18/02/2008
6 recensioniSolitudine
L’uomo nasce da solo e muore da solo.
Questa è sempre stata la mia filosofia di vita, quando ero solo e smarrito in questo vuoto mondo.
Pensa un ragazzo dai lunghi capelli d’argento, occhi color del puro oro, buffe orecchie canine poste sulla sommità del capo e vestito con un kariginu rosso scarlatto.
È accanto ad un albero secolare, alza il capo e lo guarda tristemente.
Sono sempre stato solo, perché nelle mie vene scorre sangue misto.
Non sono né demone e né umano.
Perché dico così?
È semplice perché sono un’hanyou.
Un mezzo-demone.
Un mezzo-sangue.
Un rifiuto di questa società.
Sono il frutto di un tabù.
Di un amore proibito dalle leggi umane e quelle demoniache.
Socchiude gli occhi e sospira, abbassa il capo ritornando con la mente a tristi ricordi di un’infanzia infelice.
Uomini e youkai mi hanno sempre deriso e tenuto a debita distanza.
Mai una parola gentile nei miei riguardi.
Una carezza che asciugasse le mie lacrime di bimbo smarrito.
Solo insulti e percosse.
Li odiavo.
Li detestavo.
Li volevo punire, annientare…
Riapre gli occhi velati di pianto.
Ricordi dolorosi che lacerano il cuore, la mente e l’anima.
Una donna bella come un angelo riaffiora tra le acque dei ricordi.
Madre.
Solo voi mi avete accettato, ma purtroppo la morte vi ha condotto in un mondo dove io non posso venire…
Ora siete lì, accanto a mio padre…
Pensando a questa parola, sorride beffardo.
Padre.
Io non ho mai avuto il piacere di conoscervi.
Ho solo poche notizie sulla vostra figura.
So ch’eravate un inu-youkai di alto rango.
Potente e temuto.
Stringe i pugni e digrigna i denti.
Io volevo divenire come voi…sarò potente e temuto…
Questo era la cosa che mi premeva di più.
Divenire forte.
Divenire uno youkai…come mio fratello maggiore…
Ride.
Ride di commiserazione.
Invidio mio fratello.
Già, lui è un demone completo, invece io…
Beh, sono un ibrido…un mostro…un bastardo…
Come mi ha sempre definito lui.
Le sue parole sono sempre state taglienti come la lama di una katana…
Un dolce vento scompiglia i suoi capelli.
Accarezza il suo viso triste.
Che tristezza, l’unico parente che mi resta.
Mi odiava.
Mi detestava.
Dopotutto, comprendevo il suo astio nei miei confronti.
Io sono la causa della morte dell’essere che lui venerava e amava.
Scuote il capo lentamente.
…solo…
Solo in questo maledetto mondo.
Però un essere mi ha accettato.
Una ningen.
Una miko.
Kikyo.
Amica.
Cara dolce amica.
Custode di un ninnolo maledetto.
Alza la mano e accarezza la corteccia ruvida dell’albero, ritornando con la mente ad una scena che ancora lo fa soffrire.
Maledetto.
Lei è morta a causa tua, invece io sono rimasto sigillato qua, per molti anni…
Cinquanta…
Cinquanta lunghi anni…
Ma poi…
Sorride e poi ride.
È arrivata lei.
La buffa, sbadata, dolce ragazzina del futuro.
Lei con infinita pazienza ha fatto breccia nel mio cuore.
Così triste e solitario.
Ora non sono più solo, ho degli amici.
Che mi hanno accettato e aiutato a combattere il nemico del bene.
Naraku.
Ma soprattutto lei…
Si gira e dice rivolto ad una donna, che l’osserva sorridendo.
-Kagome ti amo-.
E veloce l’abbraccia, la sente ridere felice e dirgli.
-Anch’io-.
Si staccano e lei lo prende per un orecchio.
-Su andiamo, i nostri bambini ci attendono per festeggiare il tuo compleanno-.
Lui fa finta di urlare dal dolore, causando le risate della sua donna.
Le toglie la mano dal suo orecchio, la prende in braccio, la bacia e dice.
-Ora andiamo mio dolce angelo-.
Ora non sono più solo.
Non c’è più quel vuoto opprimente.
Ora sono accettato da tutti.
Ho una famiglia che amo e venero.
Ho un fratello.
Ho degli amici.
Ho tutto ciò che mi rende felice, anche se…
…Resterò un’hanyou per l’eternità…
Fine
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Spero che vi è piaciuta questa one shot su Inuyasha ^^.
So che scrivo solo su Sesshomaru e Rin, ma ogni tanto voglio dedicare qualcosina al povero hanyou.
Ringrazio con un grosso bacio chi la leggerà e chi la recensirà.