A
Prayer fos a Vampire
La
notte era scesa sul villaggio Namimori.
Tutto
era tranquillo, un gufo emise il suo cupo
richiamo e, dall’altra parte del paese, un suo simile
spiccava il volo. Gli abitanti
dormivano tranquilli, al sicuro nei propri letti, protetti dalle mura
delle
loro case.
In
lontananza si udirono i rintocchi del grande
orologio posto sul campanile della chiesa.
Ma
non tutto dormiva, al calar delle tenebre.
Qualcosa
si svegliava, affamata, ed era un’ombra
pericolosa quella che si spostava da un tetto all’altro, con
balzi felini,
perfetti per velocità e atterraggio.
La
figura, avvolta da n lungo mantello nero, il
volto celato da un cappuccio, si fermò qualche secondo per
osservare che tutto
fosse tranquillo come ogni notte, e come ogni notte sorrise appena,
soddisfatto
dal constatare che era ancora tutto come lui desiderava che fosse.
Proteggere
quel luogo da qualsiasi forma di disturbo
–umana o meno; benigna o maligna- era, dopotutto, il suo
compito principale.
Una
volta terminato il suo incarico, però, la nera
figura non fece ritorno alla sua dimora: quel grande castello che gli
abitanti
della zona avevano imparato ad evitare, anche per quella notte sarebbe
rimasto
vuoto.
Si
diresse, invece, verso la grande chiesa, ai
confini del villaggio.
In
pochi istanti si ritrovò davanti al portone
principale che sapeva essere aperto, perché sapeva di essere
atteso.
Non
appena varcò la soglia di quel luogo sacro, un
senso di calma lo avvolse.
Quel
posto, in qualche modo, gli piaceva: le alte vetrate,
intrappolate in intricati arabeschi, lasciavano entrare i raggi della
luna, che
colpendo i vetri colorati di uno splendido viola, si tingevano della
stessa
tonalità, andando ad illuminare l’intero luogo con
quella luce tanto spettrale
quanto magica.
Incurante
ci profanare la sacralità della chiesa, la
figura si avvicinò all’altare, mentre lo sguardo
vagava in ogni direzione,
destra e sinistra, alla ricerca di qualcosa, poi, con un movimento
fluido, si
sedette esattamente al centro del tavolo in marmo.
E
attese.
-Sei
in anticipo!-
Una
voce allegra lo raggiunse, ma lui non si
scompose.
-No.
Tu sei in ritardo.-
Il
tno freddo non scoraggiò il nuovo arrivato che
liberò una risata, avvicinandosi a lui.
Era
un giovane uomo dai capelli color del grano e
gli occhi nocciola, dal sorriso caldo e lo sguardo dolce. Indossava una
lunga
tunica nera, bardata con effigi che lo riconoscevano con un membro
della
Chiesa.
-È
sorprendente come uno della tua specie possa
sentirsi al sicuro qui dentro, Hibarin-
Mentre
parlava, la sua mano corse ad abbassare il
cappuccio che ancora nascondeva il viso dell’altro, rivelando
il volto di un
giovane dai capelli neri.
Il
ragazzo si voltò a guardare negli occhi l’uomo,
fulminandolo con le sue iridi di ghiaccio.
-Chiudi
quella stupida bocca, Dino.-
Quando
parlò, Dino poté vedere i suoi canini
allungati fare appena capolino da sotto le labbra sottili,
ricordandogli per l’ennesima
volta che colui che gli sedeva accanto non era un ragazzo qualsiasi, ma
Hibarin, il terribile vampiro che infestava il loro villaggio da
sempre.
Tuttavia
non poté esimersi dal sorridergli.
-Ho
sentito che un Monster Tamer di nome Tsuna si
sta dirigendo qui...-
Il
suo tono suonò divertito, ma all'udito sviluppato
dell'altro non sfuggì la nota preoccupata che si nascondeva
nel fondo.
-Lo
morderò a morte.-
Dino
rise, Hibarin sbuffò. Il silenzio tornò ad
avvolgerli subito dopo, come una calda ed accogliente coperta, per
niente
fastidiosa.
Stavano
bene entrambi, seduti su quell’altare,
avvolti da quella strana luce violacea, godendosi l’uno la
presenza dell’altro.
Stavano
bene, ma era troppo pericoloso ammetterlo ad
alta voce.
Troppe
complicazioni sarebbero sorte anche se il
giovane non fosse stato un vampiro, ma un semplice umano…era
decisamente meglio
continuare a fingere che non ci fosse nulla.
Il
govane prete deglutì a fatica.
-Hai…?
-No.-
Hibarin
non gli lasciò il tempo di finire la frase,
sicuro di quello che gli stava per chiedere, ma, d’altro
canto, Dino non gli
lasciò il tempo di aggiungere nulla, che già si
stava slacciando il colletto
della tunica, in un chiaro invito.
Il
vampiro lo guardò infastidito.
-No…-
Ridabì,
ma non per un mero gesto di gentilezza o
compassione verso l’altro. Era qualcosa che aveva a che fare
maggiormente con
il senso di dipendenza che lo avrebbe colto dopo e che lo avrebbe
condannato a
bere sempre e solo il sangue di quello stupido erbivoro biondo. Per
sempre.
-Hibarin…-
Ma
lui ancora non si mosse, ostinatamente fermo
nella sua decisione.
Dino
gli sorrise gentile.
Sapeva
perfettamente il motivo per cui si rifiutava
di farlo, ma era esattamente per quello che voleva assolutamente che lo
facesse.
Lentamente
gli sfiorò una guancia, in una pallida
imitazione di una carezza.
-Fallo.-
E
il vampiro cedette, o forse non aveva mai voluto
resistere veramente.
Piano,
non ancora del tutto certo di quello che
stava per fare, si avvicinò al collo dell’altro,
poggiandovi delicatamente le
labbra.
Il
profumo di Dino lo investì. L’uomo sapeva di
sole, di calore e di vita; sapeva di caramello e di miele; di mare e di
cielo;
aveva mille odori diversi che si mischiavano tra loro, andando a creare
una
fragranza forte e dolce allo stesso tempo, che era un po’
come l’essenza stessa
dell’anima di lui.
Poi
lo morse, forte e crudele, senza pietà, con
gusto.
Ma
Dino non urlò, limitandosi a stringerlo di più a
se, inclinando appena la testa di lato, in un invito ad andare
più a fondo che
venne accolto con spietato entusiasmo.
E
poteva sentirlo perfettamente, Hibarin, il sangue
di lui scorrere nel suo corpo, mischiandosi intimamente con la sua di
essenza,
scuotendolo nel profondo, saziandolo come nient’altro prima
d’ora.
E
sapeva che era un peccato, una maledizione, ma,
pur di sentirsi così completo ancora una volta, era disposto
a dannarsi più di
quanto non fosse già
Così,
sotto quelle vetrate dal fascino antico,
Hibarin firmò la sua condanna, sicuro che Dino sarebbe
rimasto con lui anche in
questo.
°Blabla vari°
Salve!
Sono di nuovo qui XD Sono fortemente convinta che prima o poi
arriverete ad
odiarmi, ma fa nulla…
Nuova D18 basta sull’AU Monster Tamer Tsuna! Erano secoli
che volevo scrivere di Hibari vampiro XD
Poi, chiariamo una cosa…Dino prete: ma esiste
davvero! C’è un’immagine ufficiale!
È la cosa più bella del mondo XD
Ammiratelo: http://i.imgur.com/63Q18FD.jpg
Detto ciò credo che io debba andare a rinchiudermi in un
manicomio.
Vi amo tutti!