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Autore: Seki    14/08/2013    2 recensioni
-Prongs…si può sapere che diavolo stai facendo?-
Il ragazzo, seduto alla scrivania, sobbalza visibilmente, sorpreso dall’improvvisa presenza di qualcun altro nella stanza e, puntualmente, cade dalla sedia.
-Ah! Pads, amico…ecco, io stavo facendo…sai…compiti...cose…capisci, no?-
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Let me be your muse!

 
Sirius sta osservando con attenzione James da circa venti minuti.
Da altrettanto tempo, forse di più, James sta fissando un foglio di pergamena e la cosa è decisamente strana, considerando che l’ultima volta che James ha fissato così a lungo un foglio di pergamena è stato quando gli è stato consegnato il compito di Trasfigurazione direttamente dalle mani di Lily Evans.
Così, Sirius decide che c’è bisogno di un intervento.
-Prongs…si può sapere che diavolo stai facendo?-
Il ragazzo, seduto alla scrivania, sobbalza visibilmente, sorpreso dall’improvvisa presenza di qualcun altro nella stanza e, puntualmente, cade dalla sedia.
-Ah! Pads, amico…ecco, io stavo facendo…sai…compiti...cose…capisci, no?-
Sirius è moderatamente sorpreso dalla capacità di balbettamento dell’amico, ma lo ha visto anche in situazioni peggiori, così, spietatamente, solleva un sopracciglio –uno solo eh! Si allenato per questo- e lo guarda con la sua miglior espressione da “non mi freghi, bello” presene nel suo repertorio.
-Compiti? Prongs, sei sicuro di non esserti scambiato il cervello con Moony, nella notte? Tu non fai i compiti!-
James fa una smorfia di fronte allo sguardo perplesso dell’amico.
-No, non sono Moony…niente distintivo e cose scolastiche…solo, sai…-
Fa un gesto vago con la mano, come se in esso ci fossero racchiuse tutte le verità del mondo, e arrossisce visibilmente nella zona orecchie, dando un chiaro elemento al ragazzo di fronte a lui per capire cosa sta succedendo.
-Ah capisco! La Evans, giusto?-
James, che è ancora seduto sul pavimento, annuisce spaventato dalla possibile razione di Sirius che, per esperienza personale, sa essere molto mutevole per quel che riguarda il discorso Lily.
Stranamente, però, sembra reagire bene, limitandosi ad alzare gli occhi al cielo prima, e ad alzare lui poi.
-Sentiamo: qual è il piano questa volta?-
Prongs osserva l’amico, indeciso se fidarsi o meno di tutta quella calma.
-Beh, pensavo che, forse, avrei potuto darle qualcosa di carino, per una volta, sai…niente scherzi o cose…solo, un fiore e una poesia?-
Come a voler testimoniare la veridicità di tutto ciò, il ragazzo indica distrattamente la scrivania dove, sommersi da una infinità di fogli accartocciati giacciono dei tristi e malridotti gigli.
C’è un momento di silenzio, in cui James sente la giuria –che poi non è altro che la mente di Sirius- mettersi al lavoro per enunciare il verdetto, che arriva, puntuale e terribile come l’ora di Pozioni.
Padfoot scoppia a ridere senza controllo, beffandosi dei suoi sentimenti e del suo orgoglio e lui non può fare altro che star lì a subire la messa in ridicolo di tutto ciò.
Tuttavia, quando la tempesta ilare se ne va, Sirius se ne esce con la proposta peggiore di tutti i tempi.
-Prongs, amico, tu non saresti capace di scrivere una poesia nemmeno se ne andasse della tua vita! Lascia che ti aiuti.-
Incurante delle accorate proteste del suo migliore amico, Sirius si siede alla scrivania, afferra carta e penna e si mette all’opera.
-Che ne pensi di “I tuoi spendenti boccoli ramati sono il fulcro del mio amore, se mi strozzassi con quelli non sentirei nemmeno il dolore!”-
James geme e, disperato cerca di strappare la penna d’oca dalle mani del suo molto demente amico, fallendo miseramente.
-Oh! Senti questa! “Se mi seppellissi sotto strati d’amore, come uno zombi tornerei a donarti il mio cuore!”-
-Sirius, ti prego smettila!-
Parte una specie di lotta, nella quale Prongs cerca di fermare tutta quella follia e Sirius continua a ridere come se fosse appena scappato da un manicomio.
Poi la sedia si inclina troppo e, inevitabilmente, la gravità entra in gioco, facendo ruzzolare a terra entrambi i ragazzi che, all’improvviso, si ritrovano doloranti e ricoperti di polvere e inchiostro.
Tuttavia stanno ridendo entrambi.
La porta del dormitorio si apre dolcemente, e un terzo ragazzo fa il suo ingresso, assistendo al trionfo della stupidità.
-Che sta succedendo qui?-
Remus si avvicina guardingo ai suoi amici. Gli vuole bene, molto bene, ma ogni tanto le loro improvvise idee di distruzione gli fa ponderare l’idea di chiuderli in uno sgabuzzino rinforzato e gettare via la chiave.
-Moony!- Sirius quasi strilla, alzandosi e regalando al nuovo arrivato un sorriso splendente e affascinate, per quanto si possa essere affascinati con il naso pieno di inchiostro.
Tuttavia Remus sorride di rimando, illuminandosi all’improvviso, come colpito da mille raggi di sole.
Sirius è molto felice dell’effetto che il suo sorriso fa a Remus.
-Moony!- Questa volta è James a strillare il suo nome, ma con una nota più sofferente e, per quanto gli occhi scuri di Sirius calamitino tutta la sua attenzione, Remus decide che quello più bisognoso, al momento, è lui.
-Che succede James?-
Prongs scatta in piedi e afferra il braccio di Remus, guardandolo con occhi che, è sicuro, crede siano pieni di dolore e afflizione.
-Pads! È colpa sua! Ha rovinato la mia bellissima poesia per la mia Lily!-
Remus lo guarda perplesso e Sirius sente il bisogno di mettere in chiaro alcune cose.
-Non avevi ancora scritto una parola, idiota, e comunque te l’ho solo migliorata!-
-Non si scrivono poesie d’amore alle ragazze parlando di zombie e strangolamenti! Persino io lo so!-
Moony è ancora moderatamente sorpreso quando si gira verso James.
-Stavi scrivendo una poesia? A Lily?-
James arrossisce, avvicinandosi terribilmente al colore dei capelli della sua amata, e annuisce.
Un sospiro sfugge dalle labbra di Remus, ma non è ne di disprezzo ne di presa in giro. È solo esasperazione.
-E hai chiesto aiuto a Sirius?-
-No!- Lo strillò indignato perfora i timpani di entrambi i ragazzi.
-AH, che amico! Uno ti porge la mano nel momento del bisogno e tu lo disprezzi così! La mia era pura arte! Poesia! Rime! Non capisci nulla…-
Sirius incrocia le braccia al petto, assumendo quel aria scocciata che lo fa sembrare uno studente del primo anno, e non del sesto come in realtà è.
-Senza offesa, Pads, ma tu non mi sembri il massimo esperto in campo…letterario.-
Remus cerca ancora di essere ragionevole, ma lo sguardo negli occhi del giovane Black lo avvisano che si è appena condannato da solo.  
-Certo! Perché allora non lo aiuti tu, Moony?-
È un attimo.
Il cambiamento negli occhi di James avviene in maniera repentina e, improvvisamente, Remus si ritrova osservato da un paio di occhi supplichevoli.
Remus, amico mio, farò tutto quello che vuoi, ma, ti prego: aiutami! Io non so nulla di poesie, e rime, e altro…fallo per aiutare un amico, fallo per la letteratura, per l’arte!-
Gli occhi di James, dietro le lenti degli occhiali, sono velati di lacrime.
Remus sta cedendo.
James lo sa. Sirius lo sa. Persino i mobili di quella stanza lo sanno.
-Se non lo fai lui ci sono sempre io, Prongs! “Vorrei che agitassi la tua bacchetta pensando a me, come io…”-
-Sirius!-
Il ghigno che appare sulle labbra di Padfoot è il ghigno della vittoria.
-Ok, James. Ti aiuterò, ma solo per questa volta…-
-Oh Moony! Sei il miglior amico che un uomo possa desiderare!-
Poi Remus si ritrova sommerso dall’abbraccio festante di James, sotto lo sguardo divertito di Sirius che sembra volergli dire “va bene solo perché è quella vecchia salsiccia di James”.
Improvvisamente la consapevolezza che passerà tutta la notte a scrivere una poesia per Lily Evan, in compagnia di un disperato James Potter e un Sirius Black propenso a distruggere tutti i loro progressi con stupide battute.
Sospira, consapevole di essersi condannato –e Lily con lui-, ma per una volta può fare un’eccezione, no?
   
 
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