Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Aoba_chan    13/08/2013    0 recensioni
"Non ce la faccio più. Anche se sono un closer, sono giá esausta. Ma l'arbitro mi indica... Devo lanciare. "
Pensieri di una lanciatrice di softball alle prese con l'ultimo lancio.
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fine del settimo inning di questa finale. Siamo sopra di uno, il che non è male, visto che loro erano i favoriti del torneo. Il problema però è il campo... Le basi sono piene. Il tabellone illumina l'area laggiù dietro l'esterno destro: tutte le lampadine sono accese, il che significa che siamo con due out e il conto pieno, con l'esito che dipende da questo ultimo lancio.
la battitrice è una tosta... Mi legge tutti gli effetti che, immancabilmente, vanno a finire nel conteggio dei ball. E quei due strike che ha non sono altro che altrettanti foul, di cui uno praticamente alla rete.
Non ce la faccio più. Anche se sono un closer, sono giá esausta. Ma l'arbitro mi indica... Devo lanciare. Mi guardo intorno. Tre giocatrici sono già in posizione di partenza, pronte a scattare non appena la pallina si staccherà dalla mia mano. Faccio un respiro profondo, poi sistemo il piede destro nella fossetta che si era formata davanti alla pedana e quello sinistro leggermente dietro, con le braccia lungo i fianchi. Il ricevitore mi da un segnale: riser. No, non ce la faccio. E poi quella altre due che ho provato le ha lasciate passare... faccio no con la testa. Stavolta ha chiamato la palla  veloce, come per dire se gli effetti non funzionano prova con la velocità. Bene. Unisco le mie mani. La destra fa girare per un po' la pallina nel guanto, fino a posizionare le cuciture esattamente sotto i polpastrelli. Conto: uno, due, tre... Non mi posso permettere un illegal pitch. Non ora. Respiro. Tutto è diventato silenzioso. Non ci sono più corridori, né pubblico, né difensori, è rimasto solo il guanto del ricevitore, immobile, che richiama la pallina. Carico, giro il braccio, do un colpo di polso. Il rumore dello swing a vuoto, quasi impercettibile, rimbomba nella mia mente, così come il boato delle urla dei tifosi riempie l'aria.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Aoba_chan