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Autore: Borghe    16/08/2013    0 recensioni
[Nostale]
La pace fra i Tre Regni persisteva ormai da anni, i giovani avventurieri decidevano di intraprendere la strada verso l’Arte della Spada , dell’Arco o della Magia. Eppure, una creatura immersa nell’oscurità si stava risvegliando…
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si erano lasciati alle spalle la Terra della Distruzione da parecchio tempo ormai, il Sole cominciava a tramontare e una dolce brezza primaverile li avvolgeva.
<< Maestro Silen, ho una fame tremenda… >> Cominciò a lamentarsi Alan, ma il suo interlocutore non rispose e continuò ad avanzare verso quella che sembrava una foresta.
<< Dovevamo chiedere del cibo, a quest’ora saremmo tutti sazi e invece il mio stomaco non la smette di brontolare >> Continuò. Nidalee si girò e disse<< Ma tu devi sempre lamentarti? Fai un po’ come Delmis, scommetto che avrà fame anche lui ma almeno non si lamenta! >> Tirato in mezzo dall’arciera, il mago s’ insidiò nella discussione << Ehm, veramente stavo per cominciare… >>  La ragazza alzò gli occhi al cielo sbuffando sottovoce “Stupidi maschi” e aumentò il passo, i due amici si guardarono negli occhi con un’espressione interrogativa “Che abbiamo detto?” E scossero il capo.
Improvvisamente, il rumore costante del bastone magico di Silen sul terreno cessò, il Saggio si era fermato davanti al bosco enorme, si stirò e , rivolgendosi ai tre, annunciò << Questo, miei allievi, è ilBosco di Artemidia , ed esattamente al centro di questo enorme luogo si trova il Regno degli Arcieri, terra natale di Nidalee >> Alla ragazza si illuminarono gli occhi, dopotutto là c’era la sua casa e lei aveva una gran voglia di salutare i suoi genitori<< Vi dirò due cose importanti; all’interno di questa foresta si trova il Re Pollo, se avete così tanta fame, vi toccherà trovarlo e rubare le uova dal suo nido e… non svegliatelo, sarebbe un suicidio. Infine, so che ci tieni molto alla tua patria Nidalee, ma proprio non possiamo visitarla per una sosta, sarebbe troppo…Ehm… lungo fermarci >>
<< Forse voleva dire “Troppo noioso fermarci” >> Sussurrò lo spadaccino al mago che sogghignò.
<< Pertanto…. >>Ricominciò il Saggio << Invece di impiegare tempo prezioso a fare battute spiritose, perché non cominciate a cercare il Nido del Re Pollo? Credevo di aver sentito delle lamentele da parte di qualcuno >> Terminò, rivolgendo uno sguardo di rimprovero ai due ragazzi che ammutolirono. Dopo il discorso, i tre si avviarono verso il Bosco di Artemidia, mentre Silen si sedette su una roccia poco distante.
Nidalee lo notò e si avvicinò << Maestro, non viene con noi? >> il vecchio alzò lo sguardo, sospirò e rispose << No, mi dispiace. Devo restare a…. Riposare >> Si portò le mani alla faccia e l’arciera fece dietrofront per raggiungere gli altri due chiedendosi perché non l’avevano aspettata, dato che si erano già inoltrati nella fitta foresta.
L’erba era molto alta, c’erano varie specie di funghi e la luce del sole penetrava appena. Si guardava continuamente attorno, con le mani pronte a tirare fuori l’arco e a scoccare una freccia, da sola quel luogo le incuteva timore. Un fruscio proveniente da un cespuglio la fece sobbalzare, impugnò l’arco e minacciò il groviglio di rami e foglie davanti a lei. Uscì con un balzo una figura a quattro zampe con gli occhi rossi e senza indugiare troppo, scoccò la freccia.
L’animale cadde a terra, morto, lei si avvicinò e scorse il manto bianco della pecora.
<< Accidenti, ho sprecato una freccia… >> Sbuffò e si allontanò a grandi passi dalla scena del delitto fino a raggiungere una collinetta in cui vi erano impronte di grandi zampe e vi salì. Da quell’altura non si poteva vedere niente, la vista infatti era oscurata dalla presenza di una flora fittissima.
Il frastuono di una corsa veloce la fece voltare in tempo solo per vedere un ariete colpirla in pieno petto e buttarla giù dalla collinetta. Aveva trovato il padrone delle impronte e adesso stava rotolando in mezzo a centinaia di rami con le spine, senza riuscire a fermarsi fino ad arrivare a una pianura. A quel punto terminò la sua discesa con una capriola, sbattendo contro qualcosa di morbido e piumato.
Raccolse tutte le sue forze e si rialzò: era piena di tagli e sfregi sanguinanti e aveva il completo squarciato. Stordita, si guardò attorno ed emise un gridolino quando intravide la cosa piumata su cui era andata contro. Era il Re Pollo, accovacciato sul suo immenso nido.
Terrorizzata, cercò una via di fuga ma la fame tornò ed ebbe il sopravvento. Si avvicinò cauta all’immenso nido per poter rubare un uovo in modo che non se ne accorgesse. Infine lo trovò, proprio sotto la testa della bestia. Solo il becco faceva impressione poiché era grande come la testa della ragazza.
Prese tra le mani quella che sarebbe stata la cena, dalle proporzioni immense  se confrontata con un uovo normale.
Riuscì a sfilarlo e sospirò, fece qualche passo indietro per allontanarsi dal pollo, ma pestò un ramo, che si spezzò sotto il peso del suo piede. Il Re aprì gli occhi, individuò  con i suoi penetranti occhi neri la fonte del rumore ed emise un assordante chicchirichì. Si era svegliato. Nidalee rimase pietrificata dalla paura, mentre il Pollo si alzava e le veniva incontro.
D’istinto, la ragazza lasciò l’uovo a terra e indietreggiò ancora. Il Re lo vide, si accovacciò e lo spinse fino al suo nido, infine, caricò e le corse contro con il becco aperto e minaccioso. Imprecando cercò di scappare via, ma venne afferrata quasi subito per i capelli. Cominciò a dimenarsi, cercando di liberarsi, ma fu inutile, il Re non voleva mollare la sua preda, anzi voleva portarla dai suoi futuri pulcini come primo pasto. La rabbia prese il sopravvento su Nidalee, facendola risplendere di una luce fiammeggiante e, quando si spense, la ragazza si era trasformata nel Distruttore, lo Specialista del Fuoco. Indossava scarponi,una maglietta sbracciata e come arma aveva un fucile da caccia, i capelli (divenuti rossi) erano legati in una coda.
<< Vediamo se ti piacciono i proiettili, brutta gallina! >> E sparò sul becco della bestia, facendola barcollare, poi prese una bomba dalla cintura che portava e la buttò ai piedi dell’animale, che esplose. Il becco si aprì e la Distruttrice saltò giù, atterrando perfettamente sulle ginocchia.
Gli occhi del Pollo si oscurarono ed emise un chicchirichì più assordante. Da ogni parte fecero la loro comparsa dei pulcini giganteschi che zampettavano infuriati verso la ragazza, percossi dall’idea che qualcuno stesse disturbando il loro Re.
In un attimo fu circondata da centinaia di animali dall’apparenza innocua.
Si avvicinavano piano alla loro nemica con l’intenzione di ucciderla, quando il cielo si oscurò e piovvero con un gran fracasso delle meteore che li schiacciarono. Era stato un Mago Rosso e lei ne conosceva solo uno che in quel momento potesse essere li nella foresta. Poco dopo, infatti, si materializzò proprio davanti a lei, portandosi dietro un Guerriero.
<< Ma che hai combinato per farli incavolare così? >> Chiese subito Delmis: portava un lungo mantello nero e la sua veste sembrava essere stata filata col fuoco<< Ehm, ho per sbaglio svegliato il Pollo mentre cercavo di rubare un uovo >> Rispose.
<< Non ti possiamo lasciare da sola che combini un pasticcio eh? >>La prese in giro Alan, il quale aveva un armatura  pesante, dotata di una spalliera, i capelli neri e sparati in aria, stivali di ferro e una spada enorme, che teneva appoggiata sulla schiena.
<< Ma cosa…? >> Cercò di difendersi la ragazza.
<< Tranquilla, ora ci siamo noi. Lascia fare ai grandi >> La ammutolì il Guerriero.
<< Ehi! Io sono abbastanza grande per cavarmela da sola! >>
<< Si vede! Hai appena rischiato di morire svegliando quel Pollo! >>
Intanto il Re si stava piegando in uno strano modo e per nulla piacevole.
<< Mi dispiace interrompervi >> Cominciò Delmis<< Ma credo che il nostro amico non si sia dimenticato di noi >> Come previsto dal Mago Rosso, il Re Pollo spiccò un balzo enorme, preparandosi a schiacciare sotto il suo fondoschiena tutti e tre.
<< Ci viene addosso! >> Gridò Nidalee.
<< Ho visto! Spostatevi, lo terrò a bada io! >> Affermò il Guerriero, ma Delmis li spinse tutti e due fuori dalla traiettoria dell’offensiva della bestia e creò una lancia infuocata, che scagliò contro il nemico, trafiggendolo e facendogli esalare il suo ultimo respiro. Con un tonfo enorme si abbatté sul terreno.
<< Per la Divina Ancelloan! Delmis, da quando sei diventato così potente? >> Si stupì Alan.
<< Ehm, grazie >>
<< Sai, forse un giorno riuscirai ad avvicinarti alla mia forza, amico! >> Continuò il ragazzo, battendogli una mano sulla spalla.
<< Grazie ancora… >>
<< Torniamo ai problemi seri! >> Intervenne Nidalee << Ora che abbiamo ucciso il Re Pollo, che cosa ne facciamo? >> Chiese, preoccupata.
<< Semplice, lo portiamo da Silen e lo mangiamo! Vedrai che ne sarà felice! >> Spiegò il Guerriero.
<< E come pensi di portare questo mostro fino a lui? >>
<< Ovvio, me lo carico in spalla! >> Delmis lo guardò torvo e ribatté << Meglio che ci smaterializziamo da Silen, così risparmieremo le forze >>
<< Concordo pienamente! >> Esclamò Nidalee annuendo, mentre Alan sbuffava sussurrando<< Che sfaticati >>.
L’arciera e lo spadaccino (che si trascinava dietro il Re Pollo) si avvicinarono al mago e lo presero per mano e si materializzarono davanti al Sacerdote, che fece un balzo all’indietro per lo spavento e lo stupore.
<< Per le Dee onnipotenti! Ragazzi miei, che cosa diamine è successo?! >> Esclamò.
<< Bè, ecco…>> Cominciò  Alan<< Abbiamo ucciso il Pollo e l’abbiamo portato qui >>
Silen, dall’aria molto stanca, disse infine<< Va bene, non voglio sapere niente, Delmis, accendi un fuoco e mangiate quel Pollo. Io non ho fame, buona notte >>
Il mago obbedì e, cotta la cena, mangiarono avidamente.
Sazi si coricarono e si addormentarono.
 
Un improvviso ululato svegliò di soprassalto il Maestro, che si alzò per fare un giro di perlustrazione. La notte avvolgeva il mondo e una dolce brezza veleggiava su di lui.
Illuminò il bastone magico utilizzando la sua mana, mentre girava attorno al piccolo accampamento e lo perlustrava.
Tutti i suoi sensi erano all’erta, ma non captava nessun pericolo, così decise di tornare a dormire. Fece per stendersi quando una voce calma e dolce gli rimbombò in testa, preoccupata “Dovete andarvene e raggiungere il Tempio dell’Acqua prima che loro vi trovino”
<< Loro? Loro chi? Dimmi di più! >> Supplicò il Saggio, ma la voce non si fece risentire.
Il rumore di una corsa veloce prese il suo posto,  il Maestro fu preso dal panico e cominciò a sudare. Alla sua destra sentì il ruglio di vari orsi e il grido di alcune aquile.
Sembrava tutto così famigliare, aveva già sentito quei versi da qualche parte.
Si guardò attorno e vide nei cespugli occhi gialli che lo fissavano.
Ora tutto era chiaro, quelli erano Custodi Selvaggi, guardiani del Bosco di Artemisia e del Tempio della Luce. E Silen sapeva perché li cercavano.
D’impeto corse dai ragazzi e li scosse per svegliargli, ignorando i loro lamenti.
<< Alzatevi presto! Siamo circondati >>Urlò.
<< Circondati da chi? Maestro, sarà solo un brutto sogno… Io me ne torno a dormire >>
Dichiarò Alan, ma un boomerang scagliato a velocità fulminea lo colpì nello stomaco, scaraventandolo lontano e facendolo gemere dal dolore.
<< Alan! >> Gridarono gli altri mentre Delmis corse a soccorrerlo, curandogli la ferita con un incantesimo.
<< Secondo te, stolto spadaccino, noi siamo un brutto sogno? >> Disse una voce quasi animalesca da dietro ai cespugli e subito dopo i quattro si ritrovarono circondati da una decina di uomini dall’aspetto bizzarro : indossavano un’ambigua maschera da cui scendevano lunghe ciocche di capelli bianchi e portavano un gonnellino molto semplice, di seta. Ai piedi calzavano dei sandali e le loro armi erano boomerang<< Custodi Selvaggi, sono i protettori dei boschi e noi siamo nel loro territorio e per di più… >> Affermò  Silen.
<< Già, e per di più siete tutti quanti ricercati! Avete una grande taglia sulla vostra testa e verrete catturati tutti stanotte e gettati direttamente in prigione! >> Concluse con grande eccitazione uno degli altri Custodi.
<< Cosa? Perché siamo ricercati!? Soprattutto perché nel mio territorio? >> Esclamò Nidalee.
<< Osi anche chiedere perché siete ricercati? Voi avete commesso un atto orribile, avete commesso tre omicidi! >> Rispose un altro Custode.
<< Questa cosa non ha senso! Non abbiamo ucciso nessuno! >> Ribatté Delmis, che aveva terminato di rianimare lo spadaccino.
<< Dobbiamo scappare e in fretta >> Sussurrò il Sacerdote, rivolgendosi ai suoi allievi. << Avvicinatevi a me presto !>> Obbedirono e il Maestro cercò di smaterializzarsi ma due boomerang lo colpirono in testa, stordendolo.
I ragazzi fumarono dalla rabbia e si trasformarono negli Specialisti del Fuoco.
<< Osate anche opporre resistenza? Allora la battaglia si fa interessante. Voi altri state ai vostri posti, io mi voglio divertire con questa’arciera >> Annunciò quello che sembrava il capo, facendosi avanti<>
<< Stai attenta! >> Si raccomandò Alan.
Nidalee caricò il fucile e studiò l’avversario per trovare un punto debole. Era ancora notte e l’unica fonte di luce era lo scettro magico di Silen.
<< A te la prima mossa, figlia del Consigliere dell’Imperatore! >> La ragazza non se lo fece ripetere due volte e sparò al Guardiano con un proiettile che emise del fumo.
Il colpo sembrò non avere effetto, ma se lo era aspettato, infatti lanciò tre mine a forma di ragno che zampettarono fino al nemico ed esplosero. I botti confusero il Selvaggio abbastanza da permettere alla ragazza di scagliare una bomba fumogena per indebolirlo. Mirò per colpirlo di nuovo ma il Custode la precedette, scagliandole un boomerang che la fece cadere a terra e non riuscì a rialzarsi.
<< Pensavo di trovare un avversario più forte, invece… non so come tu sia riuscita a commettere un omicidio >> Commentò, deluso, ma l’arciera stava sanguinando  profondamente e non lo ascoltava.
<< Penso sia arrivato il momento di concludere. Impediamogli di fuggire, usiamo il Potere della Foresta! >> Tutti i Selvaggi alzarono le mani verso il cielo e dagli alberi attorno a loro si alzarono numerosi fasci di luce, i quali si radunarono sopra le teste dei Selvaggi, creando un gigantesco boomerang azzurro, pronto a seminare la morte.
Il Maestro si era ormai ripreso e, resosi conto del pericolo reagì velocemente trascinando di peso i tre ragazzi verso di sé e, appena i nemici scagliarono il loro attacco più potente, si smaterializzò in un posto sconosciuto, prendendo come punto di riferimento la voce dolce e calma che gli aveva parlato.
Ma qualcosa era andato storto, purtroppo Silen era stato ferito gravemente.
 
 
 
   
 
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