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Autore: Fenrir_23    13/08/2013    14 recensioni
Storia ambientata 25 anni dopo la partenza di Ash da casa. Il protagonista è il figlio di Ash.
"Qual era il Pokèmon migliore per lui? ... Quello che sicuramente l’attirava di più era Charmander."
La pokéball non ebbe nemmeno bisogno di dondolare. Si chiuse al primo tocco. La ragazza misteriosa la raccolse da terra e si avvicinò a Mat, porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
“Piacere, io mi chiamo Maky. E tu?”
Ash osservò il microscopico apparecchio nella mano del professore.
“Un microchip…” Sussurrò, leggendo la piccolissima scritta incisa su di esso. “Team Rocket, fabbrica Dark Pokémon.”
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Delia Ketchum, Gary, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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             L'INIZIO DI UNA GRANDE AVVENTURA


                                                 




Delia Ketchum sospirò, stanca, mentre finiva di preparare la colazione per il nipote e gli sistemava le ultime cose nello zaino: la biancheria pulita, utensili vari ed improbabili che gli sarebbero tornati sicuramente utili nel corso del suo viaggio. Mai come in quel momento le tornarono alla mente i ricordi di venticinque anni prima, quando era stato suo figlio Ash a partire, per non tornare mai più a vivere stabilmente in quella casa: nemmeno per accudire il figlioletto, che aveva perso la madre a poco più di due anni di vita. Delia pensò che in fondo era anche colpa sua se le cose erano andate così: avrebbe dovuto essere più severa e lasciare Ash a fare i conti con la responsabilità di aver avuto un bambino, invece gli aveva detto di andare e continuare la sua carriera di maestro di Pokèmon, che ci avrebbe pensato lei al piccolo. Lo stesso errore che aveva fatto tanti anni prima col marito, padre di Ash.
Si sforzò di mettere da parte quei pensieri tristi e sorrise al nipote, che proprio in quel momento stava scendendo le scale. Matthew fisicamente era la copia sputata del padre, se non fosse stato per i capelli color carota e i begli occhi verde acqua che aveva preso dalla mamma. Caratterialmente, Delia non era ancora riuscita a paragonarlo a nessuno dei due genitori: era molto più riflessivo e calmo rispetto al padre, ma anche cocciuto come lui.
“Nonna, ti ringrazio per avermi preparato la colazione, ma sono davvero troppo agitato per mangiare qualcosa …” Le disse Matthew, mentre s’infilava in spalla il pesante zaino che lo avrebbe accompagnato nel corso del suo lungo viaggio e si sistemava in testa un cappellino con la scritta “Pokèmon trainer”.
“è importante che tu inizi questa giornata con una buona carica di energie, Mat.” Gli rispose lei, gentilmente.
Lui scosse la testa. “Davvero nonna, rischierei di vomitare tutto, agitato come sono.”
Delia lo accompagnò alla porta con gli occhi lucidi. Invecchiando, era sicuramente diventata molto più emotiva.
“Vedrai, diventerò uno dei maestri di Pokèmon più forti della storia.” Affermò il ragazzino, con uno di quegli sguardi determinati che sicuramente appartenevano a suo padre. “E un giorno sconfiggerò anche papà …”
 
 
              
 
 
La strada da casa sua al laboratorio del professor Gary Oak non era mai sembrata così lunga, a Matthew. Fece tutto il percorso accompagnato da un’ansia che gli provocò un mal di pancia sempre più fastidioso, attanagliato dagli stessi dubbi che lo avevano tenuto sveglio la notte prima. Qual era il Pokèmon migliore per lui? Charmander, Squirtle, o Bulbasaur? Bulbasaur era certamente il più facile da addestrare; Squirtle era un Pokèmon d’acqua e, dato che sua madre era stata una capo palestra di quel elemento, magari lui poteva avere un certo feeling con quei Pokémon, ma … quello che sicuramente l’attirava di più era Charmander. Una volta gli era capitato di vedere il Charizard di suo padre, in occasione di una rara visita da parte sua, ed era rimasto letteralmente incantato dalla forza e dal coraggio di quel Pokèmon. Anche lui avrebbe voluto avere un amico così coraggioso, forte e maestoso.
Da lontano, notò che una piccola folla di persone era radunata davanti al laboratorio, parenti dei futuri allenatori o semplici curiosi. Quando entrò nel salone principale trovò a riceverlo il professor Gary Oak e constatò con stizza che Lily, la figlia del professore, era già arrivata. I due, come era stato in precedenza per i loro padri, erano acerrimi rivali.
“Sei un po’ in ritardo, Mat.” Lo prese in giro la ragazzina con tono di voce petulante. “Io naturalmente ho già scelto il mio primo Pokèmon.”
“Lily, non fare la presuntuosa.” La rimproverò Gary, mentre invitava Matthew a scegliere una delle due sfere rimaste. Quasi gli scappò da ridere a vedere l’espressione del figlio di Ash, probabilmente era in preda a dei tremendi crampi allo stomaco temendo che il Pokèmon che aveva scelto fosse già stato preso.
“Su, forza.” Lo incitò.”Quale pokèmon vuoi?”
“I- io … io vorrei Charmander.” Borbottò il ragazzino, tremante.
“Eccolo ...” Gli disse il Prof. Oak. Porgendogli una delle due sfere. “Hai fatto una scelta difficile. Charmander è sicuramente molto forte, ma le sue forme evolute non sono  facili da addestrare.”
Matthew non ascoltò nemmeno una parola di quello che stava dicendo Gary. Lanciò in aria la Pokéball, osservando meravigliato la figura del suo primo pokémon che si materializzava davanti ai suoi occhi.
“Chaaaar! Charmender!”
Esclamò la piccola lucertola di fuoco. Mat era talmente meravigliato che si accorse della strana colorazione di quel esemplare solo a causa di Lily.
“Papà, ma quello ... è un Pokékom cromatico! Perché non me l’hai detto?” Sbraitò la ragazzina. “Sono rarissimi gli esemplari così!”
“Volevo che sceglieste il vostro pokèmon in base al vostro gusto e alle vostre attitudini, non solamente perché è raro. Per questo l’ho tenuto nascosto anche a te.” Le spiegò Gary.
Lily non attese un minuto di più; scoppiò a piangere dalla rabbia e scappò fuori dal laboratorio, senza nemmeno salutare il padre. Il prof. Oak sospirò; ricordandosi di essere stato tremendamente simile alla figlia quando era solo un ragazzino della sua età.
 
Mat aveva osservato la scena ma in quel momento era troppo emozionato per pensarne qualcosa. Fece qualche passo verso il suo nuovo amico, posandogli una mano tremante sulla testa. A differenza degli altri Charmander, quello era di un arancione particolarmente chiaro, quasi giallo; e brillava. Era uno dei rarissimi Pokèmon cromatici. Sicuramente con un esemplare così speciale anche il suo futuro di allenatore lo sarebbe stato. Cercò di capire quale fosse il carattere del suo amico osservandolo mentre lo accarezzava, ma il professore lo riportò alla realtà picchiettandogli sulla spalla.
“Ketchum, questo è il tuo Pokèdex.”
Mat prese in mano il dispositivo di colore rosso, osservandolo per un attimo e riponendolo nella propria tasca prima che Gary gli potesse fare le raccomandazioni del caso. Comunque conosceva già le varie funzioni dell'aggeggio, quindi non ascoltò nemmeno una parola di quello che gli stava spiegando Oak.
“Ragazzino!” Lo rimbeccò l'esperto. “Mi stai a sentire o no?”
“Sì sì.” Rispose il neo allenatore, con sguardo assente.
Gary sbuffò, irritato. “Beh, adesso ha inizio la tua avventura.” Continuò mentre accompagnava Matthew alla porta. “Tienimi aggiornato sui progressi col tuo Pokèmon.”
“Certamente!” Gli rispose Mat.
“E tu Charmander …” Questa volta Gary era rivolto al piccolo Pokèmon.” Bada a questo ragazzino.”
“Char Char!” Lo Starter agitò la coda, felice, rischiando di dar fuoco ai vestiti di Matthew.
“Heeey, sta attento!”
“Chaaaar”
 
 
 
 
Ad attenderlo fuori dal laboratorio, Matt trovò Delia e alcuni vicini di casa.
“Forza Matthew!” Lo incitò uno di loro.”Diventerai un grande come tuo padre!”
Delia lo aspettava con un largo sorriso, non riuscendo a nascondere un po’ di commozione.
“Alla fine hai scelto Charmander!” Esclamò. “ Guarda com'è carino!”
Il piccolo Pokèmon sembrò lusingato da tutti quei complimenti, e la fiamma sulla sua coda si fece un po’ più vispa.
Mat salutò la nonna con un groppo alla gola. Non aveva il minimo ripensamento, ma comunque gli dispiaceva l’idea di  andarsene dalla casa in cui era cresciuto. Si voltò verso il piccolo Charmander che camminava al suo fianco e lo guardò con tutta la decisione di cui era capace.
“Ti prometto che ti farò diventare un grande Pokèmon.” Gli disse. “Ti farò evolvere in un Charizard e insieme non avremo paura di niente!”
Charmander rispose con un braciere lanciato verso il cielo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Hem, salve. è la prima volta che scrivo in questo Fandom.
Questa fan fiction sarà parecchio lunga e nasce dalla mia impazienza di mettere le mani su Pokèmon X e Y, combinata alla voglia di vedere una serie animata un po’ decente, che non sia banalizzata e resa solo per bambini, pur mantenendo il concetto un po’ utopistico che c’è alla base della serie.
Spero che questo capitolo vi incuriosisca e spero di ricevere almeno qualche commento. Sarà in base a questo che deciderò o meno di continuare questa long che si prospetta davvero lunga. Avrei intenzione di completare almeno l’avventura di Kanto
Un grazie e un saluto a tutti.
   
 
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