Johto era una regione affascinante, sia dal punto di vista culturale che da quello morfologico; lussureggianti selve lasciavano spazio a grandi metropoli, affiancate da cittadine più rurali, montagne perennemente innevate, grotte tutte da esplorare, spiagge incantevoli e zone selvagge in cui divertirsi con i propri Pokémon.
Sia d'inverno che d'estate, il clima era mite, più caldo a sud-ovest e rigido a nord-est, in prossimità della vetta del Monte Argento, nella regione confinante di Kanto.
Borgo Foglianova era la cittadina più vicina alle cascate Tohjo, linea di confine fra le due regioni. Rispetto alle altre città, questa era più piccola, la meno popolosa e, a quanto giudicava la gente di fuori, anche la più sicura. Insomma, un posto perfetto per vivere un'esistenza calma e rilassante. Però, c'era chi avrebbe voluto una vita emozionante e spericolata, a differenza di quella che gli altri bramavano. Era uno spirito avventuroso ed impulsivo, un Pidgey che voleva aprire le sue ali fragili e dirigersi verso i cieli più limpidi, crescendo con gli errori ed imparando da essi, fino a diventare un Pidgeot forte e temerario.
E per diventarlo, quale metodo era più emozionante di un viaggio da Allenatori?


Dei colpi di badile rimbombarono fra gli alberi rigogliosi del percorso 29. La pala scavava nel terreno ormai da tempo, ed aveva creato una piccola voragine abbastanza profonda, ricoperta da foglie sul fondo. Aveva tutta l'aria di essere una trappola per qualcosa, anzi qualcuno, di piccolo. L'artefice del trabocchetto rimase qualche minuto ad osservare la propria creazione, per poi ritenersi soddisfatto e chiuderla con un tappetino di foglie, per mimetizzarla con il terreno.
-Bene bene, mi basterà aspettare che qualche Pokémon passi da queste parti, per poi intrappolarlo ed avere la scusa perfetta per partire!- sghignazzò fra sè e sè, appoggiando il badile sulla spalla sinistra e ritornando a casa, a Borgo Foglianova.
Il suo paese natale era ben noto per la brezza marina che soffiava costantemente dal mare fino all'entroterra, così neanche la più afosa giornata estiva poteva dare fastidio agli abitanti del posto.
Il vento spirò forte, mentre una figura trotterellava per la strada principale. Il fermaglio che teneva legate lunghe ciocche di capelli neri alla nuca cadde in terra, facendo scivolare sulla schiena abbronzata la chioma da un dolce profumo.
-Uffa, devo decidermi a trovare un nuovo fermaglio, questo ormai è troppo piccolo per tenermeli legati!- sbuffò, tenendo stretto fra i denti l'oggetto, mentre con le mani affusolate si risistemava i capelli, arrotolandoli su loro stessi e fermandoli stretti. Riprese in mano la pala poco prima appoggiata a terra, per ritornare a casa, dato che era quasi ora di cena ed il sole stava calando dietro il Monte Argento. Uno degli ultimi raggi colpì le sue iridi marroncine, che al contatto con la luce assunsero venature dorate, facendole brillare.
-Un giorno ti raggiungerò, vetta Argento!- si ripromise nella sua mente, come faceva ogni volta che osservava il tramonto decorare i fianchi dell'altura.
Era prossima alla sua abitazione, quando un urlo potente si levò dal percorso adiacente, spaventando a morte i piccoli Pokémon che abitavano in quel luogo, solitamente, tranquillo e poco movimentato. I Pidgey presero il volo in massa, mentre Sentret e Rattata correvano a zig-zag tra un tronco e l'altro e gli Hoothoot presero a strillare in coro, svegliati prima del previsto da quell'orribile suono.
Rimase qualche momento ad osservare quel trambusto, chiedendosi cosa fosse stato quel grido. Non trovando una risposta plausibile, alzò le spalle ed entrò in casa, annunciando il suo ritorno.
-Mamma, sono tornata, è pronta la cena? Sono proprio affamata oggi!-.


-Uffaaaa, perchè non c'è nessuno?! E poi le foglie sono sprofondate, non è giusto!- piagnucolò di fronte alla sua buca rovinata e soprattutto vuota.
-Forse un Hoothoot ci è caduto dentro e poi è volato via... Però non è giusto!
Incontenta, fece dietrofront. Ma non si perse d'animo, e cominciò a studiare un altro piano per catturare il suo primo Pokémon, con il quale avrebbe esplorato la vasta Johto.
Di nuovo, il suo accessorio per capelli cadde, lasciando la folta chioma libera di coprirle le spalle, la schiena e metà volto. Sbuffando, si chinò per raccoglierlo, ma a causa delle ciocche sull'occhio destro non si accorse di una strana presenza davanti a lei.



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Ciao a tutti i lettori, grazie per aver fatto una visitina al primo capitolo della mia nuova storia =D
Come promesso, eccomi ad aggiornare... forse questa prima parte è un pochino corta, ma i prossimi capitoli saranno più lunghi , e cercherò anche di aggiornare presto, prometto ^^
Intanto, ringrazio di nuovo chi ha letto, e in special modo i lettori che continuano a seguirmi da "Come Fuoco e Ghiaccio", e naturalmente chi metterà la storia fra le seguite/ricordare/preferite (cosa molto poco probabile.... ._.")
Bene, intanto vi lascio con un pò di suspance, e vi dò appuntamento al prossimo capitolo =D
RackyLPC