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Autore: foschi    13/08/2013    3 recensioni
Si incamminò verso casa. A cosa serviva piangersi addosso? Avrebbe scommesso qualsiasi cosa che ora lui era accanto a qualche donna a divertirsi, come suo solito. Non avrebbe mai pensato che lui fosse lì davanti a lui. Non avrebbe mai pensato che si sarebbe ritrovato a guardarlo negli occhi con la bocca aperta, a distanza d'anni...
- Gianni... -
- Olivier... -
L'Italiano sembrava sorpreso quanto lui. Chissà a cosa avrebbe portato quell'inatteso incontro...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gianni, Oliver
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La voz del Amor...

 

Saaalveee!! :D

Ebbene sì, rieccomi qui con questa nuova storia. Vi sono mancata? xD

Dunque, eccomi ritornata con una storia su OlivierxGianni. Non so perché ma ultimamente mi sono fissata con loro... xD

E' ambientata post-serie quindi i personaggi sono più grandi anche se i problemi di cuore non mancheranno. Perché? Leggete e scoprirete! xD

Ringrazio sempre di cuore Confettina1995, Henya e Chichi Zaoldyek per il loro sostegno! *^*

Buona lettura!! :D

 

 

 

 

Si era lasciato convincere. Lui non avrebbe voluto andare in Francia. Non avrebbe voluto ritornare in un paese in cui aveva tutte le possibilità di incontrarlo. Sapeva che se l'avrebbe rivisto sarebbe stato sopraffatto dai sensi di colpa. Sensi di colpa, già.

Si era comportato da vero stronzo - così meritava di essere definito, a suo dire - con lui. L'aveva ingannato, quella notte di Luna piena in riva al mare.

L'aveva ingannato quando, soggiogato dall'atmosfera romantica che si era creata, aveva poggiato le labbra su quelle di Olivier, approfondendo poi quel contatto.

L'aveva ingannato sì, e l'aveva anche ferito.

Nelle orecchie rimbombavano ancora le parole Olivier. Il suo volto rigato dalle lacrime, i suoi occhi arrossati dal pianto, lo perseguitavano ogni notte...

 

"Stiamo sbagliando tutto" aveva farfugliato rompendo quel contatto.

Olivier lo aveva guardato con occhi sgranati "Cosa vuoi dire?"

Gianni aveva avvertito un leggero tremolio nella voce. Sarebbe scoppiato a piangere.

"Io... non so se è la cosa giusta... perdonami, Olivier..."

Aveva cercato di poggiare una mano sulla sua spalla ma Olivier l'aveva scostato brutalmente

"Lo sapevo" aveva iniziato a singhiozzare " Lo sapevo che sarebbe finita così."

Aveva incrociato le braccia sul petto, come se stesse parlando più a se stesso che a Gianni.

"Perdonami, Olivier" aveva sospirato

"Va' via, Gianni. Avrei dovuto immaginare che non ci sarebbe stato nessun "noi". Va' via, non voglio più vederti!"

Ed era corso via, mentre Gianni lo guardava perdersi all'orizzonte. Lo sapeva, non ci sarebbe stata più pace per lui.

 

E neanche per lui c'era stata più pace. Aveva cercato di farsene una ragione ma il ricordo di quella sera lo tormentava. Gli faceva male. Perché? Perché doveva ricordare Gianni? Perché non riusciva a dimenticarlo?

Semplice, si disse guardando la Senna che attraversava Parigi. Non posso dimenticarlo perché io lo amo. Perché è l'amore della mia vita. Nonostante quello che mi ha fatto, io non posso dimenticarlo ed in cuor mio so di averlo già perdonato...

Socchiuse gli occhi, sospirando. Sì, era proprio uno sciocco. Stare male per un ragazzo che non l'aveva più contattato... mpf, ridicolo.

Tutti quei sorrisini stirati rivolti ora ad uno, ora l'altro non erano che vani sforzi di nascondere quello che realmente sentiva. Voleva sembrare forte agli occhi di tutti quando in realtà non era che un debole...

 

Si incamminò verso casa. A cosa serviva piangersi addosso? Avrebbe scommesso qualsiasi cosa che ora lui era accanto a qualche donna a divertirsi, come suo solito. Non avrebbe mai pensato che lui fosse lì davanti a lui. Non avrebbe mai pensato che si sarebbe ritrovato a guardarlo negli occhi con la bocca aperta, a distanza d'anni...

- Gianni... -

- Olivier... -

L'Italiano sembrava sorpreso quanto lui. Chissà a cosa avrebbe portato quell'inatteso incontro...

- Gianni, amore, tutto bene? - mormorò una donna accanto a lui.

- S-sì -

- Allora andiamo? -

- Sì... -

Si era voltato a guardarlo tristemente. Lo osservava andarsene.

"Mi dispiace" mormorò tra sè e sé...

 

 

 

 

 

Aveva mollato la sua ragazza, Cristhin, in un qualsiasi bar. L'aveva ignorata quando aveva incominciato a porgli domande come "Dove vai" o "Cosa fai".

Dove andava? Da Olivier, ovvio.

Cosa faceva? Cercava di porre rimedio a quel suo enorme errore. O almeno ci avrebbe provato. Sicuramente Olivier non l'avrebbe perdonato e lui era troppo razionale per credere nel suo perdono...

 

Lo trovò a guardare la Senna, che risplendeva in un gioco di luci e colori. Era un'abitudine che Olivier aveva assunto in tutti quegli anni. Credeva che in quel modo avrebbe recato un po' di pace al suo cuore ferito...

- Olivier... -

Il Francese si era girato a guardarlo. Sapeva che sarebbe successo. Sapeva che si sarebbero rincontrati, prima o poi.

- Ciao, Gianni - mormorò atono tornando a guardare la Senna con sguardo vago.

- Cosa ti porta qui in Francia, dopo così tanto tempo? -

- Il desiderio di chiederti scusa -

- Oh, dopo così tanto tempo? - era una sua caratteristica rigirare il coltello nella piaga.

- Sì. Solo ora ho trovato il coraggio -

Calò il silenzio. Un silenzio grave, rotto da Olivier.

- Dimmi una cosa, Gianni - sorrise amaramente - Perché mi hai baciato e poi rifiutato quel giorno? Non sono ancora riuscito a darmi una risposta - lo guardò glaciale con una scintilla di rabbia.

- Io... ero confuso. - Chiuse gli occhi, inspirando - Tutto quello che stava succedendo era così nuovo che mi ha spaventato. -

- Ed allora perché mi hai baciato? -

- Perché ti amavo e ti amo - rispose con sicurezza

Olivier tornò a fissare la Senna, riflettendo su quelle parole. - E perché se mi ami sei tornato solo ora? -

- Non avevo il coraggio. Sono stato uno stronzo, lo so. Ti ho ingannato e me ne addoloro ma di una cosa sono certo. Io ho sempre continuato ad amarti -

Calò nuovamente il silenzio. Di nuovo rotto da Olivier.

- Anche io ho sempre continuato ad amarti -

- Cosa? -

Olivier lo guardò con le lacrime agli occhi. Come poteva essere così debole?

- Ti amo anche io, Gianni! Nonostante quello che è successo, io non ho smesso un attimo di amarti! Lo so che sono uno sciocco, ma non ce l'ho fatta a dimenticarti! - Ora piangeva copiosamente. Cosa ne sarebbe stato di lui ora che la sua maschera era caduta? Ora che si era sbriciolata ai suoi piedi...?

Gianni lo abbracciò. Lo strinse a sè, anche lui piangendo. Non meritava l'amore che Olivier provava per lui ma adesso non l'avrebbe più fatto andare via...

Le loro labbra si unirono. Si unirono in un bacio che sapeva di lacrime e - finalmente! - amore.

- E con quella ragazza che farai? - domandò Olivier quando potè parlare

- La lascerò ora, immediatamente - gli asciugò una lacrima con un dito - Aspettami qui, tornerò subito -

Lo baciò sulla fronte e corse via. Corse ignaro di quello che lo attendeva...

 

 

 

 

 

Lasciare Gianni? Mai. Aveva bisogno di lui. O meglio, aveva bisogno dei suoi soldi. Aveva bisogno di ingannarlo. Non poteva permettere che un Francese venuto dal nulla - perché se ne era accorta - rovinasse i suoi piani. E per i suoi soldi avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche dargli quella notizia vera solo in parte...

- Non credo che tu sia nella posizione di potermi lasciare, caro -

- Perché? - domandò lui diffidente

- Si dà il caso che io sia incinta ed il bambino e tuo, Gianni -

Gianni si sentì come se gli avessero gettato addosso un secchio di acqua ghiacciata. Il mondo gli crollò sulle spalle. Come? Come avrebbe fatto a dirlo ad Olivier? Come avrebbe potuto farlo soffrire ancora di più...?

- Tutto bene, caro? -

Gianni la guardò stralunato. Corse via con le lacrime agli occhi. Come? Come avrebbe fatto a dirlo ad Olivier...?

 

 

- Allora? - chiese impaziente Olivier quando lo vide tornare.

- Mi dispiace - sussurrò con gli occhi colmi di lacrime

- Cosa vuoi dire? - il cuore iniziò a battergli in petto. Perché aveva la sensazione che Gianni non avesse buone notizie...?

- Christin... è incinta. Ed il bambino è mio - disse con una nota di disgusto.

Olivier sentì il suo castello di cristallo crollare in pezzi. Ora era definitivo. Doveva farsi da parte. Non poteva portare via il padre ad un bambino...

- Capisco... -

- Credimi mi dispiace, Olivier! -

Il Francese annuì. - Allora è giunto il momento di dirci addio per sempre, Gianni. Ricorda almeno che ti ho amato -

- Olivier... -

Ma il Francese era corso via. Aveva ragione, era il loro ultimo addio...

 

 

 

Era uscito a fare quattro passi. L'albergo sorgeva vicino alla Senna che era bellisima a quell'ora, con la Luna e le stelle riflesse nelle scure acque. Solo lui non riusciva a trovare bello quel paesaggio. E come avrebbe potuto? Non era certo quello che aveva sempre sognato ritrovarsi padre di un figlio avuto da una donna che era un ripiego del suo vero amore.

Tuttavia i suoi pensieri furono distolti da alcune voci. Provenivano da dietro un vicolo...

Si avvicinò quel tanto che bastava per ascoltare. Cosa ci faceva Christin là dietro per giunta con un uomo...?

- Allora, ha abboccato? - chiese quest'ultimo

- Certo, avevi dubbi? Ci è caduto come un allocco. Crede davvero che il bambino sia suo. -

- Magnifico. Così adesso avremo i soldi e vivremo insieme io te e nostro figlio -

Si allontanò con il cuore in subbuglio. Dunque era così che stavano le cose...! Dunque era libero! Poteva passare la sua vita accanto al suo vero amore...!


- Olivier! Olivier! - gridò correndo verso di lui. Sapeva che l'avrebbe trovato lì, in riva alla Senna.

- Cosa c'è, Gianni? -

- H-ho scoperto tutto - ansimò questi piegato in due.

- Tutto cosa? -

- Io non sono il padre di nessun bambino! Christin mi ha ingannato! -

- Cosa? - Il Francese sgranò gli occhi.

 

Gianni gli raccontò tutta la storia.

- Questo significa che... -

- ... che possiamo stare insieme, Olivier! - esclamò raggiante

Olivier, stordito, si gettò fra le sue braccia - Sul serio? Non mi stai prendendo in giro? -

- No, amore mio. E' tutto vero! -

Le lacrime gli solcarono le guance. Le loro labbra si unirono e lasciarono spazio ad un appassionato bacio che sapeva di lacrime ed amore.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Ebbene sì, ecco qui questa... cosa .-. non saprei come altro definirla .-.

Dunque... che ve ne è parso? Sinceramente, mi ha lasciata del tutto indifferente quindi mi rimetto al vostro giudizio! XD

Allora, come accennato questa storia si svolge post-serie, quindi a distanza d'anni. Gianni è sempre il solito donnaiolo che fa soffrire il povero Olivier *Come sempre nd Olivier*

Ma stavolta è del tutto innocente (a parte il flasback in corsivo) in quanto raggirato dalla sua "ragazza" (Chissà perché queste donne inventano sempre le stesse scuse -.-").

Dal punto di vista stilistico ho cercato di dar voce ai pensieri dei tre personaggi. Spero che questo accorgimento vi piaccia!!^^

Mmmm non credo ci sia latro da dire...

Spero che poco poco vi sia piaciuta! ^^
Baci alla prossima! :D

   
 
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