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Autore: Giuls_BluRose    11/08/2013    2 recensioni
Inizialmente vediamo una versione del Cell Game rivissuta in prima persona da Videl, di soli undici anni, poi un salto temporale ci porterà avanti di una ventina di anni...
"Una fortissima scossa di terremoto da partire la linea e io non vedo più che cosa sta succedendo, ho nuovamente paura per tutti, ma un non so che mi dice che il ragazzino ce la farà, ne sono quasi certa, i suoi occhi verdi davano sicurezza e sarebbero rimasti sigillati nella mia anima per sempre..."
"Già i suoi occhi: spettacolari in tutte e due le versione che ho visto..."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti ed ecco una nuova OS ovviamente sulla Gohan/Videl
La ragazza assiste al Cell Game da casa e vede in TV lo sguardo di un bambino con bellissimi occhi verdi e poi anni dopo......
Spero che vi piaccia, un bacio e alla prossima :*
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Oggi è il grande giorno, oggi il bene sarà di nuovo in scontro con il male: insomma oggi si terrà il grande torneo di Cell, il Cell Game!

Io ho una paura tremenda, ma due forti braccia mi stringono e una calda voce così familiare mi dice di non preoccuparmi: tutto andrà per il meglio.

Mio padre, il grande Mr Satan, è il campione del mondo di arti marziali e oggi si metterà in gioco e darà una lezione a quel pallone gonfiato di Cell, non si è mai arreso davanti a nessuno e di certo non lo farà contro una lucertolona gigante, no lui non si tirerà mai indietro.

Mi saluta con dolcezza e dice che presto tornerà a casa vincitore: non so bene il motivo, ma non gli credo; non so se mio padre riuscirà mai a battere un essere tanto malvagio e tanto tremendo, ma non mi resta che pregare per lui. Provo ad attaccarmi con tutte le mie forze al mantello di lui e riesco a fermarlo

“Papà non te ne andare”

Sussurro mentre cerco di trattenere le lacrime che mi stanno pungendo gli occhi. Lui mi guarda intenerito e si abbassa alla mia altezza, poi mi prende in braccio

“Non ti preoccupare figlia mia, non ti e non mi succederà nulla di male, trionferò per te Videl!”

Le sue parole non riescono però a rincuorarmi del tutto, ma ormai è giunto il momento e mio padre poggiandomi per terra mi saluta nuovamente e si chiude alle spalle la porta di casa nostra.

Non voglio che gli succeda nulla di male, non voglio rimanere orfana: mia mamma ha perso la vita anni fa e adesso sono io a rischiare di perdere anche il mio adorato papà, no non voglio che accada nuovamente. Ho sofferto moltissimo per la perdita di mia madre, mi sono chiusa in camera mia per giorni e ho rischiato addirittura di finire in ospedale per disidratazione, in quanto rifiutavo cibo e acqua.

Tutto quello mi ha fatto maturare un po', ma ho ancora una paura terribile della morte e non voglio che anche mio papà sia stretto nella sua famelica morsa.

Manca solamente un'ora e la diretta sta iniziando: mi tremano le gambe ma mi faccio coraggio e accendo il televisore: papà sta arrivando in una macchina nera e il presentatore sta inquadrando il ring di combattimento dove sopra vi si erge maestosa la figura di Cell, ai miei occhi di bambina sembra un angelo maligno pronto a risucchiare in se ogni traccia di bene e speranza presenti in questo mondo, il sangue mi si sta gelando nelle vene. Il conduttore inquadra mio padre trionfante e poi un elicottero che sta sorvolando il ring e dal quale escono tre personaggi alquanto buffi: un ragazzo alto e biondo, un uomo basso, grasso e con il volto coperto da una maschera e una ragazza dai capelli rossi e con indosso un costumino. Ah adesso li riconosco: loro sono i discepoli preferiti di mio padre e lei è la loro manager; direi che quei tre sono proprio ridicoli insieme e mi viene da sorridere leggermente. Il cameraman continua ad inquadrare la scena e oltre a loro riprendono anche un altro gruppo di guerrieri: sono quasi tutti biondi con gli occhi verde/azzurro, poi ce n'è uno con la pelle verde e altri ancora, ma quello che cattura la mia attenzione è un bimbetto che dovrebbe avere più o meno la mia stessa età: ha i capelli biondi e gli occhi azzurri, è molto carino in effetti: ma che ci fa lui lì? Non sa che si potrebbe fare male a rimanere ancora sul campo di battaglia? Ha l'aria sicura e non sembra teso, ma c'era un non so che di troppo maturo in lui.

Ok adesso ci siamo: Cell ha dato inizio al torneo, le mani mi sudano e non riesco a staccare il volto dal televisore: il primo a scontrarsi con il mostro è il ragazzo biondo, che prima taglia con le sole mani delle rose; bravissimo! Si appresta a colpire Cell, ma inspiegabilmente finisce fuori dal ring, che figuraccia. Cell è il vincitore del primo incontro, adesso ecco che sale sul ring il secondo discepolo di mio padre: corre verso il nemico, ma una specie di forza invisibile lo blocca e lui dopo un po' si arrende. Cell vince anche il secondo round.

Perfetto: adesso è il turno di mio papà, il presentatore lo accoglie calorosamente e lui sale sul campo di battaglia liberandosi del mantello, poi prende delle tegole e le poggia sul pavimento: vuole ritentare la sua impresa, ma per sfortuna l'ultima di esse non si spezza, glielo avevo detto che erano troppo, ma lui non mi dà mai ascolto!
Adesso vedo che si lancia contro Cell e inizia a colpirlo crudelmente: io lo tifo con tutto il cuore, voglio veramente che lui vinca l'incontro! Papà è il solo che ce la può fare e sono sicura che l'incontro terminerà con la vittoria del mio tanto amato genitore. Cell non si muove sotto i colpi di papà e sembra che non stiano facendo alcun effetto: ma che diavolo sta succedendo in questo momento? Non riesco a trovare la risposta e una nuova angoscia alberga dentro di me: forza papà siamo tutti con te. Improvvisamente Cell fa volare mio padre su una montagna lì vicino: i miei sogni si frantumano e calde lacrime amare cominciano a solcare le mie pallide guance.

“Oh mio Dio papà...”

Queste sono le uniche parole che riesco a sussurrare tra i singhiozzi: i miei sogni, le mie speranze fanciullesche: tutto infranto come se un sasso fosse finito sulla vetrina di un negozio, nel mio cuore adesso ci sono solamente i residui di quelle speranze...

Ho paura per papà, ho paura per me, ho paura per il mondo e inspiegabilmente anche per quel bambino presente sulla scena.

Vedo che papà sta bene, almeno è ancora vivo, ma ormai ha perso lo scontro e non può più fare nulla per battere quel micidiale mostro: adesso chi salverà il mio adorato pianeta?

Un uomo biondo, sulla trentina, si fa coraggiosamente avanti sul ring e vedo che sul volto di Cell si delinea un ghigno maligno: che lo stesse aspettando?

Assomiglia molto al bimbo, deve essere suo padre. L'aria è visibilmente tesa e tra i due concorrenti è calato il silenzio: anche da qui si può percepire l'aria di tensione che si è intromessa sul campo di battaglia.

Il combattimento ha finalmente inizio: i due si scontrano a una velocità supersonica e io riesco veramente a percepire pochissimo, sembrano sulla stessa lunghezza d'onda.

Io faccio arti marziali, ma non capisco che tecniche di lotta stiano utilizzando i due: secondo papà sono solo trucchetti illusori, ma a me sinceramente non sembra e mi affascinano tantissimo.

La lotta va avanti per svariati minuti, il biondino sembra avere la meglio, ma improvvisamente dice una frase che mi fa mettere le mani nei capelli
“Io mi arrendo Cell, hai vinto tu lo ammetto”
Non ci posso credere: lui adesso era l'unico che poteva salvarci e invece decide di arrendersi? Come mai non capisco, lui stava avendo la meglio sul mostro e credevo veramente che avrebbe presto vinto, ma mi sbagliavo, mi sbagliavo di grosso.

Il mio respiro si fa affannoso e sento le lacrime che riemergono: non ti puoi arrendere, non puoi farlo veramente; il mondo ha bisogno di te...

Dice che non lascerà vincere il mostro, infatti annuncia che presto su quel ring di combattimento salirà il guerriero più forte di tutti, quello che riuscirà a batterlo una volta per tutte.

Il cameraman inquadra tutti i presenti e mi sembra che nessuno di loro abbia le capacità di battere Cell: a che gioco sta giocando il biondino?

Vedo che si avvicina al gruppo e tremo quando si china verso quello che dovrebbe essere il figlio: non sarà lui mi auguro?

Le mie paure si concretizzano: è lui, vuole veramente far combattere il bimbo contro quel terribile mostro, ma gli ha dato di volta il cervello? È un bambino e non può farcela contro colui che è riuscito a battere anche mio papà, deve essere completamente matto!

Mentre il ragazzino sta salendo sul ring delle parole mi escono istintivamente dalla bocca

“Non ce la farai mai, non farlo piccolo...”
avrà anche la mia età più o meno, ma ha uno sguardo che mette i brividi: gli occhi assumono una freddezza tale che mi danno i brividi: chi sei in realtà? Non puoi essere normale...

I due parlano un po', adesso però è arrivato il momento di agire: mi tappo gli occhi in quanto non voglio vedere Cell che lo massacra, ma non sentendo urla disumane mi faccio forza e ripunto gli occhi al televisore: con mia grande sorpresa i due si stanno battendo alla pari.

Sarà ancora piccolo, ma ha una forza di volontà immensa e combatte veramente molto bene: meglio di me, cento o mille volte almeno. Ma da chi avrà imparato una tecnica talmente micidiale?

Dopo molto tempo di lotta alla pari Cell e il biondino riprendono a parlare, ma non si capisce bene ciò che stanno dicendo, poi dalla coda del mostro escono sette sue copie e il volto del ragazzo è esterrefatto.

Vedo che esse attaccano i componenti del suo gruppo: nessuno è in grado di fermarli, intanto anche uno strano robot dalle fattezza umane prova a fermare Cell, ma inutilmente, viene distrutto in mille pezzi...

Mi tappo gli occhi per non assistere a quello spettacolo: i compagni di lui massacrati dai Cell in miniatura e la testa del cyborg tra il mostro e il ragazzo. Mi costringo ad aprirli però: sono troppo curiosa. Cell sta assistendo alla conversazione tra il biondino e il robot e dopo un po' si avvicina a loro e con una crudeltà senza rivali finisce il povero rottame.

Dentro di me nasce una nuova rabbia verso quell'essere disgustoso: lo odio e vorrei tanto che esplodesse in questo momento! Le stesse sensazioni però le leggo anche negli occhi del ragazzo: sono carichi di odio e risentimento, si sta veramente arrabbiando.

Improvvisamente una luce accecante lo circonda: si sta trasformando? I capelli si alzano ulteriormente e sembrano d'oro e li occhi si fanno ancora più verdi e intensi: no Cell non avrebbe dovuto farlo, adesso sono guai per lui me lo sento.

Una fortissima scossa di terremoto fa partire la linea e io non vedo più che cosa sta succedendo, ho nuovamente paura per tutti, ma un non so che mi dice che il ragazzino ce la farà, ne sono quasi certa, i suoi occhi verdi davano sicurezza e sarebbero rimasti sigillati nella mia anima per sempre...

 

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Sono passati anni ormai da quella giornata e avevo ragione: il bene ha vinto nuovamente!

Inizialmente mi era stato detto che alla fine il ragazzo aveva ceduto e mio padre, prendendo in mano le redini della situazione, aveva sconfitto Cell: ero orgogliosissima di mio padre, lo amavo con tutto il mio cuore! Ma mi sentivo strana: come poteva mio padre aver sconfitto un tale mostro? Non ci credevo al cento per cento, ma ciò che dicevano i suoi discepoli e il presentatore mi fece ricredere e crebbi nella fiduciosa realtà dove mio padre aveva sconfitto Cell

Poi anni dopo venni a conoscenza della vera sconfitta di Cell: come credevo non era stato battuto dal grande Mr Satan, mio papà, ma da quel ragazzino dagli occhi spettacolari che vidi in TV quel giorno: lo sapevo lui era speciale!
E volete sapere il bello: fu proprio il ragazzo a dirmelo, anche se mentre mi parlava io mi specchiavo nei suoi bellissimi occhi neri magnetici, si avete capito bene: neri...

Adesso sono qua con la mia bimba, la mia adorata Pan, ha soli tre anni ma è molto attiva e adora combattere e io sono molto contenta di darle qualche lezione, anche se mi ha già superato alla grande. In lei vedo una grande forza combattiva e i suoi occhi sanno diventare duri e spietati: quasi mi sembra di rivedere in lei il ragazzino del Cell Game, ma non so perchè.

Una mano mi si poggia sulla spalla, mi volto e vedo mio marito che mi sorride e ancora una volta mi perdo nell'infinità dei suoi occhi scurissimi, ma allo stesso tempo che brillano di luce propria. Sorrido e capisco tutto, ecco perchè Pan assomiglia tanto a quel ragazzo: infondo sono sposata con quel guerriero micidiale che sconfisse Cell a solo undici anni, quello che mi aveva ammaliata con i suoi occhi verdissimi e che poi mi fece innamorare con il magnetismo dei suoi occhi nerissimi.

Già i suoi occhi: spettacolari in tutte e due le versione che ho visto...

   
 
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