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Autore: zaynsclouds_28    12/08/2013    3 recensioni
Io, da sempre, ero cresciuta con l’insulsa idea che noi Black potessimo solo odiare.
Perchè insulsa?
Perchè io, effettivamente, odiavo molte cose. Odiavo dovermi alzare di mattina presto per fare da cameriera ad una stupida famiglia di Tedeschi che si alzava sempre all’alba, odiavo i buffetti che le vecchie signore mi facevano sulle guance, odiavo l’odore di fiori nella hall dell’hotel, ma soprattutto odiavo il perfetto ordine che vi regnava grazie alla schiera di donne delle pulizie, che puntualmente odiavo.
Odiavo il comportamento inspiegabile dei miei genitori nei miei confronti, che mi ossessionavano sempre, immancabilmente ogni giorno e odiavo i ragazzi che mi fissavano con uno sguardo malizioso, solo perchè ho le forme al posto giusto.
Io odio tutto questo e molto altro, ma adesso amo anche.
Amo questo posto di notte, amo guardare la Londra trafficata, ma più di tutto amo Liam James White.
Amo le sue braccia attorno ai miei fianchi, amo i suoi sorrisi che si dipingono sul suo viso sempre nel momento giusto e amo i suoi occhi che mi fanno sentire davvero la ragazza perfetta.
La sua ragazza perfetta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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    Something never seen.



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    It is a risk to love.

    What if it doesn’t work out?

    Ah, but what if it does?

    -Cit. Peter McWilliams


    

     


Capelli sporchi, pigiama scollato e pantaloncini malridotti.

Io non sono mai stata la ragazza perfetta per Liam. Non sono mai stata la ragazza perfetta, punto.

Sono lunatica, spesso depressa, una fragile, che finge di fare la dura e che ha sempre avuto fortuna, fino a quando non ha incontrato il ragazzo che la capisce anche solo con uno sguardo e che le ha aperto una porta sul mondo.

Già, perché Liam era da sempre stato il ragazzo perfetto, ma davvero io lo meritavo?

Ogni volta che glielo chiedevo, lui, però mi rideva in faccia…

“Maddy, io non sono perfetto e neanche tu lo sei. Ma, nonostante nessuno lo sia, insieme, noi possiamo raggiungerla, la felicità..”

Lui parlava di felicità, di perfezione, di amore.

Io non gli rispondevo mai.

Forse perché non capivo mai il vero significato di quei semplici versi. Mi lasciava senza parole, ogni volta. Perché io non ero mai stata all’altezza delle sue citazioni profondamente studiate o perché, per me, i suoi occhi parlavano più di mille parole.

In una parola: perfetti.

Per me e per farmi innamorare di nuovo ogni volta che li fisso, ogni sera.

Già, perché la relazione di Liam e Maddy non doveva esistere, nella realtà quotidiana.

La famiglia White e la famiglia Black erano nemiche dal lontano 1856, per qualche fottutissimo motivo. Uno dei tanti che non mi avrebbe permesso di vivere la vita, come avrei voluto io. Ma questa volta avevo deciso di buttarmi, buttarmi a peso morto negli occhi di Liam e nei suoi modi di fare da ragazzo perfetto.

La prima volta che ci conoscemmo ero esattamente qui. Sul tetto del “Grand Hotel Black”, da generazioni gestito dai miei genitori. Secondo molti critici, il più rinomato di tutta Londra. La sfortuna o fortuna, in questo caso per noi, ha voluto che però aprissero proprio di fronte a noi un ristorante, “The White’s Perl”, appartenente di diritto ai parenti di Liam James White.

Un ragazzo, forse come tanti. Un ragazzo che è troppo profondo, per stare alle sfide e alle provocazioni fra famiglie e che, quindi, quella fatidica sera, si era venuto a rifugiare nell’attico dell’Hotel del nemico.

Io? Come ogni sera, per nascondermi da sguardi indiscreti di ragazzi assillanti e senza scrupolo, che a mio padre, invece, piacevano tanto, mi ero accampata qui. I miei non sapevano dove fossi, nè tantomeno gliene era mai importato qualcosa. Loro dovevano vivere il loro lavoro e io dovevo vivere la mia solitudine, qui sopra.

Liam, quando mi vide, non si sorprese e mi si avvicinò. Mi sorrise e mi salutò con un semplice, ma per niente scontato, ‘Ciao’. Io lo guardai a lungo, ma già lo sapevo. Che era il ragazzo per me? Nah..non ne sono convinta tutt’ora. Sapevo che si trattava di un White, perchè non c’era odio nei suoi occhi.

Già, perchè io ero cresciuta con l’insulsa idea che noi Black potessimo solo odiare.

Perchè insulsa?

Perchè io, effettivamente, odiavo molte cose. Odiavo dovermi alzare di mattina presto per fare da cameriera ad una stupida famiglia di Tedeschi che si alzava sempre all’alba, odiavo i buffetti che le vecchie signore mi facevano sulle guance, odiavo l’odore di fiori nella hall dell’hotel, ma soprattutto odiavo il perfetto ordine che vi regnava grazie alla schiera di donne delle pulizie, che puntualmente odiavo.

Odiavo il comportamento inspiegabile dei miei genitori nei miei confronti, che mi ossessionavano sempre, immancabilmente ogni giorno e odiavo i ragazzi che mi fissavano con uno sguardo malizioso, solo perchè ho le forme al posto giusto.

Io odio tutto questo e molto altro, ma adesso amo anche.

Amo questo posto di notte, amo guardare la Londra trafficata, ma più di tutto amo Liam James White.

Amo le sue braccia attorno ai miei fianchi, amo i suoi sorrisi che si dipingono sul suo viso sempre nel momento giusto e amo i suoi occhi che mi fanno sentire davvero la ragazza perfetta.

La sua ragazza perfetta.

La magica sera che mi confessò il suo ‘amore’, come la vuole ricordare lui o, per me, la sera del mio primo bacio dato alla prima persona che ho mai amato, risale a 3 mesi fa.


    Flashback


Ero tardi. Tremendamente tardi e dovevo muovermi.

Tardi per cosa? Beh, per l’appuntamento con Liam.

Quella sera mio padre aveva insistito perchè rimanessi a cantare per i figli degli Styles, famiglia straricca e che io non sopportavo. Anzi, odiavo soprattutto il loro figlio grande, Harry. Un bel ragazzo, ma un po’ troppo spinto e pervertito per i miei gusti.

Stavo correndo a perdifiato per i dieci piani del palazzo per arrivare all’attico, consapevole che quella sera sarei arrivata per la prima volta, dopo di Liam.

Lo trovai lì seduto ad aspettarmi, al solito con una maglietta aderente bianca e pantaloni da tuta addosso, che mi aspettava.

Io, dopo essermi adeguatamente infilata in 3 millessimi di secondo una camicia da notte di mia mamma, mi sedetti accanto a lui,scorgendo un velo di dispiacere nei suoi occhi.

“Ciao, Liam!”

“Ciao, Maddy...”

“Allora, scusa per essere arrivata tard....”Mi zittì.

“Scusa Maddy, ma devo assolutamente dirti una cosa, è urgente piccola...”

Mi stavo seriamente spaventando...

“Dimmi..”

Lo fissai intensamente. Non volevo che mi lasciasse, non anche lui.

Non adesso.

“Io..sono..una, beh si può dire spia”

“Spia? Cosa intendi, Liam, per spia??”

“Beh...io arrivai qui, un mese fa, perchè i miei genitori volevano...”

“Volevano?”

Ed ecco gli occhi inumidirsi.

I miei.

“Volevano che tenessi d’occhio la famiglia Black per riuscire a scoprire il segreto del vostro successo nella ristorazione.”

Mi fissò ancora una volta con aria mortificata, ma io ormai ero in lacrime.

Come aveva potuto? Io mi ero fidata di lui! Certo, non mi aveva promesso niente di concreto, ma per me la sua espressione felice di settimane prima aveva parlato più di tutto.

Ma, ancora una volta, avevo fatto un buco nell’acqua.

Ancora.

“Maddy, lo so che ti ho ferito ma ti giuro io non avevo intenzione di farlo. In realtà non volevo nemmeno diventare una copia malriuscita di Sherlock Holmes, ma sono stato costretto a farlo. Ti prego, perdonami...”

Io mi alzai. Non perchè fossi realmente arrabbiata con lui, ma non volevo scoppiare a piangere in faccia al ragazzo di cui credevo di essere innamorata.

“No Liam, mi dispiace ma non posso e credo di essere costretta ad andarlo a dire ai miei genitori e buttarti fuori di qui...”

Non avrei voluto, ma dovevo.

“Hai ragione, è giusto così. Ho sbagliato...”

“Già non ti dovevi far scoprire così...”

“No, ho sbagliato fin dall’inizio ad essermi preso gioco di te...”

Allora anche lui ci teneva?

Beh, ora era troppo tardi e poco importava!

“Mi dispiace Liam, non posso...”

“Già, ma non mi sarei mai aspettato di...”

“Addio, Liam”

“..innamorarmi:...”

Fu un bisbiglio, ma io lo sentii.

Mi voltai un’ultima volta e lui mi sorrise appena. Sapeva che lo avevo sentito, infatti ne era abbastanza sorpreso. Lui ricambiava. Lo sentivo.

La mia voglia di corrergli in contro e urlargli che lo amavo, aumentava di secondo in secondo, ma troppe volte le persone mi avevano sfruttata per altri fini e non volevo che accadesse di nuovo. Non con lui.

Avrei voluto dire qualcosa, ma dalla mia bocca non uscì altro che una nuvola di condensa, nell’aria di ottobre inoltrato.

Corsi, iniziai a correre. Non sapevo dove, ma dovevo liberarmi di quel peso sullo stomaco. Non avevo mai avuto una vera amica e, quindi, sarei corsa dalla mamma, consapevole delle conseguenze che ciò avrebbe comportato.

Prima fra tutte, non avrei mai più rivisto Liam e i suoi occhi.

Molto probabilmente non sarebbe stata la soluzione migliore, ma io ero sempre stata impulsiva e allora quella mi sembrava l’unica plausibile idea da prendere in considerazione.

Arrivai presto ansimante davanti a mia madre, impegnata a conversare con alcuni clienti abituali.

La tirai per un braccio e, dopo aver sentito tutte le sue imprecazioni a me rivolte, la guardai profondamente.

Averla davanti non mi dava tranquillità e la testa mi girava terribilmente.

“Mamma, ascolta devo assolutamente raccontarti una cosa...”

Lei mi squadrò in tutta fretta.

“...”

Le parole non mi uscivano dalla bocca e mi sentivo sempre più debole.

Liam, le luci, Liam, la mamma, Liam, Londra, Liam, la mia solitudine, Liam e il mio primo amore.

“Allora, muoviti Mad, ho altro da fare!!”, mi urlò, irrigidendosi.

“Che....” Non ci capivo più niente...

“Che?? Dai, che devo andare adesso!”

La guardai e sorrisi spontaneamente.

“Che..ti voglio un bene dell’anima!”

Lei mi fissò confusa, ma non commentò e scomparve dietro il salone del pranzo, ma sapete cosa scomparve prima di lei? Io.

Ricominciai a correre come una pazza. La testa mi girava e non ero molto lucida, ma poco importava. Dovevo andare da Liam, dovevo dirglielo. Finalmente avevo capito cosa era giusto fare. Per una volta non per gli altri, ma per me.

Dovevo dirgli che lo amavo più di me stessa.

Mentre salivo di corsa le scale, pregavo con tutta me stessa che non se ne fosse ancora andato, ma purtroppo, quando arrivai, non trovai nessuno.

Neanche lui aveva lottato per questo stupido amore e, forse, davvero non ne valeva la pena. Mi sedetti piangendo sul tetto, senza badare che sarei potuta cadere da un momento all’altro.

Mi sporsi un pochino, per provare il brivido dell’immergersi completamente nell’aria di Londra, senza provare sulla mia pelle quello della morte.

Mi accorsi, però, della presenza di un piccolo pezzo di carta sotto la mia mano.

Lo aprii delicatamente, alquanto spaventata.

Si trattava di una lettera. Di Liam...

“Cara Maddy,

non c’è un solo motivo per cui tu mi debba un giorno perdonare . Nemmeno uno e non ho scritto questa lettera per convincerti a farlo. Io, però, nonostante ciò, vorrei farti sapere una cosa. Una sola, promesso.

Ho bisogno che tu la sappia.

Sai, tu mi hai sempre considerato bravo con le parole, ma non lo sono mai stato, tantomeno con te.

Nell’ultimo mese, con te, sono stato un altro.

E mi sono piaciuto, perchè per una volta nella mia vita ho fatto qualcosa che non era nei piani.

Nè nei miei, nè in quelli dei miei genitori.

Ma la cosa bella è che tu non sei mai stata un piano, ma un errore nella mia lista di compiti eseguiti diligentemente.

Il più bell’errore della mia vita.

Ma, sai, poi ho fatto un altro errore.

Ti ho mentito, nel modo più stupido, da vero vigliacco, che non ha nemmeno il coraggio di rincorrere qualcosa che forse non avrà mai.

Qualcosa che non va posseduto, ma conservato con amore.

Te.

Ed è per questo che stasera ero diverso, agitato e nervoso.

Non per aver agito da ‘spia’, ma per aver agito da stupido.

Ma non come uno stupido che passa a tutta velocità con il semaforo rosso, ma come uno stupido che ha paura di dare tutto se stesso per qualcosa che non sia ricompensabile a complimenti e denaro.

Beh, che dire...ti amo.

Mi hai sentito e questo lo so.

Hai sentito il mio bisbiglio e il mio cuore.

Ma non tornerai indietro e neanch’io.

Per un secondo avevo creduto di fare la scelta migliore, ma stavo sbagliando.

No, io dovevo rispettare solo quello che mi era stato chiesto.

E non il mio cuore, che non imparerà mai.

Ha ragione mio padre, quando mi dice:

“Figliolo, se ami davvero qualcuno, lascialo andare...”

e così farò, ancora una volta.

E non è questione di regole, ma di ostacoli.

Ce ne sono troppi fra un potenziale Noi, primo fra tutti tu, che non provi i miei stessi sentimenti.

Ti amerò sempre, anche quando dal ristorante dei miei guarderò Londra di notte. Mi ricorderò delle tue guance colorite e dei tuoi sorrisi imbarazzati. Delle tue mani paffute e dei tuoi occhi, che mi hanno fatto innamorare di te in un misero mese.

Il più bello della mia vita.

Non ti dimenticare.

Non di me.

Ma di noi...

Firmato

Liam James White"

Lacrime mi segnavano le guance e bagnavano quel foglio che sarebbe rimasto per sempre il pezzo di carta più importante della mia vita.

Ma io non potevo non fare niente, dovevo provarci.

Cos’avevo da perdere? La stima dei miei genitori, che non avevo mai avuto o il titolo di figlia modello, che ho sempre puntualmente odiato?

O era forse peggio perdere un ragazzo che mi amava, per quella che ero, senza desiderare altro che il mio sorriso, le mie guance, le mie mani e i miei occhi?

La risposta non tardò ad arrivare dal mio cuore.

Mi alzai, ma la testa mi girava troppo per permettermi di avanzare. Mi accorsi solo dopo che mi trovavo ancora sul cornicione del palazzo ed immancabilmente persi l’equilibrio.

Mi ricordai del buio attorno a me e dell’aria gelida di ottobre che mi scivolava fra i capelli e poi Liam e il vuoto nella mia mente.

 

 

***

 

 

Mi svegliai dopo poco.

Avevo paura ad aprire gli occhi. Non volevo affrontare la realtà.

I miei genitori, i rimproveri, le domande che avrei sempre lasciato senza rispondere completamente. Perchè neanch’io sapevo veramente il motivo della mia caduta.

La mia testardaggine, la mia forza, la mia paura di perdere Liam...

Aspettai poco, ma mi convinsi poi a spalancare un occhio e mi accorsi di trovarmi ancora fuori, all’aperto, anzi sull’attico dell’hotel.

Ma perchè ero salva e non ero caduta? Tentai di muovermi ma appena lo feci mi bloccai.

Due occhi mi stavano guardando dolcemente dall’alto e non mi sarei sbagliata. Erano gli occhi di Liam.

Un sogno, un’apparizione, un miraggio.

No. Mi stava accarezzando dolcemente i capelli e mi teneva stretta al suo petto.

Non se n’era andato. Non l’avrebbe mai fatto.

“Ti sei svegliata, finalmente! Stavi per cadere, ma sono riuscito a prenderti per un braccio appena in tempo. Forse troppo tardi, però, perchè sei svenuta fra le mie braccia subito dopo...stai bene?” Mi guardò spaventato.

“C-Che ci fai qui, White?”. Tentai di alzarmi, ma lui sembrò stringermi più forte di prima.

“Non potevo lasciarti o almeno, ti dovevo una spiegazione. Insomma so che forse di tutto quello che ho scritto non te ne importerà mai niente, ma è tutto vero..” Ora mi teneva le mani e mi fissava intensamente negli occhi.

“Viene dal cuore...” Sorrisi compiaciuta. Mi ricordai solo ora che lui non sapeva niente dei miei sentimenti.

“Sul fatto che venga dal cuore, non ho niente da ridire, Liam, ma non credo sia tutto vero, o quasi..”

Ora ero io quella a guardarlo, felice e lui, invece mi fissava con uno sguardo confuso e divertito allo stesso tempo.

“Ah, ma non credo, insomma ci ho messo tutto me stesso..” Lo fermai subito.

“Liam, hai detto che tuo padre diceva sempre che se ami davvero una persona devi lasciarla andare..”

Lui sorrise e sembrò capire dove volevo andare a parare. Lo aveva capito fin dall’inizio, un mese fa, in cuor suo.

Rise “E’ vero e io concordo pienamente..”

Si avvicinò pericolosamente al mio viso e io lo lasciai fare.

Mancava solo la carta vincente che avrebbe concluso la partita a nostro favore, per una volta...

“Ma sai, se una persona ti ama davvero, ritornerà sempre..”

Sorrisi divertita e lui, finalmente, azzerò la distanza fra le nostre labbra.

Il nostro bacio non fu casto nemmeno all’inizio.

Era un bacio pieno sì di amore, ma anche di felicità, stupore, stress, contentezza e voglia di provarci.

Ci staccammo dopo qualche attimo e lui si alzò e mi prese in braccio dolcemente. Sorrise.

“Tornerò sempre anch’io, per te, piccola..”

“Per noi, Liam, per noi....”




Quello fu il giorno più magico di sempre, nella storia dei Black e dei White.

Una storia di odio, che non mi convinse mai veramente e che è stata distrutta da un amore più forte di tutto.

Di due ragazzi che non credevano nell’amore, nelle bugie ai genitori, nelle paure di perdere l’altro e nella felicità, ma che ora l’avrebbero fatto.

Avrebbero cambiato il passato e il futuro, credendo nel loro presente.

Lo so…era buffo. White e Black, Bianco e Nero, le due parole più opposte al mondo.

Ma una cosa in comune ce l’avevano e questa volta, non era una citazione di Liam, ma una mia.

Il bianco e il nero, non erano colori. Erano errori di qualcuno, che per una volta sembrava aver pensato a una ragazza che in futuro, avrebbe usato questa come scusa per amare un altro ragazzo, il suo.

Lo erano sempre stati.

L’una dell’altro e l’uno dell’altra, insomma un Noi.

 


    Spazio Autrice

    Questa OS era pronta da tempo, ma per me,

    era troppo scontata per essere pubblicata,

    Il punto è che significa molto, dalla prima all’ultima parola, per quello che credo.

    E poi, come potete vedere dal titolo,

    voglio dedicarla anche a chi, stupidamente, si è accorto tardi che odiare non ha senso.

    Odiare se stessi e tantomeno gli altri.

    Da oggi in poi sono una Mixer e vorrei chiedere scusa a tutti,

    è solo una bambinata odiare Perrie per gelosia.

    E poi, principalemente, questa storia è per voi, mie care lettrici

    e per la mia adorata Maddalena, a cui voglio tanto bene!

    Vedrò se farne un continuo, magari in cui Maddy e Liam riescano

    a rivelare il loro amore, che ne dite?

    Recensite e vi chiederei di soffermarvi sulle due citazioni iniziali a riflettere.

    Per me sono più vere dell’amore stesso.

    Vi adoro e grazie di tutto, ancora una volta.

    Eli :33


    

    Titolo riadattato da strofa di ‘Change your life’, Little Mix.

  
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