Living with her


Non sai cosa ci trovi in quella donna, nel suo volto pallido e allungato, in quelle sopracciglia cespugliose e in quei capelli unti.
L'unica cosa certa è che non sai farne a meno. Saresti quasi convinto che ti abbia stregato, se non fosse per la nausea che ti senti salire allo stomaco ogni volta che fai sesso con lei.
Non è lei che ti disgusta, nonostante tutto, è di te stesso che provi schifo. Non riesci a credere che l'uccello ti si rizzi davanti a quello sguardo cupo e a quel naso che sfida le leggi di gravità.
-C'è qualcosa che non va in me.- pensi irritato -Devo cercare di resistere.- e invece cedi ancora.
Pensi che basti poco per tornare indietro, che potresti sempre cambiare fronte, almeno finché lei non ti dice quelle poche, fatidiche parole.
"Sono incinta."
Quante te ne hanno dette i tuoi, ancora te le ricordi. Le parole di tuo padre, con il quale avevi un rapporto speciale, sono quelle che ti feriscono di più.
"Non pensavo che fossi così idiota." ti disse prima che infilassi l'anello in quella mano sudaticcia: sei proprio un disgraziato!


La vita con lei ti deprime, il bambino è brutto quanto la madre e sembri fare di tutto per costringerla a lasciarti.
La rimproveri e la picchi per ogni nonnulla, ma lei non cede, ti ama, almeno finché non tocchi il bambino.
Vorrebbe andarsene allora, ma tu non puoi, non la vuoi lasciare. Capisci che non c'è altra strada per separati da lei, per sempre.
Lei aspetta la fine delle vacanze di Natale del primo anno di Severus per fare le valigie. Tu aspetti che il ragazzino s'allontani per attuare il tuo piano.
"Domani me ne vado, finalmente sei riuscito a liberarti di me." ti dice prima di avviarsi in camera a fare le valigie. Prende la bacchetta, non l'ha fatto spesso davanti a te, anche se sai che la usa per fare le pulizie.
Guardi affascinato gli abiti entrare in un paio di piccoli bauli. Come cavolo faceva a starci tutto? Poi riguardi lei e speri che non sia troppo tardi. Cerchi un approccio, ma lei ti respinge, non l'ha mai fatto prima. Prosegui allora nel piano originario: il pugnale trapassa il petto di Eileen da parte a parte. Poi è il tuo turno.
Vi rivedrete di là, forse, e, sempre forse, non sarai più condizionato dal suo aspetto esteriore, non ti vergognerai più di dirle che, nonostante per gli altri fosse una specie di mostro da circo, tu la trovavi bellissima.