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Autore: Dorelly    13/08/2013    2 recensioni
Questo racconto ha come protagonisti due miei UTAU: Dorel Harukaze e Kodoku Akiame e della loro crescita insieme al loro padre adottivo.
La storia però tratterà principalmente della crescita di Dorel a fianco di suo fratello, che non si separerà mai da lei, oltre che al forte legame che Dorel svilupperà con suo padre prima e durante il suo debutto da UTAU.
(-IMPORTANTE: Tra le original non so proprio dove postarla dato che "UTAU" fa parte di "VOCALOID")
In ogni caso, spero che la lettura sia di vostro gradimento! Ogni critica e/o suggerimento sono ben accetti, quindi sentitevi liberi di esprimere la vostra opinione sul mio metodo di scrittura.
Buona lettura!
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
Un piccolo bosco, in un pomeriggio di primavera, dove i ciliegi iniziavano a fluttuare nell'aria. Questo era il paesaggio che io, un comunissimo uomo di appena trent'anni, avevo davanti in quel momento. Un'aria magica avvolgeva il luogo intorno a me, venuto in quel luogo per un evento speciale: La fioritura.
Erano ormai passati anni da quando la mia amata mi aveva lasciato li, davanti ai ciliegi in fiore, a causa di una rarissima malattia terminale, per la quale non vi era cura. Dal giorno della sua scomparsa, tornano ogni anno a far visita al suo ciliegio preferito, nella convinzione che pure lui ne sentisse la mancanza come me.
"Manca anche a te, vero mio dolce amico? Per questo i tuoi fiori sembrano emanare fragranze tanto malinconiche, quest'anno."
Sussurrai alla pianta, come se essa potesse udirmi. Era ovvio che poteva, infondo, capirmi più di chiunque altro al mondo. Mi avvolgeva tra il profumo dei suoi fiori e mi cullava nella mia tristezza, come nessun altro essere vivente poteva fare. Stando in quel flebile vento profumato, mi sembrava di avvertire il calore delle sue braccia che mi stringevano, come se lei fosse insieme a me.
"Devo tornare in me... Per quanto lo desideri, il passato non mi appartiene..."
Sussurrai sospirando tra la brezza, osservando con sconforto i petali danzare in aria. Talmente preso dai miei sentimenti, ricordai la ninna nanna che la mia compagna canticchiava ogni sera. Sebbene non avessimo avuto figli, la cantava ogni sera per me, abbracciandoli calorosamente prima di addormentarsi. Per qualche assurdo motivo iniziai a canticchiarla come un bambino, notando che magicamente i petali che cadevano tentavano di indicare qualcosa dietro l'albero. Inizialmente non ci feci caso, ma la mia innata curiosità prevalse, portandomi a guardare dietro la pianta.
Ciò che vidi era soprannaturale: due ragazzini in tenera età distesi a terra addormentati. Rispettivamente un maschio e una femmina, stringevano entrambi un ciondolo tra le loro mani. Nessun genitore lascerebbe mai i propri figli da soli in un bosco, per quanto piccolo esso possa essere, e mi affrettai a urlare aiuto. Nessuno rispose, nessuno accorse, eravamo soltanto io e quei due fratellini. Il mio primo pensiero fu di andare e cercare aiuto, ma la vista di quella bambina mi fermò immediatamente. Capelli lunghi, corvini, un corpicino tanto piccolo e delicato, un semplice vestito bianco. Per qualche ragione non me la sentii più di lasciarli li da soli e tentai di svegliarli con qualche carezza. La prima ad aprire gli occhi fu proprio la bambina, che mi guardò innocentemente con i suoi grandi occhi azzurri. Un brivido percosse il mio corpo, quasi alla vista di qualcuno di familiare.
"è così dannatamente somigliante a te, amore mio..."
Sentii la necessità di prendermi cura di lei, quasi come se mi appartenesse e fosse li solamente per me. Il suo fratellino invece, o almeno pensai lo fosse vista la loro somiglianza e l'apparente legame tra loro, sembrava dormire ancora profondamente nella sua lunga canottiera bianca.
"P-Papà?..."
Il flebile sussurro della bambina mi giunse all'orecchia, trasformando i brividi dentro di me in calore e portandomi quasi a restarne intontito. Era l'unica parola che aveva pronunciato, e la enunciò proprio verso di me, con aria talmente innocente da rendere quasi impossibile il fingere di non averla sentita. Sembrava riconoscermi come suo padre, ma io non ebbi mai più mogli, o figli. Fu sufficiente il suo sguardo per capire che non potevo più lasciarli, e che la risposta era scontata, in fondo al mio cuore.
"Si piccola mia, sono qui, ora vi porto a casa."
Le sussurrai dandole un bacio sulla guancia e porgendole la mano per alzarsi. Ella la afferrò ingenuamente, alzandosi in piedi con fare impacciato e maldestro. Ad occhio e croce sembrò avere solamente quattro anni, mentre il bambino sembrava solo un anno più grande. Presi in braccio suo fratello e le strinsi la mano teneramente, con l'intenzione di guidarla.
"Vieni, ora torniamo a casa."
Dissi con voce sicura mentre mi incamminavo verso casa. Lei sembrò seguirmi senza accennare alcun lamento e senza lasciar andare la mia mano. Da quel giorno tutto sarebbe stato diverso.
Da quel giorno, io non fui più solo.
 
Introduzione (nota dell'autore)
Penso che nessun racconto possa iniziare senza un breve commento da parte dell'autore.
Quella che state leggendo, infatti, è la mia primissima fanfiction. Tecnicamente sarebbe un original, dato che i personaggi sono di mia invenzione, con qualche comparsa di UTAU o VOCALOID nel bel mezzo della storia, della quale io non detengo i diritti e ovviamente non sono stati creati da me, ma tra le original non so proprio dove postarla dato che "UTAU" fa parte di "VOCALOID".
In ogni caso, questa storia tratterà dei miei due UTAU: Dorel Harukaze e Kodoku Akiame (in collaborazione con Kodorin) e della loro crescita insieme al loro padre adottivo. Il personaggio del padre è l'immagine di una persona veramente esistente, di nome Masao, a cui devo veramente molto. Ovviamente oltre ciò nessun fatto o personaggio è esistito realmente. Ci tendo a precisare che la maggior parte dei personaggi sono OC di miei amici, mentre i pochi  VOCALOID che appariranno dovrebbero avere un carattere ufficiale (Parlo proprio di Lapis Aoki, Merli e MAYU).
La storia tratterà principalmente della crescita di Dorel a fianco di suo fratello, che non si separerà mai da lei, oltre che al forte legame che Dorel svilupperà con suo padre durante la sua vita prima e durante il suo debutto da UTAU.
Quando un nuovo personaggio effettua la sua prima apparizione all'interno della storia, il racconto si fermerà e il profilo del personaggio verrà illustrato dalla sottoscritta. Saranno pause brevissime, paragonabili a quelle di alcuni cartoni animati quando introducono nuovi personaggi. A fine capitolò ci sarà un riassunto di tutti i profili con relative note, una sorta di glossario dei personaggi appartenenti a quel capitolo.
I profili cambieranno man mano che Dorel si fa un opinione più precisa di quest'ultimi, per questo vi raccomando di leggerli nel riassunto che viene scritto ogni cinque capitoli.
Anche se il prologo è stato narrato da Masao, la quasi totalità della storia verrà narrata dalla stessa Dorel, che tenterà di definire il rapporto che ha con gli altri personaggi.
Può capitare anche un capitolo in cui è Kodoku il narratore, che sarà parallelo ad un capitolo già narrato da Dorel, mostrando solo la vicenda dal suo punto di vista.
Spero che la lettura (anche del prologo) sia di vostro gradimento! Ogni critica e/o suggerimento sono ben accetti, sopratutto perché è la prima storia che scrivo.
  
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