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Autore: Stella92    21/02/2008    2 recensioni
Dopo lo scontro finale con gli Homunculus,Ed, per riuscire a salvarsi, è rimasto dall'altra parte del portale. Determinato però a tornare da suo fratello a qualsiasi costo ,troverà molte difficoltà sul suo cammino, perchè in una Germania ormai in procinto di sfociare in una guerra, qualcuno trama nell'ombra per poter conquistare il potere.
E' vietato inserire il tag br all'inizio e/o alla fine delle introduzioni.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphons Heiderich, Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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The lacking key

Premessa: questa fanfiction non è scritta a scopo di lucro e i personaggi non appartengono a me ma a Hiromu Arakawa.
Per i lettori: questa storia è una delle mie primissime, perciò se ci sono degli errori, anche a livello storico vi prego di avvisarmi. L'altra che avrei dovuto finire ( Le disgrazie di un matrimonio) è ancora per il momento in "cantiere", ma per chi legge anche quella, sappiate che continuerò ad aggiornarla. Ritornando a questa storia, essa non contiene alcun tipo di pairing,ma solo semplice e naturale amicizia. Forse, poichè non ho ancora deciso, inserirò una coppia, ma se accadrà succederà verso la fine. Grazie per aver letto questi noiosi appunti e buona lettura. Spero mi lascerete un commento...


Al termine della prima guerra mondiale, la Germania venne costretta
a dichiararsi unica responsabile del conflitto e a impegnarsi pertanto al risarcimento di tutti i danni provocati dalla guerra. Questa condizione però era moralmente inaccettabile sia perchè si pretendeva dalla Germania un così smisurato risarcimento sia perchè veniva privata delle colonie e delle risorse economiche. Quindi rendendola impossibilitata, anche volendo, a ripagare tutti i danni da essa provocati. Le città in tutta la Germania erano molto debilitate e la gente si era ritrovata improvvisamente in miseria, costretta a vivere di stenti e, nei casi peggiori, a chiedere l'elemosina lungo le vie delle città.


Monaco di Baviera: anno 1923.

Pochi anni prima la città di Monaco di Baviera (1919) si era proclamata come Repubblica, ma la repressione fu rapidamente attuata ai primi di maggio da reparti militari inviati dal governo centrale. La situazione però da allora non era affatto migliorata e la città era fortemente scossa da tumulti e insurrezioni, che venivano debellate prontamente da numerosi soldati tedeschi, talvolta anche con violenza.
Quel giorno, come sempre del resto, due ragazzi 18enni camminavano per le strade di Monaco, diretti al loro appartamento. Camminando, non rimasero di certo indifferenti al paesaggio che si trovavano di fronte: innumerevoli soldati tedeschi che, per via dei tumulti scoppiati in città, si muovevano in piccoli gruppi, armati di bastoni e pistole. Ai lati della strada bambini e bambine rimasti orfani poiché i loro genitori avevano perso la vita nella prima guerra mondiale oppure erano stati processati per essere stati accusati di andare contro il volere del governo, che in quel periodo stava attraversando una grave crisi. La povera gente costretta a lavori piuttosto umili e a vivere in delle vere e proprie topaie senza adeguate condizioni igieniche.
...
Questo era quello che vedeva in quel momento Edward Elric, giovane 18enne, mentre camminava per le vie della città. Vicino a lui, il suo migliore amico, nonché collaboratore di lavoro, Alfons Heiderich, tentava di distogliere lo sguardo da quello che succedeva intorno. Neanche lui, che viveva da molto tempo a Monaco, si era ancora abituato a quel raccapricciante spettacolo.
Avevano appena svoltato l'angolo, quando qualcuno li chiamò da lontano.

- Edward, Alfons!!-
I due ragazzi si voltarono e videro un uomo vestito con l'uniforme militare avvicinarsi a loro.
- Buongiorno tenente- disse educatamente Alfons, Ed invece voltò la faccia e sbuffò.
- Salve ragazzi, state tornando dalla fabbrica?-
- Si, abbiamo appena finito il nostro turno-
Il tenente sorrise amabilmente.
- Mi hanno detto che il progetto sta andando alla grande-
- Beh, se si può dire così...-rispose Alfons
- Oh, non fare tanto il modesto ragazzo, mi hanno detto che la mente principale sei proprio tu...-
Il giovane arrossì abbassando lo sguardo.
- E tu invece che mi dici Ed?- chiese Hughes mettendogli una mano sulla spalla.
Edward assunse un aria di disapprovazione e si scostò leggermente.
- Io penso che andando avanti di questo passo, non combineremo proprio nulla...- disse brusco, poi si voltò e ricominciò a camminare.
- EDWARD!- gridò Alfons - Lo scusi, oggi è un tantino nervoso...- aggiunse rivolgendosi a Hughes.
Anche Alfons si voltò e raggiunse Edward, mentre il tenente rimaneva immobile a scrutarli.
- Tenente Hughes!!-
Un soldato si avvicinò.
- Si, cosa è successo?!-
- Un'altra rivolta signore...i ribelli sono armati- disse preoccupato il soldato.
- DANNAZIONE! DI' AGLI ALTRI DI PREPARARSI, SE SARA' NECESSARIO, USEREMO LA FORZA!!!- Hughes si allontanò velocemente, seguito dal soldato, mentre una folla di persone impaurite scappava via dal luogo dell'insurrezione.


- Ehi Edward, si può sapere a cosa stai pensando?!- lo richiamò Alfons. Edward si voltò e vide che il ragazzo aveva un aria piuttosto preoccupata.
- Eh?! No, a niente, è solo che...- Edward si voltò con sguardo triste. Ormai era da più di due anni che cercava innutilmente di riuscire ad aprire di nuovo il portale, col solo scopo di poter tornare a casa. Amestris, Alphonse, la zia Pinako ,Winry, insieme a tutti gli altri, gli mancavano molto, ma quando si era accorto di non poter utilizzare l'alchimia in quel mondo tanto simile al suo, si era dato da fare in mille modi per trovare una strada alternativa. Prima di tutto, aveva deciso di provare ad avvicinarsi al suo mondo, imparando a costruire dei razzi, così aveva lasciato suo padre per andare in Romania, dove in quel periodo, aveva conosciuto Alfons. Si erano poi trasferiti insieme a Monaco per portare avanti i loro progetti. Alfons diceva che era sempre stato un suo sogno quello di costruire un razzo perfetto, fin da ragazzino, infatti, anche suo padre ci si era dedicato.
...
Alfons lo guardava camminare, stando ben attento al suo sguardo, sempre così misterioso. No, c'era sicuramente qualcosa che non andava. Da quando l'aveva conosciuto, Edward si era sempre comportato in maniera molto strana, ma pian piano ci aveva quasi fatto l'abitudine. Il ragazzo non perdeva quasi mai l'occasione di raccontargli qualche strana storia riguardante un mondo parallelo in cui l'alchimia si era talmente sviluppata da poter sostituire i macchinari più innovativi. Lui infondo non ci aveva mai creduto, e quando tentava di dire a Edward che secondo lui erano tutte fantasie, Ed si arrabbiava molto, arrivando molte volte a non rivolgergli più la parola per intere giornate. Al lavoro che svolgeva poi, non era molto interessato, sembrava che lo facesse solo ed esclusivamente per raggiungere uno scopo, non ci metteva un minimo di passione, che, al contrario lui faceva.
...

Arrivati finalmente alla porta dell' edificio in cui abitavano, decisero prima di andare a trovare la signorina Glacier, donna molto gentile e di buon cuore che aveva un negozio di fiori proprio accanto. Si affacciarono alla porta e videro una ragazza con capelli corti e occhi verdi, inginocchiata a terra mentre sistemava accuratamente un vaso di fiori.
- Buongiorno signorina Glacier- dissero in coro mostrando un gran sorriso.
- Ciao ragazzi, bentornati- rispose Glacier alzandosi in piedi.
- Come è andata oggi?- aggiunse subito dopo
- Abbiamo visto il tenente Hughes- ripose Edward scocciato.
A quel nome, la ragazza arrossì violentemente ed Edward, suo malgrado, sapeva anche perchè. Da ormai molto tempo, il tenente aveva notato Glacier, fermandosi molte volte a parlare con lei nel negozio. Glacier forse, non ne era rimasta indifferente, per questo, ogniqualvolta si parlasse di lui, il suo viso avvampava.
- Noah è in casa?- chiese Alfons.
- No, è uscita stamattina presto, ma non mi ha detto dove andava...-
A quella notizia, Edward cambiò espressione
Maledizione. Questa proprio non ci voleva.
- Forse però...- iniziò Glacier.
Edward la fissò impaziente.
- La prego, lei sa che Noah corre un grosso pericolo andando da sola per la città, se per caso sa dove potrebbe essere andata, me lo dica-
Edward aveva un aria molto preoccupata, poche volte Alfons gliela aveva vista in volto. Forse era dovuta al fatto che Noah fosse una delle poche persone per cui Ed mostrasse davvero interesse. Da quando l'aveva salvata dalle grinfie di alcuni loschi individui, era venuta a stare da loro poichè, essendo una zingara, era costantemente in pericolo. Gli zingari infatti, non erano ben accetti in quella comunità, a volte venivano scacciati in malo modo, perchè considerati dei ladri e dei truffatori.
- Non ne sono sicura, ma potrebbe essere andata al locale qui vicino, ...- rispose Glacier.
Ed non se lo fece ripetere due volte, si voltò e cominciò a correre all'impazzata verso la locanda.
- ASPETTA ED!!!- urlò Glacier uscendo dal negozio, ma lui era gia lontano.
- Quel ragazzo si caccerà nei guai un giorno...- disse fra sè la ragazza mentre Alfons sospirava rassegnato.



Grazie a tutti quelli che l'hanno letta, spero mi lascerete qualche vostro parere( Se vale la pena o no di continuarla) Kiss kiss.

NOTA: Questa ff è ambientata nel film di Fma, per questo ho messo "spoiler".


Stella92
  
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