul letto.
<< Ma che cazzo dici? Io lo denuncio per.. >> cominciò Shannon preso dalla rabbia.
<< Per cosa? Di cosa lo vuoi denunciare? E’ stata tutta colpa mia… In un caso o nell’altro avrà sempre ragione lui... e poi… io non ricordo cosa è successo… ho solo dei vaghi ricordi.  >> e il pianto riprese a scendere bloccando a metà il discorso di Mya.
<< No cuore, non piangere. Risolveremo tutto. >> cercò di consolarla Shannon.
<< Non risolveremo niente! Ha ragione sono solo una puttana. Non ti merito. Sei così buono con me ed io come ti ho ripagato? >> continuò sull’orlo di una nuova crisi di pianto la ragazza.
<< Ma che dici? >> chiese confuso lui.
<< Ieri mi ha mandato un messaggio e aveva ragione: sono solo una puttana. Non ti merito… avrò fatto sicuramente qualcosa di male con quello schifoso e non me lo ricordo nemmeno, ma fatto sta che non ti merito… Io, io devo andarmene e lasciarti vivere. >> Mya disse le ultime parole tutte d’un fiato.
<< Basta Mya mi stai facendo incazzare! >> urlò Shannon << Ho rimesso in funzione il tuo cellulare e ho letto anche io quel messaggio, ma non credo ad una sola parola e quindi basta, non si discute! Tu resti qui, con me.. Ricordi?  Ora, sempre e per sempre. Ricordatelo. Sei la mia vita e… >> fece Shannon prima che la ragazza lo interrompesse.
<< E niente. Basta! Non voglio farti soffrire.. non posso. Cioè ti rendi conto?!? E’ come se ti avessi tradito…e nel peggiore dei modi e.. con la peggiore delle persone… non meriti tutto questo.! >> ribadì tra un singhiozzo e l’altro.
<< No Mya, ti prego basta.. >> disse il batterista quasi con le lacrime agli occhi…
<< Quanto ti amo, uomo, ma devo farlo. Almeno per il momento… poi vedremo. In serata andrò a casa mia, a Malibù e resterò lì per un po’.. Ho bisogno di pensare… >>  disse la ragazza accarezzandogli la guancia sulla quale poteva sentire quella barbetta che lei tanto amava..

Tutto il resto della giornata trascorse senza che i due si parlassero.

Shannon passò ore intere chiuso nella sala registrazione e così Mya, dopo aver preparato le valigie approfittò che lui non fosse nei paraggi per abbandonare quella casa, quella vita, quell’uomo che le aveva rubato il cuore già parecchio tempo prima.

“ Approfitto che sei in sala a sfogare tutta la tua rabbia per andarmene. Lo sto facendo nel peggiore dei modi, lo so. Mi mancherai amore mio. Ti amo in un modo che non so nemmeno spiegarti, ma non posso permettere che sia proprio io a farti del male. Se davvero mi ami fammi una cortesia: chiama tuo fratello, è già abbastanza in pena. Ti ho amato, ti amo e ti amerò. Ora sempre e per sempre, ricordalo. ”

E dopo aver scritto queste parole e aver poggiato il meraviglioso regalo di Natale vicino quella piccola lettera, mise le sue borse in macchina e partì con direzione Malibù.


Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! <3
  
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