E' da un sacco che non pubblico qualcosa
in verità è da un sacco che non finisco qualcosa.
 Sorisò alla fine ecco qui ciò che mi hai chiesto tempo fa
e anche se è leggermente diverso dal prompt spero che ti piaccia.
 Spargiamo allora cuoricini e amiamoci in silenzio.
E' una Louis/Marcel.
Ma che ve lo dico a fare?
Buona lettura!

R U Mine?
 

Marcel dorme nel suo letto in quel momento. Come ogni venerdì sera passato a buttare giù i libri dal tavolo e a rompere almeno una tazza sporcando il pavimento in cucina. Come tutti i venerdì sera da cinque mesi a quella parte. Perché stanno felicemente insieme e nonostante i precedenti tentativi falliti con persone sbagliate, Louis sente di aver trovato la persona giusta con la quale invecchiare e permettere ai suoi capelli di ingrigire.

Ma sentiti, si dice. Louis si darebbe un pugno perché è così follemente innamorato del ragazzo che amava prendere in giro e sbattere contro gli armadietti. Quando tra le sue mani aveva il colletto di Marcel , pensandoci proprio bene , passava circa cinque minuti a fissare quelle labbra invece di riempirlo di cazzotti. Così soffici e rosee, così vicine e soprattutto così sbagliate. Lo lasciava andare con le spalle ricurve e gli occhiali troppo grandi storti sul naso quando avrebbe voluto tenerlo fra le sue braccia e guardarlo negli occhi. Avrebbe voluto uccidere le farfalle nel suo stomaco ma le cose sono andate diversamente e forse non era così sbagliato.

Certo, Louis ha sempre sbagliato con la sua famiglia, con sua madre, con i vicini di casa, con i professori ma con Marcel non vuole fare un passo falso, non vuole perciò cerca di essere una persona migliore, una persona nuova. Non il ragazzo che faceva piangere la madre e sbatteva porte in faccia.

Sfila una sigaretta dal pacchetto che giace sulla scrivania. E’ nudo, i boxer lasciati da qualche parte e sa già che Marcel non riuscirà a parlare per un paio di minuti buoni ansimando. E’ fatto così e a lui va bene. Si accende la sigaretta e sa anche che il fumo infastidisce Marcel ma lui farebbe qualsiasi cosa per vederlo leggermente arrabbiato.  È ancora più bello quando cerca di balbettare un discorso serio che Louis prontamente interrompe con baci e toccatine.

Marcel : le guance rosse, le fossette, le gambe nodose e il succhiotto tra le scapole.

A volte si chiede cosa Marcel pensi dei suoi modi di fare. Scommette che ci penserebbe per un’ora con un dito sotto il mento e starebbe ad osservare il soffitto o il cielo perché è così che fa quando chiude fuori dalla porta il mondo intero tranne Louis. Ovvio, se lui comincia a strusciarsi contro il suo bacino allora al diavolo ogni tentativo di ragionamento.

Comunque tra loro funziona alla perfezione, lunghe occhiate fra i corridoi e movimenti azzardati sotto il tavolo come quando Marcel ha voluto presentarlo ai suoi genitori. Louis è pazzo, forse. Di Marcel al 100% e sa che è una frase tipica da cioccolatini e romanzi rosa per vecchiette ma è vero. Sua madre s’è messa a piangere quando , avendola invitata per un pranzo, non aveva trovato le solite due misere sedie bensì tre. Aveva mangiato ciò che Marcel aveva cucinato continuando a piangere, ignara del mascara che colava e della faccia triste di Marcel che Louis aveva rallegrato con una mano finita casualmente all’interno della sua coscia.

Louis ama una persona.

Louis ama Marcel.