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Autore: nabi    15/08/2013    0 recensioni
Mi Rah si trova a cambiare scuola in un momento particolare della sua vita. Incontra nuove persone, fa nuove esperienze.. ma riuscirà ad aprirsi al mondo che la circonda? Da qui il titolo...
Una storia leggera senza troppe pretese, spero di divertire e di divertirmi nello scrivere!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il pedinamento

- Bene bene, eccola lì - Joo Won la stava seguendo con attenzione, la vide prendere l'ascensore e decise di prendere le scale, così avrebbe fatto più in fretta. Si teneva a debita distanza, la seguì per tutto il percorso fino all'autobus, quando si accorse che un ragazzo con un cappello nero, la stava seguendo... La scena era anche un po' comica, perché per nascondersi dietro una siepe o un lampione assumeva tutte le pose possibili e immaginabili, la cosa lo fece ridere ma allo stesso tempo preoccupare - Meno male che mi sono messo a seguirla, guardà un po' se questo strano pervertito doveva seguire proprio lei- pensò. Si fermarono tutti e tre alla fermata dell'autobus. Joo Won la guardava, era assorta nei suoi pensieri. Un triste sorriso comparve sul suo volto. Arrivò l'autobus e salirono. Lo strano ragazzo la stava seguendo ancora. Decise di sedersi proprio dietro di lui, per tenerlo d'occhio. Si sedette un posto dietro al ragazzo con il capello, che stava guardando intensamente Mi Rah non rendendosi conto di quello che stava succendo. Appena gli passò accanto gli sembrò un profilo conosciuto. Conosceva quel ragazzo, ma chi era? 
Appena Mi Rah fece fermare l'autobus, tutti e tre scesero velocemente. Lei non si accorse di nulla. -Ma è stupida o semplicemente troppo ingenua?- bisbigliò Joo Won senza farsi sentire. Quel ragazzo ora era proprio di fronte a lui. Lo guardò bene, troppo bene. Non ci poteva credere era Jong Hyun, ma perché stava seguendo Mi Rah? Lo doveva scoprire.
Jong Hyun aveva assistito a tutta la scena. E la cosa non lo faceva stare proprio tranquillo.
-Cosa? Ma quanti maschi conosce? Forse dovrei tornare..  – ma mentre parlava una mano gli tocco la spalla. Facendolo zittire subito. Cercò con la mano destra di liberarsi dalla stretta dell’estraneo che gli stava dietro, ma la sua mossa non andò a buon fine, perché lo sconosciuto ne approfitto per metterlo a terra.
-Jong Hyun ti devi esercitare meglio, fai davvero pena.- Gli disse Joo Won che lo costringeva a terra con un braccio.
-Hyung, che ci fai qui?- gli disse sorpreso.
-Passavo di qui e ti ho visto. E tu che ci fai qui? Stai seguendo qualcuno?- lo guardò con aria interrogativa.
-Io, no!! Ma cosa ti viene in mente- disse alzandosi da terra e pulendosi i vestiti- ho fatto una passeggiata e mi sono ritrovato da queste parti..- la sua voce iniziò a tremare.
-Davvero?! Allora ritorniamo al dormitorio insieme. Ci facciamo due passi.-
-Veramente non mi va di ritornare, che ne dici di prendere qualcosa a quel bar?- e indicò un locale che era di fronte al palazzo. Jon Won non se lo fece ripetere una seconda volta. Aveva visto benissimo il ragazzo seguire Mi Rah e magari con qualche birra avrebbe anche parlato.
Mise un braccio sulla spalla dell'amico e insieme andarono a sedersi ad un tavolino che era all'esterno del locale.
 
Nell'appartamento
 
Mi Rah entrò nell’appartamento e il fratello le corse incontrò e la strinse in un abbraccio, era da tanto che non si vedevano anche se si sentivano molto al telefono. Avevano creato un rapporto speciale, erano cresciuti praticamente insieme visto che la loro differenza di età era solo di un anno.  Mi Rah incominciò a guardarsi intorno e le abitudini del fratello non erano cambiate di una virgola. C'erano libri dappertutto ma a parte questo, l’appartamento era estremamente pulito ed ordinato. La sorella decise di dare un’occhiata in giro mentre i due ragazzi preparavano la tavola. La casa anche se piccola era molto accogliente. Le applique alla parete emanavano una luce calda che riscaldava l’ambiente dando una sensazione di benessere. Un divano nero e un tavolino di vetro posto di fronte riempivano il salottino. Su una mensola vi era la televisione a schermo piatto. Cosa che fece ridere Mi Rah perché il fratello avrebbe rinunciato a qualsiasi cosa tranne alla tecnologia. Dietro il divano vi era una grande libreria piena dei libri che Junsu amava. Dal fantasy, agli intrighi storici, ai gialli e politica. Leggeva qualsiasi cosa gli capitava a tiro. Amava andare nelle librerie e il profumo che si respirava in quel posto riusciva a rilassarlo e ogni problema si faceva sempre più piccolo. Lui era convinto che ogni risposta che cercava nella vita si nascondesse tra le righe di un libro per questo leggeva tantissimo per apprendere più cose che poteva su quel mondo che lo circondava. Mi Rah entrò nella stanza del fratello. Il letto era impeccabilmente perfetto, fatto alla perfezione al contrario di lei che lo lasciava sfatto e per questo ogni giorno quando erano piccoli Junsu la rimproverava. Le pareti erano tinte di un celeste intenso. L’armadio bianco contro la parete conteneva i vestiti del fratello stirati alla perfezione, divisi per 3 categorie: classico, casual e sportivo. Sulla scrivania c’era una foto della sua famiglia e il computer. La sedia nera di pelle sembrava comoda tanto che Mi Rah decise di sedersi. Amava le sedie con le rotelle. Appena seduta iniziò a girare tutto in torno e a guardare il soffitto. La testa iniziava a girarle ma si stava tanto divertendo, le ricordava i giochi che facevano da piccoli.
-Mi Rah cosa stai facendo?- Junho era entrato per chiamarla.
Mi Rah si fermò di scatto -Mi hai rovinato il divertimento, oppa.- gli disse mettendo il muso. Junho le sorrise –Muoviti che è pronto, altrimenti si raffedda!-
-Arrivoooooo- la ragazza scatto in piedi e andò in cucina dove sulla tavola c’era il ben di dio. Tanto che la ragazza iniziò ad avere l’acquolina in bocca. 
-Oggi occidentale...- Junsu iniziò a indicare ogni pietanza –Insalata di riso la tua preferita, pollo fritto e insalata per secondo e per finire un buona torta al cioccolato.-
-Doppio cioccolato- lo interruppe Junho che le fece l’occhiolino.
-Woow tutti i miei piatti preferiti, Oppa ti adoro!!  Chiedimi tutto quello che vuoi, ti sei guadagnato un desiderio– e gli sorrise.
-Basta con le chiacchiere, buttiamoci- Junho non aspettò neanche che l’amico finisse di parlare che prese il cucchiaio e lo affondò nel riso.
-Paradiso!!- esclamò assaporando la pietanza, facendo ridere i due fratelli.
-Mi Rah allora? Cosa mi racconti? Come ti trovi nella nuova università?- iniziò a chiedere Junsu. Mi Rah bevve un sorso d’acqua e si schiarì la voce.
-Bene, il nostro prof è molto disponibile ed è anche bravo a spiegare. I corsi sono un po’ difficili ma con un buon metodo di studio dovrei riuscire a cavarmela senza problemi. - disse Mi Rah sicura di sé. Non voleva fare delle figure davanti al fratello genio, a ancora meno di fronte a Junho che l’avrebbe insultata a vita.
-Amici?- continuò nel suo interrogatorio Junsu.
-Ho conosciuto alcune persone. Sono molto disponibili. Mi sto trovando molto bene. – 
-E hai visto se ci sono ragazze carine nella tua università?- chiese incuriosito Junho che posò le mani sul tavolo per avvicinarsi alla ragazza.
-Oppa, ma tu non cambi mai?- Mi Rah sospirò e alzò gli occhi al cielo –Comunque ci sono molte ragazze carine.-
-Davvero?!- urlò –Junsu hai sentito dobbiamo andare a fare visita alla tua sorellina più spesso.-  disse preso dall’entusiasmo.
-Ma smettila, da quanto tempo è che ti sei lasciato con quella.. come si chiama..- Junsu faceva segno all’amico di aiutarlo con il nome –sì, quella… -
-Ma chi, So Eun?- disse mordendosi il labbro inferiore.
-Ecco come si chiamava, Kim So Eun. Quella che si vestiva sempre con quei vestitini attillati.- incominciò a insultarlo Junsu.
-Aaaaaa non me lo ricordare. Ancora mi infastidisce. – disse chiudendo la mano in pugno.
Mi Rah lo guardava e aveva capito che doveva prendere anche lei la palla al balzò…
-Ma chi quella che l’ha tradito?- disse facendo un sorrisino al fratello complice anche lui di quel gioco.
-Te lo ricordi anche te Mi Rah? Quanto è stato male in quel periodo – disse ammiccando Junsu.
Junho non ce la faceva più. –Okay, ho capito cosa state facendo voi due- e incominciò ad indicarli.-State giocando al gioco “distruggi Junho” ma a questo giro non vi riuscirà perché ne sono immune visto che l’ho già dimenticata.- e alzò il viso fiero di quella risposta.
I due fratelli lo guardarono per qualche secondo per poi scoppiargli a ridere in faccia, perché sapevano benissimo che quella non era la verità. 
-Ma perché fate così?- iniziò a piagnucolare per poi ridere anche lui…
-Forse è ora di andare, altrimenti faccio davvero tardi! - Mi Rah prese il suo telefono in mano per metterlo nella borsa.
-Ma ti ho detto che puoi dormire qui- gli disse il fratello dispiaciuto. 
-Non posso Oppa, domani mi devo svegliare presto. E da qui non riuscirò ad arrivare in tempo a lezione-
-Andiamo ti accompagno io- Junho le fece un sorriso e si avviò alla porta. Mi Rah annuì e gli sorrise. Abbracciò il fratello con la promessa di mantenersi in contatto e uscì insieme a Junho.
 
Intanto in un locale
 
-Jong  Hyun facciamo un altro giro, offro io!- Joo Won stava alzando la mano per ordinare nuovamente.
-No hyung, basta! Un altro sorso e vomito- disse Jong Hyun singhiozzando.
-Dai è da tanto che non ci ritroviamo insieme a parlare..- cercò di spronarlo – a proposito che ci facevi da queste parti? – cercò di raggirarlo.
-Stavo seguendo una ragazza- appena resosi conto di quello che aveva detto, si chiuse la bocca con una mano.
-Lo sapevo!!- pensò Joo Won ormai ce lo aveva in pugno.
-No cioè, quello che volevo dire..- cercò di giustificarsi in qualche modo il chitarrista.
-Jong Hyun-ya, ma noi ci conosciamo da una vita, sai che puoi dire tutto al tuo hyung. – e gli mise un braccio intorno alla spalla.
-Davvero? Non vedevo l’ora di dirlo a qualcuno.. Ho incontrato una ragazza che mi ha incantato. Ma non so se è già fidanzata, per questo oggi l’ho seguita per scoprire qualcosa su di lei. Oggi ho cercato di avvicinarla ma è molto introversa e mi ha evitato in ogni modo. Da quando l’ho vista per la prima volta c’è un solo pensiero nella mia testa: “DEVO CONOSCERLA”- a queste ultime parole guardò l’amico negli occhi che era rimasto spiazzato da quello che aveva detto il ragazzo, per poi poggiare la testa sul tavolino nauseato dal troppo bere.
“Cosa sta succedendo qui? Jong Hyun non è il tipo che si comporta in questo modo, e neanch’io.. ma cosa ci ha fatto quella ragazza. E’ come se ci avesse scosso dentro, mi sento esattamente come Jong Hyun ma forse io sono in vantaggio rispetto a lui. Siamo nella stessa stanza. Dovrei conoscerla meglio. Sì, ma assomiglia tantissimo a lei ed io..“. 
Mille pensieri stavano passando nella sua mente e non riusciva a fare ordine. Da quando era arrivata Mi Rah qualcosa si era risvegliato in lui. Non era interessato a niente altro se non a se stesso. Ma con Mi Rah era diverso. Si preoccupava per lei, in un certo senso la sentiva parte della sua vita e non poteva lasciarla andare. Neanche se questo voleva dire darla a Jong Hyun che era suo amico d’infanzia e lo conosceva benissimo. 
-Oh...- la voce dell’amico lo distrassero dai suoi pensieri.-Eccola, hyung non è bellissima?- gli disse indicandola sulla soglia del portone. Era appena uscita insieme a Junho. Jong Hyun non ci pensò due volte e prese la sua giacca e le corse incontro. Joo Won rimase turbato a vedere l’amico correre verso Mi Rah, prese il portafogli pagò lasciando i soldi sul tavolino e iniziò a camminare verso di loro. 
-Ehi ci vediamo di nuovo.- Jong Hyun si pose davanti la ragazza salutandola con la mano.
-Il chitarrista!- e così dicendo si inchinò.
-Mi Rah, lo conosci?- chiese Junho.
-Mmm, ci siamo visti oggi per la prima volta, è un bravissimo chitarrista.. il suo nome è..- Mi Rah iniziò ad esitare..
-Il mio nome è Lee Jong Hyun!-
 Intanto arrivò anche Joo Won che guardò Mi Rah. La ragazza non riuscendo a mantenere il suo sguardo abbasso gli occhi imbarazzata. Junho che aveva capito che aria tirava decise di divertirsi anche lui.
-Chi è il suo ragazzo di voi due?- chiese con un sorrisino che non lasciava presagire niente di buono.
-Oppa, ma che domande fai?- disse la ragazza dandogli un pugno sulla spalla.
-Ahi, ero solo curioso.- e iniziò a massaggiarsi il punto dove era stato colpito.
I ragazzi non sapevano cosa rispondere forse era il momento giusto per fare il primo passo. 
-Io.. – parlarono insieme, ma Mi Rah li interruppe.
-Scusatemi, non vi ho presentati.. lui è Lee Junho. E’ un amico di mio fratello. Lui è Joo Won- gli disse indicandolo –e lui Jong Hyun che si presentato prima.-
-Mi fa molto piacere conoscervi. Prendetevi cura di Mi Rah che è come una sorellina per me.- e le toccò la testa.
-Sorellina? –Jong Hyun sembrava essersi ripreso e iniziò a ridere lasciando Mi Rah senza parole, era affascinata da quel sorriso. Joo Won guardava la scena senza parlare e chiuse la mano in un pugno per la rabbia che stava crescendo dentro di lui.
-Ragazzi ho un’idea – esordì Junho – io devo accompagnare Mi Rah al dormitorio e avevamo deciso di prendere un taxi. Anche voi andate al dormitorio vero? Che ne dite di prenderlo tutti e quattro e dividere le spese? Sapete non ho molti soldi per il ritorno.- disse grattandosi la testa.
-No problem!!- disse un euforico Jong Hyun
-Anche per me.- disse pacatamente Joo Won.
-Se siamo tutti d’accordo allora let’s go!!- 
Fermarono un taxi che passava nelle vicinanze. E Junho si sedette nel sedile anteriore con la scusa che dietro si sentiva soffocare. Mi Rah capitò in mezzo ai due ragazzi e la cosa la metteva un po’ a disagio.
Arrivarono vicino all’università e un altro taxi si fermò davanti a loro facendo scendere 3 persone. Junho chiese all’autista di aspettare e tutti e quattro i ragazzi scesero.
-Mae Ri?- chiese Mi Rah vedendo una ragazza che somigliava all’amica. Mae Ri si girò per vedere chi fosse e la salutò.
Junho diede una gomitata alla ragazza –Non ci presenti?- le bisbigliò
-Ah, si scusami. Lei è Mae Ri. Ci siamo conosciute qui all’università- 
-Ah, davvero?!- 
-Twin, hai lasciato la felpa in macchina.- Ai Ri prese la sua valigia dal bagagliaio aiutata da Jung Shin e appena l’ebbe posata sul marciapiede si trovò di fronte Junho. 
Si scambiarono un lungo ed intenso sguardo.- Hai ragione Ai Ri, la prendo subito.- quelle parole è come se avessero svegliato Ai Ri da quella magia, che sbatté gli occhi un paio di volte.
-Junho oppa dovresti andare, l’autista sta aspettando.-
-Sì, vado.- e si avviò verso il taxi, incrociando ancora lo sguardo di Ai Ri e passandole accanto le sfiorò le dita della mano destra. Quel tocco fece provare un brivido ad entrambi.
-Bentornata in Corea Ai Ri!- si disse la ragazza che sorrideva compiaciuta.
-Cosa hai detto?- chiese Mae Ri.
-Niente, che sono felice di essere tornata. – e corse ad abbracciare l’amica.
 
-Pronto Junsu? Sì sono io. Ho appena riaccompagnato tua sorella. Sembra stia facendo strage di cuori .- disse ridendo. Lo fece a proposito per provocare l’amico perché sapeva quanto fosse geloso della sorella.
–Sì, hai ragione la dobbiamo tenere d’occhio.- e così dicendo chiuse gli occhi ripensando a quella ragazza che aveva appena visto.
 
  
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