Il dolore di un fratello
Il dolore di un fratello
Senti
come se una morsa ti stringesse i polmoni e ti impedisse di respirare, mentre
sei sicuro che il tuo cuore - quel tuo
muscolo cardiaco che batte freneticamente all’impazzata - si fermerà da un istante
all’altro per il dolore, per la perdita, per la consapevolezza che tuo fratello
è morto.
Lacrime,
che neanche avevi sentito premerti agli angoli degli occhi, ti scivolano sulle
guance, come la pioggia che ti bagnava il volto in quei pomeriggi, a Grande
Inverno, mentre ti allenavi con Robb al gioco della spada.
Il
dolore è talmente forte, talmente straziante, talmente lancinante, che cadi in
ginocchio, coprendoti il viso con le mani e cercando di trattenere i singhiozzi
che ti scuotono il petto. Non sai come, ma il tuo cuore continua a battere - ancora più forsennatamente, ancora più
strenuamente, se possibile - e non capisci come tu possa essere ancora vivo
quando tuo fratello non lo è più. Non capisci come tu possa essere ancora vivo
con tutto questo dolore che si sparge per tutto il tuo corpo, ad ogni singolo
battito del tuo cuore.
Vorresti
che tutto questo non fosse vero, ma soltanto un brutto e stupido incubo dal
quale sai che ti sveglierai molto presto per ritrovarti ancora dentro le mura
di Grande Inverno, immerso tra le risate di Robb, gli abbracci di Arya e gli
sguardi di Ned; potresti addirittura desiderare l’indifferenza e l’odio di
Catelyn, pur di sapere che tuo fratello sta bene e che, al tuo risveglio,
potrai raccontargli dello spaventoso sogno che hai fatto e abbracciarlo,
confidandogli la paura che avevi avuto credendo che lui fosse morto.
Ma
purtroppo sai che tutto questo non è un sogno e che non ci sarà nessun
risveglio a Grande Inverno. Tu sei un Guardiano della Notte al Castello Nero e
tuo fratello Robb è morto alle Nozze Rosse, ucciso dai Frey e dai Lannister. E
tu non hai potuto fare niente per impedirlo.
Alle
lacrime di dolore, si uniscono anche quelle della rabbia repressa che provi
verso te stesso per essere stato impotente e non aver potuto fare niente per
salvarlo. Per un breve attimo, ti senti nuovamente il ragazzino che voleva
abbandonare il proprio giuramento per andare a salvare il proprio padre ad
Approdo del Re, e ti ritrovi a stringere i pugni talmente forte da sentire le
unghie premerti contro i palmi.
Saresti
potuto essere al fianco di Robb, avresti potuto impedire che lui morisse e,
insieme, sareste riusciti a salvare vostro padre e, forse, persino Grande
Inverno. Il dolore si fa ancora più forte quando arrivi ad ammettere con te
stesso che ciò non è vero e che non sarebbe cambiato niente perché, nonostante
tu fossi al di là della Barriera, non hai potuto impedire che i tuoi fratelli
in nero e il Vecchio Orso morissero; dunque, come non sei riuscito a salvare
loro, non saresti neanche riuscito a salvare tuo padre, tuo fratello, o tutti
quegli uomini del Nord morti in quello sterminio alle Torri Gemelle.
Dolore
accumula dolore, e tu arrivi a provare le stesse cose che deve aver provato
Aemon Targaryen quando, come maestro alla Barriera, non ha potuto fare niente
per salvare la sua famiglia ad Approdo del Re. E tu ti chiedi come abbia fatto
a superare il dolore, tutta questa agonizzante sofferenza.
Cerchi
di asciugarti il volto con i palmi delle mani, doloranti a causa delle unghie,
ma ogni volta che ti sfreghi il viso, nuove lacrime te lo bagnano, come se non
ti permettessero di smettere di piangere. I singhiozzi ti scuotono sempre più
sonoramente il petto e tu vorresti che tutto questo dolore cessasse e basta.
Ma
ripensi a Robb, che con la fierezza e l’orgoglio, degni di uno Stark, era
partito alla volta di Approdo del Re per salvare vostro padre, per poi
ritrovarsi decapitato e con la testa del proprio meta-lupo cucita al posto
della propria, soltanto per aver seguito il cuore ed essersi affidato alle
leggi dell’ospitalità.
Ti
chiedi il motivo per cui lui sia morto. Lo chiedi addirittura agli antichi déi,
e poi a quelli nuovi, ma la domanda si spezza tra i tuoi singhiozzi e si perde
nelle tue lacrime che, copiose, non smettono di scivolarti sul volto. Come puoi
continuare a vivere se adesso Robb è morto?
E
quando senti il dolore farsi insopprimibile, vedi il tuo meta-lupo albino
avvicinartisi e osservarti con i suoi occhi rossi, prima che ti si sfreghi
addosso. Le tue mani cominciano ad accarezzare il pelo di Spettro con talmente
tanto affetto, che in attimo ti ritrovi a piangere stretto a lui, con la faccia
immersa nella sua pelliccia candida e il volto di Robb marchiato a fuoco in
testa.
Ripensi
all’ultimo abbraccio che vi siete dati, ancora al sicuro dentro le mura
innevate di Grande Inverno, che né tu, né Robb, pensavate potesse essere un
addio. Risenti la sua voce e la sua risata rimbombarti nelle orecchie come un
eco, e ti sembra quasi che lui sia accanto a te, con Vento Grigio al suo
fianco. E mentre stringi Spettro a te, senti tutto intorno a te crollare e
infrangersi a terra, come la speranza che aveva Robb di poter vincere questa
guerra e di vendicare vostro padre.
Note
dell’autrice
Questa
è la prima fanfiction in assoluto che pubblico nel fandom di Game of Thrones, anche se è da tempo che
meditavo di scriverci qualcosa sopra, visto che questa saga mi ha completamente
conquistata sia con i libri che con la serie televisiva.
Nel
libro, Martin non fa vedere la reazione che Jon ha quando scopre della morte di
Robb, mentre nel telefilm, Jon non è ancora venuto a conoscenza della morte del
fratello, quindi questa è un po’ una mia versione.
Spero
che vi piaccia, perché ci ho messo tutta me stessa per scrivere questa one-shot
della quale non pensavo sarei stata così fiera.
Fatemi
sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere.
Un
abbraccio,
Mels.