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Autore: shineupps    14/08/2013    9 recensioni
« E Zayn? » Mi chiedevano tutti. 
Lì il mio cuore smetteva di battere per un po', smettevo di respirare e la rabbia mi faceva diventare le guance rosse mentre le lacrime prepotenti pizzicavano i miei occhi.
Erano irrefrenabili. 
« Oh, ci siamo lasciati. » Dicevo, con naturalezza. 
Come se dicessi; « A casa. Oggi ha avuto il turno di notte in ospedale. » 
E invece dov'eri, Zayn?
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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« Ho bisogno di tempo. » Dicesti.
La sigaretta accesa tra le dita e un piede che batteva incoscientemente contro il pavimento. 
Avresti voluto sembrare calmo e apparentemente rilassato, ma ti conoscevo, eri nervoso.
Questo è il ricordo che io ho di te. 
Avrei potuto avere tanti ricordi di te. 
Come ad esempio quella volta, nel nostro letto, le lenzuola attorcigliate tra le gambe e gli umidi baci che mi lasciavi sul collo. 
 
"« Shine? » 
Mugugnai qualcosa che sarebbe dovuto
assomigliare ad un "eh?"; ma non ci riuscii.
Le tue mani sui miei fianchi, le gambe tra le mie,
le labbra sulla mia clavicola, era più forte di me,
non riuscivo a concentrarmi, mi avevi stregato.
« Io credo di... Amarti. » Sibilasti piano, quasi spaventato. 
Mi bloccai immediatamente, trattenendo il respiro. 
"Non adesso. Non qui." Pensai. 
Bloccai prontamente le lacrime impedendomi di piangere. 
« Non adesso Zayn, no. » 
« Ma io... » 
« No, Zayn. Per favore. » Ti interruppi. 
Sospirasti rassegnato. "

Lo sapevi. 
Sapevi quanto fossi insicura, sapevi che non ci avrei creduto, non in quel momento. 
« Ritornerò. » Continuasti quando capisti che
non avrei risposto, ancora troppo scombussolata. 
Aspirasti un altro lungo tiro dalla tua Marlboro
prima di buttarla dalla finestra, incurante dei
passanti che passeggiavano tranquillamente. 
« Shine, parlami. » 
Non risposi. Non avevo il coraggio. 
Un groppo alla gola me lo impediva, e anche il nodo che si era formato all'altezza del petto mi impediva di emettere qualsiasi suono. 
Il mondo mi era appena crollato addosso, aveva distrutto ogni mia aspettativa, ogni mio futuro.
Aveva distrutto la mia felicità nell'annunciarti la grande notizia. 
La notizia che avrebbe cambiato le nostre vite, che ci avrebbe legato per sempre.
Se te l'avessi detto, te ne saresti andato lo stesso, vero?
Mi portai le mani sulla pancia, incapace di distogliere lo sguardo dai tuoi grandi occhi marroni. 
In quel momento avrei voluto gridare. 
Gridare quanto ti amassi, gridare che non avrei mai voluto lasciarti andare, gridare che avrei dato la mia vita per te. 
Gridare che non potevi andartene perché quell'appartamento era la nostra casa, il nostro rifugio. 
Invece stavo lì, ferma immobile, lo sguardo perso tra i tuoi occhi color cioccolato che mi facevano impazzire. 
Che mi facevano perdere la cognizione del tempo. 
Andasti in camera lasciandomi sola lì, nel salotto del nostro appartamento. 
Spuntasti subito dopo, un borsone in mano. 
Sgranai leggermente gli occhi. 
Non mi ero accorta di quel borsone. Dove l'avevi lasciato? 
Da quanto tempo volevi andartene, Zayn?
Ti avvicinasti piano, lasciandomi un bacio sulla guancia, per poi girare le spalle e andartene.
Mi trattenni dal sbatterti la mia mano sulla guancia. 
Come hai potuto? 
Te ne sei andato lasciandomi sola. 
Ti sei portato tutto, i vestiti, la biancheria, il tuo dannato profumo preferito, la tua lametta e la tua schiuma da barba, le tue scarpe, la tua macchina fotografica.
Il mio cuore. 
Hai dimenticato qualche maglietta a casa, Zayn.
E io a volte le indosso e mi sembra di sentire ancora il tuo odore, nonostante l'abbia lavata più e più volte.
Sono passati quattro anni, e ancora non ho avuto il coraggio di cambiare casa. 
È come morire ogni santo giorno.
Sono andata avanti, ho indossato quelle dannate maschere che tanto odio, quelle sorridenti e felici. 
« E Zayn? » Mi chiedevano tutti. 
Lì il mio cuore smetteva di battere per un po', smettevo di respirare e la rabbia mi faceva diventare le guance rosse mentre le lacrime prepotenti pizzicavano i miei occhi. Erano irrefrenabili. 
« Oh, ci siamo lasciati. » Dicevo, con naturalezza. 
Come se dicessi; « A casa. Oggi ha avuto il turno di notte in ospedale. » 
E invece dov'eri, Zayn? 
Perché non eri con me a fare la spesa? 
Perché non eri con me dal dottore? 
Perché non eri con me al cimitero a far visita a mia nonna? 
Perché non eri con me a passeggiare a piedi nudi sulla sabbia? 
Perché non eri con me al mio compleanno? 
Perché non eri accanto a me sul letto? 
Perché non eri con me in cucina a preparare la cena? 
Cosa non ti ho dato, Zayn? 
Cosa ti ho fatto mancare? 
Dove ho sbagliato, Zayn? 
Una volta ti ho cercato. 
Ho chiamato al tuo numero, con l'anonimo, però. 
Non so perché l'ho fatto, forse la paura di dimenticare la tua voce roca e solitamente bassa mi aveva spinto a fare quel gesto.
Ha risposto una voce giovanile e femminile. 
« Pronto? » Rispose la persona dall'altro capo del telefono. 
"E tu chi cazzo sei, stronza?" Mi trattenni dall'urlare. 
Chi era lei, Zayn? 
Te ne sei andato per lei? 
È lei il motivo della tua scomparsa? 
Avrei preferito che me lo dicessi, Zayn. 
Mi hai lasciato un buco nel petto, rubando il mio cuore.
Mi hai lasciato l'amaro in bocca e, a causa tua, ogni notte non faccio che piangere aggrappata al tuo cuscino. 
« Il mondo va avanti. » Mi ripeteva qualcuno.
Il mondo andava avanti, non io.
Io che ero costretta a vivere solo per crescere nostro figlio da sola.
Sì, Zayn. Nostro figlio.
Quando quel giorno sei tornato a casa con l'intento di dirmi che volevi andartene, non ti sei accorto di quel luccichio nei miei occhi?
Non ti sei accorto del mio sorriso a trentadue denti davvero troppo esagerato?
Era una sorpresa, ma la sorpresa l'hai fatta tu a me.
Mike è l'unica ragione che ho per continuare questa messa in scena, perché lo amo. 
Forse più di quanto io ami te.
Mi ricordo il dieci settembre 2013, quattro anni dopo la tua assenza. 
Era un giorno come l'altro, mi ero svegliata, lavata e vestita. 
Ero andata all'asilo ad accompagnare nostro figlio e poi mi ero fermata al solito bar per il solito caffè macchiato. 
« Buongiorno. » Mormorai. 
Ormai mi conoscevano, erano abituati alla mia presenza mattutina. 
Infatti il caffè arrivò subito. 
Bevvi un sorso, guardando in giro. 
Poi quel giornale sopra il bancone attirò la mia attenzione. 
Lessi la prima pagina, curiosa. 
Poi lo lessi di nuovo. 
Di nuovo ancora. 
Di nuovo finché non sentii le gambe tremare. 
"Ragazzo morto in un incidente stradale. RIP Zayn Malik." Era il titolo.
Il giornale cadde a terra, e qualcuno si fermò a guardarmi curioso.
Il labbro inferiore cominciò a tremare, così come le mani e le gambe. 
Non mi ero nemmeno accorta delle lacrime finché dalla bocca leggermente socchiusa entrarono facendomi sentire quelle lacrime amare e salate. 
Cercai di non fare attenzione alle voci nella mia testa, al mio cuore che mi urlava di scappare da tutto e tutti perché stava per scoppiare, perché non reggeva più quel tipo di dolore. 
Il mondo sembrava essersi fermato tutto di colpo, le persone erano ferme immobili e io ero l'unica che poteva muoversi. 
Poi, d'un tratto, le sentii. 
Sentii le tue braccia stringere le mie spalle. 
Mi sembrò di poter sentire di nuovo il tuo odore di tabacco e menta, la tua barba che mi punzecchiava la mia guancia, le tue mani che mi stringevano le spalle, i nostri petti che aderivano perfettamente. 
Le tue labbra. 
Le tue labbra carnose e rosee che tu tanto odiavi perché pensavi fossero strane, il labbro inferiore leggermente più carnoso di quelle superiore, eppure io le amavo. 
In realtà io amavo tutto di te. 
Dai tuoi capelli sempre dannatamente perfetti anche di mattina alle sette, al tuo viso perfettamente scolpito, alla mascella contratta, alle labbra piene, ai tuoi occhi. 
I tuoi occhi che mi parevano sempre così fottutamente profondi e scuri. 
Amavo tutto di te. 
E, amo ancora tutto di te. 
Nonostante tu mi abbia lasciato sola, con una grande responsabilità tra le braccia, nonostante tu ti sia fatto un'altra vita, nonostante tu ti sia comprato quella dannata moto rossa che avevi sempre desiderato, ma che ti ha portato via del mondo. 
Che ti ha portato via da me, anche se non mi appartenevi più. 
E tutto l'odio, la rabbia, la malinconia, la pressione, l'ansia, il nervosismo, la preoccupazione, tutto questo, era ed è imparagonabile ai miei sentimenti per te; al mio amore per te. 
Perché ti avrei amato tanto, in ogni circostanza, nonostante ogni tuo errore.
E tu Zayn, perché hai deciso di abbandonarmi con un bambino da crescere? 
Perché hai deciso di lasciarmi sola, nonostante fossi a conoscenza dei miei sentimenti e delle mie insicurezze? 
Mi hai mai amato, Zayn? 
Sì, che domanda stupida. 
Mi hai amato, eccome. 
Solo che non mi hai mai amato quanto io amo te. 
E allora Zayn, perché hai smesso di amarmi?


Se vi state chiedendo "Perché hai pubblicato 'sta merda?" beh, allora, benvenute nel club.
Non lo so, oggi il mio umore è praticamente esaltato - Si nota, vero? - e BOOM. 
Ecco a voi! 
Se avete avuto il coraggio di leggere fino a qui, GRAZIE IMMENSAMENTE.
Non so cosa pensare di questa os, ma avevo voglio di pubblicare qualcosa, quindi boh. 
Sarei felicissima che mi faceste sapere cosa pensate, davvero. 
Una vostra recensione mi cambierebbe tutto. Ovviamente anche le critiche sono ben accettate, davvero.
Anche "fai schifo." mi sarebbe d'aiuto, credetemi ahahahaha
Vi lascio qui, oggi sono noiosa cc (solo oggi? sicura Lorena?) 

Ps. La os non c'entra nulla con la mia long "let's try it" nonostante i personaggi siano uguali. 
Un baaaacione a tutte, alla prossima! :)
 
  
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