Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: sexygomezz    14/08/2013    1 recensioni
Leo era un ragazzo.
Un ragazzo che si divertiva, un ragazzo che sognava, un ragazzo che amava.
Un ragazzo che aveva un fake su twitter, e tramite il fake conosceva gente nuova.
Tramite twitter ha conosciuto me.
[...]
Leo era il mio migliore amico.
Era, perché un incidente ha portato via anche lui.
Questa è una lettera, uno sfogo personale. Parla di me, di Leo.
Serva me, servabo te.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Leo era un ragazzo.
Un ragazzo che si divertiva, un ragazzo che sognava, un ragazzo che amava.
Un ragazzo che aveva un fake su twitter, e tramite il fake conosceva gente nuova.
Tramite twitter ha conosciuto me.
Un giorno un incidente si portò via la sua ragazza. Ed insieme si portò via anche gran parte di lui.
Tutto ciò che potevo dargli ho cercato di trasmetterlo, per quanto fosse solo attraverso un social network. Attraverso twitter, lui ha salvato me. Ha salvato la mia vita, quando credevo che sarei crollata sotto il peso di me stessa.
Attraverso twitter, ho cercato di salvarlo. Di essergli vicina, di poterlo rendere felice.
Leo era il mio migliore amico.
Era, perché un incidente ha portato via anche lui.

 
 
 
 
 
 
Caro Leo,
non so assolutamente come iniziare questa lettera assurda.
Una lettera a te, a me.
Sto scrivendo all'una di notte del 14 Agosto. Quattro mesi fa tu c'eri.
Quattro mesi fa eri con me.
Non avrei mai immaginato quanto in fretta le cose possano cambiare. Sembra assurdo, non trovi?
Come all'improvviso la mattina ti svegli, e lui non c'è più. Attraversi la strada, una macchina ti prende, e non ci sei più. Istanti, si tratta tutto di istanti.
Chissà a cosa pensavi, quando ti sentivi andare via. Chissà se eri felice, perché avresti raggiunto Lalla. Chissà se invece ti chiedevi il perché.
Io lo faccio, tutti i giorni.
Non ci si rassegna ad una perdita come la tua, non ci si rassegna mai.
A volte fa talmente male che vorrei non averti mai conosciuto, mai.
A scuola la professoressa una volta ci ha chiesto 'Preferiresti avere qualcosa che amate e poi perderlo, oppure non averlo mai?'
La cosa che mi avrebbe fatto soffrire di meno, forse sarebbe stata non averti mai conosciuto. Ma se provo a pensare ai mesi passati, tutti portano il tuo nome. C'eri quando Jonathan mi lasciò. C'eri quando mi iniziò a piacere Matteo. C'eri quando Jonathan iniziò ad insultarmi e dirmi che meritavo di morire.
Se sono sopravvissuta a tutto, è stato per te.
Parlavo di te anche a scuola. C'era chi mi diceva di stare attenta, che non ti conoscevo.
È vero. Non ho mai visto una tua foto, non ho mai saputo dove stavi, non ho mai visto il colore dei tuoi occhi.
Ma ha importanza? Quando tutto crolla, importa davvero sapere il codice fiscale di chi ci sta salvando? Un cognome è poi così importante?
Le tue mute richieste di aiuto mi arrivavano anche nei 'sto bene, tu?'. Decifrarti era difficile, amarti era l'opposto.
Ogni tua parola faceva stare bene. Ogni abbraccio virtuale che mi mandavi, lo sentivo riscaldarmi la pelle.
Avrei voluto poter fare di più. Avrei voluto trattenerti, ma forse tu e Lalla non eravate fatti per stare lontani.
Ieri sera sono stata a guardare le stelle cadenti. Ogni scia che bruciava il cielo, io sapevo che eri tu. Sei ovunque. Nelle pagine del mio diario, sulla mia pelle, nella mia testa, nella mia vita, nel mio cuore.
Tra noi due eri tu a fare quello forte, ma forse non avrei dovuto crederti così facilmente. Avrei dovuto capirlo che la più forte ero io.
La sera che Mark ci ha dato la notizia, Sabrina mi ha impedito di entrare su twitter. Non voleva che lo sapessi così, ma io sono entrata ed ho visto.
Ho sperato con tutto il cuore che fosse uno scherzo. Uno scherzo di pessimo gusto, ma pur sempre uno scherzo.
Quel giorno sono stata malissimo, mi sentivo morire. Era come avere un coltello nello stomaco, e far finta che fosse solo mal di pancia.
Mia madre mi ha chiesto cosa fosse successo.
In genere è cieca ai miei sentimenti, fa caso a me solo per criticarmi o per dirmi di fare delle cose.
Persino lei ha percepito che non c'ero.
Le ho raccontato di te. Di quanto fossi fantastico, del legame che avevo con te, del vuoto che provassi nel sapere che non ti saresti collegato mai più.
La sua risposta? Urla.
'Non conosci tutte le storie delle ragazzine adescate da pedofili su internet?'
Ma certo mamma, un pedofilo tanto furbo che per catturarmi si è dato morto.
Ho passato la notte a piangere.
Non perché ti avevo perso. Quella è una di quelle cose che brucia dentro, ti consuma, ti riduce allo spettro di te stesso, ma è troppo pesante per piangerci.
Piangevo perché mia madre, la donna che mi ha messo al mondo e che in teoria dovrebbe volere solo il mio bene, non faceva che urlarmi che il ragazzo che mi aveva fatto stare più bene nella mia intera vita probabilmente non esisteva, e se esisteva era un pazzo maniaco.
Tu.
Tu un pazzo maniaco.
Tu, la persona più bella che abbia mai conosciuto, che anteponeva sempre me a se stessa.
Sono passati quattro mesi.
Mi dico 'forse questo mese passa', ma so che non passerà mai.
Per un periodo ho provato a dimenticarti, per riuscire a stare di nuovo bene, per andare avanti.
Ho fatto nuove amicizie, conosciuto nuove persone. Ma tu rimanevi, rimani sempre.
Ci si può scordare di chi ci ha salvato?
Ieri, per la prima volta, ho trovato qualcuno che capisse. Una ragazza con una storia simile alla mia su un'amicizia a distanza.
Per la prima volta qualcuno che non mi ha sfottuto o guardato con aria scettica.
Quello che provavo per te è una di quelle cose che finché non le provi, reputi impossibili.
L'unica cosa impossibile in questa storia è tornare indietro.
Ho la musica sparata nelle orecchie, ed ogni parola che sento sembra riferita a come mi sento.
Mi manchi ogni giorno di più, ogni volta che entro nel tuo profilo e so che resterà inattivo.
Mi manchi, mi manchi tanto, mi manchi in un modo che sembra farmi implodere in me stessa. Diventa ogni giorno più dura, perché i ricordi fanno un male terribile.
Ti sento, ti sento qui. Ti sento dentro di me, ti sento nell'aria, ti sento ovunque. So che sei qui, ed allo stesso tempo so che per quanto continui a cercare, non posso trovarti.
Io rimango, però. Non posso scappare da quello che è stato, posso solo tenermelo dentro. Tu sei con me, ed è per sempre.
 
Vorrei avere un'ultima ora per parlare con te. Dirti tutto quello che avrei potuto dimostrarti in quattro mesi.
Perdendo te ho perso molto, ma vinto molto di più. Non ci sarà qualcosa che ti riporterà indietro, ma quello che mi hai messo dentro mi ha cambiata per sempre.
Ho conosciuto Harry, ho adorato Leo.
Non sono pronta a lasciarti andare, e forse non lo sarò mai.
Sii felice con Lalla. È il minimo che ti spetta.
La mia vita che tu hai salvato andrà avanti. Andrò sempre avanti, perché è quello che mi avevi chiesto.
Cristo, ho scritto così tanto e detto così poco.
E sono le due. Devo andare.
Ci vediamo in paradiso.
Serva me, servabo te.
Tua per sempre,
Sel.




Se volete sapere l'intera storia di Leo, potete leggerla qui.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: sexygomezz