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Autore: Bluemask    14/08/2013    2 recensioni
Ma Harry era diverso dagli altri suoi amici che sognavano di diventate eroi invincibili o cavalieri coraggiosi: lui voleva solo essere salvato da un principe con gli occhi azzurri, che lo avrebbe portato via da lì sul suo cavallo bianco.
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"Miele."
"Miele?"
"Una fetta di pane con il miele e ti torna l'allegria, ne sono sicuro."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Miele

Prompt: miele



Harry infilò il coltello nel barattolo di vetro trasparente, raccogliendo un po' della sostanza densa e dorata al suo interno, per poi alzarlo in aria; spalmò il miele su una fetta di pane, con cura, e sorrise.
Sembrava strano pensare che avesse conosciuto Louis proprio grazie a un barattolo di miele identico a quello.

Harry era sempre stato un bambino silenzioso e tranquillo.
Stava per i fatti suoi, leggendo libri con tante figure e costruendo castelli delle favole con la sabbia o con le carte da gioco della mamma.
Harry aveva sempre desiderato vivere in una favola, chi non avrebbe voluto?
Ma lui era diverso dagli altri suoi amici che sognavano di diventate eroi invincibili o cavalieri coraggiosi: lui voleva solo essere salvato da un principe con gli occhi azzurri, che lo avrebbe portato via da lì sul suo cavallo bianco.
A Harry non piaceva stare lì, nessuno lo capiva.
Per questo motivo, appena maggiorenne, si era trasferito nell'enorme Londra: in quella città nessuno lo conosceva, nessuno lo prendeva in giro, nessuno lo picchiava e nessuno lo guardava con disprezzo.
Aveva affittato un appartamento in centro – presto ne avrebbe comprato uno, per ora si sarebbe accontentato di quello – e si era trovato a fatica un lavoro in una libreria, d'altronde gli era sempre piaciuto leggere.
La domenica e il lunedì erano gli unici giorni liberi che aveva: generalmente, la domenica dormiva fino a tardi, restava in casa a guardare film o usciva per le strade colorate di Londra, lunedì puliva l'appartamento e comprava il necessario per la settimana.
Quindi, anche quel primo lunedì di maggio si ritrovò in un supermercato gremito di persone e di voci, una lista della spesa in mano e un cestino verde – un colore più scuro rispetto ai suoi occhi – nell'altra, leggendo le parole scritte in fretta meno di un'ora prima.
Miele.
Sorrise, recandosi a passo sicuro nel reparto dove sapeva che lo avrebbe trovato: svoltò l'angolo e urtò una ragazza.
"Mi dispiace" si scusò, preoccupato; lei aveva i capelli lunghi e morbidi, neri, e se ne portò una ciocca dietro l'orecchio, sorridendogli.
"Scusa tu, non –" tentò di dire, interrotta dalla voce di un ragazzo.
"Ti metti anche a provarci col primo che passa, adesso?" trillò quello, Harry si voltò.
E spalancò gli occhi.
Era lui. Il suo principe.
Quello delle favole, con gli occhi azzurri.
"Potrei dirti la stessa cosa, o sbaglio?" urlò lei, furiosa. "Anzi, perché non ci provi? Sono sicura che ci starebbe!"
Lui spostò lo sguardo su Harry, che arrossì.
"Io, uhm" balbettò, non sapendo bene cosa dire, trovandosi in mezzo ai due.
"Andate al diavolo, tu e Matthew!" gridò ancora la ragazza, andando via con un forte rumore di tacchi a spillo sul pavimento lucido.
"Eleanor!" la richiamò lui, facendo un paio di passi; si fermò, sbuffò e appoggiò la testa su un mobile, vicino a una confezione di cereali. Alcuni capelli castani gli finirono sulla fronte.
"Tutto, ehm, bene?" domandò timidamente Harry dopo alcuni secondi, appoggiandogli con timore una mano sulla spalla.
"No" sbottò quello, rimase immobile. "Va tutto uno schifo" si voltò verso Harry, accennando un sorriso, e ammorbidì il tono. "Scusaci, non dovevamo metterti in mezzo."
Harry si affrettò a scuotere la testa. "Era la tua ragazza?"
Lui sorrise di più, sembrava divertito. Harry pensò che avesse un sorriso perfetto. "Oh, no, era la mia migliore amica" fece una pausa, tentennò. "Ieri sera mi ha chiamato in lacrime dicendo che aveva rotto con Matthew, il suo fidanzato, e allora io sono andato da lui. Non so bene perché, forse volevo solo picchiarlo per aver fatto star male la mia El..." la sua voce si affievolì, Harry rafforzò di poco la stretta sulla sua spalla. L'altro sospirò. "Fatto sta, che quando sono andato da lui e ha aperto la porta ho incominciato ad insultarlo, ma lui mi ha baciato" si fermò, sembrava incredulo. "Capisci? Baciato, lui, l'essere più etero del fottuto pianeta, il pezzo di merda che ha lasciato la mia migliore amica!" appoggiò una mano su quella di Harry, stringendola, l'altro trasalì. "E la parte peggiore – c'è sempre una parte peggiore, no? – è che, prima che io potessi tirarmi indietro, lei ci ha visti. Era venuta per parlare con lui e ci ha visti" mormorò, le dita bianche di Harry ormai finite tra le sue, più abbronzate. "Oggi sono venuto a cercarla qui, non mi apriva la porta di casa e non rispondeva al cellulare, perché ci viene sempre il lunedì mattina. E, beh, hai visto com'é finita."
Harry si morse un labbro, dispiaciuto. "Devi dirle come sono andate le cose."
"L'ho fatto, non mi crede" sussurrò lui, gli occhi tristi.
"Sai cosa ci vuole per tirare le persone su di morale?" replicò, sorridendo, e un paio di fossette gli spuntarono sulle guance.
Il castano sorrise di rimando, non potendone fare a meno. "Cosa?"
Harry posò il cestino verde a terra, tirò il ragazzo – non si ricordava come erano finiti con le mani intrecciate, ma che importava? – davanti a uno scaffale e afferrò con la mano libera un barattolo di vetro trasparente con dentro una sostanza densa e dorata.
"Miele" rispose Harry, un tono quasi orgoglioso.
"Miele?" ripeté l'altro, interdetto.
"Una fetta di pane col miele e ti torna l'allegria, ne sono sicuro" gliela agitò sotto il naso piccolo, alla francese, e il ragazzo rise.
"Io sono Harry, comunque" sorrise, mettendo il barattolo nel cestino.
"Louis" si presentò il castano, abbassando gli occhi sulle loro mani unite; entrambi le staccarono, imbarazzati.
"Quindi, Louis, se ti invitassi a mangiare una fetta di pane con il miele da me, verresti?" lo guardò, curioso, e intrecciò due dita dietro la schiena.
"Perché no?" Louis si strinse nelle spalle.
"Forse perché sono uno sconosciuto?" scherzò Harry.
"Uno sconosciuto molto attraente, però" il castano strizzò l'occhio, Harry diventò porpora.

Un borbottio assonnato provenne dalle sue spalle e un sorriso dolce curvò le labbra di Harry.
"Amore" bofonchiò Louis, circondando con le braccia la vita di Harry, in piedi vicino al tavolo della cucina, e posò il mento sopra la spalla del riccio, alzandosi sulle punte dei piedi.
"Buongiorno" sussurrò Harry, voltando appena il volto e sfiorandogli la bocca semiaperta con la propria.
Louis, gli occhi socchiusi per il sonno, sorrise. 
"Sai di miele."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Corner: avevo scritto da un po’ questa os – mi ero dimenticata di postarla…. – e so bene che non è nulla di che, anzi, ma come prompt avevo quello ed è uscito questo. Spero possa piacervi comunque, buon ferragosto a tutti!
(Ps: è piuttosto improbabile che qualcuno accetti del miele da uno sconosciuto ma, beh, Lou è un po’ idiota. Comprendetelo.)

  
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