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Autore: _xonedssmile_    14/08/2013    15 recensioni
C'era una volta... e sempre ci sarà.
Una Cenerentola moderna, alle prese una una scoperta a dir poco 'scioccante'.
E sei voi foste nella sua situazione, cosa fareste?
[...]
Le favole non riguardano solo castelli e principesse: rappresentano tutti i desideri che vuoi appagare e il coraggio di lottare per le cose in cui credi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4.



Il vento accarezzò i miei capelli e, nel contempo, asciugò le mie lacrime, che si erano fatte strada sulle mie guance, ormai divenute rosse.
Harry era rimasto impietrito dal mio gesto. Forse aveva premeditato questa mia- giusta- reazione a una notizia tanto sconvolgente quanto assurda.
Si, tutto ciò era davvero incredibile. Quando mai una ragazza come me è destinata a diventare una principessa? Era tutto uno scherzo del destino, si. Harry mi aveva preso per i fondelli, divertendosi a vedermi sconvolta, era certo.
Avevo la testa bassa e le mani nelle tasche dei jeans. Ero in un completo stato di trance, isolata da tutto e da tutti.
Se quello era tutto un sogno, dovevano svegliarmi, e al più presto.
Estrassi le chiavi dallo zaino, entrando in casa. Non salutai nessuno- sai quanto sarebbe importato a loro- e me ne andai dritta in camera.
‘Nervosa la ragazza.’ Disse in tono ironico Johanna- intenta a leggere una rivista di moda-.
Sbuffai rumorosamente, continuando a salire le scale come su nulla fosse.
Arrivai al piano superiore e notai Kate aprire la porta della sua camera, intenta a parlare con qualcuno al cellulare.
Mi squadrò da capo a piedi, facendo una smorfia disgustata, per poi entrare nella stanza. Tutte simpatiche le inquiline di casa mia.
Feci lo stesso gesto della ragazza. La stanza- come di consueto, ormai- era fredda ed umida. Chiusi le tende, impedendo che altra luce potesse entrare dentro.
Poggiai una mano sulla scrivania, estraendo dal cassetto un piccolo bigliettino rosa confetto.
Addio Allie, mia piccola principessa. Mi capitava spesso di ripetere quella frase ad alta voce. Anche se era solo una semplice- ed inutile, a detta della mia ‘famiglia’- pezzo di carta, era l’unico ricordo che avevo di mia madre.
Talvolta immaginavo il tono della suo voce: magari una voce angelica, capace di poterti rassicurare. Mi piaceva fantasticare su cose del genere, anche se alla fine, nella realtà, non sarebbero mai accadute.
Un brivido percorse la mia schiena. Mi diressi verso il letto, sedendomi sopra di esso, lasciando che il mio corpo sprofondasse in quell’universo di morbidezza.
Chiusi gli occhi, ripensando a gli occhi verdi di Harry e al suo sorriso. Scossi la testa, lasciando che tutti quei pensieri svanissero completamente.
Richiusi nuovamente gli occhi, lasciandomi abbandonare ad una bellissimo sogno- almeno speravo così fosse-.
 
Mi svegliai di soprassalto, dopo essere stata- nuovamente, e per la terza volta in una settimana- in balia di un incubo.
Passai una mano sul viso, notando le innumerevoli goccioline di sudore. Gettai le pupille da un lato e da un altro della stanza, giusto per controllare che fosse realmente tutto a posto.
Mi alzai dal letto, nonostante le mie gambe tremassero, conseguenza del brutto sogno.
Mi avvicinai alla finestra, scostando le tende e osservando il paesaggio fuori da casa mia. Era il tramonto e le uniche persone che erano fuori- e che si divertivano, a quanto avevo visto- erano un gruppo di ragazzini, probabilmente quattordicenni.
Sorrisi a quella vista, ripensando a quell’adolescenza, che stavo ancora vivendo, la quale mi era stata tolta da un destino crudele.
Girai lo sguardo verso la scrivania, prendendo con avidità il diario poggiato sulla superficie in legno.
Voltai le pagine velocemente, guardando a poco a poco ogni singola pagina, macchiata dall’inchiostro della penna, che andava a formare varie parole, una sorta di sfogo per me.
Guardai di nuovo fuori la finestra, notando il sole che stava calando dietro le colline.
Mi precipitai al piano inferiore per andare a preparare la cena.
‘Com’è andata oggi con Liam?’ Dissi Katherine, accarezzando con una mano la mia spalla. Poggiai i vari piatti sul tavolo, per poi concentrarmi sulla sua domanda.
‘E’ andata molto bene.’  Fissai i miei occhi nei suoi. Se solo avesse saputo che Liam mi aveva congedata se la sarebbe presa, di sicuro, con lui, e io non lo volevo.
Mi sedetti, cominciando a mangiare senza aspettare le altre mie due ‘sorelle’, ritardatarie come al solito. Di sicuro si stavano preparando per qualche festa che si sarebbe svolta la sera stessa, le conoscevo troppo bene.
Me ne andai, lasciando che lo sguardo di Katherine mi seguisse mentre salivo le scale. I piatti li avrei lavati il giorno seguente, ora volevo solo andare a farmi una doccia, per dimenticare definitivamente tutto quello che era successo in quel giorno.
Entrai nella cabina di vetro, lasciando, poi, che il getto di acqua tiepida bagnasse tutto il mio corpo.  Avvolsi il mio corpo in un asciugamano e asciugai i miei capelli, per poi mettermi nuovamente a dormire, in attesa del nuovo giorno.
 
Come di consueto- da ormai un giorno- mi alzai per recarmi a scuola.
Evitavo lo sguardo di tutti, soprattutto angosciata dalla paura di potermi ritrovare Harry davanti da un momento all’altro.
Entrai in classe per poi riuscire alla solita ora. Niall non si era presentato a scuola, come suo solito.
‘Allie, ieri sono stato tanto in pensiero per te.’  Davanti ai miei occhi spuntò Harry con un sorriso smagliante sul volto e un paio di occhiali neri a coprire i suoi occhi. Almeno così non sarei stata in soggezione.
Guardai Louis e Lauren, che erano al mio fianco, intenti a mangiare qualcosa per pranzo. Mi guardarono come se dovessi loro delle spiegazioni, e in un certo senso era realmente così.
‘Vieni con me, devo portarti da qualcuno che tu hai il diritto di conoscere.’  Mi porse la mano, indicando poi, con un cenno della testa, la limousine nera dietro di lui.
‘Scusate ragazzi, ci vediamo.’  Dissi, per poi entrare, anche se ancora abbastanza riluttante, nella vettura.
La mia curiosità era alle stelle e finalmente- almeno speravo- Harry mi avrebbe concesso altre rivelazioni per chiarirmi le idee.
‘Scusami per essere venuto così improvvisamente a prenderti e per la confessione di ieri, principessa.’  Sorrisi, incrociando le dita delle mani.
‘Chi sei in realtà Harry?’  Sospirai, guardando fuori dal finestrino.
‘Considerami tuo bodyguard. Sono stato ‘addestrato’ alla tua protezione. E’ una cosa di famiglia, anche mio padre serviva la Regina, e ora tocca a me.’  Okay, avevo anche il bodyguard. Che cosa figa.
Non professai parola, continuando a guardare fuori. Ci stavamo pian piano allontanando dalla campagna per poi entrare nel centro più importante dell’intera Doncaster: la città, sorvegliata dal grande castello di proprietà della Regina, e forse anche mia.
Non ero mai entrata nel centro urbano, tanto da spalancare la bocca per la grande quantità di negozi e di case. Di sicuro la gente era ben accomodata e piena di soldi per permettersi ville del genere.
Arrivammo davanti un grande cancello di ferro, che poco dopo si aprì, lasciando che la limousine potesse percorrere il vialetto costeggiato da grandi alberi.
Poco più in lontananza una fontana completava il quadretto paradisiaco. Ora davanti ai miei occhi c’era il castello.
Era una costruzione davvero semplice e non ricca di ornamenti come si immagina. Strabuzzai gli occhi, strofinandoli poi con le mani, come se stessi vivendo un bellissimo sogno. Chi non ha mai sognato, da piccola, di diventare una principessa, come nelle migliori fiabe?
Scesi dalla macchina con Harry davanti che mi guidava.
Entrammo nel palazzo, fermandoci poi all’androne dove si trovavano grandi scalinate che avrebbero dovuto portare al piano superiore.
‘Aspetta qui, io ritorna tra qualche minuto.’  Harry si allontanò lasciandomi da sola in quel posto enorme. Forse mi ci sarei persa dentro per la quantità di stanza che, molto probabilmente, aveva.
Girai un po’ intorno per osservare il tutto, finchè non mi ritrovai una signora, probabilmente  sulla cinquantina, fasciata in un abito nero, molto regale.
‘Mi scusi.’  Dissi abbastanza dispiaciuta, mordendomi il labbro per la vergogna.
La donna sorrise in modo estremamente dolce, spostando il ciuffo grigio- sfuggito al controllo della coda- e posizionandolo dietro l’orecchio.
‘Non preoccuparti, Allie. Non vedevo l’ora di incontrarti.’  Rabbrividii al suono di quelle parole, cominciando a tremare.
Una forza a me sconosciuta mi spinse verso quella donna.
Nonna.’  Dissi prima di scoppiare in lacrime.
 
 

SPAZIO AUTRICE:
I live for the applause!
No, okay AHAHAHHAHHA. E’ solo che sto ballando come una povera cogliona ‘Applause’, il nuovo singolo della mia idola, Lady Gaga, da ieri sera.
Il link se qualcuno vuole sentirla https://www.youtube.com/watch?v=_bHhpufKRjs
Allora, non ho molto da dire su questo capitolo, solo che fa cagare, come tutti gli altri d’altronde.
Parliamo in generale della storia: solo quattro recensioni allo scorso capitolo? Evidentemente non piace abbastanza e mi dispiace perchè di metto anima e corpo per scrivere questi capitoli.
Poi già sapete i vari protagonisti della storia e i loro volti, ma di alcuni  non ho ancora svelato le fattezze: immaginate Joanna come Perrie Edwards, Kate come Ashley Benson e Katherine come Jenifer Coolidge c:
Spero apprezziate anche questo capitolo!
Avete visto i Teen Choice Awards? Io no, ma ho visto la performance su Youtube e…anche quello che hanno fatto fare a Harry AHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHA.
Ora scappo, alla prossima lol.
E ricordate: LE MUCCHE FANNO MUUU MA UNA FA MUUU MUUU AHAHAHAHAHAHAHAH.

  
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