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Autore: Slos    20/02/2008    5 recensioni
ciao raga questa è la mia prima storia ed è nata un po per caso,spero vi piaccia,commentatela ok?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Pinako Rockbell, Winry Rockbell
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il treno sferragliava veloce verso un piccolo paesino di nome Resembool. A bordo solo due passeggeri: il diciannovenne aveva lunghi capelli dorati raccolti in una coda,sulla testa spiccava un ciuffo ribelle che somigliava ad un’antenna;i suoi occhi erano color miele e riflettevano il paesaggio che scorreva veloce fuori dal finestrino,il suo viso era quello di un giovane uomo anche se l’altezza dimostrava tutto il contrario. Fin da piccolo veniva preso in giro per la sua altezza,ma negli ultimi anni era cresciuto parecchio,riuscendo ad arrivare quasi al fratello,che gli sedeva di fronte. Lui aveva i capelli oro scuro e corti sulla nuca,i suoi occhi dello stesso colore chini a scorrere le pagine di un libro che sul dorso recava la scritta <>. Il ragazzo aveva 18 anni anche se il suo viso era quello di un bambino.
<< Ehi…ehm…sai…io vorrei … >>
Al stacco gli occhi dal libro per puntarli verso il fratello che continuava a ripetere frasi ad alta voce più a se stesso che a qualcuno in particolare. Quando però alzò lo sguardo vide Al, guardarlo con uno sguardo interrogativo e incuriosito allo stesso tempo,che si affrettò a puntare di nuovo sul libro capendo che il fratello si stava preparando per qualcosa di importante. Qualche giorno prima infatti,cercando dei documenti nel cassetto della scrivania di Ed,aveva trovato uno scatolino di velluto nero. Quello poteva significare solo una cosa:finalmente si era deciso. Ma siccome durante la settimana non era riuscito a prepararsi per il troppo lavoro,stava approfittando di quelle ore di viaggio. Quando finalmente il treno si fermò e ragazzi scesero,ai loro occhi apparì uno spettacolo al quale da molto tempo non assistevano:i prati fioriti, illuminati dal colore rosso fuoco del sole, che si affrettava a sparire dietro le colline per lasciare il posto al blu intenso della sera. Salirono la collina sulla quale si scorgeva una casetta dalle finestre illuminate. Sulla veranda era esposto un cartello che diceva:”Auto – mail Rockbel e affini”. Non appena arrivarono davanti la porta Al bussò; la porta si aprì rivelando una vecchia signora con gli occhiali sulla punta del naso,seguita da un bel cagnone bianco e nero con un auto-mail per zampa.
<< Ed …Al,quanto tempo!! >>
<< Ciao zia >>risposero all’unisono
<< oh…ma non restate li fuori entrate su >>disse facendoli entrare e chiudendosi la porta alle spalle. Nel frattempo Den era saltato addosso a Ed e gli leccava il viso in segno d’affetto.
<< Winry!!!Scendi abbiamo ospiti importanti >>
Dalle scale scese una ragazza dai lunghi capelli biondi,alzati su con un mollettone,e dagli occhi azzurro Oceano. Corse ad abbracciare Al e,con un po’ di imbarazzo,Ed, che arrossì violentemente. La zia preparò lo stufato,il piatto preferito di Ed e Al.
Passarono la serata a parlare,a raccontare di quanto lavoro aveva affidato loro Mustang,che tra le altre cose non faceva altro che vantarsi del suo titolo e prendere per il sedere Ed con le sue solite battute poco spiritose,molte volte sulla sua altezza.
<< Cavolo,è già così tardi!? >>esclamò stupito Ed,guardando l’orologio d’argento.
<< Sarà meglio che andiate a letto…sarete stanchi del viaggio >>propose zia Pinako
<< Hai ragione,inoltre domani avrete molte cose da fare no?! >>disse Al alzandosi e stiracchiandosi.
<< E’ vero domani sarà un giornata piena >>rispose Winry e così dicendo li accompagnò nella loro camera. Al entrò gettandosi pesantemente sul letto,Ed invece si fermò sulla soglia della porta.
<< Ehm…Winry io… >>
<< Si? >>
<< Beh…ecco io volevo dirti…no lascia stare >>
<< Ok,beh.. buona notte allora >>e si avviò in camera sua.
Ed non riuscì a dormire;pensava a cosa avrebbe potuto dirle,a come avrebbe potuto chiederglielo e mentre lo faceva,si rigirava tra le dita lo scatolino di velluto nero. Tra un pensiero e un altro,però,si addormentò.
Il mattino a casa Rockbel era il solito macello:Al che usava un megafono per svegliare Ed,tentativo inutile;l’unica cosa che svegliava Ed era la chiave inglese di Winry,infallibile come utensile e come sveglia. La giornata proseguì come sempre:clienti che andavano e venivano per gli auto-mail. Nelle rare brevi pause,Ed cercava di prendersi di coraggio e fare la domanda a Winry,ma ogni volta non ci riusciva perché troppo spaventato dalla sua risposta. Quando finalmente la giornata di lavoro finì e la casa non fu più un vai e vieni di persone,Ed si prese di coraggio e tentò nella sua impresa.
<< Al,ti spiacerebbe scendere giù in paese con Winry,ho bisogno di un po’ di cose >>chiese zia Pinako.
<< Ah che noia,a me non va. Ehi Ed!perchè non ci vai tu? >>disse Al guardando il fratello con uno sguardo che diceva:”Questa è la tua opportunità,vai e chiediglielo”.
Ed non se lo fece ripetere due volte e dopo aver fatto l’occhiolino a Al in segno ringraziamento uscì insieme a Winry.
Il celo era limpido anche se ormai era buio e la luna illuminava il paesaggio attribuendogli un aspetto spettrale,ma bello. Dalla collina si vedevano le luci del paese. Comprarono ciò che zia aveva chiesto. Quando furono di nuovo in veranda Ed prese il braccio di Winry per impedirle di entrare. Era arrivato il momento di farlo.
<< Winry! >>
<< Cosa c’è?Come mai mi hai fermata? >>chiese Winry,ma Ed non ascoltava,era preso dai suoi occhi. Durante quegli anni non si era mai accorto quanto fossero belli e la luna poi,illuminandoli,li rendeva ancora più belli.
<< Winry…è da molto tempo che ti volevo dire una cosa,ma non ho mai avuto il coraggio di dirla. Io ti… >>ma prima che finisse la frase,Winry gli pose un dito sulle labbra,per impedirgli di parlare.
Un attimo dopo,i due si baciavano stringendosi l’una a l’altro più forte,come per impedire che qualcuno li dividesse.
<< Mi vuoi sposare? >>chiese Ed staccando le labbra dalle sue.
<< Co…cosa? >>
<< Era questo che volevo chiederti,ma non ne trovavo il coraggio perché spaventato da quello che avresti risposto,io… >>ma come prima,lei lo fece tacere baciandolo. Quello doveva essere un Si. I due restarono li,legati da un interminabile bacio,alla luce della luna che rendeva il momento più romantico. Mentre si baciavano,Ed,le infilò l’anello al dito,che insieme alle altre si strinse alle sue mani.

  
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