Salve =)
Mi ritrovo di nuovo qui a scrivere di Nico and Family! XD
Purtroppo però devo dirvi che questa è l'ultima shot che avevo già scritto e al momento ho pochissime ispirazione e zero idee divertenti o semplicemente degne di essere messe nero su bianco....Indi per cui: nessuna shot in cantiere, manco mezza! XD
Mi piacerebbe continuare a scrivere su di loro ma al momento sono bloccata, perciò spunterò la casella 'completa' come serie ma non escludo di poter avere una folgorazione prima o poi XD
Spero che il modo in cui si affronterà la 'situation' e anche il finale sia di vostro gradimento!
Io ce l'ho messa tutta!
Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto(spero!)
Un abbraccio,
Tempie. =)

A piccoli passi

Il mattino li sorprese ancora nudi tra le lenzuola.
Rick stringeva Kate per la vita permettendole di poggiare la sua schiena sul proprio petto; il braccio della donna era su quello dell’uomo e le loro mani erano intrecciate sul ventre della detective.
Il primo a svegliarsi fu lo scrittore il quale, non appena i ricordi tornarono a galla, sorrise felice e cominciò a lasciare dei lievi ma sensuali baci sul collo di Kate.
La detective si mosse lievemente, ma non si svegliò, al contrario si sistemò ancor più vicina all’uomo, mostrando il suo apprezzamento alle attenzioni del suo scrittore.
L’uomo sorrise e continuò imperterrito con baci sempre più insistenti.
A quel punto la donna si svegliò del tutto e sorrise. Si voltò a guardarlo, mantenendo però sempre il contatto con la sua mano.
“Non sai stare fermo per mezzo secondo, vero?” Gli disse scherzosamente.
Castle sorrise e le diede un bacio leggero sulle labbra.
“Buongiorno..” Sussurrò dolcemente, una volta staccatosi dalla sua bocca.
“Buongiorno.” Rispose felice lei.
Un altro bacio sottolineò quel saluto.
Kate ormai si era voltata del tutto e adesso si trovavano entrambi su un fianco con le fronti unite.
“Rick…Che ore sono?”
“ Le 9.” Mugugnò in risposta.
Kate sgranò gli occhi e si mise a sedere sul letto di scatto.
“Le 9?? Ma è tardissimo. Nico ci starà aspettando…” Disse agitata. Nella furia no si era accorta di non essersi portata il lenzuolo dietro, quindi era praticamente nuda davanti agli occhi di Castle. Niente che non che non avesse già visto ma… Il suo viso s’imporporò inevitabilmente.
Cercò di coprirsi ma lo scrittore fu più veloce: la sorprese afferrandola per le spalle e stendendola di nuovo sul materasso.
“Calma detective! Nico starà ancora dormendo visto che Alexis ieri sera ci ha detto che era troppo elettrizzato per andare a letto al solito orario. Quindi, mia cara, credo che potremmo stare ancora un po’ a letto.” Le disse ammiccante.
“Mhm e cosa pensi di fare ancora a letto?” Chiese con tono fintamente innocente.
“Oh, vedrai detective… Ho certe idee!” Le rispose malizioso.
Kate scoppiò a ridere lasciando un Castle sconvolto.
“Scusami…” Gli disse tra le risate. “Ma dovevi vedere la tua faccia…Eri proprio buffo!” Continuò ora con le lacrime agli occhi.
Castle la guardò offeso.
“Buffo? Ti sembravo buffo?” Chiese sorpreso e punto nell’orgoglio.
Kate capì dal suo sguardo che ci era rimasto male e cercò di rimediare.
“No..Non nel senso di buffo..cioè…insomma eri un buffo davvero sexy!” Disse ancora divertita.
“Immagino…” Rispose ferito.
Beckett lo osservò in viso e si maledì. Non voleva offenderlo. Lui era perfetto, qualsiasi espressione avesse. Non pensava che ci sarebbe rimasto male. Certo scoppiargli a ridere in faccia dopo che le aveva implicitamente espresso le sue intenzioni, non era il massimo.
Gli si avvicinò dispiaciuta.
“Ehi..Mi dispiace, non pensavo la prendessi male…” Lo guardò preoccupata.
L’uomo alzò il volto e la osservò. Le sorrise lieve.
“Non fa niente. Dovevo essere davvero inguardabile per farti ridere in quel modo!”
“No…” Gli rispose dolcemente donandogli un bacio. “Eri e sei dannatamente sexy, Mr Castle!”
La sincerità negli occhi della donna, gli fecero sparire quel velo di tristezza che l’aveva colpito pochi minuti prima.
Si rasserenò.
“Allora detective…Cosa le preparo per colazione?” Chiese con tono leggero.
Kate lo guardò e ancora una volta pensò di prendersi a pugni da sola.
Castle aveva palesemente cambiato piani, ormai non troppo propenso all’attività fisica, e tutto per colpa sua.
Gli si attaccò letteralmente addosso, cingendogli la vita con le braccia. Alzò il viso e gli sussurrò sensualmente:
“In questo momento non ho molta fame. Non quel tipo di fame almeno!”
L’uomo sorrise timido prima di baciarla dolcemente. Aveva perso molti punti di autostima con quella risata della detective ma Kate seppe come farglieli recuperare!
Lo trascinò su di sé attaccando i loro corpi e facendogli intendere che gli avrebbe lasciato il comando questa volta.
Castle iniziò a baciarla più passionalmente e, nel momento in cui le mani dello scrittore scesero sul corpo della donna fino a raggiungere le cosce, Kate si perse.
Si lasciò guidare da quell’uomo meraviglioso che l’aveva accolta tra le sue braccia e che dal primo giorno in cui si erano incontrati l’aveva ‘portata’ a sorridere dopo tanto tempo.
Si lasciò amare con i suoi baci sulla pelle liscia, che conservava ancora il lieve profumo di ciliegia, si lasciò prendere respirando affannosamente e godendo di quel piacere che solo Castle sapeva darle.
Fecero ancora l’amore quella mattina ormai liberi di sentirsi vivi e sereni, ognuno tra le braccia dell’altra.

Quando verso le 11 arrivarono al loft, entrarono con le dita delle mani intrecciate. Un sorriso stampato sulle labbra lasciava poco all’immaginazione di Martha ed Alexis. Quest’ultima però, conoscendo i due tontoloni, disse:
“Vi prego, ditemi che quelle mani significano quello penso…”
Se possibile i due sorrisero ancora di più e la ragazza, cacciò un urlo prima di fiondarsi sui due ancora fermi all’ingresso.
Nico osservò la scena, attirato dalle urla della sorella.
Non si era ancora accorto dell’arrivo dei suoi genitori perché troppo intento a trovare il giusto equilibrio aggrappato al tavolinetto del salone.
Quando li vide i suoi occhi s’illuminarono; la sua felicità e la sua contentezza aumentarono quando si rese conto che fossero così sorridenti e divertiti dalla reazione della sorellona.
Si sistemò in modo tale da tenersi con una mano e attirare l’attenzione.
“Gagaaa” Li chiamò con il suo solito sillabare ma i presenti erano troppo concentrati sulla lieta notizia da non sentirlo nemmeno.
Rick e Kate, probabilmente, pensavano che stesse ancora dormendo per questo entrando non l’avevano cercato con gli occhi.
Offeso, per quanto un bambino di 9 mesi possa esserlo per essere stato ignorato, si posizionò meglio e abbandonò il suo appoggio sicuro.
Rimase immobile sulle sue gambine cercando di riequilibrarsi. Si guardò i piedini, sorpreso anche lui da quella nuova posizione. Alzò di nuovo lo sguardo ad osservarli, nella speranza che lo notassero.
Ancora niente.
Con non poco coraggio, alzò un piedino ma subito perse l’equilibrio e cadde a terra seduto.
Quel movimento fece voltare i presenti, permettendo ai due genitori di notarlo e capire cosa Nico stesse cercando di fare nel momento in cui lo videro rialzarsi un po’ impacciato.
Questa volta era il piccolo a non essersi accorto che aveva tutta la loro attenzione.
“Oh mio Dio…” Sussurrò Castle con gli occhi fissi sul figlio.
Kate emozionata quanto lui si accovacciò all’altezza del bambino, attirando finalmente il suo sguardo.
“Forza Nico, vieni dalla mamma!” Lo incoraggiò sorridente tendendo le braccia.
Anche Castle si accovacciò vicino alla sua musa con le braccia verso di lui.
Nico li osservò curioso prima di capire la loro richiesta.
Sorrise anche lui, soddisfatto per l’attenzione finalmente ricevuta.
Capì che era un momento importante e non voleva deludere i suoi genitori, perciò ci riprovò.
Lentamente abbandonò l’appoggiò e si mise in posizione eretta come prima. Guardò nuovamente giù, ancora sorpreso da quella nuova posizione, poi fissò lo sguardo sui genitori che lo attendevano sorridenti e alzò di nuovo un piede.
Questa volta non cadde, riuscì a fare un passo, prima di ritrovarsi di nuovo seduto.
Rick e Kate non si mossero: riuscirono a vedere negli occhi del bambino la determinazione nel raggiungerli.
Nico raccolse la ‘sfida’ e contando sull’appoggio fornitogli dalle proprie mani, riuscì a rialzarsi su due piedi.
Barcollò un attimo sul posto prima di riprendere a muoversi.
Un piede davanti all’altro, piano, calcolato.
Lentamente il piccolo mosse i primi passi.
All’inizio guardandosi i piedini che facevano il movimento poi, sicuro di sé, incontrò gli occhi emozionati dei genitori.
Vedendoli così fieri e felici, sorrise contento e si mosse più ‘spedito’ verso di loro.
Erano la sua meta.
La sua sicurezza.
La sua famiglia.

Tempie's corner:

Allora? Come vi è sembrata come conclusione?
Lo so che magari avreste voluto 'vedere' un po' di più adesso che sono una vera e propria famiglia, e vi prometto che cercherò di farmi venire qualche idea, ma al momento non ho molta immaginazione...=/
E lo sapete, chi scrive come me in questo sito, capisce che se non hai l'ispirazione(si parla sempre di ispirazione propozionata alle nostre capacità di scrittrici dilettanti) non vai da nessuna parte...E infatti io sono ferma XD
Mi auguro davvero di riuscire a scrivere qualcos'altro su questa serie di shot, nel frattempo spero che questa 'fine' sia abbastanza soddisfacente!
Grazie a chi mi ha sempre seguito, incoraggiato e sopportato XD Ce ne vuole andare dietro a una che pubblica con i neuroni in fiamme XD Eppure è iniziato tutto proprio da questi poveretti in fuga! XD
Vi mando un bacio grande grande =*
Tempie. =)