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Autore: _Juddy_    12/08/2013    3 recensioni
A Ukki, per il suo compleanno. 
Estrasse da una tasca dei jeans una lettera ancora da aprire avvicinandola all’albino.
- E questa cosa sarebbe?-
- E’ una lettera... Per...- gli occhi vermigli si bagnarono di lacrime - ... Per farmi perdonare...-
Shirou inclinò la testa da un lato, lo sguardo perplesso.
- Farti perdonare? Tu non hai niente da farti perdonare e...-
- Invece si, Shirou. Ed è per questo che sono venuto qui e ti ho scritto questa lettera.-
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Shawn/Shirou
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dear Shirou...

Autore: _Juddy_
Titolo: Dear Shirou...
Personaggi: Terumi Afuro; Shirou Fubuki
N° parole: 663 parole
Dedicata a: Ukki – Si, sono in ritardo come sempre. Ma spero che apprezzerai questo orrore One Shot comunque. Ti voglio bene, Darling.
Desclaimer: I fatti e i personaggi descritti in questa Fanfiction sono frutto di pura fantasia e, perciò, ogni riferimento a fatti realmente esistiti/esistenti è puramente casuale; inoltre, i personaggi descritti in questa Fanfiction non sono di mia proprietà, ma appartengono ai relativi creatori. Questa Faniction non è stata scritta ad alcun scopo di lucro, ma per puro e semplice divertimento.
Eventuali note: Ok, no. Questo è un orrore. E’ la mia prima shot yaoi e quindi non sono sicura della riuscita. Mi spiace se è venuto questo orrore! Ringrazio chiunque recensirà o solo anche chi leggerà o darà uno sguardo.

 
C’era una gran pace quella mattina al parco pubblico di Tokio, il ragazzo camminava lentamente percorrendo un sentiero di terra battuta.
Su una panchina, la vernice  un po’ scrostata dal tempo, sedeva Shirou Fubuki. Lo sguardo fisso davanti a sé, perso nel vuoto. Per terra giacevano abbandonate le stampelle che lo aiutavano a camminare da quando si era infortunato.  
Gli occhi di Shirou incrociarono i suoi.
- Ah, sei arrivato, Terumi. Dai, siediti.-
Afuro distese le labbra in un timido sorriso e, mentre tentava di sedersi nel modo più naturale e meno legnoso possibile, estrasse da una tasca dei jeans una lettera ancora da aprire avvicinandola all’albino.
- E questa cosa sarebbe?-
- E’ una lettera... Per...- gli occhi vermigli si bagnarono di lacrime - ... Per farmi perdonare...-
Shirou inclinò la testa da un lato, lo sguardo perplesso.
- Farti perdonare? Tu non hai niente da farti perdonare e...-
- Invece si, Shirou. Ed è per questo che sono venuto qui e ti ho scritto questa lettera.-
Il lupo dei ghiacci aprì la busta e, sospirando, iniziò a leggere quelle poche righe scritte con una calligrafia ordinata e precisa.
 
Caro Shirou,
dopo il disastroso incidente avvenuto con Dark e il suo infernale Nettare degli Dei, in me è continuato a crescere il desiderio di diventare più forte, di migliorare, di diventare insuperabile e di arrivare così sul tetto del mondo.
Questi sono stati i motivi che mi hanno spinto ad allenarmi fino allo sfinimento. Volevo dimostrare a tutti, ma soprattutto a me stesso, di non aver bisogno di una sostanza in grado di amplificare le mie abilità. Avrei potuto finalmente correre su un campo da calcio contando solo su me stesso, senza preoccuparmi della durata dell’effetto del Nettare o con il pensiero di dover vincere sempre e a tutti i costi.
Alla fine ce l’ho fatta, sono stato scelto per la nazionale coreana e non puoi immaginare la mia felicità.
Mi mancava poco, eravamo arrivati alle finali del girone asiatico e ci bastava vincere contro di voi, contro di te.
Avremmo disputato un’ incontro onesto e leale, avrebbe vinto la squadra migliore.
Invece.... Un mio compagno di squadra ti ha infortunato ad un ginocchio, mettendo la parola “fine” ai tuoi sogni di vittoria.
La partita per te era finita qui, non puoi immaginarti il mio dispiacere.
Voi avete vinto, noi abbiamo perso. E’ così che funziona, no?
Nessuno di noi era dispiaciuto più di tanto: avevamo tutti dato il massimo quindi non avevamo rimorsi.
Ma l’immagine di te che ti accasciavi al suolo e non riuscivi a rimetterti in piedi mi aveva turbato.
Continuavi a voler rimanere in campo anche con la caviglia ridotta in quello stato, avevi le lacrime agli occhi ma cercavi in tutti i modi di rialzarti e continuare la partita interrotta.
Perché?! Perché la vita a volte è così ingiusta, Shirou?
Probabilmente tu non riuscirai a raggiungere la tua squadra sul tetto del mondo e la colpa è anche mia.
Avevi un sogno, un obbiettivo. Eri come me, Shirou.
Ed anche ora sei come me. Hai un sogno che non potrà mai essere realizzato. Ti sei infortunato, rimarrai in Giappone, non andrai nell’Isola di Liocott con i tuoi compagni.
Mi spiace, mi spiace tanto ma questo è tutto questo che posso darti.

Terumi

Shirou alzò lo sguardo dalla lettera che ancora stringeva tra le mani accennando un sorriso commosso.
- Grazie per la lettera, è stupenda. Raggiungerò i miei compagni e vincerò. Si, vincerò anche per te!-
Il tempo, in quel parco, si era fermato. Il fresco vento mattutino scompigliava i capelli di entrambi.
Le loro labbra si incontrarono, un bacio che racchiudeva pensieri, parole, scuse
Speravano che quel momento durasse in eterno.
Quando quel magico momento finì, l’albino sorrise dolcemente a Terumi.
- Amici per sempre?-
Il ragazzo sorrise furbescamente.
- Soltanto amici? Io speravo qualcosa in più!-
 
 
  
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