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Autore: Erisachan    15/08/2013    1 recensioni
La prima cosa che passò nella mente di Frank quando aprì la porta di casa propria verso chi aveva insistentemente suonato il campanello fu la prossima volta mando Jamia ad aprire
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per il cot 3.5 con prompt: tema libero per la #PurpleArmy


Di compleanni e altri disastri



La prima cosa che passò nella mente di Frank quando aprì la porta di casa propria verso chi aveva insistentemente suonato il campanello fu la prossima volta mando Jamia ad aprire"

Gerard, invece, pensò solo che forse era il caso di mettere Bandit a dieta, o magari poteva decidersi ad andare finalmente in palestra, insomma, in ogni caso, Bandit era pesante e lui stava pensando proprio a questo mentre osservava la porta di casa di Frank aprirsi e l'espressione del suo amico mutare non appena si accorse che sì, era proprio Gerard quello che aveva di fronte.

"E' il mio compleanno!" Purtroppo, Frank non fece in tempo a sbattergli la porta in faccia, Gerard in uno dei suoi rari momenti di sveltezza, ci infilò il piede in mezzo per impedirglielo, quindi, costretto dagli eventi, rispose.
"Auguri, te ne vai ora?"
"Certo, ti lascio Bandit e vado" sorrise l'altro allungandogli la bambina che subìto protese le braccia verso lo zio Frank "Zio Fank!" il quale, per l'antica regola che se qualcuno ti porge qualcosa, tu la afferri indipendentemente da cosa sia - si ritrovò Bandit a mordergli il colletto della maglietta mentre la sorreggeva e cercava di capire cosa diavolo stesse succedendo.
"Zio Frank il ca.. - si interruppe appena in tempo, l'allenamento con le gemelle dava i suoi frutti - che cosa significa che mi lasci Bandit?!"
Gerard aggrottò la fronte perplesso. "Quanti significati potrà mai avere "ti lascio Bandit e me ne vado subito, Frank? Comunque - continuò appoggiando sulla spalla libera di Frank un borsone che sembrava essere strapieno - qui dovrebbe esserci tutto quello che ti potrebbe servire durante la giornata, ho messo anche un pigiama, vengo a prenderla domani mattina verso le 10" concluse tornando a sorridere mentre protendeva una mano ad accarezzare i capelli di sua figlia.
"Dove cavolo credi di andare?!" Esclamò Frank mollando a terra il borsone.
"A una partita di D&D! Il mio gruppo si è riunito per farmi una sorpresa per il mio compleanno, compleanno, che vorrei ricordarti, tu ti sei completamente dimenticato!"
"No che non me lo sono dimenticato! Non te li ho fatti di proposito gli auguri, Gerard! Quello con dei vuoti di memoria sei tu, se ti dico che ti odio al momento, non ti suona nessun campanello?!"
Gerard strinse le labbra, aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia, insomma, mise il broncio. "Lo sai che non reagisco bene ai cambiamenti! Ho appena accettato il fatto che io odio te! Non vorrai mica che ora mi metta pure a digerire il fatto che il sentimento è reciproco! E comunque, la colpa è tua!"
Frank, la cui attenzione era per metà concentrata sul cercare di evitare a Bandit di divorargli la felpa, fissò Gerard con sguardo stupito.
"Colpa mia?! Colpa mia?!?! Di cosa diavolo avrei colpa io, si può sapere?!"
Gerard sollevò un sopracciglio. "Lieto di sapere che il fatto che io ti abbia appena detto che ti odi non ti tocchi nemmeno per sbaglio eh…"
"Che centra quello? Ci sono arrivato 3 anni prima di te a questa conclusione. Io, a differenza tua, so recepire un messaggio quando me lo sbattono in faccia."
"Adesso, non confondiamoci, io tre anni fa mica ti odiavo, eri tu che odiavi me!"
Frank abbassò la testa e sospirò sconfortato ma ritentò comunque a restituire a Gerard la propria figlia. Magari ci sarebbe anche riuscito, non fosse stato che quando risollevò la testa l'altro era già sparito. Gli restò solo di ascoltare il rombo dell'auto di Gerard mentre spariva all'orizzonte e guardare Bandit mentre chiudeva la porta con un: "Tuo padre è un coglione." soffiato tra i denti.
   
 
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