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Autore: Fire_fly    14/08/2013    3 recensioni
[Cross-over tra One Direction e Glee]
Questa OS ha come protagonisti Liam e Blaine.
Entrambi condividono una storia simile. E' ambientata a prima del successo di Liam.
Il POV è di Liam. NON E' UNA ROMANCE. Perchè per me Blaine amerà sempre e solo Kurt.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Liam Payne
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La palestra era ormai chiusa e vuota.
Come al solito a quell’ora c’erano solo gli attrezzi consumati dai ragazzi che vi si allenavano.
Solo che quella sera c’era qualcosa di diverso, lo sentivo.
Sentivo il rumore del sacco che veniva preso a pugni.
Mi avvicinai a quell’angolo della palestra, scorsi una luce fioca. Non sapevo cosa mi stava spingendo ad avvicinarmi ma lo feci fino a ritrovarmi davanti ad un ragazzo, non molto alto, con i ricci bagnati di sudore che gli accarezzavano la fronte, era concentrato sul sacco. Dalla forza con la quale tirava pugni si percepiva che stava sfogando la sua rabbia. Inconsciamente mi chiesi se avesse avuto una brutta giornata come la mia.
Non volevo disturbarlo così arretrai ma evidentemente lui mi sentì perché si fermò e disse:
“Scusa, se vuoi te lo libero subito. Non pensavo ci fossero altre persone oltre me a quest’ora” nonostante la rabbia con cui aveva colpito quel sacco la sua voce era tranquilla anche se affannata e sul suo volto apparve un leggero sorriso. Rimasi per un attimo imbambolato.
“N-no scusami tu. Di solito non vengo a quest’ora ma oggi” abbassai gli occhi e non continuai la frase.
“Oggi?” chiese lui con ancora sulle labbra un sorriso dolce.
“Avevo bisogno di scaricarmi un po’” mi sopresi a dire. Non parlavo spontaneamente con le persone ma con lui sembrava…facile.
“Sembra proprio che tu non abbia avuto una bella giornata” disse semplicemente iniziando a togliersi il bendaggio dalle mani e sedendosi sulla panca di fronte a me.
“No, non proprio” ammisi guardandolo negli occhi. Erano di uno strano colore e potevo vederli brillare da quella distanza. Non avevo mai visti occhi così belli.
“Problemi a scuola eh?” domandò come se ci conoscessimo da anni. Probabilmente in altre occasioni sarei stato infastidito da quella domanda, perché odiavo quando le persone cercavano di entrare nella mia testa tentando di capire quel ragazzino timido e chiuso che avevano davanti. Ma con lui non successe.
“Beh si” ammisi abbassando di nuovo lo sguardo “odio andare a scuola”.
Lui incredibilmente sorrise, ma ero un sorriso amaro, come se sapesse di cosa stava parlando.
“Sai c’è stato un tempo in cui anche io odiavo andare a scuola” mi confessò tranquillamente.
“E poi?” chiesi curioso.
“E poi ho cambiato scuola e adesso praticamente ci vivo lì dentro insieme ai miei compagni” mi rispose lui ridendo. Aveva una risata intonata, il pensiero che era un cantante mi sfiorò la mente, ma non era il momento quello di indagare.
“Vorrei che fosse così semplice anche per me. Detesto ogni ora, ogni secondo di ogni giorno passato dentro quelle mura, con quei ragazzi che mi guardano come se fossi strano, come se non fossi una persona ma un oggetto da prendere a pugni e sbattere a terra senza riguardi, senza curarsi dei tagli e dei lividi, come se fossi carta”.
Quando finii di parlare quasi ebbi paura, era la prima volta che ammettevo che ero vittima di bullismo ad un completo sconosciuto, ed era anche la prima volta che ne parlavo di mia volontà e non spinto dai miei genitori. Quando riuscii a guardare quel ragazzo notai che lui non si era mosso di un centimetro, lo sguardo fisso su di me. La cosa che mi stupì è che non trovai alcuna pena nei suoi occhi, solo…comprensione.
“Qualche mese fa un ragazzo mi confessò più o meno la stessa cosa. Io gli dissi che avrebbe dovuto combattere e affrontare quei ragazzi. A te non serve dirlo, perché sei qui con i tuoi guantoni pronto a sferrare pugni a quel sacco” smise di parlare e rivolse uno sguardo al sacco. Quando riprese a parlare stava osservando ancora quell’attrezzo rosso e corroso dai colpi inferti.
“Tu stai facendo quello che ho fatto io qualche anno fa. Quando mi ritrovai per terra, con il mio bel smoking zuppo di sangue e con le costole rotte, decisi di abbandonare quella scuola, ma decisi anche che avrei imparato a combattere, non per colpire ma per difendermi e per difendere le persone che amo. Era un modo di sentirmi più sicuro, più forte. Decisi anche che non avrei mai lasciato che nessun altro mi calpestasse o che mi ferisse facendomi sentire impotente ed è quello che stai cercando di fare tu, riesco a vederlo. Non è così?”
Aveva parlato tenendo sempre gli occhi su quel sacco eppure non c’era rabbia a deformare quel viso, c’era però una piccola ruga vicino alla bocca, quella doveva essere una traccia di dolore, come una ferita da poco rimarginata che lascia quello strato roseo, ancora delicato e scoperto, che fa un po’ male quando la si tocca. A lui quel ricordo faceva male.
“Si, ma non sembra che stia facendo effetto. Cerco di reagire, ma loro sono sempre in troppi e io mi sento come soffocato.” Ammisi quasi vergognandomene
“Lo so. Ma credo che il primo passo sia trovare qualcosa per cui combattere. Non hai un sogno che vorresti tanto realizzare?” mi chiesi di nuovo con occhi brillanti.
Mi sentii stupido ad ammettere che si, avevo un sogno.
“Beh si, amo cantare. Vorrei essere un cantante un giorno, uno di quelli famosi. Non per la fama in se stessa o per i soldi. Ma per poter stare al centro di una grande arena con un faro puntato su di me e migliaia di persone che urlano il mio nome, persone che mi amano per quello che vedono e per quello che sono. Persone a cui non importa se sono il ragazzino ordinato e perfettino della casa, persone a cui non frega un accidente se ho un solo rene che funziona e persone che non mi prendono in giro per questo. Persone a cui interesso io, la mia musica, la mia voce e ciò che ho da raccontare. Penso che lì, sotto quella luce, circondato da tutte quelle persone potrei sentirmi bene” era la prima volta che ammettevo di desiderare tutto quello.
Sul suo viso c’era un sorriso enorme, gli occhi lucidi e chiari…sembrava un raggio di sole.
“Combatti per quel sogno allora” mi disse semplicemente.
“E se non ci riuscissi? Se non sono così forte da combattere e vincere?” domandai con voce tremante.
Lo vidi alzarsi e raggiungermi, gli occhi puntati nei miei, erano ancora più meravigliosi da vicino. Mi mise le mani sulle spalle e disse: “Lo sei. Devi solo crederci. Io l’ho fatto e ho vinto la mia battaglia, tu vincerai la tua”
“Come hai fatto a vincere?” domandai sperando con tutto il cuore che avesse ragione
“Ho lottato. E quando la battaglia diveniva più potente ho lottato ancora più forte. E quando finalmente ho vinto la guerra ho trovato delle persone che mi hanno aiutato a ricostruire ogni pezzo di me. Un giorno troverai qualcuno che ti aiuterà a ricomporre i tuoi pezzi, qualcuno che sarà in grado di guarire le ferite provocate dalla battaglia e anche se rimarranno le cicatrici, quel qualcuno le accarezzerà e le bacerà facendoti ricordare quanto sei stato fortunato ad aver vinto. E quando questo accadrà ogni giorno ci sarà quella persona che ti abbraccerà e ti dirà quanto sei perfetto, esattamente così come sei.”
Rimasi spiazzato da ciò che mi disse, sperai davvero che avesse ragione.
“Grazie” dissi semplicemente, perché non avevo altro da dire se non ringraziarlo.
Lui fece spallucce e poi mi superò varcando la porta. Si girò nuovamente e mi disse sorridendo:
“Io sono Blaine a proposito”
“Liam” risposi sorridendo di rimando.
Lui stava per andarsene quando lo fermai.
“Ehi aspetta. Cosa è successo a quel ragazzo che ti ha fatto lo stesso discorso che ho fatto io prima. Lui ha vinto?”
Mi sorrise radioso e poi rispose: “Si, direi che ha vinto. E io me ne sono innamorato”
Io rimasi sorpreso e sentì una nuova emozione nascermi nel petto, lui non aveva mentito. Aveva trovato la sua persona.
Lo guardai allontanarsi e poi mi diressi verso il sacco.

Avevo una battaglia da vincere.
 





Salve a tutti :)
Innanzitutto grazie a chi è arrivato fin qui a leggere.
Allora io sono Vale e ho 22 anni. Come potete notare dal mio account EFP è la prima cosa che pubblico.
L’idea di questo crossover tra Blaine e Liam è nata dalla mente di due mie care amiche, Lily e Vane (vi odio e vi amo per questo) per la storia che in qualche modo condividono e che hanno alle spalle entrambi.
Come si può notare sono una Gleek, e per Gleek intendo che faccio unicamente parte del fandom di Glee (povera me), ma cinque ragazzi mi hanno rubato il cuore ed ora eccomi qui yaaaay!
Che dire spero vi piaccia e presto ne pubblicherò il sequel dove Liam è diventato ormai famoso e incontra di nuovo Blaine.
A presto…bye :)
  
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