Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _PPoanda    13/08/2013    3 recensioni
*ATTENZIONE*
-os Louis/Harry, se non piace il genere non entrare.
E' corta, davvero corta, ma boh, pare che sia uscita bene..
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

-Posso guardare?-
-Non ancora piccolo.-
-E dai, sono curioso!-
-Ecco, ci siamo quasi.. TADAA!-
 
 
-Louis..- dissi battendo le palpebre mentre una luce bianca mi accecava la vista.
Scossi leggermente la testa, facendo scivolare i ricci dalla mia fronte e provai a muovermi; volevo sedermi, alzarmi, capire dove mi trovavo, ma ero immobile, come legato a quell’insulso lettino bianco.
"Che cosa diavolo sta succedendo?"
Cercai di muovere un braccio, ma sentivo entrambi immobili, senza che essi rispondessero ai miei comandi.
Mi sentivo stordito, la testa pesantissima, incapace di fare nulla, se non respirare.
Ma che diavolo stavo facendo in un ospedale?
Poi improvvisamente ricordai.
 
Sgranai gli occhi mentre le mie labbra si dischiudevano lentamente;
-Boo..è..è bellissimo..-
Il tavolino della cucina era stato apparecchiato come si deve, non con le tovagliette che eravamo soliti ad usare.
Le candele illuminavano debolmente la stanza, facendo brillare i suoi occhi.
Mi cinse la vita con un braccio, stringendomi a se.
-Allora piccolo, mi sono impegnato abbastanza?-
Senza dire alcuna parola posai dolcemente le labbra sulle sue, assaporandole lentamente.
-Piccolo, la cena si fredda..- sussurrò contro le mie labbra, giocando con una mia ciocca di capelli.
 
La sorpresa che tanto mi faceva incuriosire di Louis, il suo impegno per mantenere il segreto, poi la cena, i nostri sguardi e le nostre risate.
Finimmo per fare l'amore, troppo impazienti per aspettare ancora a lungo, l'uno dentro l'altro, felici e innamorati.
Improvvisamente, un malore in pieno petto mi immobilizzò.
Era arrivata l'ora.
Poi il buio intorno a me.
-Prego, entri pure, il ragazzo si è svegliato..- disse poi una voce femminile alle mie spalle, facendomi emergere da quei ricordi ancora offuscati.
La porta si aprii, inondando la stanza di un profumo che conoscevo bene.
Dei rapidi passi e mi ritrovai faccia a faccia con la donna più importante della mia vita: mia madre.
-Oh Harold, mi hai fatta morire..- disse buttandomi le braccia attorno al collo, mentre i suoi occhi, tanto simili ai miei, si riempivano di lacrime.
Sorrisi, cercando di tranquillizzarla.
-Mamma, sto bene, sono solo stanco..- sussurrai, socchiudendo gli occhi e beandomi delle sue carezze.
-Grazie a Dio l'intervento è andato bene..- disse, mentre una sua lacrima si poggiava lungo la mia guancia.
Spalancai gli occhi.
-Un..un intervento? Mamma, intendi quel l'intervento?- 
Lei mi guardò con occhi pieni di gioia
-Si piccolo, quel l'intervento. È stato un miracolo che i medici abbiano trovato un donatore compatibile disposto a donare il suo cuore all’ultimo momento..-
Sorrisi involontariamente.
Quella malattia che per anni e anni mi aveva fatto penare, costringendomi ad avere una vita basata solo su pillole e visite, era svanita, cancellata per sempre.
Ero felice, davvero; avrei potuto vivere la mia vita come un normale ragazzo 19enne con la persona che amavo più di me stesso.
Sorrisi a quel pensiero, al pensiero di noi due, solo noi due, e una lunga e spensierata vita davanti a noi.
Ma..dov’era Louis?
-Mamma, dov'è Louis?- chiesi sorridendo, ancora incantato da quei pensieri.
Volevo vederlo, stringerlo forte, dirgli che la malattia era svanita e che lo amavo tanto.
Le carezze di mia madre cessarono e il suo sguardo si fece vuoto; ogni singola striatura di felicità era svanita dai suoi occhi.
-Oh, piccolo..davvero tu non hai capito..-
Scossi la testa. Non riuscivo a capire nulla, forse per l'odore forte delle medicine o forse per la stanchezza post operazione. Ma il mio cuore, il mio nuovo cuore, desiderava vedere solo lui, quei suoi occhi e il suo meraviglioso sorriso.
Lei frugò nella sua borsa senza mai distogliere il suo sguardo diventato triste e sofferente da me e ne estrasse una lettera, che poggiò nel comodino.
-Credo che questa risponderà a tutte le tue domande, piccolo. Ora devo andare e tu devi riposare.- mi posò un bacio sulla fronte -Ci vediamo presto piccolo mio.-
Uscì silenziosamente dalla stanza e io la seguì con gli occhi.
Una volta sparita puntai lo sguardo contro la lettera che giaceva alla mia destra, chiedendomi il perché di quel suo comportamento così strano.
Di chi era quella lettera? Dov’era Louis? Perché improvvisamente un senso di angoscia mi aveva colpito in pieno petto?
Fissavo quella maledetta lettera; lo ammetto, avevo paura di leggere cosa conteneva, avevo paura che il contenuto poteva ferirmi.
Mi girai su un fianco, dando le spalle alla lettera.
No, non l’avrei letta.
E se quella lettera riguardava Louis?
Se magari l’ha scritta proprio lui?
Mi rigirai su quel lettino forse per la centesima volta.
Mossi il braccio libero dai miliardi di maledetti tubicini che mi collegavano alla macchina che mi teneva in vita.
Afferrai la lettera con dita tremanti, ancora indeciso se l’avrei letta o meno.
Presi un respiro profondo e mi portai la lettera davanti ai miei occhi.
Mi bastò leggere il mio nome scritto con la sua calligrafia per piangere in modo struggente, consapevole ormai di tutto.
 
 
 
Se stai leggendo queste parole, vuol dire che l'intervento è andato bene e tu sei vivo amore mio.
Probabilmente ora ti starai chiedendo dove sono, perché non sono li con te e perché non ti sto abbracciando ora.
Beh, per me non è semplice dire ciò che sto per scrivere, ma io ora sono qui, davanti a te, e ti sto guardando; 
Guardo il tuo volto, i tuoi occhi chiusi e la tua bocca socchiusa per aspirare ossigeno dalla mascherina.
I tuoi capelli, i tuoi meravigliosi capelli coperti da una cuffia e Il tuo corpo coperto dal camice verde dell'ospedale, uguale a quello che indosso io.
Probabilmente hai già capito, ma io voglio dirtelo uguale: tra un ora io donerò il mio cuore, e lo donerò a te.
È incredibile, pazzesco. 
Chi lo avrebbe mai detto che i nostri cuori fossero compatibili? Ora sto sorridendo pensando che siamo legati l'un l'altro, perfino legati con il cuore.
Wow, sto scrivendo una marea di cazzate. 
Ciò che voglio dirti è che al tuo risveglio (se mai ti risveglierai) io non sarò li a fianco a te, ma sarò in te. 
Ogni tuo respiro avrà una parte di me, ogni tuo battito sarà in parte mio.
Io vivrò in te, io sarò in te.
Saremo una cosa sola, come avevamo sempre sognato.
Adesso ti sto guardando, ti sto guardano per l’ultima volta in vita mia.
Una lacrima mi sta rigando il volto ora, e probabilmente finirà su questo foglio.
Non so perché sto piangendo a dir la verità; cioè, lo so, ma non capisco il perché.
Io sono felice ora, davvero.
Lo sono perché donerò il mio cuore alla persone che amo;
e ora finalmente lo posso dire: ti amo, ti amo tanto da donare la mia stessa vita per salvare la tua.
Il dottore è appena arrivato, annunciando che tra dieci minuti cominceremo l'intervento.
Ti amo Hazza, ti amo e ti amerò sempre.
Sarò sempre in te, sempre.
 
Boo
 


EHI THERE!!
La  mia prima os Larry gente..
Allora, due cose: la prima è che sono stata quasi obbligata a pubblicarla, dato che Bluelikethesea l'ha letta per prima e si è commossa. Davvero, se c'è un motivo per piangere, quello è perchè è scritta davveeero male.
La seconda è che è corta, davveero corta, ma l'ho scritta di getto.
Perciò ecco cosa ne è uscito.
Spero che vi piaccia, e che lasciate una recensione per farmi capire se vi è piaciuta o meno.
Un bacio <3
PPoanda.


Ps: Ringrazio Bluelikethesea per il bellissimo banner. Senza di te sarei persa <3
 

  
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _PPoanda