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Autore: IloveJoseph    15/08/2013    0 recensioni
Ciao belle anime!
Sono nuova in questo sito, e dato che ho scoperto che qui si postano molte 'Klaroline' ho deciso di postare anche la mia, che è già stata pubblicata anche su un altro sito di storie!
E' la prima volta che scrivo su di loro, e spero tanto che vi piaccia la mia stesura e che mi esponiate i vostri pareri, o anche critiche.
Aspetto vostre recensioni. Un bacione grande!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Klaus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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'Lui era così lontano dai cavalieri, dai gentiluomini, che lei sognava di continuo. Lui era cattivo, terrificante, spaventoso. Era una creatura spietata.  Iniziò ad avere paura di se stesso, quando incontrò lei.  Sapeva che non sarebbe potuto essere l’ibrido malvagio, con quella ragazza così dolce accanto a sé. Allora cercò di  esporre sempre il suo lato cattivo, per farla scappare, per farsi odiare, perché temeva che una creatura così bella, lui, dopo tutto quanto, non la meritasse.  Caroline in effetti lo odiava, o almeno avrebbe voluto odiarlo come esigeva che fosse, eppure restava sempre lì, con lui. Si sentiva sempre più vicino a lui, nonostante tutto,   come se il peggio di lui, l’avesse legata maggiormente in una nuova, infinita, intimità, di cui lei non poteva farne a meno!’
 

Era furiosa.
Aveva gli occhi rossi dalla rabbia, e pieni di lacrime amare.  Era  soprattutto delusa, e si sentiva ferita.  In quel preciso momento  desiderava  non essere mai nata. Voleva che il suo nome, la sua presenza, non fossero mai esistiti. Esigeva, quasi, che tutto quel  dolore non sarebbe mai potuto andare via. Se lo sarebbe portata con sé per il resto dei suoi giorni, e per lei, per una come lei, significava per l’eternità.   Ma Caroline, non si sarebbe mai aspettata questa vita. Lei non avrebbe mai voluto essere immortale, e farsi credere da sua madre  crudele come se fosse un demone. Lei non lo era, e non sarebbe mai voluto esserlo e mai lo sarebbe diventata. Non credeva che potesse esistere una vita come le era costata, ma non pensava neanche che l’avesse accettata. Lei prima di diventare ciò che era, era tutt’altro.  Sognava  di studiare al College, di vivere nei negozi e di fare sempre shopping,  e di organizzare concorsi di bellezza,  balli, e feste. Lei amava questo genere di vita. Adorava sorridere e vedere gli altri fare lo stesso, ed era orgogliosa di sé quando  un evento da lei organizzato, andasse a buon fine.  Si sentiva realizzata, e non ci pensava su due volte a prendersi tutti i meriti. Infatti, proprio per questo motivo, molti la reputavano una ragazza arrogante e vanitosa. In alcuni aspetti lo era anche, ma era del tutto giustificabile la sua prepotenza. Ci metteva l’anima e il cuore nel chiamare il catering, nel far diventare ottimi ballerini ragazzi che erano assomigliabili  a pezzi  di tronco, ancora di preparare i vestiti adatti, e di chiedere il consenso del Sindaco, della sua cittadina. Si  arrabbiava quando un dettaglio, se pur piccolo, non era come  pretendeva. Iniziava ad urlare e a sbraitare come una dannata. Faceva quasi paura, e tutta la dolcezza dei suoi occhi azzurri come il mare si perdeva in quella stizza improvvisa. Direi che lei adorasse essere vista così. Non voleva farsi vedere debole. Infatti non amava le persone  che si piangevano addosso e vedevano la loro vita andare a fondo. Lei non sarebbe mai stata seduta, sulla sedia a dondolo della sua migliore amica Elena, a girarsi i pollici mentre la sua vita andava alla deriva. Lei non lo avrebbe mai permesso. Per quanto fosse dolce, e sensibile aveva una grande forza nell’animo. Un’energia che però, quando ero ancora umana, non riusciva a far vincere sulla paura. Ogni volta che  le accadeva qualcosa di brutto, lei piangeva. Si odiava mentre sentiva i singhiozzi infiniti e le guance bagnate da quelle goccioline salate. Si sarebbe voluta cavare gli occhi lei stessa, e smettere  di fare la bambina di diciassette anni, che tutti credevano. Lei disprezzava la gente, che si comportava in quel modo, eppure durante la sua vita ancora umana , non poteva che dar sfogo alla sua collera facendosi vedere debole.  Ma non voleva essere così. Lei era una donna, non era un’adolescente. Lei si sentiva pronta per prendere  la sua esistenza e  farne molto di più. Voleva sorridere, divertirsi, svagarsi.  Non avrebbe mai perso un’istante del suo modo di vivere, non avrebbe mai avuto rimorsi o peggio ancora, rancori. Lei avrebbe bruciato ogni tappa che le si sarebbe mostrata nel suo percorso, e avrebbe persino rischiato. Non le sarebbe importato, se si fosse fatta male: a lei piaceva vivere una vita che andasse sempre a mille all’ora, e nessuno avrebbe mai potuto vederla nuovamente, fragile. Ma Caroline era  anche molto sensibile. Lei amava  l’idea di essere innamorata, e di trovare l’amore della sua vita. Non anellava il principe azzurro, lei accanto a sé voleva un cattivo ragazzo. Anche se in fondo alla sua anima, casta e pura, c’è sempre stata una parte principesca. Come non sarebbe potuta esserci?  Lei lo è, ancora tutt’ora.  Con i suoi boccoli d’oro, i suoi occhi azzurri, e il suo fisico perfetto,  ammalia ogni ragazzo che le si avvicina. Ha una dolcezza nel viso, che  solo lei custodisce.  I suoi lineamenti sono semplici e graziosi. Ogni suo gesto, sembra che lei lo faccia sull’acqua, talmente che è delicata. Il suo sorriso, è  sincero. Lei ride perché vuole. Lei ride perché è felice. Lei ride perché sa che con quella risata, sarebbe ancora più perfetta. Per non parlare del suo sguardo, che effonde solo gioia.  Persino quando piange, o diventa un diavolo,  gli occhi di chi la guarda, non possono che restare fissi su di lei, e amare anche quella collera. Lei è  dannatamente perfetta, e la cosa che la rende ancora più bella, è che lei lo sa. E’ sicura di se, e sa di essere preziosa. Si lascia corteggiare, si lascia guardare,  da all’uomo campo libero, a volte lasciandolo sfogare anche nella sua natura. Ma lei non è stupida. Lei li fa impazzire, ma non impazzisce per loro. Lei li farà anche penare, ma non li prende in giro. Mette subito in chiaro le cose, e nel momento in cui il campanello d’allarme squilla,  la smette  e li lascia andare via. Anche se possa sembrare il contrario, lei con i ragazzi non ci gioca, e mai ci avrebbe giocato. O almeno, lo fa solo con quelli che gli piacciono d’avvero. Infatti questa è una sua debolezza, che da umana o vampira che sia, non ha mai saputo abbandonare. Quando le piace un ragazzo, quando le piace davvero, per lei è finita sul serio. Quando era ancora umana, le andava il mondo a rotoli  non appena vedeva la sua fiamma.  Si sentiva le classiche emozioni da umana, che le facevano  capire di quanto  davvero forse persa.  La cosa più esilarante è che anche da vampira, non riesce a controllarsi. Il suo primo amore è stato Matted, un cameriere dagli occhi del suo stesso colore, e da una dolcezza infinita. Matt, era diverso dagli altri con cui era stata, perché per la prima volta  si sentiva così dannatamente felice  ed eccitata, con un ragazzo. Lui l’aveva fatta innamorare perdutamente. Per quanto Matted la adorasse, non è stato facile per lui, continuare una storia con lei.  Perché bisogna dirlo Caroline, è davvero una rompiscatole. E’ pignola, e vuole avere sempre tutto sotto controllo. Non riesce a stare calma quando qualcosa va storto, e dalla rabbia potrebbe persino  sbattere i piedi a terra, come una bambina di cinque anni. E’ isterica, e per uno come Matted, una ragazza folle non andava a suo genio.  Caroline è caotica, e incasinata e lo divenne maggiormente quando Damon, quel gran cretino, la fece diventare come lui.  Le sue emozioni si ampliarono di gran lunga , e sentiva anche l’amore verso Matt ingigantirsi così tanto da diventare  una sua dipendenza, come da quel momento  lo era il sangue in generale, e in specifico quello di Matted. Non poteva stargli accanto, se lo avesse fatto non si sarebbe controllata, e quindi lo avrebbe ucciso e lei non avrebbe mai voluto! Come proprio in questo momento, anche in quell’istante in cui la sua vita  cambiò per sempre, Caroline decise di voler morire definitivamente. Non voleva continuare la transizione, in modo tale che avrebbe perso la vita per sempre, ma ciò le fu impedito da Stefan.  Si rivedeva in lei, e cercò di aiutarla. Voleva che lei avesse un po’ di speranza, e che le fosse data da un’altra persona, che Stefan, nel suo momento più buio,  non aveva ricevuto. L’aiutò a controllarsi, e lei si sentì bene con se stessa. Non uccise, non fece del male, ma beveva dalle sacche o dai coniglietti amici. Si sentiva  soddisfatta di se, e iniziò ad apprezzare la sua vita, che la rendeva forte, invincibile quasi. Come sempre aveva voluto mostrarsi agli altri. Ora lo era per davvero, e con un click avrebbe potuto spegnere ogni sua emozione. Non l’ha mai fatto, e mai avrebbe  voluto farlo. Almeno fino a ieri, era d’accorso su questo. Voleva vivere e continuare a sentire il cuore battere, anche se tecnicamente non colpisse più, comunque voleva che picchiettasse dalle favolose sensazioni che l’amore, l’amicizia, poteva ancora regalare. Infatti queste sensazioni arrivarono, grazie a Tyler. Non si sarebbe mai aspettata di innamorarsi di lui, che la  credeva una puttanella da quattro soldi. Lei amava il suo migliore amico, Matted.  A lei non piaceva neanche Tyler, fin quando non si sentì in dovere, come fece Stefan con lei, di aiutarlo durante le notti di luna piena, in cui si trasformava in un lupacchiotto del tutto poco simpatico. Iniziò a prendersene cura, e divennero amici intimi, così tanto da finire nel letto assieme. Andavano d’accordo nella loro vita cambiata per sempre, e tutto quello che dovettero affrontare insieme, risultò più semplice, grazie all’amore che provavano l’uno per l’altra. Lei davvero lo amava, peccato che non possa farlo più, da ora in avanti.
E’ stato ucciso. Gli è stato strappato il cuore. E’ stato quell’odioso di Klaus.
 Niklaus Mikaelson, questo è  il suo nome completo. E’ un originale, da cui discende la sua discendenza di vampiro. E’ l’ibrido più antico, e  la sua fama lo precede, tanto da spaventare l’orecchio solo a sentire il suo nome. Ha una mente squilibrata.  C’è una sottile, sottilissima, linea che divide la sua fama di vendetta, la sua crudele malvagità,  da quella  che è la voglia di follia.  Lui uccide, fa stare male gli altri, sempre con un pizzico d’ironia nel tono , con il quale dice certe cose, e nel modo con cui le  compie. E’ vulnerabile, molto. Cambia umore molto spesso e Caroline, lo sa bene questo. Quando fu invitata a casa dei Mikaelson per un ballo in onore alla riconciliazione della famiglia, che poi si mostrò solo una vera bufala, lei fu invitata da lui. Sapeva benissimo che  Nik fosse attratto da lei, e lo confermarono anche le sue parole in quella stessa sera, davanti ad un cavallo. Le comprò e le fece indossare un abito sublime, e un bracciale di diamanti. Non sarebbe mai dovuta andare,  e non avrebbe mai dovuto indossare certi indumenti, ma erano così belli e addosso a lei erano deliziosi. In quella sera, Caroline cercò di nascondere il suo imbarazzo, e provò a  guardarlo sempre di meno. Sapeva, sapeva, lo sapeva benissimo, che  lo avrebbe dovuto odiare, come  detestava le persone deboli, anche se lui non lo era, dato che  lui era la creatura più pericolosa al mondo, lei doveva odiarlo a prescindere. Stava rovinando la vita dei suoi amici, e del suo Tyler, facendolo diventare un suo ibrido e facendolo stare sotto ad ogni suo comando. Aveva cercato di mettere a l’erta Tyler, ma lui inizialmente era così euforico di essere il suo primo ibrido, che non l’ascoltò. Lo fece solo quando era troppo tardi, e quando ormai non c’era più niente da fare.  Aveva tutte le ragioni del mondo, per odiarlo davvero. Ma non poteva nasconderlo a se stessa,  anche se avesse voluto spegnere  tutte le emozioni, come poteva fare,  lei era sicura che ciò che sentiva verso Klaus, non sarebbe mai  sparito. Era un qualcosa di ingiusto, di irrazionale, di contro natura, più di quanto fosse la sua esistenza. Ma era nello stesso tempo anche un qualcosa di così tremendamente affascinante, e sincero.  
 Klaus, ha i  capelli  di un biondo scuro, che risultano quasi bianchi.  La sua barba, quando c’è, sembra quasi un biondo chiaro, ed è favolosa su quel viso.  Gli occhi sono  azzurri. È abbastanza robusto di muscolatura, ma non in modo accentuato. La sua pelle è chiara e ricorda quella delle persone europee. Ha delle labbra grandi,  paffute, e credo che siano soffici, morbidi, come il cuore di un peluche. In poche parole, era uno  niente male, per aver mille anni.
Caroline  si sarebbe aspettata che il suo astio per lui, avrebbe mandato al diavolo l’attrazione che, ovviamente, le faceva effetto e come.  Aveva rovinato, e stava continuando a rovinare la sua vita, e non poteva guardarlo con quegli occhi che tanto la spaventavano, perché all’interno ci sentiva una brama forte di sbatterlo al muro e di assaporare quelle labbra, che  inutile nasconderlo, sognava di notte. Lei non poteva pensare, né tantomeno volere   certe cose.  Lo sapeva,  lo sa, e per questo  sognava, e gli capita anche ora,  che possa succedere una cosa del genere, in modo tale che possa vivere solo in una fantasticheria  l’emozione di baciarlo, di toccarlo, di guardarlo come vorrebbe. Solo in un sogno, ma mai nella realtà.  Pensava persino che gli bastasse,  ma la situazione peggiorava solo, in questo modo. Più lo sognava di notte , e più  lo desiderava di giorno.   Cercava di fare la dura, di palargli come mai nessuno si sarebbe permesso, lo allontanava, lo rifiutava, ma lui era sempre lì. Pronto a salvargli la vita, anche quando era il primo a metterla in pericolo. Lui non se ne sarebbe andato, e lei  ne era completamente, insolitamente, felice del fatto che fosse restato a prescindere. 
Era tutto così sbagliato, ma lei non ne poteva fare a meno.
Stesso quella sera, Caroline lo mise alla prova.  In fin dei conti non aveva paura di lui, sapeva  che  non le avrebbe mai fatto del male, perché ne era innamorato. Aveva catturato il cuore gelido, di una creatura orribile. Lo aveva in pugno, e avrebbe potuto rovinargli l’esistenza con i suoi rifiuti, ma il problema era proprio questo. Chi tartassava la vita dell’altro, era lui. Chi continuava a fare il superbo, anche ad un centimetro dal viso di lei, della sua bella Caroline, della donna, che dopo mille anni lo aveva  squilibrato emotivamente e non,  restava comunque lui.  Riusciva, in qualunque modo, ad evitare di farsi vedere  sedotto, quando lo era decisamente. Era tutto d’un pezzo, e non si lasciava andare. Caroline, sarebbe dovuta essere così. Lei avrebbe dovuto comportarsi in quel modo. Lei che  lo dovrebbe odiare, non lui che ne è innamorato.  Eppure, quella notte, gli mise in chiaro le sue idee. Gli disse che poco le importava se lui le avesse fatto fare il giro del mondo, se le avesse regalato diamanti, o stelle.  Gli fece capire che le persone non si comprano con i regali, e soprattutto che non si controllano.  Per questo doveva  lasciare libero Tyler,  e fargli vivere la sua vita. Lui non era nessuno per decidere  per gli altri. Si sentì colpito Klaus, dal modo con cui una ragazzina, bella e sveglia, come lei, potesse dirgli certe cose. Mai nessuno lo aveva affrontato con quel  tono di voce così alto, e mai nessuno lo avrebbe fatto, perché lui era Niklaus, e faceva paura anche ai suoi fratelli. Però, in quel preciso istante, permise a Caroline di urlargli contro il suo odio, di farsi  trattare come un cane, come un idiota. Glielo permise, e  sapeva che a lei avrebbe permesso davvero qualunque cosa.  Fu proprio in quella circostanza,  in cui Caroline si accorse di quanto Klaus fosse  vulnerabile. In un secondo prima le aveva parlato con un sorriso favoloso, e  poi, un secondo dopo, quando si sentiva messo alle strette le aveva chiesto di andare via. Era proprio questo che non capiva, la giovane vampira.  Voleva che lei andasse via, e  lei lo aveva fatto, non perché lo avesse obbedito , ma perché   ormai gli aveva detto tutto e non aveva altro da aggiungere.   Tralasciando poi,  anche la sottile paura che  la vampira in quel momento sentiva nelle vene.  Infatti standogli troppo vicina, era una situazione molto pericolosa. Lo era, ma non perché c’era l’ibrido cattivo ad un centimetro dal suo viso, ma perché sentiva i suoi istinti desiderare di fare altro ,  piuttosto che discutere con lui , ancora una volta. Ritornando  verso casa, si chiese ripetutamente di  perché in quella sala, non l’avesse soggiogata. Poteva  farlo, e lei sarebbe magari restata, facendo la finta bambolina, e stando ai suoi comodi per sua volontà. Lui non lo aveva mai fatto con lei. Aveva sempre preferito che  accanto a sé ci fosse la vera Caroline, quella che con lui deve essere scorbutica,  invece  della Caroline simpatica e dolce, che non poteva  mostrarsi tale, a lui. Per un’istante,  Caroline pensò  un qualcosa, di cui si vergognava lei stessa.  Bramava così tanto di  stare con lui, come sognava, tanto che avrebbe persino preferito che la assoggettasse con la mente. Così poteva considerarsi costretta, di un qualcosa che lei stessa avrebbe fatto, già da molto tempo, se lui non fosse stato Niklaus e non avesse fatto di tutto per peggiorare la realtà, in cui vivevano.
Però lei amava Tyler, lo amava per davvero.  Aveva cercato tante volte di parlare con Klaus, e di fargli capire  di lasciarlo stare per sempre, ma l’ibrido aveva sempre negato la sua richiesta. Però,  gli ha dato sempre un piccolo vantaggio, nel farlo andare via, nel farlo nascondere, anche quando era ad un passo da lui, così poteva evitarlo di ucciderlo, e la sua vendetta sarebbe durata ancora a lungo. La vampira era molto incoerente con se stessa.   Stava male quando aveva il suo lupo lontano. Gli mancava terribilmente, anche se poi questa forte mancanza, spariva non appena  sentiva l’odore del vampiro di oltre mille anni, accanto a se.  Insomma voleva che Tyler andasse via, così sarebbe stato al sicuro, ma desiderava questo  anche perché poteva stare più tempo con il mostro cattivo, a cui bastava un sorriso, per farla naufragare in un abisso pieno di verbena, in cui si faceva male, si bruciava, in cui rischiava di morire. Ma Klaus alla fine  questo era per lei: un nemico da cui difendersi,  come la verbena. C’era  solo una differenza sostanziale, mentre la verbena era  una stupida ma cattiva pianta, Nik era cattivo ma anche  dannatamente sexy  tanto da  costringerla a scrutarlo, a sognarlo silenziosamente ogni notte.
Meno male che l’originale non sapesse  leggere nel pensiero. Oppure davvero era fritta!
 Ma Tyler, era  testardo.  Lui non voleva sottomettersi, nonostante scappasse sempre  per paura.  Ha giocato con il fuoco. E’ ritornato qui da lei , nonostante lei gli avesse chiesto di non farlo.  E’ venuto per salutarla, ed è stato  un gesto così romantico, che lei avrebbe apprezzato al pieno, se non ci fosse stato di mezzo tutto quanto.
Erano seduti su una panchina. Non si stavano baciando, solo all’inizio si erano dati un minuscolo bacio. Si stavano solo guardando,  mentre il resto attorno a loro si ammutoliva. Caroline era felice, ma non riusciva a spegnere  la presenza di Klaus, che sentiva sempre attorno a sé. Ora come ora non le piaceva affatto, perché aveva paura per la pelle di Tyler. Infatti  la situazione a Mystic Falls non era una delle migliori. Klaus aveva perso i suoi ibridi, per colpa di Tyler, ed Elena non era più umana. Quindi, non  avrebbe più potuto  dargli vita, a meno che non avesse preso la cura, cosa al quanto difficile al momento. Era sempre  arrabbiato, solo con lei mostrava un sorriso, ma si vedeva di quanto si sentisse sconfitto. Quindi  Tyler non aveva scelto il momento più idoneo, ma lui non poteva saperlo. Una volta che la vampira gli raccontò tutto, il licantropo stava andando via, proprio quando arrivò l’ibrido. Caroline  mai come in quel momento, guardò Klaus con occhi terrorizzati, e gli stessi occhi li aveva anche Tyler. L’ibrido fece un sorriso amareggiato alla ragazza, mentre si avvicinava al lupo.
“chi non muore si rivede!” sentenziò sarcastico
“ero solo venuto a fare un saluto..”  si giustificò Tyler, mentre Klaus gli stava di fronte
“ un saluto che può costarti la vita, n’è valsa la pena solo per guardare il suo sorriso, e per renderla felice?” gli chiese  con tono duro
“Klaus lascialo stare. Non stavamo facendo niente,.”
“amore, ho sentito le vostre effusioni!”
“sei geloso Klaus?” gli domandò Tyler, mentre io  la vampira gli lanciò uno sguardo fulmineo.
“si Tyler, lo sono. Non voglio che un  cane come te,   codardo e vigliacco, possa avvicinarsi così tanto  a lei. Guardala, è bellissima. Lei merita un uomo che le stia sempre accanto, non un povero ragazzino che scappa senza prendersi le sue responsabilità!” disse divertito, mentre Caroline sentendo quelle parole  si sentì davvero importante. Nonostante la situazione,  era  bello il tono con cui l’ibrido le aveva pronunciate.
“Klaus, lei non starà mai con te. Anche se dovessi uccidermi, lei ti odierà più di quanto già non lo faccia. E tu avrai solo il suo odio!  Sarei vigliacco io che scappo per salvarmi, e tu invece che fai tanto il cattivo ma che poi ti ritiri sempre indietro?” 
“Tyleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeer!” lo richiamò  arrabbiata, Caroline.  Stava giocando sporco e il sorriso crudele di Klaus,  la fece tremare.
“sentito bellezza? Mi sta provocando. Io non posso fare altro che rispondere nel migliore dei modi!” sentenziò serio, mentre  gli si avvicinò. Mise la mano sul suo petto, e vidi gli occhi di Tyler uscire dalle palpebre.
“sei solo un povero codardo!”
“Klaus ti prego non lo fare. Per favore..”
“Caroline,  devi incolpare solo lui”  disse verso  di lei, mentre si voltò verso Tyler
“e sappi che io avrò  un’eternità per farmi perdonare, e per regalarle l’intera  bellezza del mondo. Tu non puoi più oramai!” esclamò ed  lei si  voltò  all’indietro, prima che fece ciò che più  temeva.
Tyler era fermo,  con il cuore accanto a se. Klaus era sparito.  Iniziò a piangere, e questa volta davvero non avrebbe potuto perdonarlo, non le sarebbe neanche bastata l’eternità!
Ora, si era rifugiata nei boschi. Aveva spento il cellulare, e  avrebbe  voluto spegnere anche  i suoi sentimenti.  Si sentiva morire dentro,  perché Tyler lo aveva davvero amato tanto. Anche se c’era l’attrazione per Klaus,  per lei, Tyler, era comunque una delle persone più importanti di sempre. Era stato un suo amico, confidente, e poi fidanzato. Era un suo punto di riferimento, ed ora non c’era più. Era sparito, scomparso per sempre, come tanto avrebbe voluto esserlo anche lei. Nonostante avesse un sangue miracoloso, che poteva persino riportarti in vita,  questa volta sapeva che niente e nessuno poteva salvarla. Era offuscata dalla tristezza, e avrebbe tanto voluto morire, se non fosse stata immortale. Ma anche per lei poteva esserci una fine definitiva: bisognava  prendere un paletto e conficcarselo nel cuore. E se l’arma non ci fosse stata, poteva comunque procurarsela prendendo una gamba del tavolo, spezzarla e  appuntirla. Poi l’avrebbe inflitta nel suo cuore, e addio Caroline. In aggiunta stava in un bosco pieno di alberi, quindi l’arma c’era e come. Ma lei non voleva morire in quel modo. Lei voleva  una morte, da cui poteva essere salvata e a salvarla poteva essere proprio lui: il desiderio più riluttante ma anche forte mai avuto nella sua mente, il ragazzo cattivo, senza amore, senza  umanità, ma con un’attrazione  per lei, che le avrebbe fatto dimenticare quasi tutto. Lei voleva morire, nonostante lui potesse salvarla, ma lei non glielo avrebbe permesso, così sarebbe morta  e sarebbe riuscita a  farlo sentire in colpa. Così facendo, gli avrebbe persino rovinato l’esistenza, come in certi versi, lui aveva fatto con la sua. Magari Klaus avrebbe voluto la cura non per far diventare umana Elena per i suoi ibridi, ma per diventare umano e potersi uccidere definitivamente, dato che da ibrido, quale era, neanche un paletto avrebbe potuto mandarlo all’inferno. Lei voleva che lui soffrisse, perché ecco che ritornava  la Caroline sicura di sé: lei sapeva che  incolpandolo della sua morte, lui si sarebbe sentito solo più che mai. Lei era davvero l’unica, che potesse fargli abbandonare l’idea di invincibilità, se solo l’avesse persa. Stava rischiando la sua vita, ma era per un motivo più che ovvio. Per quanto ne fosse attratta, ora davvero aveva superato il limite, Klaus. Come se di mezzo ci fosse anche il destino, quella notte c’era anche la luna piena. Dunque, qualunque lupo, non  ci avrebbe pensato su due volte per ucciderla.
E così stava per accadere…
Stava seduta su un tronco, proprio quando dalle sue spalle sentì un ringhio. Non era terrorizzata, alla fine se la stava cercando. Si avvicinò al lupo, che aveva un pelo molto soffice, e gli porse il suo avambraccio. Il lupo, da come era previsto, subito attaccò. Lo morsicchiò , fino quasi a staccarglielo, e dopo aver fatto il suo dovere, scappò via lasciandola in un bagno di sangue.  Caroline, si accasciò al tronco di un albero, e vide lentamente l’avambraccio ingrossarsi e il morso diventare sempre più rosso. In quel momento desiderava soltanto che Klaus arrivasse per vederla in quello stato. Così, quando sarebbe morta, lui sarebbe stato tormentato per il resto dei suoi giorni da quella visione, così sdegnosa.  Sperava solo che avesse trovato la forza di scansarsi ad ogni suo tentativo di curarla, e che il suo piano di vendetta,  poteva  essere interpretato anche così, potesse andare fino in fondo.
Passarono pochi minuti, fin quando arrivò lui. Aveva in viso un’espressione spaventata, sembrava quasi che volesse piangere. I suoi occhi erano lucidi, e  le si avvicinò in un istante.  Stette un po’ di fronte a  lei per  guardarla, e Caroline notò il suo sguardo addolorante
“come sapevi che mi trovassi qui?”
“temevo che tu potessi fare una cavolata, dopo quel che è successo. Ti ho cercata per tutto il pomeriggio, e quando ho sentito il tuo odore,  sono arrivato subito qui!”
“voglio morire Klaus, non voglio che tu mi salva per la seconda volta”
“veramente, sarebbe la terza questa”  le disse con tono dolce, mentre la guardava in quel modo, che faceva sentire Caroline una stupida
“la prima volta è stata al tuo compleanno, la seconda quando  ero rinchiuso in casa Gilbert, e questa sarebbe la terza”
“non voglio ringraziarti  ancora. Se non te lo ricordassi, hai appena squarciato il mio ragazzo!”
“in realtà non l’hai mai fatto Caroline”  rispose divertito. Ecco, il pizzico di sarcasmo di cui la vampira, aveva pensato  poco fa. Lui, qualunque cosa dicesse o facesse, non si negava mai di quel tono così spensierato, come se davvero non gli importasse di tutto quello che aveva fatto. Ma ora, al vampiro più crudele di tutti  i tempi, importava e come della sua Caroline. Lui aveva ucciso Tyler, e ne era felice. Più di quanto avesse fatto con qualunque suo altro nemico, perché Tyler aveva la cosa più bella, che in mille anni di vita, lui avesse mai visto: aveva Caroline, il suo tesoro.
“sono felice che ti diverta questa situazione, in cui io sono morente  vicino ad un tronco d’albero, e tu mi guardi morire”
“invece io non lo sono per niente. Se lo fossi stato, non sarei neanche qui!”
“allora vattene. Io lo so che tu questo vuoi, perché tu per questo vivi. Tu uccidi, e ci godi Klaus. Ho visto di quanta felicità ci fosse nei tuoi occhi quando hai  strappato il cuore a Tyler!” esclamò la vampira, con una smorfia addolorante
“non posso negare che questa sia la mia natura, e tu  dovresti saperlo, dato che è anche la tua”
“io sono una vampira, anche tu lo sei ma non per questo dobbiamo essere per forza dei mostri. Potremmo nutrirci anche di piccoli conigli, e di sacche di sangue prese   dalla banca dell’ospedale. Non è detto che dobbiamo per forza uccidere e assoggettare  gli altri.  Io non lo faccio, ad esempio. Ma a te invece  piace essere un mostro, ti piace vedere la paura negli occhi degli altri non appena ti vedono. Tu sei così, e ti piaci!”
“ho la possibilità di essere invincibile, perché non dovrei sfruttarla?”
“perché fai stare male le persone, ed anche se poco t’importa, questa non è una cosa bella!”
“la mia esistenza non lo è stata sin dall’inizio”
“ma come  non hai goduto sin dall’inizio per la tua insuperabilità verso  gli alti, umani e non?”
“pensi che non ci sia stato un solo momento della mia vita, in cui sarei  voluto essere diverso da quello che sono?”
“non lo so Klaus, perché comportandoti in questo modo non fai altro che far capire il contrario, ovvero che ti piace, che vuoi essere questo mostro imbattibile.  Ti fai odiare, e sembra quasi che per te sia  una vittoria. Non capisco perché ti comporti così, anche con me!”
“perché non dovrei esserlo anche con te? sei comunque una vampira che vuole la mia morte!”
“lo vedi? Vedi come sei ottuso e prepotente? Diamine, Klaus. Davvero rimpiango di averti dato un minimo di buonsenso, che tu non riesci a capire!”
“ io potrò essere tutto il male  che esista, ma  tu sei incoerente Caroline, prima dici di vedere in me una parte umana e poi da come parli ti rinneghi tutto!”
“perché mi vorresti convincere del contrario?”
“io sono un ibrido, ogni cosa che c’è in me mi spinge ad uccidere ed ad essere cattivo. E’ la mia, la nostra natura”
“non è vero invece Klaus. Io non sono come te. Stefan non è come te, e anche Damon ha un briciolo di sensibilità verso gli altri!”
“ perché allora hai sostenuto di vederci dell’umanità in me, se poi non la mostro come fate tu e gli altri?”
“perché l’ho vista Klaus. L’ho vista, quando hai messo da parte il tuo orgoglio, la tua vendetta ed hai lasciato che Tyler andasse via, almeno quel poco per evitare di ricordarti che tu  lo avevi  fatto scappare dalle tue mani. L’ho vista, ogni volta che tu  stavi accanto a me, e nel tuo minimo, hai cercato sempre di  non farmi mancare nulla. L’ho vista nel tuo sguardo, che si posava sul mio. L’ho vista, quella notte quando venni a casa tua per il ballo, e mi dicesti di essere attratto da me. L’ho vista ogni volta in cui mi hai salvato la vita,   e  la vedo anche ora che tu sei qui!”
“e  con chi esterno sempre questa parte di me, che non credevo di avere? Allora, Caroline, con chi sono sempre così paziente?”
“perché me lo chiedi?”
“perché così capisci per chi valga  la pena per cui io sia davvero gentile , o almeno meno cattivo del solito!”
“sarebbe gradito questo comportamento anche  con Bonnie, che ha rischiato la tua vita per te. Con Elena che si è sacrificata, che ti ha dato il suo sangue per farti creare il tuo esercito di schiavi, e anche con Stefan che, nonostante tu abbia portato di nuovo ai tempi dello squartatore, comunque ti è restato fedele. Anche con loro dovresti essere  così, non solo con me. Anzi tu con me non dovresti neanche esserlo!” sentenziò la vampira, con la voce fragile. L’ibrido si chinò su di lei, con lo sguardo più tranquillo ma allo stesso tempo preoccupato. Aveva capito che Caroline ora come ora fosse sincera, e che davvero era delusa e stanca.  Le sorresse il capo, mentre con l’altra gli portò alle labbra il suo polso.
“per favore Caroline, bevi..”
“no Klaus, non voglio. Io voglio solamente morire, perché  non posso continuare ad andare avanti portandomi addosso la morte di Tyler e di mio padre!”
“potrai spegnere  il dolore”
“non servirebbe a nulla comunque, perché mi sentirei vuota, mancante di una parte fondamentale per me!”
“posso aiutarti io. Io posso farti dimenticare tutto se vuoi,.”
“continui a non capire Klaus”
“no, invece Caroline. Tu sai, tu sai benissimo di poter spegnere tutto e di andare avanti. Questa è l’unica cosa di positivo di noi vampiri. Ma tu non vuoi farlo, perché vuoi punirmi. Solo morendo, solo non facendoti salvare,  sarai certa che io mi pentirò di ogni parte della mia malvagità. Ma sono questo Caroline. Come tu non vuoi dimenticare, io non voglio cambiare!”
“perché non vuoi?”
“perché non sarei io. Non mi sentirei me stesso!”
“allora quando stai con me, non sei te stesso. Tu mi dimostri perdono, gentilezza, pietà. Tu sei diverso quando stai con me, e non nego che  avverto e come La tua parte umana, oppure non l’avrei vista. Se tu con me ti comportassi come fai con  tutti gli altri,  allora non mi continueresti a salvare. Di conseguenza, perché con  me mostri questa versione di te,  e con gli altri no?”
“ perché tu sei la mia unica speranza, Caroline!” affermò Klaus, guardandola intensamente negli occhi.
“se perdessi te, non mi resterebbe  più nulla. Neanche  la mia voglia di vendetta forse, perché lo so, e credimi so, di quanto sia  spregevole il mio animo, ma io non ti farei mai del male . A Tyler non l’avrei fatto, se non mi avesse provocato e se non avessi avuto la certezza, che tu potrai comunque perdonarmi. Non è arroganza Caroline, ma è solo la sicurezza di un qualcosa che entrambi sentiamo. Io con te cambio, perché devo essere migliore perché tu meriti solo il meglio. Sappiamo entrambi che Tyler non avrebbe potuto dartelo..”
“perché tu non glielo avresti permesso, facendolo scappare fino all’infinito!” enfatizzò la vampira. Caroline, era felice di come il vampiro le stesse dicendo tutto. Ma voleva sapere altro, e se lo sarebbe fatta dire!
L’ibrido dal canto suo, sorrise divertito,  della serie  ti fa comodo ragionare sull’apparenza, e non su altro. E come non dargli torto. Caroline fece proprio questo, stava di nuovo incolpando lui di un qualcosa, che Tyler non le avrebbe mai dato, perché riusciva solo a trovare nello sguardo di Klaus. Lei sapeva che solo lui l’avrebbe fatta sentire  con il cuore in gola, ogni volta che l’avrebbe guardata negli occhi. Nonostante fosse il nemico,  e il peggio del peggio, lei non poteva smettere di provare certe emozioni, quando si parlava di lui.  Si vergognava solo a dover pensare una cosa del genere, ma era la verità.
“lasciati curare Caroline..”
“tu mi hai rovinato la vita, perché dovrei permettermi di non fare lo stesso con la tua?”
“perché io non te lo lascerò fare!”
“si invece. Klaus devi rispettare la mia scelta e devi andare via. Subito!”
“la musica, l’arte, la bellezza del mondo,  non potrò negarti tutta questa felicità. Non potrò farti andare via da me, solo per un tuo capriccio!”
“capriccio? Hai ucciso il mio ragazzo, e lo chiami capriccio?”
“si Caroline, perché lo è e tu lo sai meglio di me! Vuoi punirmi, vuoi farmela pagare, e ci stai riuscendo. Mi stai preoccupando, non vedi di quanto sia spaventato all’idea di perderti per sempre?”
“anche tu sapevi di quanto lo fossi, facendo andare via di nuovo Tyler..”
“hai me Caroline, mi avrai per sempre e so che lo vuoi anche tu!”
“io non ti ho Klaus, io per te sarò solo un passatempo, una distrazione, un quel che vuoi, ma non sarò mai quella cosa, che io chiamerei amore!” disse seria  Caroline, mentre abbassò lo sguardo.  Si guardò il morso, che era diventato di brutto aspetto,  mentre Nik  la guardava   fissa.
“ tu sei molto di più Caroline,  e lo sai perché stai rischiando la tua vita per mettermi alla prova. Non lo avresti mai fatto, se non fossi sicura di quanto tenessi a te. Ed il pensiero di te che per ripicca verso di me, non vuoi farti curare, con la consapevolezza di lasciarti andare via, mi farebbe stare così male da prendere un pugnale,  mescolarlo nella polvere di guercia bianca, ficcarmelo nel cuore e  rinchiudermi in una bara per sempre..”
“non lo faresti mai, invece!”
“hai ragione, non è detto che io possa farlo. Ma tu comunque non potresti vederlo, perché se lo facessi ora tu moriresti all’istante, e se invece ti lasciassi morire, comunque non potresti vedere la mia reazione. Però posso fare molto di più. Posso curarti ed esserti grato per tutto il resto dei miei giorni di avermi dato la forza di andare avanti, e di sentirmi meno solo, di sentirmi amato, grazie solo ad un tuo sguardo” le disse sincero, così tanto che la vampira lo avrebbe abbracciato a sé, se l’avambraccio non le facesse male.
“ti prego Caroline, dammi la possibilità di  mostrarti il mondo, e di farti capire di quanto potresti essere felice con me”
“non è detto che tu possa riuscirci!”
“e invece si, perché se non avessi avuto questa speranza ti saresti uccisa con un paletto  conficcato nel cuore e non avresti aspettato me, dato che sono l’unico che può salvarti da questa morte!” sentenziò  mentre le labbra di Caroline già succhiavano dalla vena di Klaus.
“Bevi Caroline, bevi tutto il sangue che ti serve. Di me, già lo sai, non cambierei niente. Sono fatto così, e mi va bene. Ma stai certa che se avessi di nuovo l’occasione di diventare umano, lo diventerei soltanto per te. Così potrei mostrarmi meno cattivo del solito, e potresti evitare di pensare che possa farti del male.  Se fossi stato umano, non ti avrei mostrato il mio lato mostruoso, che ora mi predomina. Ma ti avrei dedicato solo dell’amore che meriti. Ma stai tranquilla, dolcezza, nella mia malvagità saprò donarti tutta la protezione e la cura,  di cui avrai bisogno” le sussurrò all’orecchio, quasi come se fosse una ninna nanna, mentre la vampira si accasciò alla sua spalla, e chiuse gli occhi. Ora magari Caroline avrebbe sognato di stargli accanto, come sempre aveva voluto, e che stavadavvero accadendo.
 
  
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