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Autore: Ipernovae    13/08/2013    1 recensioni
-Non sei solo, Sas'ke. La mia mano sarà sempre protesa verso la tua.-
-Sei solo un illuso, non capisci proprio che tu per me non sei più nulla?- le parole sgorgarono fuori dalla bocca dell'ultimo Uchiha, senza che le potesse controllare.
Parole come quelle, se dette con la giusta dose di freddezza accompagnate da sguardo fermo e indifferente, potevano uccidere più di uno shuriken infilato con studiata precisione nel costato.

ATTENZIONE:
Segue parzialmente avvenimenti del manga, è nata dalla mia inutile fantasia, spero piaccia comunque!
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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You're a damn teme, Sas'ke.




-Non sei solo, Sas'ke. La mia mano sarà sempre protesa verso la tua.-
-Sei solo un illuso, non capisci proprio che tu per me non sei più nulla?- le parole sgorgarono fuori dalla bocca dell'ultimo Uchiha, senza che le potesse controllare.
Parole come quelle, se dette con la giusta dose di freddezza accompagnate da sguardo fermo e indifferente, potevano uccidere più di uno shuriken infilato con studiata precisione nel costato.
Naruto osservò l'amico negli occhi, mentre un sorriso gli colorava le labbra. Proprio non capiva, era un baka di prima categoria.
-Sei proprio un baka, Sas'ke. Guardati, sei consumato dalla vendetta di qualcosa che ormai non è più di tua competenza. Rifiuti persino la persona che ami, pur di completare questo piano totalmente folle.-
Le parole, si sa, hanno un peso e a volte feriscono, altre sollevano, altre volte ti fanno sentire amato e inversamente, odiato. Ci sono parole che fanno vacillare e sentire sul punto di fare una scelta che peserà sul proprio futuro. E quelle, erano quel tipo di parole.
Nella vita, vi sono scelte che si prendono con rapida sicurezza e poi ci sono quelle a cui pensi talmente tanto da farti scoppiare la testa. Non vi è quasi mai una via di mezzo e quando c'è la scelta fatta risulta sempre quella sbagliata.
Naruto sapeva dove colpire, Naruto conosceva quel teme di Sasuke e le sue idee. Non contava di riportarlo a ciò che era prima in quel preciso istante, ma sapeva di aver piantato in lui il seme del dubbio e del ripensamento. Glielo leggeva negli occhi color onice 'macchiati' dall'eredità del suo Clan.
-Combatterò finché non tornerai a casa, combatterò finché non tornerai da me.-
Incrociò il suo sguardo per un solo attimo, ma quell'attimo bastò a fargli capire che era riuscito a riportare alla memoria quel giorno, quell'attimo, quel bacio.

Il respiro si era affannato, mentre il ricordo dell'accaduto bruciava ancora sulle sue labbra come se vi avessero sciolto del ferro liquido sopra.
Cosa gli stava prendendo? Era un Uchiha, un dannato Uchiha e si lasciava trasportare da simili idiozie?
Che idiozie tanto non erano, visto quello che aveva provato; doveva ringraziare che i banchi dell'accademia erano coperti da ogni lato, così il piccolo 'inconveniente' era stato nascosto per bene nell'attesa che si sistemasse.
Non poteva permettersi il lusso di sprecare tempo con una ragazza, figurarsi con un ragazzo e se poi quel ragazzo era quel dobe di Uzumaki, il tempo che si voleva prendere la briga di perderci era praticamente nullo.
Perciò durante l'intera giornata cercò di non pensare a nulla che non fosse la progettazione della morte di Itachi. Eppure alcune immagini balenavano bastarde, senza controllo e totalmente inaspettate, nella sua testa distraendolo da qualsiasi cosa stesse facendo.
L'unico modo per distrarsi, fu quello di andare a fare una passeggiata per Konoha; si stufò ben presto anche di quelle dannate strade ghermite di gente che ancora gli rivolgeva sguardi di compatimento per il destino che si era ritrovato tra le mani. Svoltò in una via che dava su due case abbastanza malconce, proseguì dritto fino ad arrivare in uno dei suoi posti preferiti: una radura nella quale vi si trovavano spesso solo animali mentre di persone neanche l'ombra.
Sorrise tra se e se, ricordando quel posto ai tempi della sua infanzia: gli alberi di ciliegio erano stati sostituiti da grandi ed imponenti querce che con i loro rami si abbracciavano le une con le altre riparando dal sole buona parte dell'area che occupavano. L'erba era abbastanza alta, incolta e i segni del tempo si coglievano in ogni punto su cui lo sguardo si appoggiava.
Come quando era piccolo, si sedette al centro di quella radura; l'erba, che da quell'altezza era abbastanza alta, gli accarezzava il viso ogni volta che il vento soffiava un po' più insistente quasi volesse dichiarare all'Uchiha la sua presenza.
La memoria prese a vagare tra i ricordi della sua infanzia, lasciò quelli che riguardavano il fratello nell'apposita parte oscura del suo cervello, mentre altri-e rari- felici gli danzavano tra le palpebre chiuse.
-Dannato teme!- quella voce gli fece spalancare gli occhi, quasi lo avessero colto in fragrante a fare qualcosa di illegale.
Con un rapido salto si posizionò sul ramo più vicino e basso della quercia bianca alla sua sinistra, si spostò poi leggermente più vicino al tronco riuscendosi a coprire dalle foglie dell'albero evitando di farsi vedere.
Osservò la testa bionda di Naruto spuntare nel suo 'nascondiglio' e questo gli fece salire i nervi: come diavolo faceva a conoscere quel posto?
-Mi ha fatto fare una figura di merda davanti a Sakura-chan! Maledetto!- tirò un calcio al terreno con un'insolita potenza, riuscendo a staccare una buona parte di terreno.
Sasuke dovette ricorrere a tutta la sua calma per non andare lì e prenderlo a pugni, non sapeva se per la gelosia-sentimento che non comprese bene il motivo per il quale lo stesse provando- o la rabbia. Forse era un miscuglio di entrambe.
Uzumaki imprecò per qualche minuto ancora, poi si lasciò cadere sdraiato sull'erba e chiuse gli occhi.
L'Uchiha attese senza saper bene cosa fare. Più lo osservava e più la voglia di andarlo ad osservare da vicino si faceva concreta, pressante ed impellente.
Con una buona dose di coraggio e sfoderando tutta la sua silenziosità scese dall'albero. Con passi misurati si avvicinò alla figura stesa a terra, passò accanto al suo fianco sinistro per poi accucciarsi vicino alla sua testa.
I capelli biondi si muovevano con il il vento che a sua volta muoveva l'erba che sembrava abbracciare il corpo del biondo; il viso aveva un'espressione corrucciata che Sasuke non capiva bene il perché l'avesse.
Non sapeva se stava dormendo, ma o lui era fottutamente bravo o Naruto era così sordo che non si era accorto della sua presenza.
Sasuke si sporse con il viso, abbassandolo su quello del compagno. Le sue labbra borbottavano frasi senza senso e fu in quel momento che l'Uchiha capì che se la dormiva e della beata pure. Prese un respiro profondo e poi appoggiò le labbra a quelle del biondo.
Non sapeva perché l'avesse fatto, sapeva solo che andava fatto. Ma furono le parole che seguirono a lasciarlo stupito. -Sas'ke-senpai.-
Il cuore di Sasuke perse un battito. Aveva davvero così tanta ammirazione per lui, quell'Usuratonkachi?

Naruto era sveglio. Naruto sapeva benissimo dove avrebbe potuto trovare Sasuke e così era stato. Aveva notato ciò che gli era successo all'Accademia. Lui aveva fatto finta di niente, lasciando correre pensando che ciò che aveva provato sulla sua pelle, anzi sulle sue labbra, non era qualcosa di importante, soprattutto perché lui amava Sakura-chan. Nonostante ciò aveva rimuginato tutto il giorno su quello che era successo e un po' era curioso di parlare con Sasuke, di chiarire e magari...riprovare.
Si, voleva a tutti i costi riprovarci e capire. Così, quando lo aveva intravisto svoltare in quella via che lui non conosceva, lo aveva seguito di soppiatto imponendo a se stesso di non essere il solito casinista combina guai e di comportarsi come un vero ninja.
Si stupì, infatti, quando arrivò a destinazione riuscendo a mimetizzarsi tra gli alberi all'entrata della radura non destando alcun sospetto nel ragazzo seduto a pochi metri di distanza.
Osservò tutti i movimenti di Sasuke e quando arrivò il momento, fece la sua 'entrata ad effetto'. Non lo vide, ma sentì il corpo del moro scattare per nascondersi nell'albero più vicino. Quando fu sicuro di essere nello stesso punto in cui era poco prima lui, pronunciò quella frase su Sakura-chan per poi lasciarsi cadere, sdraiandosi ad occhi chiusi sul terreno.
Non passò molto tempo prima che la presenza dell'Uchiha facesse capolino a pochi centimetri dalla sua testa.
Era sveglio, quando le labbra di Sasuke si appoggiarono sulle sue. Era sveglio, quando pronunciò quelle parole.
Era sveglio, quando lo sentì imprecare sottovoce andandosene via.
Era sveglio, quando realizzò di provare un affetto ben superiore a quello che si prova per un amico, nei confronti di Sasuke Uchiha.


-E comunque, teme, io ero sveglio.-
Le parole di Naruto rimasero a volare nell'aria come tante piccole zanzare che pungevano la sua pelle, pronte a succhiare via il suo prezioso sangue. Ma quelle parole gli stavano succhiando via l'anima, mentre l'insana idea di poter tornare al Villaggio della Foglia si insinuava in una piccola parte della sua mente. Naruto c'era riuscito.

   
 
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