Storie originali > Commedia
Ricorda la storia  |      
Autore: Acidula    18/02/2008    1 recensioni
"Ti aspetto per festeggiare insieme i mie 18 anni. Il giorno 23 marzo 20** alle ore 20:30. In via ******, 27. E' gradito abito scuro."
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ecco perché odiava le feste di 18 anni. Perché odiava quei bigliettini che riportavano in basso a sinistra la scritta “E’ gradito abito scuro”. Ah che bellezza. Nel periodo in cui le sue amicizie più strette compivano quei faticini anni, aveva abilmente saltato le relative feste. Anche se più che altro capitavano coincidenze (anche non del tutto piacevoli) che la portavano altrove. Stavolta però non l’aveva scampata, e visto che a compierli era la sorella della sua migliore amica si era trovata in un centro commerciale a cercare questo benedetto abito scuro. Un'altra cosa che odiava era vedere che ciò che voleva indossare gli entrava si e no in un braccio, così si era vista obbligata a comprare un abito che se fosse stato per lei, avrebbe bruciato all’istante. Non era un esempio raro di bellezza. Era una ragazza normale, solo con quei bastardi di chili in più. Che lei aveva accettato eh, però le spese erano quasi sempre un dramma. Era un altro motivo per cui evitava le feste snob. Era anche per questo che la sua festa di 18 anni non rispettò questa tradizione. Lei non scrisse nessun bigliettino. Non ci fu nessuna scritta che diceva “è gradito abito scuro”. Non ci fu nessuna villa. Casa, amici, pizza, torta in faccia. Ecco qua il suo ideale di festa.

Era ricordando quel giorno che Charlotte si apprestava ad indossare il suo amato vestito. E più si guardava e più sperava di possedere una macchina del tempo per velocizzare il tutto, senza traumi. Indossato anche il suo cappotto, evitò di specchiarsi ancora. Prese le chiavi della macchina dei suoi e partì per quel di Burrows, dove 150 ospiti, era sicura, avrebbero guardato solo lei.

 

La festeggiata fortunatamente non aveva scelto nessuna villa, un piccolo casale che apparteneva ai suoi zii. Era arrivata insieme alle sue amiche, che notò subito, essere più avvenenti di lei. Questo anche le ricordò che odiava le feste di 18 anni.

Ecco, forse si penserà che la protagonista della storia non sia altro che una povera sfigata bruttina che arranca su una salita col fiatone e gli aloni di sudore sulla maglietta. Ma non è così. Non era bellissima ok. Ma aveva il suo fascino. Il detto che gli uomini preferiscono le curve (e non le bionde) è vero. I suoi fans li ha avuti, certo, non un esercito però anche lei può vantare storie di puro divertimento e non. Ha le forme di una clessidra, e dentro un carattere che non parla esattamente come le sue curve. Schietta, sincera e stronza.

“Chaaaaaaaaarlo” si sentì chiamare appena mise piede in quella stanza con la maggior parte degli invitati che si voltò ridendo. Christine, la sua migliore amica, nonché sorellam della festeggiata, si sbracciava forsennatamente come se fossero distanti chissà quanti anni luce. Non ci pensò due volte e senza guardare chi ci fosse in giro, andò dritta al tavolo dalle sue amiche e prese posto guardando storto l’urlatrice.

“Accogli gli invitati così stasera?” proferì Charlotte togliendosi il cappotto.

“Ehehehehohohoho” fu la sua pronta risposta e naturale risata.

Fortunatamente ciò la fece ridere e salutò il resto della ciurma.

“Stai proprio bene stasera” commentò guardandola Muriel.

Charlo ricambiò lo sguardo alzando un sopracciglio “il che vuol dire che le altre sere sono inguardabile”

Muriel scoppiò a ridere versandogli subito da bere. Vino rosso.

“Eeehi, non mi hai fatto un complimento dovresti scusarti sai?” disse Charlo con fare finto offeso bevendo poi tutto d’un sorso quello che sarebbe stato il suo migliore amico della serata.

“Ma falla finita” rispose Muriel ancora ridendo, per poi ricomporsi “Poi ognuno ha il suo stile” e le versò un secondo bicchiere di vino.

Charlo la guardò a bocca aperta con il bicchiere pieno in mano e le disse “Che stronza!”

“No Charlo, sono sbronza!” e tutte e due si piegarono dalle risate e come due alcolizzate si riempivano a vicenda il bicchiere di vino.

La serata continuò imperterrita per questa via, inutile dire che le bottiglie di vino diventarono 3 e che il singhiozzo tardava a scomparire. Inoltre era arrivata tutta la combriccola di loro amici, il che aveva accentuato il fatto di avere due ubriache che ridevano come ebedi senza nessun motivo reale. Senza contare che nella combriccola c’era lui. Charlie.

Charlie era la ragione per cui quella sera aveva deciso di darsi al vino estremo. Erano mesi che quel ragazzo le piaceva ed erano mesi che lei si convinceva che si, era il momento giusto perché le avevano dato la certezza che la cosa poteva essere ricambiata. Ma come fare a confessarsi, se non con l’aiuto del santo vino?

Il momento propizio arrivò. Per caso si ritrovarono al tavolo da soli. E vicini. Presa dal suo ottimisto più totale, gli mise un braccio intorno alla spalla e con non curanza gli disse “tu mi piaci e mi interessi!”.

Lui si aggiustò meglio sulla sedia, incrociò le braccia al petto e sorridendo, pù per l’imbarazzo che per altro, gli disse: “così mi prendi alla sprovvista”.

L’alto elevato tasso alcolico nel sangue di Charlotte non gli diede la piena concretezza delle parole appena pronunciate da Charlie.

“No, No non è un problema tu basta che mi dici si o no” al che mentre cercava di darsi un contegno posando il bicchiere, inseparabile amico, sul tavolo, si trovò in bilico così che Charlie dovette prenderla pe run braccio per non farla cadere.

Charlotte lo guardava interessata, aspettando la sua risposta che non tardò ad arrivare. I no continui della testa di Charlie erano una chiara risposta. Chiara abbastanza da sentirsi tutto il peso della sbronza addosso. Aveva detto di no. Tutti quei segnali, che non solo lei aveva captato, erano stati solo un inutile equivoco.

Prese il suo bicchiere, bevve l’ultimo sorso, si accomodò meglio sulla sedia e gli sorrise prendendogli la macchinetta fotografica dalle mani. Guardò le foto che in quell’istante gli sembravano tutte uguali e il doppio più buffe. Finchè Charlie gli si avvicinò e gli disse:

“Non è che ora ci sei rimasta male perhcè ti ho detto di no?”

A sangue freddo forse gli avrebbe dato un pugno sul naso o una testata sul petto, ma a sangue alcolizzato l’unica cosa che gli pareva sensata era dirgli “no, no ma ti pare” facendogli vedere le foto come se nulla fosse.

Cinque minuti più tardi, approfittando dell’emergenza bagno, si alzò chiedendo a Muriel di accompagnarla. Non prima di prendere un altro sorso di vino che Alex gli aveva prontamente offerto.

Ci arrivò facendo slalom fra le persone, che sembravano inesorabilmente aumentate di numero. Si aggiustò alla meglio e ritornò in sala andandosi a sedere fra David e Luis. Purtroppo il suo stato mentale la portò in uno stato di assoluta incoscienza e senza poterci fare nulla si aggrappò a David e cominciò a piangere.

Il povero David, che non aveva poi così tanta confidenza con lei, probabilmente ubriaco non quanto lei ma quasi, non potè fare a meno di consolarla.

“Che ti è successo?Eh?”

Charlotte lo guardò sconsolata mimando le lacrime che scendevano dagli occhi “Mi ha detto di no”

“Chi è che ha osato? A chi devo spaccare il muso?”

“Charlei… mi ha detto di no” e si aggrappò ancora più forte a David che le accarezzò la testa.

Non paga della spalla offerta da David, si aggrappò anche a quella di Luis.

“ma chi è che ti ha detto di no?”

“Charlie!”

“E chi è?”

“Ma come chi è, è lui!” e lo indicò senza accorgersi che tutti gli altri si voltarono non appena il suo braccio andò ad indicare il povero scaricatore, il quale sentendosi preso di mira, pensò bene di alzarsi e di cominciare a salutare tutti.

Due minuti più tardi era già andato via.

Fortunatamente i suoi amici ebbero la scaltrezza di togliere tutte le bottiglie di vino da ogni tavolo, e a fine serata era talmente cotta che non si accorse che qualcuno la portò a casa mentre rideva sotto i baffi.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Acidula