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Autore: Micene    22/07/2003    2 recensioni
La mia prima song-fiction, ispirata dall'amore tra Kaji e Misato e sottolineata dalla canzone di Fabrizio De Andrè che porta lo stesso titolo. L'ho scritta la settimana in cui cadeva San Valentino pensandola come un regalo. Per tutti quelli che sono stati, sono e saranno per sempre innamorati dell'amore. Per tutti quelli che sono innamorati. Per tutti quelli che amano.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Misato Katsuragi, Ryoji Kaji
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Verranno a chiederti del nostro amore

Verranno a chiederti del nostro amore

Liberamente ispirata alla canzone omonima di Fabrizio De Andrè

 

È curioso ripensare oggi a quel biglietto che ti scrissi otto anni fa, mentre mi lasciavi.

È difficile da descrivere, ieri come oggi.

 

Quando in anticipo sul tuo stupore

verranno a chiederti del nostro amore

 

Avevo sempre avuto il vizio di sparare frasi ad effetto, ma quella volta fu diverso.

Allora era stato sincero, per una volta.

 

a quella gente consumata nel farsi dar retta

un amore così lungo

tu non darglielo in fretta

 

Fino a poco prima che mi dicessi che era finita, ero fiero, immerso, felice del nostro amore: era qualcosa solamente nostro, mio e tuo, qualcosa di unico e bellissimo.

Mi chiesi cosa sarebbe successo da lì in poi. Da quando quello stesso amore non sarebbe più stato nostro, ma sarebbe diventato di quel gran bastardo del nostro passato, magari passando per le bocche di tutte le persone che conoscevamo.

Forse sarebbe partito proprio dalla tua.

 

non spalancare le tue labbra ad un ingorgo di parole

le tue labbra così frenate nelle fantasie dell’amore

 

Mi chiesi quali parole sarebbero uscite dalle tue labbra per raccontare quelli che col tempo sono diventati “Gli anni più sconsiderati della tua vita”. Gli anni in cui ho fissato mille volte quelle tue labbra e quel volto, vedendo come eri buffa quando tentavi di dirmi una bugia e non facevi mai la faccia giusta per farmela bere.

 

dopo l’amore così sicure

a rifugiarsi nei “sempre”

nell’ipocrisia dei “mai”

 

Ma rivedendoti dopo otto anni, quando sei salita su quella nave, lì ho cominciato ad intuire una piccolissima cosa.

 

non son riuscito a cambiarti

non mi hai cambiato lo sai.

 

Come immaginavo, in tutti questi anni hai seppellito ciò che provavi e ogni volta che non ci sei riuscita da sola hai trovato una mano in qualcos’altro. Lavoro, amicizie, sesso, qualsiasi cosa che ti faccia sentire fiera di te stessa e indipendente può andare bene.

 

E dietro ai microfoni porteranno uno specchio

per farti più bella e pensarmi già vecchio

 

E ci sei riuscita, a vederti oggi: un valido comandante, una persona simpatica, una donna affascinante, quella che tutti vorrebbero come guida, amica, amante. Una persona realizzata grazie a se stessa. Verrebbe veramente da applaudirti: fai la cosa giusta al momento giusto, sei decisa, coraggiosa, matura. Quasi tutti ti vedono così oggi. Riesci a fregare anche me se ti sforzi un altro po’.

 

tu regalagli un trucco che con me non portavi

e loro si stupiranno

che tu non mi bastavi,

 

E quando poi parli di me: sei veramente fantastica! Un idiota, un irresponsabile, e chissà in quanti altri modi mi chiami. Lo fai in un modo bellissimo, si capisce lontano un miglio che non sei sincera, eppure ti sforzi comunque. È bello sapere che la verità su quelli che eravamo in quegli anni in fondo è rimasta solamente nostra. Avresti potuto parlare di me con orgoglio, rimpianto, odio, ma non lo hai fatto. Non hai mai raccontato a nessuno quello facevamo.

 

digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani

dove l’amore non era adulto e ti lasciavo i graffi sui seni

 

Come il nostro amore, la nostra verità è rimasta nostra, in tutti i modi possibili. È rimasta solamente nostra. Forse perché in fondo sarebbe stato difficile raccontare certe cose. Il nostro primo incontro, le volte in cui ci siamo sorpresi a vicenda, quelle in cui siamo usciti insieme senza sapere di cosa parlare, il nostro modo di fare l’amore, il nostro modo di dormire abbracciati subito dopo.

 

per ritornare dopo l’amore

alle carezze dell’amore

era facile ormai

 

È bello credere che certe cose non cambino, per quanto tempo possa passare, per quanto male ci si possa fare, per quanto male possa fare la vita all’infuori di una stanza con un letto e noi due. È bello sentire qualcosa di familiare nel tuo odore mentre ti abbraccio.

 

non sei riuscita a cambiarmi

non ti ho cambiata lo sai.

 

I primi tempi dopo che mi avevi lasciato sognavo continuamente che la verità venisse fuori, da me e da te, per noi più che per gli altri. Mi piaceva sperare che per una volta fossimo più fortunati di tante altre coppie finite per i motivi più assurdi. Non migliori, solo più fortunati. Credevo che sarebbe successo come in uno di quei film strappalacrime: lui e lei si accorgono di non poter fare a meno l’uno dell’altra, ne parlano con i rispettivi amici del cuore e questi li incoraggiano a fare pace. Ma non è andata così.

 

Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre

come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre

 

Io non ho mai parlato a nessuno di quei tuoi occhi: allegri, tristi, vivaci, stanchi. Non sono mai riuscito a confessare a nessuno, neanche a me stesso, quante volte li avevo fissati, come li leggevo, quello che trovavo in te dentro di loro. Nessuno li ha mai guardati come li ho guardati io. Nessuno ci ha mai visto niente altro che due occhi.

 

i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro

i tuoi occhi assunti da tre anni

i tuoi occhi per loro,

 

Quelli con cui tu guardi il mondo oggi: diversi da allora. Allegri, tristi, vivaci, stanchi. Tutto quello che vuoi, ma illeggibili. Partendo da quegli occhi tu sei diventata impenetrabile per il resto del mondo: agli altri dai semplicemente quella donna che loro si aspettano tu sia, la più logica. O peggio, a ciascuno quella che preferisce. Allegra, triste, vivace, stanca. Ma come sei tu realmente oggi? Nessuno degli altri lo sa, però a loro vai sempre bene per quella che sembri. I pochi che provano a leggere nei tuoi occhi non ci riescono, li vedono irreali, troppo veri per esserlo.

 

ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo

o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo

 

Troppo abituati a dare alle persone qualcosa di naturale, per sorprenderle con uno sguardo diretto, sincero, occhi negli occhi. Uno di quegli sguardi dove si capisce cosa stai pensando veramente, senza rifletterci più di cinque secondi, senza cercare di capire cosa si aspetta chi ti guarda. Troppo impauriti per ammettere di aver paura.

 

e troppo stanchi per non vergognarsi

di confessarlo nei miei

proprio identici ai tuoi

 

Ed è questo che mi terrorizza: non sapere cosa senti. Sapere che tutto quello che è successo in questi anni ci ha resi diversi e lontani. Non credo che riuscirei a sopportarlo.

 

sono riusciti a cambiarci

ci son riusciti lo sai.

 

Anche in questo momento, mentre ti sto riaccompagnando a casa e siamo noi due soli, ho paura per te e per me. Ho paura che in questo mondo, dove tutto va alla rovescia, non riusciamo più a fermare il tempo intorno a noi, per essere solo io e te. Solo noi e nessun altro. Come otto anni fa. Ho paura di non riuscire più a capire come ti senti, se vuoi ridere, piangere, urlare o che altro. Ho paura di ricevere anch’io la mia versione surrogata di te. Forse solo ora che sei completamente ubriaca riuscirai a dirmi cosa vuoi veramente. Forse è proprio questo che ti serve.

 

Ma senza che gli altri non ne sappiano niente

dimmi senza un programma dimmi come ci si sente

 

Cosa vuoi dalla tua vita? Vuoi continuare dare agli altri solo quella che loro vogliono? Vuoi che ti apprezzino per questo, perché hanno sempre quella che gli piace di più? Vorrei impedirti a tutti i costi di farlo, ma non posso. Ti forzerei, e mi renderei uguale a tutti gli altri.

 

continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito

farai l’amore per amore

o per avercelo garantito,

 

Forse potrei continuare a guardarti da fuori, lasciando che tutto questo continui, vedendoti magari incontrare qualche altro uomo che soddisfi la tua voglia d’amore, in ogni senso, e ti renda felice sul serio. Potrei, ma non ce la faccio, voglio essere io a riempire quel vuoto. Voglio che sia come se questi otto anni non siano mai passati. Voglio tornare a chiudermi in casa con te per giorni, fino a non poterne più di fare l’amore. Voglio leggerti dentro ancora. Voglio renderti felice di nuovo, dopo tanto tempo, ed essere di nuovo felice insieme a te. Voglio non vederti più andare completamente allo sbando. Voglio che torniamo immaturi com’eravamo all’università. Voglio vivere con te. Per cui ti scongiuro parlami adesso.

 

andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori

o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori

 

Parlami sinceramente, dimmi se tutto questo può succedere. Se mi dirai di no, dovrò silenziosamente osservarti andartene, fare una qualche altra follia, incontrare qualcun altro. E lo farò se necessario, puoi starne sicura. Ma ti scongiuro dimmi sinceramente quello che pensi. Dimmelo tu, non quella che io potrei volere adesso. Semplicemente tu, quella che tu vorresti essere adesso. Scegli ora, su questa strada, anche se non ho detto niente da quando abbiamo lasciato il locale. Ho bisogno di saperlo, ti supplico.

 

o resterai più semplicemente

dove un attimo vale un altro

senza chiederti come mai,

 

Vuoto. Finalmente ho smesso di pensare. Speravo che sarebbe finita così, e adesso non mi viene più in mente niente. Meglio, non c’è niente che mi distragga da te ora. Ora che ti bacio, finalmente, e sento le tue braccia attirarmi sempre di più verso di te. So che forse succederà ancora e questo mi basta. Potrei sperare o promettere qualsiasi cosa in questo momento, ma non mi interessa: voglio solo restare così per un altro po’, al diavolo ieri e domani.

 

continuerai a farti scegliere

o finalmente sceglierai.

  
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