Free! Hearts

Dopo la disastrosa vacanza-allenamento che il club di nuoto dell'Iwatobi aveva organizzato l'estate prima, quell'anno avevano deciso di organizzarsi in maniera differente: sarebbe stata una vacanza all'insegna del divertimento e del relax, e be', ovviamente anche del nuoto. Ma la cosa più stupefacente era il fatto che erano riusciti a convincere a seguirli pure Rin Matsuoka, il loro vecchio amico, che sembrava finalmente essersi riappacificato con il gruppo, in particolar modo con Haruka.

Quel giorno era uno dei tanti: Gou se ne stava a prendere il sole al fianco di Makoto, che sonnecchiava tranquillo. Rei faceva Sudoku sotto l'ombrellone, assieme a Nagisa che giocava con la sabbia. E mentre Rin osservava il mare seduto sulla riva, Haruka stava (ovviamente) nuotando.

A mandare in frantumi quella placida quiete di fine pomeriggio fu Nagisa, che squillò esaltato: “Ragazzi perché non facciamo un gioco tutti assieme?”

Le teste dei ragazzi si alzarono nella direzione del ragazzino dai capelli biondi, perplesse, contrariate, e divertite al tempo stesso.

“E cosa vorresti fare, sentiamo?” chiese con aria seccata Rei, che la voce squillante dell'amico lo aveva distratto dal suo gioco.

“Giochiamo ad obbligo o verità!” rispose questo con allegria.

“Cosa? Ma è un gioco da pigiama party per ragazzine!” esclamò Makoto stizzito, ricevendo in tutta risposta una pacca sulla nuca da parte di Gou, unica ragazza presente.

“Io propongo un gioco diverso” disse allora Rei, sistemandosi gli occhiali “Il gioco del re!”

“Il gioco del re?” domandò Nagisa perplesso.

“Sì, non hai mai sentito parlare dell'Osama Game?” Il biondino scosse la testa.

“Le dinamiche di gioco sono simili ad obbligo o verità, con la sola differenza che non c'è alcuna verità, ma solo ordini da eseguire” cominciò Rei, con tono saccente. “Ci sono dei foglietti numerati quanti sono i giocatori, tranne uno, su cui è disegnata una corona. Ad ogni turno i giocatori pescano un foglietto, e chi pesca quello con la corona è il re. Il compito del re è di impartire ordini, senza sapere chi gli eseguirà, e tutti gli ordini del re sono assoluti, quindi bisogna svolgerli per forza”

Gli occhi dei ragazzi dopo la spiegazione di Rei si illuminarono: “Ci sto! Che bella idea!” esclamarono in coro Makoto e Nagisa. “E tu Haru-chan, che dici?” chiese Makoto rivolto all'amico che era appena uscito dall'acqua, e che ora gli si presentava davanti tutto fradicio e con un asciugamano sulle spalle.

“Eh?” Haru si destò dai suoi pensieri grazie alla frase dell'amico “Ah sì, è un'ottima idea”

“Che stavi guardando?” chiese Makoto.

“Ah nulla” rispose evasivo Haruka. “E tu Rin-chan? Non giochi con noi?” domandò allora Nagisa rivolto all'amico che intanto si era tenuto in disparte.

“Non ho tempo da perdere con questi giochi idioti” rispose freddamente Rin, girando la testa e andandosene. Nonostante i diverbi passati, il carattere di Rin era rimasto lo stesso, e quindi non c'era da preoccuparsi se ogni tanto risultava un po' scorbutico. Gli occhi di Haruka lo seguirono mentre andava a sedersi poco più in la, e si sistemava sulla sabbia per conto suo.

“Bene, allora si comincia!” esclamò Gou allegra, che fino ad allora non aveva parlato.

Il gioco cominciò allegramente, e i ragazzi si divertirono molto. Era quasi ora di tornare per cena, quando toccò l'ultimo turno a Nagisa:

“Bene, visto che ora il re sono io, e che i miei ordini sono assoluti, ordino al numero 3 di dare un bacio ad ogni giocatore!”

Le facce dei ragazzi rimasero di pietra per alcuni secondi interminabili, quando involontariamente si girarono verso l'unico giocatore che immaginavano avere il numero tre: Haruka Nanase.

“Forza Haru-chan!” Rideva Nagisa sotto i baffi.

“Uff, e va bene... ma dopo questa io smetto di giocare!” disse seccato il ragazzo.

Haruka si alzò e si diresse nella direzione di Makoto. Le sue labbra poggiarono delicatamente contro le sue, e lo baciò.

“E uno” pensò Haruka, scocciato. Intanto le gote di Makoto si erano dipinte di un forte rosso peperone, e balbettò qualcosa di incomprensibile, mentre Haru si spostava verso Rei, incapace anche lui di proferire parola. Il numero tre baciò il numero uno senza apparentemente dimostrare alcuna espressione in volto. Andò poi da Nagisa, e baciò pure lui. Infine fu la volta di Gou.

La poveretta si nascose il viso tra le mani, e diventò subito di un colorito violaceo, mentre gli altri guardavano con uno strano imbarazzo/interesse la scena che si presentava sotto i loro occhi.

“Ma dobbiamo proprio?!” esclamò la ragazza.

“Certo che sì! È un ordine del re e dovete rispettarlo!” rispose Nagisa con aria di superiorità.

Gou deglutì, e si avvicinò ad Haruka. Lui le avvicinò il viso all'orecchio e le sussurrò “Tranquilla, non avere paura, è solo un bacio”

La ragazza diventò di un colore ancora più forte di quello che aveva assunto prima, e annuì leggermente. Chiusero entrambi gli occhi, mentre Haru avvicinava il viso di Gou al suo, con dolcezza. Le loro labbra si dischiusero leggermente e si diedero un leggero bacio.

“Grazie” disse a bassa voce la ragazza.

Haruka le fece l'occhiolino, e poi disse “Bene, ora vado a nuotare”, con una lamentela da parte di Makoto: “H-Haru! Rimani con noi!”, ma era troppo tardi, perché il ragazzo si era già tuffato in mare aperto. “Sempre il solito” aggiunse poi con un sorriso.

Nessuno si era reso conto però che Haruka in mare non era solo.

Pochi minuti prima, durante lo svolgimento del comando di Haru, Rin aveva preso la sua tavola da surf e si era diretto in mare aperto.

Se ne stava seduto placidamente sopra di essa quando Haruka gli arrivò da dietro le spalle, facendogli prendere un bello spavento, e facendolo così cadere in acqua.

“Ma sei impazzito?!” esclamò riprendendo fiato “Mi hai spaventato!”

Haruka, che nel frattempo aveva preso il suo posto sulla tavola, gli porse una mano, facendolo salire davanti a lui. Riluttante Rin la afferrò e si mise a sedere.

“Me ne sono accorto che te ne sei andato.” disse Haruka facendo arrossire l'altro ragazzo “Perché?”

“Tsk! Non sono fatti tuoi!” rispose lui girando la testa altrove.

Haru gli prese il volto fra le mani, e rivolgendolo verso di sé compì un unico e semplice gesto: gli diede un piacevole e bagnato bacio sulle labbra.

“Ma che diavolo ti salta in mente?!” esclamò Rin imbarazzatissimo, allontanando le mani di Haru dal suo viso.

“Era solo un gioco, Rin. Tu sei molto più importante per me, e lo sai...” disse imperterrito il ragazzo.

Rin arrossì nuovamente e disse con un sorriso: “Grazie Haru, sapevo che avresti capito”.

Lo baciò un'altra volta, e poi si lasciarono trasportare dalle onde e da quell'ardente passione che gli coinvolgeva entrambi.

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Messaggio dall'autrice:
Ciao ragazzi! 
Come va? Saluto quelli che mi leggono per la prima volta e chi ha già letto qualcosa di mio! ^^ 
Mi scuso per l'assenza degli ultimi mesi, ma purtroppo, nonostante siamo in vacanza, ho dovuto lavorare più del dovuto, e non ho trovato il tempo per leggere le vostre fan fiction (chiedo scusa alla Jules per questo, mi spiace tantissimo, ma non preoccuparti che tornerò a leggere e recensire come un tempo ç_ç), e sopratutto mi scuso per non aver ancora proseguito con Jokes Have Red Hair. Andrò avanti al più presto, promesso! :)
Ho scritto questa cosa per una mia amica, con cui ha creato una Doujin proprio da questo racconto :3
Be' non ho altro da dirvi se non che dovete augurarmi un in bocca al lupo per l'esame di Matematica e... be' buone vacanze a tutti (anche se ormai sono finite D: )!

Un bacione!
Jecky