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Autore: Nenelafolle    13/08/2013    1 recensioni
{ Soul X Piano. (X Maka.) }
cit./ "Che melodia suonare?" si chiese, ma già sapeva la risposta, era quando suonava senza pensare che componeva gli spartiti più belli.
#Dedicated to JaqThe Monster ( / / V / / )
ENJOY ! ☆
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Il sole splendeva alto nel cielo, e donava al ragazzo una piacevole sensazione di calore sulla pelle. Aprì le grandi vetrate con calma, prendendosi il suo tempo, e controllà che la vista fosse perfetta: nonostante si trovasse dietro al grande piano a coda, riusciva a vedere la spiaggia che scivolava nel mare azzurro, e il dolce rumore che questo produceva. Era davvero una splendida giornata.

Sebbene le persone normali avrebbero fatto un salto al mare, o magari una passeggiata in montagna, Soul "Eater" Evans non aveva bisogno di questi comuni modi di passare il tempo. Maka era uscita con Tsubaki e le gemelle Thompson, e Black*Star e Kid si stavano sicuramente allenando da qualche parte. In poche parole: l'albino era rimasto a casa da sola, e ora più che mai poteva -e voleva- dedicarsi al suo hobby: la musica.

Quel pianoforte lo aveva fissato durante tutto il loro soggiorno, sin dall'inizio della vacanza estiva. Per tutto il tempo, pudico, era rimasto coperto sotto un telo di velluto blu. Non vi erano spartiti, ma Soul conosceva tutte le note, le aveva in testa.
Si avvicinò allo sgabello beige, e gli pareva di poter sentire una voce petulante provenire dalle corde, che pareva dire "Suonami, suonami!".

Affiancò lo strumento e pose la mano sul telo. Era morbido come la pelliccia di un gatto, e una persona normale di avrebbe passato sopra la mano almeno una volta prima di toglierla, ma non Soul. A lui non importava nulla del pregiato velluto blu che costava parecchio, lui fremeva all'idead delle corde pizzicate dentro la cassa, dei pedali lucidati e, ah!, dei tasti bianchi in avorio.

Non poteva più trattenersi, con un gesto decisò strappò i "vestiti" di dosso dal pianoforte e subito ci posò sopra una mano.
Era gelido, nonostante la calda giornata d'estate.
Soul ghignò. Lui sapeva sicuramente come scaldarlo.

Si sedette sullo sgabello e scrocchiò le dite: fremeva di eccitazione. "Che melodia suonare?" si chiese, ma già sapeva la risposta: era quando suonava senza pensare che componeva gli spartiti più belli.
Le mani indugiarono solo un altro secondo prima di spingere un dolce La, che risuonò preciso nella stanza; l'ambiente sembrava creato per il suono di un pianoforte, che saliva dal pavimento su per i muri, arrivando al soffitto e creando un riverbero. Le vetrate aperte che lasciavano entrare rumore d'onde marine si mescolavano a quel suono inebriante, creando un perfetto amalgama di serenità.

"E' accordato." mormorò Soul estasiato, gli occhi rossi socchiusi. Posò i piedi sui pedali al di sotto della tastiera, come un pilota che prima della grande gara si appoggia all'accelleratore e stringe il volante. E iniziò a suonare.
Le prime battute risultarono spontanee, come una risata di bambino, dell'acqua quando si ha sete, il primo bacio. 

Ma presto si accorse che c'era qualcosa di strano eppure terribilmente giusto. Si sentiva eccitato da tutta quella situaione, l'essere a casa da solo, lui e il piano soltanto, una sonata sconosciuta, il rumore delle onde.. qualcosa dentro di lui si mosse.
Alcune goccioline di sudore cominciarono a formarsi sulla sua fronte, mentre le dita si piegavano in accordi sempre più elaborati. Che cos'era? Quella sensazione? Voglia di rimanere lì, a suonare, per sempre.

Era totalmente diverso da quello che aveva provato molte altre volte. Questa volta era più forte, attanagliava il ragazzo alla bocca dello stomaco e si prendeva gioco di lui.
Ah, Soul aveva sempre amato suonare il pianoforte, era una seconda vita con lui. Ma questo brivido.. lo aveva provato solamente suonando il piano del sangue nero. Era stato in quell'istante che aveva capito che la sua intera esistenza non poteva esistere senza la musica di un pianoforte a farvi da sottofondo.
I tasti erano le parole di uno scrittore, un modo per evadere, per dimenticare. Solo una cosa finiva sempre per ricordare, quando suonava: la sua Maka.

Ma ciò che provava quando suonava era diverso da quando stava con Maka. Il pianoforte era il suo amante preferito, poiché ne conosceva ogni minuscola curva, ogni intaglio nel legno pregiato, ogni corda tesa. Il piano per lui non aveva segreti, cosa che invece la Meister non mancava di sottolineare. Non vi erano porte, né bugie fra lui e il piano.
Erano insieme: questo gli bastava. Finché poteva ancora suonare e sentirsi abbracciare dalle note, Soul era contento.

Voleva rimanere lì, a suonare, per sempre...

Di colpo smise. Si chinò leggermente con il busto e rimase lì, a pochissimi centimetri dalla tastiera.
"Promettimi che non smetterai mai di amarmi" sussurrò, e posò le labbra sui tasti.
Il Do Diesis scosse le vetrate della stanza, corse giù sulla sabbia, giocò con le onde ed entrò nell'orecchio di Maka Albarn. Lei si fermò di scatto, Tsubaki, Liz e Patty voltate a guardarla, chiedendole cosa non andasse.
Lei sorrise dolcemente, e disse: "Penso che se avrò una figlia, la chiamerò Diesis". Le ragazze rimasero a fissare la Meister come se fosse un'aliena.

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Quando tornò a casa, trovò Soul addormentato con la testa sulla tastiera del pianoforte, in boxer e maglietta, come se appena svegliato fosse subito andato lì.
Si avvicinò, un Maka-chop pronto in mano, ma il suo volto beato la distolse dal  suo intento. Rimase a fissarlo per un attimo, e lui borbottò qualcosa su una shortcake da prepararle.
Le sfuggì una risatina, che subito coprì con il libro.
Sorridendo, si appoggiò al pianoforte, e notò che innaturalmente scottava.



N/A
Ho riso come una deficente inserendo l'avvertimento "Triangolo", ok? ok.

Questa one-shot è dedicata a Jaq, che mi ha sempre sostenuta e pure quando ho mollato EFP è venuta a ripescarmi con il pretesto che le dovevo fanfiction. Se mai dovrò giustificare il mio amore per Soul Eater, dirò che è colpa sua, e rileggendolo ora che l'opera è conclusa, mi verrà sempre in mente lei e le sue adorabili fanfiction. Oh il fluff! Andatele a leggere se ne avete tempo, consiglio vivamente. http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=134567
Doveva inizialmente essere una Soul/Piano, ma la SoMa si trova in me a livello neuronale, quindi spero vi sia piaciuta!

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Nene
   
 
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