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Autore: The Edge    15/08/2013    4 recensioni
"Ciao"
Izzy si fermò in mezzo al viale contornato da alberi, si guardò attorno ma non vide nessuno.
" Ciao"ripeté la voce.
Izzy si grattò l’orecchio, leggermente indeciso sul da farsi.
Sentendosi decisamente idiota, rispose al saluto "Ciao"
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izzy Stradlin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata molto ventilata di metà settembre e un uomo camminava per le strade della cittadina.
Una coppola siciliana nera era saldamente calata sulla sua testa e nascondeva buona parte del viso agli occhi curiosi ed indiscreti della gente.

<< Ciao>>
Izzy si fermò in mezzo al viale contornato da alberi, si guardò attorno ma non vide nessuno.
<< Ciao>> ripeté la voce.
Izzy si grattò l’orecchio, leggermente indeciso sul da farsi.
Sentendosi decisamente idiota, rispose al saluto << Ciao>>
<< Finalmente mi hai risposto! Come ti chiami?>>
Izzy aggrottò le sopracciglia scure << Mi chiamo … Jeff. Tu chi sei?>>
La voce ignorò la domanda << Jeff, tu sei un grande?>>
Izzy rise leggermente, era molto più tranquillo. Quella era la tipica domanda che fanno i bambini << Sì, sono un grande. Perché?>>
<< Sei buono?>>
<< Credo di sì. Non sono bravo con i bambini, ma non farei mai loro del male. Tu chi sei?>>
<< Dalla voce mi sembri una brava persona>>
<< Ti ringrazio, anche se ne ho fatte di sciocchezze>>
<< Se io esco dal mio nascondiglio, mi prometti che non scapperai?>>
<< Parola mia>> Tutta quella conversazione l’aveva incuriosito e per questo assicurò alla voce la sua presenza.

Da dietro gli alberi comparve una bambina molto graziosa di circa dieci anni.
Le prime cose che Izzy notò furono i suoi occhi chiari ed opachi e il lungo bastone bianco usato tipicamente dalle persone non vedenti.
<< Jeff?>> domandò con una punta di nervosismo la bambina.
Izzy si mosse leggermente verso di lei << Sono qui>>
Un debole sorriso incurvò le labbra della bambina << Ho fatto bene a fidarmi di te. Sei rimasto>>
<< Come ti chiami?>> domandò con gentilezza Izzy.
<< Sophie>> rispose semplicemente la bambina.
Contrariamente alle sue aspettative, Sophie gli porse una mano << Scusami per prima, ma volevo essere sicura che tu fossi una brava persona.>>
Izzy trattenne un sorriso << E lo sono?>> domandò mentre afferrava la  sua manina minuta .
Sophie strinse le labbra, arricciò il naso e rispose << Chi suona la chitarra non può essere cattivo.>> affermò.
<< Come fai a sapere che suono la chitarra?>> domandò stupefatto Izzy.
<< Le tue dita dicono molto su di te. Ho sentito i calli, sono abituata a riconoscerli, io suono il violino.>> rispose con semplicità Sophie.
<< E’ la prima volta che mi capita di incontrare una persona che solo a stringermi la mano comprende che suono uno strumento a corde. Sei stata brava.>>
<< Suoni in un gruppo?>> chiese con curiosità la bambina.
Izzy abbassò lo sguardo e cominciò a dondolare, spostando il peso da un piede all’altro << Non più. Suonavo nei Guns N’ Roses, li conosci?>>
Sophie scosse la testa << No, io ascolto la musica classica. Non me ne intendo molto degli altri generi. Scusami Jeff.>>
<< Perché ti stai scusando? Non è colpa tua>>
<< La tua voce si è intristita quando hai risposto alla mia domanda. Non volevo farti diventare triste.>> rispose a bassa voce Sophie.
Quelle parole stupirono il chitarrista, il quale  si azzardò a fare una veloce carezza sui capelli della bambina << Non hai nulla di cui preoccuparti.>>
Sophie annuì e dopo un momento di esitazione domandò << Posso toccarti il viso? Vorrei sapere come sei fatto.>>
Izzy rimase leggermente scioccato dalla richiesta, ma decise di accontentarla.
In fondo quella bambina lo stava trattando come una persona normale, e non una rockstar, cosa che non accadeva da molto tempo, ormai.
Sophie era davvero gentile con lui ed era desiderosa di conoscere il mondo, nonostante la sua cecità.
Che male c’era nel darle quello che voleva?
Si tolse il cappello e si abbassò all’altezza del viso di Sophie.
<< Fai pure.>>
Le mani bianche della bambina si posarono sul viso e ne studiarono le forme. Con i polpastrelli dei pollici ridisegnò i contorni delle sue labbra, il profilo del naso, gli zigomi, le guance e le orecchie.
<< Jeff tu sei un fumatore, vero?>> domandò Sophie mentre con le mani esaminava il mento e il collo di Izzy.
<< Già, fumo troppo. Puzzo così tanto?>>
Sophie arricciò le labbra in una piccola smorfia << No, anche se è un odore che non mi piace. Hai un bel viso e hai il naso lungo, leggermente a punta, come quello di mio fratello.>>
<< Se io ho il naso lungo, devi toccare quello di Ringo Starr, il batterista dei Beatles. Lui sì che ha un nasone. Ma dimmi, cosa ci fa una bambina di soli dieci anni in giro per Lafayette?>>
Sophie sospirò << I miei genitori lavorano e io sono rimasta da sola. Sono uscita di casa perché volevo farmi un giro, ma poi non sono più riuscita a trovare la strada del ritorno. Ho cercato di seguire gli odori che mi sono familiari, ma giravo sempre in tondo.>>
<< Non hai chiesto aiuto?>>
<< La strada era deserta, non c’era nessuno. Poi ho sentito il rumore dei tuoi passi e ho deciso di salutarti, nella speranza che tu ti fermassi.>>
<< Vuoi che ti accompagni a casa?>> domandò con gentilezza Stradlin.
<< Sì, grazie. Sei tanto gentile e io sono molto stanca. Non sono abituata a stare fuori di casa per così tanto tempo.>>
<< Sempre se tu sei d’accordo, posso prenderti per mano. Così facciamo più in fretta e ti posso aiutare in caso di bisogno.>>
<< Sei molto garbato e sei bravo con i bambini. Perché mi hai detto una bugia?>>
<< Non era mia intenzione mentirti, è che di solito i bambini sono bravi come te.>>
Sophie non rispose e afferrò la mano callosa di Izzy, mentre con l’altra muoveva il bastone bianco << Perché non sei più nella tua band?>>
Izzy sospirò, strinse leggermente la mano della bambina << E’ una storia complicata da spiegare. Detto in parole semplici me ne sono andato perché un mio amico si comportava molto male con me e con gli altri nostri amici.>>
<< Quindi tu e il tuo amico avete litigato?>> domandò Sophie con crescente curiosità.
<< Sì, più o meno. Sono rimasto deluso dal suo comportamento. Io e lui siamo cresciuti qui a Lafayette, avevamo le stesse passioni e c’è stato un periodo in cui eravamo inseparabili.>> mormorò Izzy con voce triste.
<< Si vede che gli vuoi ancora bene.>> affermò Sophie con fermezza.
Izzy la guardò e abbozzò un sorrisetto << Che ne dici di dirmi dove abiti, così cominciamo ad avviarci?>>
<< Va bene. Abito nella casa affianco al panificio, quello vicino alla scuola. Dimmi una cosa Jeff, questo tuo amico ti vuole bene?>>
La domanda della bambina gli fece tremare leggermente le gambe << Io… credo di sì. Lo spero.>>
<< Allora non devi preoccuparti. A tutti capita di litigare e di essere arrabbiati gli uni con gli altri, ma poi si fa la pace perché è bello essere amici.>>
<< Sai Sophie, hai una visione molto strana del mondo. Però devo dire che non è affatto male.>>

Le parole di Sophie si erano impossessate della sua mente e non riusciva a pensare ad altro.
Ma poi si fa la pace perché è bello essere amici.

<< Sai, cara la mia Sophie, magari un giorno andrò a trovare questo mio amico e faremo pace. Non mi importa della band, ma di riallacciare un po’ i rapporti con lui sì.>>
Sophie si illuminò e sorrise << Sono contenta della tua decisione. Non posso vedere le espressioni sul tuo viso, ma la tua voce è cambiata. Bravo Jeff!>>
Izzy sorrise e la aiutò a scendere dagli scalini << Non ho mai sorriso così tanto come oggi. Sei davvero una bambina particolare, lo sai?>>
Un debole rossore colorò le guance pallide di Sophie << Grazie. Vedi che non mi sbagliavo?>>
<< In merito a cosa?>> chiese il moro con curiosità.
<< Sei seriamente una persona buona. Di solito gli adulti fanno un sacco di sciocchezze. In particolare con i bambini come me.>>
<< Cosa intendi?>>
<< Di solito quando le altre persone mi vedono cominciano a provare compassione per me, e la cosa non mi piace. Ma tu mi hai trattato come se fossi stata una bambina normale.>>
<< Tu per prima hai trattato me come se fossi un qualsiasi uomo. Diciamo che siamo pari e che tutti e due siamo stanchi di essere etichettati come ‘la bimba cieca’ e ‘il chitarrista ritmico dei Guns N’ Roses’. Mi sbaglio?>>
<< Nono, hai ragione.>>

I due continuarono a camminare in silenzio, tenendosi per mano.
Una volta arrivati in prossimità della casa della bambina accanto al panificio, Sophie si fermò in mezzo alla strada e inspirò a pieni polmoni << Odore di pane appena sfornato. E’ il profumo più buono di sempre. Ora sono a casa, grazie Jeff per avermi accompagnata.>>
Izzy si sistemò la coppola tanto amata sulla testa e sorrise << E’ stato il pomeriggio più strano della mia vita, ma mi hai insegnato un sacco di cose. Fai la brava Sophie, mi raccomando.>>
Detto ciò il chitarrista se ne andò con il sorriso sulle labbra e con un piacevole calore che gli scaldava il cuore.





Angolo della matta:
Questa volta non ho molta voglia di scherzare.
Sinceramente non so nemmeno perché l'ho scritta, non volevo scrivere qualcosa di comico e mi è uscita questa storia.
Molto probabilmente avrò descritto Izzy in modo molto diverso da come è nella realtà, ma l'ho fatto apposta. Nel senso, se ci fate caso, io ho sempre scritto "Izzy" nelle descrizioni, mentre nei dialoghi era sempre "Jeff".
In pratica ho voluto che Stradlin abbia fatto parlare Jeff, non Izzy. Oh mamma, non ci state capendo niente, vero?
Sostanzialmente la mia idea era quello di far riemergere quel Jeffrey Dean Isbell che era rimasto nascosto ai tempi dei Guns N' Roses.
Infatti la storia è ambientata poco tempo dopo che Iz lasciò la band. 
Inoltre, la seguente frase "Non mi importa della band, ma di riallacciare un po’ i rapporti con lui sì" è mirata a William, non ad Axl.
Ossignore, sto facendo un disastro cosmico, lo so.
La figura di Sophie, una bambina innocente e non vedente, ha un ruolo molto particolare. In pratica fa capire a Jeff che è normale litigare con gli amici, ma che è molto bello fare la pace. La scelta di creare un personaggio cieco è stata del tutto inaspettata, ma poi ho capito che era esattamente quello che mi serviva.
Cosa c'è di meglio di un bambino che con la tipica innocenza spiega ad un adulto quanto è bello ed importante riappacificarsi con le persone care?
La scelta del titolo è stata ardua, visto che è sia mirata ad Izzy, che non deve scappare via dalla realtà, e sia dalla frase di Sophie "Se io esco dal mio nascondiglio, mi prometti che non scapperai?"

Ho fatto il commento più lungo della mia vita, ma volevo spiegare per benino -anche se sono convinta di aver fatto dei danni- il motivo delle mie scelte.
E niente, lascio a voi i commenti.
Alla prossima!
The Edge
  
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