Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: VasHappeningMum    16/08/2013    5 recensioni
"Lou,ti prego,non andare via".
"Piccola lo vorrei tanto ma sapevamo entrambi che questo giorno sarebbe arrivato".
"Sì,è vero lo sapevamo..Solo che non credevo così presto". Una lacrima le rigò il viso,non era ancora pronta a dirgli addio. Lui era l'unico ragazzo che le aveva fatto battere il cuore,l'unico per cui avrebbe fatto qualsiasi cosa e il pensiero che non lo avrebbe più rivisto a uccideva.
"Ascoltami Jess,tu sei più forte di tutto questo e supererai questa orribile situazione. Ti innamorerai di un altro e tutto andrà bene. Devi farlo Jess,ti prego.." Le asciugò le lacrime che però continuavano a scendere,forse ancora più numerose dopo le sue parole.
"No Lou,non puoi chiedermi questo. Noi abbiamo un -altro mondo- noi siamo unici,io amo te e voglio amare solo te"
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                             1
                         Jess, una semplice ragazza americana
 

"Jessica svegliati o farai tardi a scuola!"
Ero ancora nel mio letto quando sentii la voce di mia madre provenire dal piano di sotto della nostra casa. Ci eravamo trasferite a Chicago per via del suo nuovo lavoro nel settore degli affari ed era finalmente arrivato Settembre, il mese in cui tutto sarebbe cominciato.
Poggiai i gomiti sul letto sbadigliando ancora un po' assonnata. Dalla finestra accanto al letto riuscii a vedere tutto ciò che stava succedendo nella mia nuova città, era spettacolare. Centinaia di ragazzi si spostavano da una parte all'altra in compagnia di amici, alcuni già con dei libri in mano, altri con nemmeno la cartella sulle spalle.
Risi, vivere in una città come quella era sempre stato il mio sogno e non credevo ancora che si fosse realizzato. Misi a fuoco la situazione dopo una decina di minuti rendendomi conto che sarei dovuta arrivare a scuola tra all'incirca venti minuti e che ero ancora sdraiata nel mio letto a fantasticare.
Mi alzai di scatto correndo velocemente in bagno,una volta essermi sciacquata per bene indossai dei jeans ed una magliettina con il collo a V bianca.
Un filo di mascara, le mie amate vans grige, la borsa con dentro libri e quant'altro e poi via...
"Mamma io vado" urlai aprendo la porta di casa per uscire. Ricevetti un semplice "Ciao, buona giornata!" e poi incominciai ad incamminarmi verso il nuovo edificio che per tre anni sarebbe stato la mia seconda casa.
Avevo già freqeuntato due anni di liceo nella mia città, Londra, ed ora mi aspettavano altri tre anni qui.

Arrivai fortunatamente in orario e appena la campanella suonò mi diressi in cerca della mia rispettiva classe. "Aula 21 del secondo piano", mi ripetevo quelle parole nella mente mentre con un foglio in mano cercavo disperatamente quella classe facendomi strada tra tutti quei ragazzi che riempivano gli ampi corridoi.
"Ehi, sei nuova?" una voce alle mie spalle mi colse di sorpresa. Mi girai ancora un po' spaesata per poi ammirare lo stupendo sorriso di quel ragazzo di fronte a me. Pensavo che fosse addirittura un angelo, aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi un po' spettinati.
"Beh, in realtà sì. Mi hanno dato questo foglio con su scritto il numero della mia classe ma non riesco a trovarla" risi imbarazzata.
Lui lo prese in mano "è l'aula accanto alla mia, vieni con me!"
Cominciò a camminare salutando, di volta in volta, alcuni ragazzi anch'essi molto carini. Sembrava la tipica scuola americana che si vedeva nei film, piena di armadietti, ragazzi stupendi, cheerleaders, giocatori di football e poi sì, c'erano anche i ragazzi sfigati e isolati da tutti...Ed io ero una di loro. Mi sentivo diversa dai miei coetainei, io dovevo fare il terzo ed essendo nuova non conoscevo nessuno.
"Eccola qui, questa è la tua classe. Buona fortuna" mi salutò entrando nella sua che era a due passi dalla mia.
Strinsi la borsa tra le mani in preda al nervosismo ed entrai in quella che sarebbe dovuta essere la mia classe, la mia nuova famiglia, il luogo pieno di divertimento ma anche di paura dati i compiti in classe e le interrogazioni.
La cattedra era vuota e dedussi che il professore di chimica non fosse ancora arrivato. Rimasi accanto alla porta squadrando per bene la stanza; i muri erano bianchi coperti da alcune scritte fatte dai ragazzi negli anni precedenti, i banchi erano ancora vuoti e nessuno dei miei compagni era seduto al suo posto.
C'era chi lanciava aereoplanini, chi si truccava, chi messaggiava al cellulare, chi chiacchierava allegramente e poi c'ero io, ferma in un angolo ad osservare il tutto immobile, come una cretina.
Quando una ragazza mi vide appoggiata alla porta in classe scese il silenzio più totale, mi sentivo davvero a disagio.
"Tu sei quella nuova" disse lei con tono arrogante, quasi come se volesse intimorirmi.
Avrei voluto essere forte e risponderle con lo stesso tono con cui lei mi aveva detto quelle cose ma non ce la feci. Non conoscevo ancora nessuno e non avevo il coraggio di mettermi contro quella ragazza davanti a tutti.
"Ehm si..." sussurrai.
"Come ti chiami? Mrs. SonoAttaccataAllaporta?" tutti risero, azione che mi fece arrossare le guance. Mi spostai dalla porta fingendo un sorriso "No, sono Jessica. Jessica Park".
Lei fece un sorriso compiaciuto squadrandomi dalla testa ai piedi per poi battere le mani un paio di volte. In classe tutti tornarono a fare ciò che stavano facendo prima del mio arrivo. Avevo intuito che era lei che 'comandava', adesso sì che era proprio un liceo americano da film!

Il professore entrò dopo qualche minuto e tutti si sedettero ai loro posti, io finii in penultima fila vicino ad un ragazzo riccio che non mi rivolse la parola per tutta l'ora di chimica.
Ero riuscita ad imparare alcuni loro nomi, la ragazza di prima, per esempio, si chiamava Emily. Un nome adatto a lei e ai suoi modi di fare, un nome che personalmente avevo sempre odiato.
La giornata trascose così, qualche piccola pausa per uscire dalla classe ed andare alle macchinette per mangiare qualcosa, quale battuttina tra amici...Niente di tanto strano o insolito, a parte il fatto che nessuno mi aveva rivolto la parola tranne una ragazza bionda dagli occhi verdi. 

Note autoree

Spero di non annoiarvi ma ci tenevo a dirvi qualche cosuccia.
So che questo capitolo è orribile ma dovete avere pazienza, non sono ancora molto pratica ahaha.
Comunque voglio ringraziare tutti quelli che recensiscono e che seguono questa fan fiction! :)
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: VasHappeningMum