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Autore: Dedpul    11/08/2013    0 recensioni
A Las Vegas un'uomo la mattina scopre un cratere nel mezzo del deserto. Il cratere al centro possiede un buco profondissimo, chiama la polizia, cha a sua volta porta l'esercito. Due soldati vengono mandati all'interno e fanno una scoperta che non cambierà non solo la loro vita, ma dell'intera razza umana. La terra é cava e al suo interno contiene un'altra razza umana che si é evoluta per vivere sottoterra. Intanto due ragazzi di entrambi i fronti stanno avendo strane visioni e incubi... loro non lo sanno ma..
-Guarda e goditi gli avvenimenti della 3a guerra mondiale
-Scopri la vera storia della nascita della razza umana
-Risolvi l'arcano passato dei due protagonisti
E' l'alba di una nuova era per la terra.
Genere: Angst, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16 luglio 2013 - 05 : 30 - Deserto del Mojave (California, USA)
 
Era mattino, mattino presto nessuna persona sana di mente avrebbe avuto il coraggio di alzarsi a quell'ora , perlomeno non in quell'arido e deserto senza vita. Ma a qualcuno doveva pur toccare, penso' tra se Jake Napier, aviatore delle forze militari Statunitensi per 30  anni, ma ormai in pensione non abbandono' la passione per gli aerei. Divenuto ormai troppo vecchio per la guerra, Jack si compro' un aereo e ogni mattina partiva da Las Vegas e faceva il giro di tutto il deserto. Ma quella mattina, non sarebbe stata una mattina qualsiasi, quella mattina non avrebbe cambiato solo la vita di Jack, quella mattina avrebbe cambiato l'intera storia dell'umanità. Per sempre. Jack si lazo' con un po' di fatica a causa dei terribili dolori alla schiena che gli ricordavano atrocemente quando da ragazzo correva a destra e sinistra come un forsennato. Si vesti' da solo come era solito fare, una camicia a strisce viola, coperta da una bella giacca a vento marrone, insieme ai suoi inseparabili Jeans Levi's. Jack andava fiero di quei pantaloni, visto che gli erano stati regalati dopo la sua laurea da suo padre, a quei tempi la gente andava pazza per questo tipo di vestiti. Le scarpe erano dei modesti mocassini neri. 
 
-Jeanet, io esco.-
 
Disse il vecchio avviandosi alla porta. Jeanet era sua moglie morta 5 anni fa, ma a lui faceva piacere ricordarla cosi'. La porta si apri' dando subito al vecchio un fresco profumo di pino tipico di quelle zone di Vegas, dove non c'é anima viva esclusi gli animali e gli alberi, é cosi' che aveva deciso di vivere. Lontano da tutti e da tutto. Chiuse la porta dietro di se a chiave e si sposto' lentamente verso la porta del garage, alzo' la serranda e ammiro' l'immenso aereo che aveva ribatezzato "Il Porco Rosso". Era qualcosa di piuttosto modesto. Lo aveva comprato che era un catorcio, ma dopo mesi di duro lavoro, un professionista come lui ricostrui quel pezzo di ferraglia trasformandolo in un aereo degno di essere chiamato cosi'. 
Sali' a bordo del velivolo con molta fatica. Toccare la cloch gli dava un'emozione stupenda. Gli riportava alla mente tutte le volte che lo aveva fatto da giovane, i cieli che aveva solcato, i pericoli che aveva superato, gli orizzonti che aveva scavalacato. Si mise gli occhiali e avvio' il motore che si accese con un po' di fatica. Finalmente l'aereo si mese in moto e usci' dal garage. Lo mise su strada e inizio' a prendere la rincorsa, finché finalmente i suoi piedi metallici non si alzarono da terra. Eludere la forza di gravità era una delle cose che più lo divertiva. Il sole stava lentamente sorgendo e lui stava volando ad est esattemente sopra il centro del deserto.
 
-Roger. Caccia 419 in azione.-
 
Non c'era nessuno dall'altra parte del Walkytalkie ma parlare cosi' gli dava una soddisfazione enorme. Dal cielo ammirava la incredibile landa desolata del deserto. Un'immenso cumulo di sabbia e cactus. Ma c'era qualcosa tra tutta quella sabbia.
 
-Oggetto non identificato a ore 19.-
 
Era un puntino nero in lontanza, il Porco Rosso si avvicino', e quel puntino divenne sempre più grande. Fino a rivelarsi per quello che era. Un'immenso cratere.
 
-Mio Dio...ehm... Caccia 419 a torre. Abbiamo un buco enorme nel terreno ! Coordinate : 49 Est, 28 Nord.-
 
L'uomo direziono' l'aereo dritto verso il cratere, e plano' lentamente. Dopo pochi secondi l'aereo era fermo sul terreno a pochi metri dal cratere. L'anziano usci' fuori dal veicolo e si diresse in fretta al buco. Il cratere era una circonferenza sferica di circa 60 metri di diametro. La terra al suo interno era nera come la pece, per questo saltava all'occhio in quanto stonava con il resto giallogniolo del deserto. La cosa che attiro' l'attenzione del vecchio non fu il cratere in se ma bensi' cio' che si trovava al suo centro. Una profondissima grotta verticale larga appena un metro. L'uomo era rimasto a bocca aperta davanti a un simile spettacolo.  Girava ogni giorno tutto il Mojave ma non aveva mai notato quel cratere, il che é parecchio difficile visto le sue dimensioni. Ignorando il dolore degli anni sulle ossa prese subito la corsa verso il suo aereo e volo' verso casa il più in fretta possibile. Giunto a casa lascio' l'aereo in mezzo alla strada e entro nell'edificio. Con l'emozione negli occhi prese il telefono e digito' il numero: 911. La polizia.
 
-Buongiorno. Stazione di polizia di Las Vegas. Come posso aiutarla ?-
 
La voce al telefono era sicuramente una donna, sembrava abbastanza giovane.

-BUONGIORNO ! Mi chiamo Cratere Napier e ho visto un Jake.... cioé volevo dire  io mi chiamo Jack Napier e ho trovato un cratere nel deserto!-

La donna dall'altra parte sbuffo'. E un po' seccata rispose.

-Ragazzino, qui stiamo lavorando seriamente. Non abbiamo tempo per stare ai tuoi stupidi giochini idioti.-

La donna lo aveva scambiato per un bambino che si divertiva a fare scherzi telefonici. Jack penso' che probabilmente nei suoi panni avrebbe risposto allo stesso modo in questi caso. Ma questa volta era la pura verità.

-SIGNORA ! PUO' CONTROLLARE NEGLI ARCHIVI MILITARI SONO STATO UN'AVIATORE ! JACK NAPIER, BATTAGLIONE "Lincoln" QUINTO REGGIMENTO. CACCIA 419. LA PREGO MI CREDA !!-

Urlava come se dipendesse dalla sua stessa vita. La donna resto' in silenzio probabilmente non aveva mai ricevuto una chiamata del genere. Dopo pochi secondi si sentirono i battiti di una tastiera per computer. E circa 30 secondi dopo la donna rispose.

-Okay signor. Napier. E' sicuro di quello che ha visto ?-

-ACCIDENTI SI !!-

-Mmmh... puo' darmi le coordinate di questo cratere ?-

La mente dell'uomo lavoro' in fretta alla ricerca di quel dato che ora sembrava preziosissimo.

- 49 EST, 28 NORD MI PARE ! ANZI NE SONO SICURO ! -

-Grazie signor.Napier mandero' una squadra.-

Avrebbe voluto dirle di mandare l'esercito ma visto che non si sapeva ancora di cosa si trattava era meglio non allarmarsi. L'uomo torno' sul posto ad aspettare sotto il sole cocente che solo Las Vegas possiede. Passarono 2 ore prima che la squadra arrivi sul posto e trovi il cadavere dell'anziano morto a causa di infarto, ma con il sorriso sul volto. Il cratere fu battezzato "cratere Napier".
Quel pomeriggio la polizia di Las Vegas chiamo' l'esercito che arrivo' con elicotteri e soldati ad ammirare il profondo e immenso cratere Napier. Ormai la notizia aveva fatto il giro degli stati uniti e gli era stato dedicato anche qualche piccolo paragrafo in fondo ai giornali europei. Quella sera dopo essersi preparati per bene tutto il giorno i due soldati: Mike Andrews e Diego Sances si prepararono a scendere la profonda grotta Napier. Mike Andrews nome in codice Rios, é nato in Oregon negli Usa, da genitori contadini e poveri, ha il temperamento della gente di campagna quindi é duro ma sincero, entro' a far parte dell'esercito statunitense per onorare l'amato fratello; morto nella guerra del Vietnam. E' solito tenere i capelli biondi in un rigido taglio militare. Diego Sances nome in codice Salem, é cresciuto nel degrado della Havana, tra cartelli colombiani e mafia italiana, si arruola per combattere il degrado che lui stesso ha visto. Non ostante i duri richiami a causa del suo abbigliamento, Diego continua a tenere tatuaggi e capelli lunghi per quest'ultimo é vittima degli scherzi del collega. 
 
-Allora Diego... Spero tu non ti metta a urlare e a piangermi addosso come una checca! -
 
Il soldato biondo si prese gioco del collega mentre si legava l'imbracatura.
 
-Hermano ! Spero ti piaccia guardarmi il culo perché sarai tu a scendere per primo ! HAHAHA-
 
Si presero amichevolmente a pugni per un po'. Finché il richiamo del proprio superiore non li riporto' alla disciplina. Furono attaccati per l'imbracatura ad una corda collegata ad una gru e poi lentamente calati. Passarono i minuti, ma del fondo neanche l'ombra. Passarono ore ma del fondo neanche l'ombra. Passarono giorni... ma del fondo neanche l'ombra. Fin quando il 24 Luglio non raggiunsero il fondo. I due soldati si staccarono l'imbracatura, e accesero la luce che avevano sul casco.
 
-Madre de Dios.. -
 
Diego e Mike notarono che il fondo era abbastanza spazioso. Ci poteva stare tranquillamente un camion. Ma cio' che attiraro' la loro attenzione fu altro. Una grotta. Una grotta in fondo ad un buco lungo chilometri. Impossibile che possa essere stata scavata naturalmente. Le cose si facevano davvero inquietanti. 
 
-Mike .. ehm... dovremmo dirgli cosa abbiamo qui e ritornare su.-
 
Mike degno' a malapena di uno sguardo il collega e se ne frego' altamente della sua osservazione mentre continuava a fissare la grotta.
 
-Belli capelli, la nostra missione é raggiungere il fondo quindi  muovi il dannato culo.-
 
Mike si inizio' a incamminare verso la grotta , ma Diego gli mise una mano sulla spalla e lo volto' verso di lui.
 
-Hermano ! Questo é il dannato fondo. Ti rendi conto che quella grotta non puo essere stata scavata dalla natura ?! Quello é il passaggio verso l'inferno! -
 
Mike tolse con forza la mano del collega dalla propria spalla e si mise a ridere.
 
-Hahahaha ! Che c'é ti caghi addosso ?-
 
Il soldato Sances mostro' la faccia più seria che aveva.

-Escucia me. Ma qualsiasi cosa ci sia là infondo, .. non.. é affatto un bene. Sarebbe meglio risalire... ci sono cose che l'uomo non dovrebbe sapere.-
 
Mike ignoro' completamente il collega e si lancio' alla scoperta della grotta, mentre Diego lo guardava allontanarsi. Mike si sarebbe trovava nel buio più assoluto se non avesse avuto con se quella torcia, un'oscurità soffocante cresceva dietro di lui mentre le tenebre claustrofobiche continuavano a tenetarlo nell'avanzare. Finché il suo piede destro non percepi' più il suolo. Una manolo prese per l'abito salvandolo da una caduta nelle tenebre più fitte. 
 
-Amigo, senza di me non sapresti neanche allacciarti le scarpe.-

Era Diego che lo aveva seguito. Mike gli rivolse un sorriso che probabilmente Diego non avrà visto a causa dell'oscurità che copriva ogni cosa. Mike punto' la torcia contro il terreno per vedere cosa c'era. Un cratere gigantesco che si perdeva nell'oscurità eterna. Ma per semplice e puro caso Mike punto' la luce altrove.
 
-Ave maria... p-piena di grazia..-

Un'incredibile...

-S-Sia fatto santo...il tuo grembo...-

...immensa...

-C-conduci questa pecorella s-smarrita...-
 
..infinita...
 
-... s-sulla retta via.-
 
..colonia di esseri simili agli umani gli guardavano dal fondo del cratere. Queste "persone" avevano una pelle bianchissima, praticamente erano tutti albini, i membri più piccoli di quegli esseri sembravano riuscire a vedere perfettamente nel buio, i "bambini" si muovevano tranquillamente nelle tenebre tra quelle che sembravano case di terracotta. Mike attivo' la sua ricetrasmittente e mando' un messaggio alla superficie.
 
-Qui agenti, Salem e Rios... a rapporto... signore... non crederà a cio' che le sto' per dire.-
   
 
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