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Autore: Alaysia    14/08/2013    4 recensioni
Alec ha paura degli ombrelli...
Magnus cercherà di trovare un modo per aiutarlo a superare la sua paura...
Facendo un pasticcio...
Come al solito...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ci credo che l'ho fatto. Spero che vi piaccia, perchè buh ... non mi fa impazzire. Ma di sicuro mi sono divertita un mondo a scriverla.
Recensite e ditemi se ha fatto sorridere anche voi.
O se vi ha fatto piangere xD


-A cosa pensi?- disse Magnus, rivolto ad Alec seduto sul suo divano, gli occhi fissi sul fuoco scoppiettante del camino.
Il Nephilim si girò verso lo stregone, un leggero che sorriso sulle labbra che Magnus amava.
-Tu di cosa hai paura Magnus?- gli chiese invece.
Sorrise stringendo gli occhi da gatto –Come mai questa domanda?-
Alec scrollò le spalle –Così?-
Magnus inarcò le sopracciglia. Aspettò un po’ prima di rispondere.
-Io ho paura delle mongolfiere …- disse poi lentamente. Allo sguardo seccato di Alec si affrettò a spiegare – è una lunga storia. C’entrano Maria Antonietta e un certo Axel, molto carino e …- si bloccò vedendo la mascella di Alec contrarsi.
-Tu di cosa hai paura?- chiese per cambiare discorso.
-Io … emh …- le guance di Alec si tinsero di rosso. Magnus stava per sbavare. Era davvero bello quando era in imbarazzo.
-Allora?- lo stuzzicò –non può essere più imbarazzante del mio no?-
Alec aprì la bocca per parlare, poi la richiuse come un pesce. Magnus ridacchiò, sorridendo intenerito.
Il Cacciatore biascicò qualcosa.
-Non ti ho sentito- disse Magnus ancora più curioso.
-Io …- Alec si morse il labro inferiore –Ombrelli-
Magnus credette di aver sentito male, ma allo sguardo timido di Alec non seppe se intenerirsi o scoppiare a ridere.
-E come mai?- chiese sorridendo, trattenendo le risate.
-Non lo so. Non mi fido. Come se potessero chiudersi da un momento all’altro sulla mia testa …- disse Alec con gli occhi rivolti verso il tappeto persiano sotto i suoi piedi. Quando alzò lo sguardo incrociò le pupille di Magnus che mandavano lampi inquietanti. Lo stregone stava tramando qualcosa.
-Ora è il mio turno chiederti a cosa stai pensando- chiese il Lightwood, inquieto davanti a quello sguardo.
-Lo scoprirai- disse Magnus. Si avvicinò a lui e gli sfiorò le labbra con le proprie, e la conversazione venne cancellata dalla mente di Alec non appena sentì la mano delicata dello stregone scivolare sotto la sua maglietta.
 
La mattina dopo un dolce odore di muffin svegliò Alec. Inspirò l’odore di cioccolato e aprì gli occhi, spostandosi un ciuffo dagli occhi blu.
-Buongiorno- disse a Magnus, intento ad appoggiare un vassoio di dolci sul tavolo della colazione.
Lo stregone sorrise, guardando il suo ragazzo sdraiato sul divano, come lo aveva lasciato quando si era alzato. Il viso stropicciato, i capelli scompigliati e una luce negli occhi che li faceva risplendere ancora di più. Perfezione.
-Buongiorno- disse sedendosi sul bordo del divano –senti, ho pensato al tuo discorso di ieri-
-Quale?- Alec socchiuse gli occhi –Se ieri sera mi hai fatto bere mentre facevamo …-
-No no. Parlo degli ombrelli- si affrettò a correggersi Magnus, ridacchiando per la reazione del ragazzo.
Alec inarcò le sopracciglia, aspettando che continuasse.
-Seguimi- sussurrò prendendo sua mano con delicatezza. Lo guidò verso la camera da letto degli ospiti e lo fece entrare, rimanendo sulla porta.
-Cosa c’è?- chiese Alec sospettoso, come tutti i Cacciatori che si rispettino.
Magnus sorrise e allungò la mano verso la maniglia della porta –E’ per il tuo bene Alexander-
Alec fece appena in tempo ad voltarsi, che la porta era già chiusa a chiave.
-Magnus? Magnus! Che scherzo è questo?- chiese prendendo a pugni la porta.
Uno scricchiolio dietro di se lo mise in allarme. Una fila di ombrelli di tutti i colori fluttuavano verso di lui minacciosi, spingendolo contro la porta chiusa. Ad un certo punto cominciarono tutti ad aprirsi e chiudersi con rumori metallici e inquietanti.
E lo stavano accerchiando sempre più stretti.
L’urlo di terrore di Alexander Gideon Lightwood si sentì per tutto l’appartamento.
 
-Ahi! Fai piano!- disse Alec stizzito, mentre Magnus gli curava le varie botte su tutto il corpo.
-Scusami, non credevo potesse andare così fuori controllo- disse lo stregone sinceramente dispiaciuto.
Alec sbuffò. Era rimasto chiuso nella camera degli ospiti insieme ad una decina di ombrelli incazzati per mezz’ora. Era stato picchiato in tutti i modi possibili e immaginabili: aveva un occhio nero e molte macchie nere e giallognole sulle gambe e sulle braccia. Magnus si stava concentrando su una viola abbastanza grande sopra la testa.
-Potrebbe pizzicare un po’- disse mentre scintille azzurre gli lampeggiavano tra le dita.
Alec si maledì per aver dimenticato lo stilo all’Istituto.
Pochi minuti dopo l’atmosfera era pesante: Alec era ancora imbronciato, seduto su un puff nell’angolo del salotto, mentre Magnus lo guardava dispiaciuto dal tavolo della cucina. Il Presidente Miao li guardava a turno, aspettando una qualche mossa, miagolando a volte per la frustrazione.
Infine Magnus si avvicinò al Cacciatore.
-Scusami, volevo solo aiutarti- disse con tutta la sincerità possibile.
Alec sbuffò. Aveva un mal di testa colossale, per non parlare dei vari dolori alle braccia e alle gambe. Fino a quando non fosse andato a prendere lo stilo, sarebbe rimasto in agonia sulla poltrona.
Per un momento incrociò gli occhi di Magnus.
-Va bene. Scuse accettate- disse con un sorrisino tirato che gli fece venire una fossetta all’angolo della bocca che Magnus adorava.
Lo strinse a se, facendo attenzione ai vari punti doloranti disseminati lungo tutto il corpo.
-La prossima volta farò qualcosa di meno violento- gli sussurrò dolcemente nell’orecchio –ma almeno ti è passata la paura per gli ombrelli?-
Alec ridacchiò, appoggiando il naso sulla guancia morbida dello stregone.
-No, se è per quello ho ancora più paura di prima. Ma ho una qualche idea per farti passare il tuo terrore delle mongolfiere …-
Magnus deglutì terrorizzato, poi scoppiò a ridere.
Capelli neri e occhi blu. La sua combinazione preferita.
  
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