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Autore: IdolsDimples    14/08/2013    2 recensioni
"Frequenti proprio questo corso eh?"
"Mi hai notata?"
"Non ti avrei chiesto di uscire, altrimenti."
"Comunque non l'avevo fatto apposta."
***
"Sei inglese?"
"Ci ho vissuto per qualche anno, sono australiana."
"Anche io."
"Lo so."
"E hai diciassette anni."
"Così pare."
"Pure io."
"Mi stai prendendo come se non lo sapessi, superstar, io so tutto di te."
"E io non so niente di te."
"A te l'onore di indagare sulla mia intrigante vita."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Within a minute I was all packed up

I've got a ticket to another world
I don't wanna go
I don't wanna go
Suddenly words are hard to speak
When your thoughts are all I see
"Don't ever leave." she said to me

When we both fall asleep, underneath the same sky
To the beats of our hearts at the same time
So close but so far away
(Can you hear me?)

She sleeps alone
My heart wants to come home
I wish I was, I wish I was
Beside you
She lies awake
trying to find the words to say
I wish I was, I wish I was
Beside you

Another day, and I'm somewhere new
I made a prom...

"Dobbiamo parlare." ed ecco che mia mamma interrompe i miei momenti di assoluto relax, quando mi barrico in camera con le cuffie e la musica a mille, distesa sul letto a godermi le voci melodiose dei miei idoli.
Ma no, relax in questa casa?
Che barzelletta è mai questa?
"Dimmi." non provo nemmeno a sgridarla per avermi fermato la musica, tanto la prossima volta che ne trova la scusa viene a disturbarmi ancora.
"Sono stufa di stare qui."
"Qui... dove?"
"Qui, a Londra. L'ho già accennato a papà ma non ne ha voluto parlare, sai com'è testardo. Ma io non ce la faccio a stare qui, se volessi andare a fare una passeggiata non saprei dove andare, non ho amici."
Ad ammetterlo mi fa tristezza, è vero quello che dice.
Da quando ci siamo trasferiti qui dall'Australia, lei fa casa-lavoro tutti i giorni.
E in effetti nemmeno io ho amici, nemmeno uno ad eccetto della mia migliore amica Dakota.
"Ci penserò."
"D'accordo, io intanto ne parlerò con papà." mission impossible.
Aspetto che esca dalla stanza e faccio ripartire la musica, rimanendo a pensare.
Capita spesso che mi perda nei miei pensieri e non riesca a concentrarmi sulle canzoni che ascolto.
In realtà quasi sempre.
La musica è il mio mondo, certo non un mondo astratto ma immaginario, un posto tranquillo e solitario nella mia mente nella quale custodisco ogni mio pensiero, ogni mia idea, ogni piano.
Ed il pensiero di oggi è il probabile trasferimento.
Convincere mio padre non è per niente una cosa facile, non so se alla fine lei avrà ciò che vuole ma tentar non nuoce, no?
Qui non ho niente.
Da quando ci siamo trasferiti ho routine realmente noiose.
Sono arrivata qui cinque anni fa.
Tre anni che non sapevo nemmeno cosa fosse "casa".
O meglio, lo sapevo ma non era l'idea che ho ora.
Prima casa erano gli amici, loro erano tutto.
Mia mamma si lamentava perché uscivo troppo e quasi ogni sera, quando le dicevo "mamma esco." lei rispondeva con un "ancora?".
Ora non succede più.
Non ho amici che si interessano nemmeno di chiamarmi e chiedermi come sto.
A questo punto mi chiedo se sono stati davvero amici.
Infondo cos'ero per loro se ora mi ignorano completamente, quasi non salutandomi per strada?
Ero solo un passatempo per scacciare la noia quando non si aveva da fare?
Eppure mi sembrava che si divertissero con me, stavamo bene... credo.
Nella vita di un adolescente ci sono problemi normali: la scuola, l'amore, le amicizie, i genitori...
Perché io devo vivere nel mio bellissimo stato vegetativo?
E' probabilmente una scelta di vita che ho creato inconsciamente ma in un certo senso mi piace.
Certo mi manca uscire e i miei genitori sono preoccupati ma... mi piace.
Mi piace tornare a casa da scuola in inverno e chiudermi in camera a farmi cullare dalle uniche persone che sembrano capirmi pur non conoscendomi.
Ed ecco che ritorno ai soliti complessi.
Loro non sapranno mai che esisto.
Oh, si giusto, loro sono i 5 Seconds of Summer, ultimamente la mia nuova fissa.
Sono una Directioner da tre lunghi anni e grazie a questi miei idoli, irraggiungibili, ho conosciuto questi altri quattro angeli.
Dopo il secondo anno a far parte del primo fandom, ho completamente abbandonato l'idea di riuscire ad andare ad un loro concerto: ci sono sempre complicazioni.
Una volta era successo che i miei si erano ammalati e non potevano portarmici.
Un'altra non avevo trovato i biglietti e i miei insistevano sul fatto che "anche se andiamo non potrai entrare".
Non gli ho parlato per giorni.
Mi alzo, con la testa ancora persa tra i ricordi, e mi dirigo in camera di mia madre.
La trovo sul letto a giocare, stranamente, con il suo IPhone e ad accarezzare il gatto.
Mi siedo sul bordo del materasso e prendo un gran respiro prima di iniziare a parlare.
"Mamma... ci ho pensato."
E la sua attenzione si rivolge magicamente a me.
"A cosa?"
"Al trasferimento. Cioè, in effetti non ho amici qua, sarebbe meglio andarsene via... ma dove andremmo?"
"Tesoro, non è una cosa che capita da un giorno all'altro, non è che domani che ci trasferiremo."
"E quando?"
"Beh non lo so. Prima devo parlarne con papà, poi trovare i soldi. Infine vendere questa e comprare una nuova casa. Non è facile,  potrebbero volerci due mesi come dieci anni."
E sconfitta mi alzo dal letto, pensando che forse spererei nei due mesi.

Sono Kimberly Holmes, ho diciassette anni e una voglia assurda di caramello.
Oggi è il primo giorno di scuola, il primo giorno della terza superiore.
Sono letteralmente abituata alla routine estiva, tanto che non sento la sveglia.
Ma come biasimarmi?
E' un vero trauma sentire nuovamente la voce della propria madre che ti chiama da un'altra stanza, mentre tu vorresti solo morire per non doverti mai svegliare.
"Se non ti muovi non ti accompagno e non ti firmo l'autorizzazione ad entrare dopo."
"Non ci voglio andare!"
"Alzati!"
"Che palle!"
Mi chiudo la porta del bagno alle spalle e inizio a prepararmi.
Devo fare veloce, contando anche il fatto che ieri non ho preparato i vestiti da indossare.
Mi pettino i lunghi capelli castani e biondi, mi trucco ed esco dal bagno, diretta verso l'armadio.
Contando che siamo a Settembre inizia a fare un po' freddo, quindi indosso i miei leggins neri, una canottiera bianca, un cardigan a maniche lunghe nero e i miei amatissimi ed inseparabili anfibi.
Scendo le scale velocemente e trovo mia mamma a tavola a mangiare.
"Non ho fame, non faccio colazione!"
"Quando ti deciderai a vestirti più femminile?"
"In un'altra vita."
Ed in quel momento il campanello che suona mi salva dalla botta e risposta sul mio abbigliamento.
"Quando torni dobbiamo parlare!"
Ed apro la porta.
"Sempre anfibi?"
"Dakota!"
Stringo calorosamente la mia migliore amica ed esco di casa, subito dopo aver salutato mia mamma ed aver acconsentito alla sua precedente affermazione, che al momento mi preoccupa meno di zero.
Dakota Fanning, la mia bellissima sorella acquisita dagli stupendi capelli biondi e magnetici occhi azzurri.
Dio solo sa quanto la amo!
E' una ragazza allegra, dolce e assolutamente acqua e sapone.
E' assolutamente perfetta.
"Sei riuscita a trovare i biglietti per i concerti?"
Già, proprio così, i concerti.
I concerti dei nostri idoli, i One Direction e i 5 Seconds of Summer.
Faremmo di tutto per loro.
"No, non li ho trovati."
"Oh..."
La camminata verso la scuola prosegue silenziosa, ognuna persa tra i propri pensieri.
"Siamo arrivate."
"Così si direbbe."
"Ci vediamo all'intervallo?" mi chiede.
"Certamente." e ci salutiamo, davanti ai cancelli del prototipo di carcere minorile.
Questo sarà un lunghissimo anno scolastico.

Ed eccomi qua con la mia prima fanfiction sui 5 Seconds of Summer!
Ho un'ispirazione assurda per questa storia e spero la gradirete.
Il fatto del trasferimento l'ho preso da qualche giorno fa, la prima scena non è finzione.
Inizialmente ero rimasta un po' distrutta da questa affermazione da parte di mia mamma ma,
come ho detto nel testo,
dove sto ora non ho amici, ho passato tutta l'estate a letto in pigiama e non ne ho più voglia.
Ovviamente, direi che è scontato, non sono di Londra e non vengo dall'Australia!
Sono del Veneto, e non vengo da così lontano quanta è la distanza tra Inghilterra e Australia.
Comunque, dopo avervi raccontato in parte i miei problemi esistenziali, passiamo al capitolo.
Spero davvero che vi piaccia, ci ho messo tutti i miei pensieri e le sensazioni che ho provato
e la trama che ho in mente m'ispira non poco!
In questo capitolo non ho ancora parlato molto dei 5 Seconds of Summer
ma dal prossimo non si capirà ancora bene.
Il secondo capitolo sconvolgerà di parecchio la vita della protagonista, davvero tanto.
Ad ogni modo, lasciatemi qualche recensioni, positive o negative che siano.
Ci tengo, davvero.
Ne ho bisogno, più che altro.
Non avrei voluto metterla così ma se non lo dico non fate...
NIENTE RECENSIONI, NIENTE SECONDO CAPITOLO!
Certo mi dispiacerebbe lasciare così questa storia, ma ci tengo troppo e sapere
che ignorate di poter sprecare 10 secondi della vostra vita per fare un commento di PIU' DI 10 PAROLE
alla sottoscritta... beh, fa fastidio.
Dopo questo vi lascio e torno a scrivere il continuo (4 capitolo) della mia fanfiction sui One Direction.
Sotto vi lascio il link della storia, del mio profilo facebook, creato apposta per EFP, e del mio twitter,
per contattarmi se e quando ne avrete bisogno.
Un bacio e grazie per essere entrati in questa storia e per aver letto lo spazio autrice -se l'avete fatto-.
Ringrazio già quelle che -spero- recensiranno e anche le lettrici silenziose :)
Grazie!

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Twitter: https://twitter.com/idolsdimples
Fanfiction One Direction: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2008201&i=1
  
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