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Autore: Riveraythn    16/08/2013    7 recensioni
Zarry con accenni Lilo e Nosh :)
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Harry pov
La musica a palla intorno mi stava facendo impazzire, i corpi sudati avvinghiati l’uno al altro nella pista erano nauseabondi, ma come potevo parlare io che ero il primo?
Saltavo e muovevo il bacino in sincronia con due ragazzi accanto a me, ci stavano provando spudoratamente da tutta la sera e io li lasciavo fare, gustandomi già la vittoria di una sana scopata a letto. Mi sentii tirare per un spalla proprio mentre uno di quei due aveva preso l’iniziativa, mi voltai e mi ritrovai Liam con addosso il mio migliore amico –Louis è completamente sbronzo, lo porto a casa, vieni?- mi chiese, ci spostammo dalla pista e tornammo ai divanetti in pelle bianca. Josh e Niall ci stavano dando dentro, ma non respiravano un attimo quei due? Il biondo si separò dal proprio ragazzo e mi guardò stupito. Quei due stavano insieme da un anno e mezzo, si erano conosciuti al pub dove lavoro l’irlandese, si erano sentiti un paio di mesi e tra vari casini, tra cui l’ex di Horan, si erano messi insieme. Non mi capacitavo della cosa, insomma Niall era un figo, attirava l’attenzione di tante persone e aveva scelto di fidanzarsi. Che idiota.
 
–Hai già finito di scatenarti?- mi chiese, alzando un sopracciglio. Sospirai e mi sedetti sul divanetto davanti a lui, Liam mi si affiancò e Louis gli finì addosso. Anche loro due mi stavano tremendamente sulle scatole, si rincorrevano da quasi sei mesi, ma non riuscivano a stare insieme. Appena prendevano coraggio e decidevano di provarci, uno dei due finiva col ferire l’altro. Così tra una cosa e l’altra avevano pensato bene di rimanere solo amici o per meglio dire scopamici. Si vedeva che erano innamorati, ma non volevano farsi ancora male. Che stupidi, consideravano uno sbaglio quello di stare ancora insieme. Così tutte le sere Louis si sbronzava e Liam era costretto a portarselo a casa.
 
Per quanto riguardava me non avevo nessuna voglia di prendermi impegni e non perché fossi stato ferito in passato. No, non era quello, era per colpa dei miei genitori. Loro due mi avevano dato una perfetta dimostrazione di quanto l’amore facesse schifo, infatti erano divorziati, ma nonostante tutto mia madre ci credeva ancora. Si sarebbe sposata tra una settimana e io dovevo farle da testimone, chi ne aveva voglia? Non avevo nessuna intenzione di assistere alla ripetizione di uno sbaglio, ma dovevo farlo per lei, perché diceva di essere felice e altre cazzate varie.
-Stavo per concludere la mia serata con due tizi, ma qualcuno mi ha fermato- risposi, guardando male Liam che sbuffò e mi diede una leggera spinta.
 
Mi lasciai completamente ricadere sul divano e guardai il bicchiere vuoto sul tavolo –Liam chiama qualcuno, voglio bere qualcosa- dissi sorridendogli affettuoso. Louis si riprese –Anche io!- urlò guardando negli occhi il suo ragazzo, parecchio malizioso. Horan e Josh scoppiarono a ridere e guardarono con pietà il povero Liam, che stava trattenendo mille insulti. –Cosa vi porto?- mi girai verso lo stesso ragazzo di prima, non era niente di speciale e sinceramente mi stava anche sulle palle. I suoi capelli mori col ciuffetto biondo alzati in una cresta col gel, gli occhi scuri e profondi, irresistibili. E quelle labbra carnose, sempre tartassate dai suoi denti. La camicia era sbottonata e lasciava intravedere il suo petto bagnato da quelle piccole goccioline di sudore. Nella mano destra teneva la penna e in quella sinistra il blocchetto degli appunti, mi guardò scocciato e alzò un sopracciglio –Qualcosa di forte e mentre ci sei potresti darmi un bacio- risposi a mia volta, guardandolo curioso e scazzato. Il suo tono mi aveva infastidito perciò lo avrei preso un po’ in giro, giusto un po’. Scosse la testa e sbuffò –Non penso proprio che lo farò- disse, per chiudere il blocchetto darmi le spalle e iniziare ad andare verso il bar. Mi alzai di scatto e lo seguii, mi stavo incazzando, nessuno poteva dire di no a Harry Styles e lui era già la seconda volta in quella serata che lo faceva.
 
Lo presi per il polso e lo feci girare, attaccandolo al mio corpo –Io invece credo di si- sussurrai, premendo le labbra sulle sue e saggiandone la consistenza. Erano carnose, come le avevo immaginate e screpolate. Leccai quei piccoli taglietti sul labbro inferiore, procurati dai suoi denti. Aveva il tic di mordersi a sangue il labbro questo ragazzo e non era una cosa buona. Rovinava le sue splendide labbra. Provai a infilargli la lingua in bocca, ma mi spinse e si staccò dal sottoscritto, regalandomi un pugno sul viso. –Sei solo uno stronzo- disse ancora, per poi girarsi, lasciare il blocchetto sul bancone ed entrare in quella che doveva essere la cucina. –Hai fatto incazzare Zayn ragazzo, mettici il ghiaccio altrimenti rimarrà il segno- il barista mi passò il ghiaccio, sbuffai e lo ringrazia, tornando dai miei amici.
-Ti ha rifiutato eh?- rise Niall, prendendomi in giro. –Torniamo a casa, non è serata- risposi andando a pagare e restituendo il ghiaccio.
 
 


 
Quel cazzo di barista aveva ragione, ci aveva lasciato il segno il suo fottuto pugno. Era da tutto il giorno che mia madre e mia sorella mi guardavano insistentemente la guancia colpita e viola. –Sei proprio uno stupido- Gemma si mise al mio fianco e tastò il livido. Serrai la mascella per il dolore –Ti ha anche tagliato, chiunque l’abbia fatto sa come tirare i cazzotti- disse mettendomi un cerotto sul piccolo taglietto e alzandosi. –Che hai combinato per ricevere un pugno del genere?- chiese poi, sulla soglia di camera mia –L’ho baciato- risposi, girandomi sul letto e chiudendo gli occhi –Woow questo è più di un rifiuto allora!- scoppiò a ridere e uscì. Aveva ragione, quel dannato ragazzo mi aveva rifiutato tre cazzo di volte! La prima quando mi aveva portato da bere e gli avevo regalato una piccola pacca sul sedere, la seconda quando mi aveva chiesto cosa prendessi e la terza era quel fottuto pugno. E ora la mia guancia pulsava ogni volta che parlavo. Era stata un completo fallimento quella serata!  Tutta colpa di quel cavolo di cameriere!
 
-Allora ti piace?- chiese Lou, entrando in camera e sedendosi accanto a me sul letto. Lo guardai male e m’indicai il taglio –Potrebbe piacermi un bastardo cosi?- domandai retorico, con tono scocciato e arrabbiato. –L’hai baciato senza il suo permesso, mi sembra giusto…- rispose facendo spallucce -…e  comunque ti ha dato fastidio perché nessuno ha mai rifiutato un tuo bacio Styles, mentre lui l’ha rifiutato tre volte! È un grande, ha la mia stima!- gli diedi un cazzotto e lo guardai torvo –Taci tu, che non sei nemmeno capace di tenerti il ragazzo che ami!-
-Fanculo Styles!- mi spinse e sorrise trisite –È meglio così, per tutti e due- scossi il capo e feci una smorfia –Non penso proprio, stasera che facciamo?- mi guardò curioso –Pub di ieri?-
No, non volevo proprio rivedere colui che mi ricordava il fallimento, non ci tenevo proprio.
 
 
Zayn pov
-Zayn non si picchiano i clienti…- mi riprese il mio capo, guardandomi accigliato. Cazzo quel ragazzo mi aveva provocato! Credeva di essere chissà chi e pretendeva che tutti gli baciassero le scarpe –…ma sei il migliore qui dentro, inoltre mi devi ancora un mucchio di soldi, perciò vedi di stare buono, se dovesse ripresentarsi gli chiederai scusa e se vorrà un bacio glielo darai, niente ma- rimasi a bocca aperta e strinsi il pugno dalla frustrazione. Mi voltai e sbattei la porta, uscendo nel vicolo dietro al pub. Mi appoggiai al muro e mi accesi una sigaretta, non poteva parlare sul serio! No! Non l’avrei mai fatto! Quel ragazzo era solo un bambinone e mammone, credeva di sapere tutto della vita e non aveva idea di cosa fosse il rispetto! Non poteva capirlo! Era solo l’ennesimo stronzetto pieno di soldi a cui tutto e dovuto. No, non gli avrei mai permesso di baciarmi! Mai e poi mai!
 
-Ehi Zay- mi voltai verso quella voce e iniziai a tremare –Cosa c’è?- chiesi a denti stretti, terrorizzato da quei ragazzi. –Ho voglia di scopare un po’ e tu sei perfetto, nonostante il tuo corpo faccia schifo con tutte quelle cicatrici. Ma me lo faccio andare bene, inoltre devi farmi un favore questa sera- strinsi il pugno e lasciai cadere la sigaretta, smisi di tremare e lo guardai con odio –Prenditi una bambola gonfiabile! Non sono il tuo giocattolo- mi girai per rientrare nel locale. –Sbagliato Malik- mi sentii prendere con forza per i capelli e sbattere a terra. Un secondo dopo tutto divenne sfocato, sentivo solo i loro fottuti insulti e bruciore. Ogni parte del corpo che colpivano mi bruciava e il sapore del sangue in bocca mi dava la nausea –Devi ancora imparare il rispetto Malik- continuò quel coglione, sputandomi addosso. Mi rialzai, barcollando e lo guardai male –Vaffanculo- risposi dandogli un pugno, la cazzata più grossa che potessi fare. Mi ributtarono a terra e presero a colpirmi sempre più forte.
 

 
 
 
Mi pulii dal sangue il labbro e mi misi l’ennesimo cerotto in viso, mi guardai con disgusto il polso fasciato e guardai il sangue nel lavandino.  Spostai lo sguardo sullo specchio e dovetti trattenere la rabbia che provai, avevo un livido nero sullo zigomo destro, sul mento c’era un grosso taglio e il labbro era spaccato. C’era un altro taglio sul sopracciglio sinistro e l’occhio era piuttosto gonfio. Non volevo vedere ciò aveva sotto la maglia, sentivo solo tanto dolore e la paura di guardare mi attanagliava lo stomaco. –Zayn! Che hai combinato?!- mi voltai verso Paul, colui che lavorava con me al pub come barista. Mi salvava sempre dalle mie varie risse e mi aiutava  a disinfettarmi le ferite. Lui c’era sempre, era il papà che non avevo mai avuto. I miei genitori avevano preferito abbandonarmi, lasciandomi davanti a questo fottuto bar e il proprietario mi aveva preso sotto la sua custodia e per farmi riscattare di tutto ciò che aveva fatto per me, mi aveva obbligato a lavorare per lui. Paul era l’unico che c’era stato, fin da quando ero piccolo. Lui era il migliore per me, sapeva come prendermi e mi capiva a un solo sguardo. Mi tolsi la felpa, rimanendo a petto nudo e occhi chiusi, non volevo guardare la mia bellezza rovinata da tutti quei lividi e tagli. Quelle cicatrici rappresentavo il mio passato e io odiavo il mio passato. Rappresentavano la realtà in cui vivevo e io la odiavo. Perché non potevo cambiare dannazione?! Sentii le dita di Paul analizzarmi le ferite e iniziare a curarmele. –Ci penso io Zayn, ora ci sono io- mi rassicurò. Sapevo di essere come un figlio per lui, il figlio che aveva perduto tempo prima, quando era finito in galera. Sua moglie lo aspettava ancora, ma lui si vergognava a tornare a casa. Diceva che preferiva che suo figlio non lo incontrasse, ma sua moglie ero sicuro che lo stesse ancora aspettando, che lo amasse ancora. Doveva solo prendere coraggio e tornare, ma lui si ostinava a rimanermi accanto e diceva che avevo più bisogno io di lui, che era più importante starmi vicino e che non poteva permettersi di lasciarmi solo. E aveva fottutamente ragione, avevo bisogno di lui, lui era la mia salvezza. Lo era sempre, era il mio migliore amico e il papà che mi era mancato. Mi aveva visto crescere, ma non era giusto che rinunciasse alla sua famiglia per me. Non lo era affatto.
 
La musica prese a battere sempre più forte, oramai ero abituato al volume eccessivo. –Guarda chi c’è- mi urlò Paul, mi girai e notai il riccio del giorno prima. L’odiavo, era meglio che scompariva dalla mia vista al più presto. –Ciao- no, perché era proprio venuto da me?! Perché dannazione?! Arrivò anche il mio capo che gli sorrise –Buon sera signor…- lo guardò invitandolo a presentarsi –Styles, Harry Styles- rispose il ragazzo guardandolo accigliato.
–Ecco, buona sera signor Styles, il mio dipendente voleva chiedergli scusa per il suo comportamento- mi guardò minaccioso e mi fece un cenno con la mano. Guardai il riccio, che altezzoso aspettava le mie scuse, Paul mi diede una leggera spinta di conforto e i suoi amici mi guardarono curiosi. No, non potevo davvero farlo, andava contro ogni mio pensiero e ogni mia logica. Contro il mio stesso orgoglio! No, non riuscivo proprio a dirglielo!
 
 
Harry pov
Guardai il moro con il gusto della vittoria in bocca, alzai il capo e aspettai che parlasse. –No Paul! Non è giusto!- ringhiò, alzando le mani e uscendo dalla porta principale. Guardai accigliato il padrone del pub e subito dopo  colui che aveva chiamato Paul. Scosse la testa –Ci penso io- disse, ma il suo capo lo fermò facendo segno alle sue guardie di andare fuori. Che intenzioni aveva? Farlo picchiare solo perché non credeva che era giusto scusarsi? Non poteva fare sul serio! Ma l’aveva visto? Era già conciato parecchio male! Era già stato menato a sufficienza, che poi chi diamine era stato?!
 
Scattai verso la porta e uscii, cercandolo con lo sguardo. Lo trovai nel vicolo accanto al bar, intento a fumare una sigaretta. Aveva il golfino nero aperto, la maglia bianca sporca di terra, i jeans scuri strappati sulle ginocchia e i capelli senza gel gli ricadevano sul occhio, formando un ciuffo. Era pieno di lividi e tagli, mi si accartocciò lo stomaco. Mi guardò scettico e strinse più forte la sigaretta che teneva in mano –Cosa vuoi?- mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui –Solo vedere come stavi, non volevo disturbarti, pensavo che volevano menarti- risposi, sospirano e guardando il lampione davanti alla strada. –Lo faranno, se non adesso, dopo- sgranai gli occhi che scattarono nei suoi. Erano ambre chiare e profonde, erano come un pozzo profondo, pronto a risucchiarti e non lasciarti più risalire. Pronti a divorarti ogni secondo di più –Vieni a stare da me-
 
Zayn pov
Era impazzito di botto?! Non poteva parlare sul serio –No- risposi, tornando a fumare la mia adorata sigaretta. –Come no? Non puoi rifiutarmi!- lo guardai come se fosse scemo –L’ho appena fatto, di nuovo- strinse il pugno e prese un respiro profondo –Va bene mi hai rifiutato ben quattro volte, ma dico sul serio. Non puoi restare qui! Vieni a stare da me!- alzai un sopracciglio, sempre più scettico.
Per chi cazzo mi aveva preso? Io non scappavo davanti ai problemi, non lo avrei mai fatto! Non lo avevo fatto in passato, figuriamoci se avrei iniziato a farlo adesso! E poi non potevo abbandonare Paul! Lui non lo avrebbe mai fatto! Che poi che cazzo voleva sto ragazzino?! Non poteva permettersi di infilarsi così nella mia vita e pretendere qualcosa da me! Non poteva assolutamente farlo! Ero abituato a prendermele, fin da piccolo avevo convissuto con certi elementi, non potevo andarmene così, solo perché lui lo voleva. Non avrei mai accettato.
-Accetta Zayn, vai- mi voltai verso Paul, era impazzito anche lui?! Scossi il capo –Non se ne parla, non scappo davanti a probl…- mi prese per le spalle e mi alzò da terra –Zayn vai- lo guardai negli occhi, mi pregava di andare con quel soggetto spuntato nella mia vita per caso. Non poteva parlare sul serio!
-Vai- sussurrò abbracciandomi –Ti prego Zayn, vai- sgranai gli occhi, aveva iniziato a piangere contro la mia spalla, non riuscivo a capacitarmene. –Va bene- sussurrai, ricambiando la stretta.
 
 
 
 
E ora ero con le valigie in mano davanti alla madre di quel ricciolino di nome Harry, stavano discutendo se tenermi in casa loro o meno, certo presentarmi così non era stata una genialata. Quale persona sana di mente avrebbe accettato un ragazzo pieno di tatuaggi, tagli e lividi? La madre di Harry, ecco chi.
-Starai sul divano e dovrai aiutare in casa- mi disse, preparandomi il divano e guardandomi severa. Annuii poco convinto –Grazie signora- risposi, con il tono della voce piuttosto bassa. Mi sorrise e mi scompigliò i capelli –Buona notte- mi disse, lasciando poi un bacio in fronte ai suoi figli e andando in camera sua. Non ci potevo credere, io non avevo mai avuto una madre, non sapevo cosa volesse dire averla e rimasi spiazzato dal suo gesto. Come mi sarei dovuto comportare? Harry mi prese per mano e mi fece sedere sul divano, sua sorella ci affiancò e sorrise. –Raccontatemi un po’, tu sei il tizio che ha colpito mio fratello e l’ha rifiutato?- scoppiò a ridere e mi strinse la mano –Ti stimo, ma ora spiegate- la guardai confuso e spostai lo sguardo su Harry, che a sua volta guardava con irritazione la sorella. –Gemma vai a dormire- disse fingendo un sorriso e costringendola ad alzarsi, battibeccarono un po’, poi andò a dormire.

-Scusala è piuttosto curiosa- spiegò passandosi una mano tra i capelli e iniziando a studiarmi. Mi stava mettendo a disagio, odiavo essere studiato, non mi piaceva il fatto che qualcuno potesse intuire i miei pensieri e le mie azioni prima del sottoscritto. No, non mi piaceva affatto. Non volevo che qualcuno vedesse le cicatrici che formavano la mia storia, erano l’unica imperfezione sul mio corpo. Le odiavo e nessuno doveva vederle. Sbuffai –Notte- dissi mettendomi sotto le coperte e voltandomi di schiena. –Scusa, per prima e per… per il bac… hai capito no?- mi rivoltai verso di lui e sorrisi arrogante –No, spiegati meglio- scosse il capo –Stronzo- si alzò e andò in camera sua. Mi sdraiai e chiusi gli occhi, provando a dormire.
 
 
Harry pov
Mi svegliai dal continuo vibrare del cellulare, mandai a stendere Louis in tutti modi possibili e immaginabili. Cinque minuti dopo me lo ritrovai in camera –L’hai già violentato?- alzai un sopracciglio e mi rituffai sul cuscino, chiudendo gli occhi –Sono stanco Lou non ho voglia di parlare- m tirò via le coperte –Stanco? Non hai dormito? L’hai pensato troppo?- ritirai su le coperte e gli lanciai in faccia il cuscino, guardandolo torvo.
-Tua madre è uscita e anche Gemma- mi ributtò addosso il cuscino e m’invogliò a prepararmi. Mi alzai a peso morto e mi misi un pantalone della tuta nera, rimasi a petto nudo e scesi al piano terra, seguito dal mio migliore amico. –Zayn è sve…- mi ritrovai davanti il moro, con un espressione piuttosto scocciata in volto. –Tua mamma ci ha preparato la colazione- disse solo, entrando in cucina e aspettandomi. Mi sedetti al tavolo e lui mi imitò, guardandomi fisso e attento.
–Io sono Louis Tomlinson, il migliore amico di questo pervertito- si presentò Lou, lo guardai allibito. Lo avrei ammazzato dopo, sicuramente! Come cazzo gli era venuto in mente?! Il moro gli sorrise e gli strinse la mano
–Zayn Malik, spero che tu non sia come lui- okay, ora mi stavo incazzando. Mi stavano prendendo per il culo! Mi alzai di scatto e li guardai male, mi avvicinai al mio ospite minaccioso. Non si doveva permettere di dire certe cose!
 
-Ci stai provando Styles?- domandò, addentando un pezzo di pane. Mi fermai un attimo, preso in contro piede. M’indico il petto e capii che si riferisse al fatto che ero senza maglia. Scossi il capo –Non ho bisogno di questi trucchetti, cadresti ai miei piedi lo stesso. Non resisteresti più di una settimana senza saltarmi addosso-  dissi sicuro e guardandolo con sfida.
Ricambiò lo sguardo e si alzò a sua volta –Hai dimenticato un piccolo particolare, ti ho già rifiutato- alzò le sopracciglia e sorrise vittorioso, mettendo la sua roba nel lavandino e tornandosene in salotto. -Ha già vinto- proclamò Louis, sospirando. –No, cadrà ai miei piedi- lo guardai con un nuova voglia di vincere. Si l’avrei conquistato non c’erano dubbi. Nessuno resisteva a Mr. Sexy, nessuno, nemmeno lui.
 
Zayn pov
Povero illuso, non aveva capito che aveva già perso. Presi il telefono e chiamai Paul per vedere come stava “Pronto Zayn?” ricambiai il saluto e gli chiesi come stesse, mi rispose che stava bene e che dovevo fare attenzione dato che il capo, nonché mio padre adottivo, mi aveva iniziato a cercare. Sbuffai –Che si fotta, non me ne frega un cazzo di lui- risposi chiudendo gli occhi e appoggiando la testa allo schienale del divano. “Fai comunque attenzione, ora vado che mi sta chiamando. Zayn… ti voglio bene” sorrisi e attaccai.
Due leggere labbra si posarono sulle mie e sentii il desiderio di morderle dolcemente, erano delicate e piene. A differenza delle mie, tagliate e screpolate per i continui cazzotti ricevuti. Un semplice sfioramento di labbra, dolce e casto. Aprii gli occhi di scatto e mi ritrovai ad annegare nei suoi smeraldi verdi. Mi guardava curioso e soddisfatto, si staccò e si leccò le labbra –Mi serviva il bacio del buon giorno- lo guardai scandalizzato, ma non feci in tempo a rispondere che si dileguò in bagno. Cercai il suo amico con lo sguardo  e lo vidi andare ad aprire la porta.
Che cazzo avevo fatto?! Avevo ricambiato quel fottutissimo bacio! Che cazzo mi prendeva?! Zayn torna in te! Quel tizio era un bastardo, pervertito del cazzo. Tutto qui, né più né meno.
 
-Piacere Liam Payne, lui è Niall Horan e quello è il suo ragazzo, Josh Devine- si presentò quello che doveva stare insieme a Louis, ricambiai la stretta e dopo salutai gli altri due ragazzi. –Zayn Malik- dissi solo, guardandoli disorientato. Harry uscì dal bagno e andò a salutare i suoi amici, lo guardai male –Sfida aperta- sussurrai con rabbia. Annuì e sorrise maliziosamente. –Penso che il capo del pub ti stia cercando, ho visto le sue guardie in giro per la città- guardai Payne e sbattei le palpebre. Non mi aspettavo si desse tanto peso a cercarmi, cioè in fondo chi ero io? Solo ed esclusivamente il suo giocattolo per i suoi lavori sporchi o per concedergli il mio corpo a suo piacimento. Ero solo questo, capivo che provasse possessione nei miei confronti, ma non avrei mai immaginate che sarebbe arrivato a tanto. –Non lo troverà tranquillo, Zayn resta qui- mi girai verso Harry senza parole. Non mi aspettavo nemmeno questo, cosa cavolo gli fregava di uno come me?! Un ragazzo marchiato dal tempo? Proprio non capivo.
Mi prese una mano e me la strinse assicurativo –Andrà tutto bene- bisbigliò al mio orecchio, lasciandoci un piccolo bacio. Abbassai lo sguardo per la prima volta imbarazzato, che cazzo mi succedeva? Stavamo scherzando? Arrossire per un coglione del genere?! No, mai e poi mai! –Guardiamo un film?- chiese il biondo, sedendosi per terra, annuirono tutti e Louis prese un DVD , sedendosi in braccio a Liam sulla poltrona, che gli circondò il bacino con le braccia. Josh affiancò Niall sul pavimento e l’irlandese appoggiò il capo sulla sua spalla. Harry si sedette accanto a me e mi strinse maggiormente la mano, alzando poi il braccio per permettermi di poggiarmi al suo petto. Non riuscii a capire il perché, ma accettai, attratto dal calore che emanava. Premette la mano sulla mia spalla e mi strinse di più, come a volersi assicurare che non scappassi.
 
Harry pov
Sentirlo premuto al mio corpo mi elettrizzò, sapere che non sarebbe scappato e non si sarebbe allontanato mi rassicurò. Volevo sentirlo sempre più vicino, sempre più mio. Era un pensiero egoista, ma forse stavo solo uscendo di testa. Tutta colpa del moro avvinghiato al mio petto, sorrisi e gli lasciai un bacio tra i capelli, già sistemati col gel. Li amavano, nonostante tutto erano morbidi e… avevo detto ‘amavo’? Figuriamoci, nemmeno lo conoscevo! Scossi il capo e mi concentrai sul film, era solo una sfida, nient’altro.
 
 
 
I giorni successivi Zayn si insinuò perfettamente nel gruppo, era come se prima mancasse la sua presenza per completarci, ora che c’era anche lui eravamo un gruppo al completo. I nostri baci erano frequenti durante il giorno, una cosa naturale, tenersi la mano per uscire? Un’altra cosa del tutto normale. Con lui ogni cosa era semplice, avevo scoperto che aveva una risata magnifica a volte m’incantavo a guardarlo ridere. Altre volte era lui a incantarsi guardando le mie fossette o accarezzando i miei soffici ricci. Diceva che ammirava la mie fossette, le trovava incredibili. Io ammiravo i suoi zigomi, davvero, erano perfetti.  Amava disegnare e cantare, a volte lo avevo ascoltato di nascosto sotto la doccia. Ma non mi permetteva mai di vederlo a petto nudo, come se si vergognasse del suo corpo. E lui era piuttosto vanitoso, perciò non riuscivo a capire questa cosa. Era davvero bravo col canto e arrivava a note molto alte, chissà come sarebbero state le nostre voci unite. Mi voltai e guardai il soffitto sopra il mio letto, tra poco ci sarebbe stato il matrimonio di mia madre, con Zayn accanto me n’ero completamente dimenticato. Come potevo arrivare a pensarlo anche di notte? Cioè era notte fonda e io stavo pensando ancora lui e a quanto le nostre mani combaciassero perfettamente insieme! Com’ero arrivato a questo punto? Sbuffai e guardai la finestra, pioveva a dirotto.
 
Sentii la porta aprirsi e dei piccoli passi entrare, per poi richiudere la porta dietro di sé –Posso dormire con te?- guardai stupito il moro, intento a mordersi il labbro inferiore e guardare il pavimento. Sorrisi e alzai la coperta, invitandolo ad affiancarmi  -Hai paura dei tuoni?- sussurrai al suo orecchio –Colpa dei ricordi- disse semplicemente, appoggiando la testa contro il mio braccio, lo alzai e lo avvolsi, premendomelo addosso. Sorrise e mi lasciò un bacio sul petto, sorrisi anche io –Non mi hai mai raccontato niente di te, mentre tu sai tutto sulla mia famiglia- mi guardò preoccupato –Vuoi davvero sapere?- annuii e rimasi impietrito davanti al suo sguardo triste –Non voglio la tua pietà dopo, non cerco compassione e soprattutto non devi cambiare atteggiamento nei miei confronti-
-Promesso- risposi semplicemente, quanto poteva essere tragica la cosa?
 
Iniziò a raccontarmi dell’abbandono dei suoi genitori, dei lavoretti sporchi che il suo capo e suo padre adottivo lo costringeva a svolgere, al lavoro al pub, a quella volta che scappò e dovette vendere il suo corpo per poter mangiare anche un misero pezzo di pane e al bus sul quale dormiva. Diceva che amava quel bus, infatti si era fatto tatuare la scritta ‘bus 1’ sulla mano. Non lo usavano più perché era un catorcio, ma nessuno se la sentiva di portarlo dal rottamaio, così lo tenevano nel caso di emergenza. Zayn ne approfittò e lo usò come riparo quando viveva nella strada. Mi raccontò di come il suo capo lo ritrovò e lo punì severamente, arrivando a rompergli un polso e slogargli la caviglia. Mi raccontò di Paul e di come gli era stato sempre accanto, nonostante avesse una moglie e un figlio ad attenderlo. Di come lo salvava e curava sempre, di come era stato il padre che non aveva mai avuto. Mi raccontò di come la notte pensava a mille modi per scappare da quel posto pieno di menzogne, sesso e droga, ma di come ormai si sentisse in trappola. Dei ragazzi che lo avevano usato per spacciare e violentato quando erano eccitati. Di come lui si rifiutava ogni volta e di come alla fine lo pestavano a sangue. E soprattutto mi raccontò la paura nel vedere il suo corpo rovinato dalle troppe cicatrici. Il corpo di un giovane ragazzo ventenne, che aveva vissuto già troppe cose nella vita, segnato a vita dal suo passato. Amava il suo corpo, ma odiava tutti quelle imperfezioni che c’erano sopra. Sperava ogni giorno di svegliarsi e non trovarsele più addosso, sperava con tutto il cuore di poter cambiare almeno quello, nella sua vita. Finì scoppiando a piangere tra le mie braccia e io non potei fare niente se non riempirlo di carezze e sussurrargli cose dolci al orecchio, rassicurandolo che non me ne sarei andato, che sarei rimasto sempre al suo fianco e che per me era perfetto anche con quelle cicatrici.
 
Zayn pov
Perché mi fidavo così tanto di Lui? Cos’era diventato lui per me? Non avevo mai raccontato la mia storia a qualcuno, le mie paure. E ora dopo nemmeno una settimana le raccontavo a lui, che mi aveva salvato da quel orrendo posto e donato una nuova vita. Alzai il capo e lasciai un bacio sulle sue labbra, un gesto istintivo e diventato naturale in quei pochi giorni. Harry mi stinse la mano e mi canticchiò una melodia per farmi addormentare, chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dalla sua voce e dal calore del suo petto. Per un momento, tutte le mie cicatrici, smisero di bruciare e la mente si svuotò di ogni paura.
 
 
 


 
-Abbiamo un problema- disse pallida Gemma, entrando in camera di Harry e sorprendendosi di trovare anche me. Ci sorrise dolcemente –Oh finalmente state assieme? Che bello, sono felice per voi- rimasi senza parole, guardai Harry confuso e frastornato dal brusco risveglio. –Che succede?-
-Hazza mi puoi spigare perché c’è la polizia di sotto?- gridò Louis entrando in camera, seguito a ruota da Liam. Quei due proprio non li capivo, si amavano, ma non stavano assieme per paura di ferirsi. Erano due idioti. –Non lo so Boo Bear- rispose il riccio, alzandosi dal letto e vestendosi, dato che era in boxer. Lo imitai alzando anche io.
 –Zayn cercano te- guardai Gemma e annuii, scendo al piano di sotto.
 
-Zayn Malik deve seguirci al commissariato, suo padre la sta cercando da quasi una settimana- impallidì all’istante e guardai Harry terrorizzato. –Come prego?- chiese Anne, guardandoci sconvolta. –Non se ne parla, lui resta qui- si mise in mezzo il riccio, prendendomi per mano. Sua madre ci fissò per qualche secondo poi sorrise e guardò i due poliziotti –Zayn è diventato uno di famiglia, ha vent’anni può decidere da solo cosa fare della sua vita- ringraziai il cielo per una donna del genere. Davvero, era una grande! Si era conquistata la mia stima giorno dopo giorno! Lei si che era una donna con i così detti.
-Zayn dov’eri finito?!- gridò il mio capo/papà, facendosi largo tra i due poliziotti e fingendosi preoccupato. Mi si avvicinò e mi abbracciò –Torna a casa o qualcuno si farà male- bisbigliò al mio orecchio,  continuando poi la sua scenetta. Impallidì ancora di più e mi mossi verso il divano, raccogliendo la mia roba e rifacendomi la borsa. Harry mi venne accanto –Che cazzo fai?- chiese a tono basso, ma incazzato. Non risposi, semplicemente lo guardai con una silenziosa preghiera negli occhi e andai verso l’uscita.
-Grazie signora per l’ospitalità- Anne mi guardò confusa  e mi abbracciò, lasciandomi un bacio tra i capelli e scompigliandomeli  –Ti voglio bene Zayn, torna quando vuoi- annuii e salutai Gemma. Mi voltai e salutai Liam e Louis, guardai Harry, non dissi niente. Mi avvicinai e lo abbracciai di slancio, lasciandogli un bacio che di casto non aveva niente. Gli leccai le labbra e non appena mi diede l’accesso scattò la passione. Lo baciai con foga e disperazione, le lingue si intrecciavano e danzavo insieme. Quando ci staccammo sentii le labbra gonfie –Hai vinto te- sussurrai, mi guardò stupito e sgranò gli occhi.
-Già…- gli sorrisi e trattenni le lacrime, non doveva importarmene niente di lui. Dovevo dimenticarlo e fargli vincere la nostra stupida sfida, era l’unica soluzione per lasciarlo andare.
 
Harry pov
Avevo vinto, cosa me ne fregava di aver vinto? Non me ne fregava niente! Non volevo vincere se questo avrebbe significato non averlo più accanto, ma mi aveva lasciato la vittoria. Era appena uscito da casa mia e sapevo cosa lo attendeva al suo ritorno, una punizione colossale. No, si sarebbe fatto male, troppo male! Dovevo fare qualcosa, ma cosa potevo fare?! Niente semplicemente niente. Una lacrima sfuggì al mio controllo, bagnandomi una guancia. Io non piangevo mai per nessuno, perché per lui si?! Cos’era lui realmente per me?
 



 
 
Erano passati tre giorni e i ricordi dei giorni passati con lui, le carezze, i baci e l’ultima notte passata insieme continuavano a tormentarmi. Liam, Louis, Niall e Josh provavano a farmi pensare ad altro, ma nessuno ci riusciva, tutto mi portava a pensarlo. E ora ero qui, sull’altare a fare da testimone a mia madre e pensare a Zayn. Non lo vedevo e sentivo da tre fottutissimi giorni, da quando quel uomo me l’aveva portato via. Non mi ero accorto di quanto la sua presenza fosse realmente importante per me finché non l’avevo perso. Cazzo, ero coglione! Avrei dovuto trattenerlo e non lasciarlo andare. –Harry c’è qualcosa che non va?- scossi il capo e guardai la sposa davanti a me, mia mamma mi guardava preoccupata e tutti gli occhi nella chiesa erano fissi su di me. –Ehm, nono, continuate pure- mi passai una mano tra i capelli e sorrisi imbarazzato. Si girò e la cerimonia continuò, chissà come sarebbe stato se Zayn fosse stato qui. Chissà che punizione aveva ricevuto, stava bene? Chi lo sapeva, nessuno, dannazione nessuno poteva saperlo!
-Harry?- mi mamma mi riguardò e si accorse che avevo le lacrime a gli occhi –No, scusate non mi sento bene- farfugliai, scendendo i gradini e trattenendo il pianto che sentivo nascere nel petto. Mi nascosi nella sala dove mia madre si era cambiata e non riuscii a trattenermi oltre. Scoppiai a piangere.
-Harry che succede?- mi voltai verso la sposa e gli corsi incontro, abbracciandola e piangendo sul suo petto.
-Zayn- sussurrai, ma lei capì tutto e mi strinse a sé. -Lo ami?- mi chiese, come se fosse normale domandare al proprio figlio una cosa del genere. Io non amavo, l’amore faceva schifo. –Non ho le farfalle nello stomaco- ci presi in giro, ripensando al mio tatuaggio e rendendomi conto troppo tardi della pessima battuta.
 
–Amare non vuol dire sentire le farfalle nello stomaco, amare è una scelta Harry- guardai mia mamma come fosse pazza, ma sperai che continuasse. –E tu hai scelto di amare quel ragazzo quando lo hai portato a casa, te lo si leggeva negli occhi. Come vi guardavate , come scherzavate e i baci rubati. Vi completavate in un certo senso- annuii al suo discorso, stupendo anche me stesso. –Ti rifaccio la domanda, lo ami?-
-Si-
 
Louis entrò nella stanza, seguito da Niall e Josh. –Bene allora andiamo a riprendercelo- disse porgendomi la mano, sorrisi a mia madre e la ringraziai –Tranquillo le faccio io da testimone- guardai Gemma e sorrisi, lasciandole un bacio sulla guancia –Grazie- scappai fuori dalla chiesa e corsi in macchina.
 
 –Liam parti a tutta velocità!- gridò Louis prendendogli la mano. –Louis vuoi diventare ufficialmente il mio ragazzo?- chiese Liam, partendo in quarta. Lou sgranò gli occhi e lo guardò sbalordito –Sai, non so’ cosa potrà accadere oggi e se succederà qualcosa voglio essere sicuro che tu sia solo mio- spiegò sfrecciando per le vie e andando verso la periferia dove si trovava il pub. –Lo so è un discorso stupido e privo di senso, ma non voglio perderti per paura di sbagliare e se proprio ci vogliamo considerare uno sbaglio, allora siamo l’unico sbaglio che funziona e che rifarei altre cent…- Louis lo zittì con un bacio.
 –Parli troppo Payne, certo che voglio esserlo- rispose quando si staccò, Liam sorrise e tornò a guardare la strada. Ero felice, era ora che si decidessero. –Ora tocca a te Styles!- gridò il mio migliore amico e la cosa più folle era che aveva ragione, fottutamente ragione.
 
Zayn pov
Stare senza Harry si era rivelata più dura del previsto, mi mancava da impazzire. Era strano, considerato che nemmeno stavamo assieme, lui era sempre stato un punto interrogativo nella mia vita. Non era un amico e nemmeno un conoscente, l’unico che sapeva tutto di me oltre a Paul. Quest’ultimo mi aveva ripetuto un migliaio di volte che secondo lui, dopo tutto ciò che era successo tra noi, era come se stessimo insieme. Ma lui non sapeva niente, per Harry era stato tutto una sfida o almeno così credevo.
 
Scesi al piano di sotto e mi tremarono le gambe quando vidi Paul a terra. Gli corsi incontro e lo aiutai subito ad alzarsi –Paul! Che cazzo è successo?!- sputò sangue a terra e rabbrividì –Niente ragazzo- mi sorrise e rincominciò a tossire sangue. –Usciamo da qui- dissi, mettendogli una braccio intorno alla vita e accompagnandolo fuori. Si accasciò nuovamente a terra –Chi è stato a ridurti così?-  chiesi inginocchiandomi accanto a lui. –Tuo padre- un brivido mi passò lungo la colonna vertebrale. –Me la sta ancora facendo pagare per non avergli detto dov’eri- spiegò, mettendosi una mano sulla pancia e rincominciando a tossire. –Non è giusto! È colpa mia, non tua!- strinsi il pugno e diedi un pugno al muro. Cazzo! Non ci doveva andare di mezzo lui, era tutta colpa mia! Ovviamente mi aveva già punito, facendomi picchiare per bene, formando nuove cicatrici e segnando il corpo anche con ‘questa mi ultima bravata’ aveva detto. La mia storia continuava a essere scritta indelebilmente sulla mia carne.
 
Mio padre uscì dal pub e ci venne incontro –Zayn torna dentro, dobbiamo parlare dei piani futuri- scossi il capo e lo guardai con odio –No! Ho chiuso con te e con la tua fottuta droga!- si fermò e si tolse gli occhiali da sole –Mi sembrava ne avessimo già parlato, sai quanti affari ho perso a causa della tua scappatoia durata una settimana?!- gridò, prendendomi per il colletto della camicia aperta e sbattendomi al muro. Non riuscii a trattenermi e gli sputai in un occhio, mi lasciò andare e mi passai una mano sulla canotta bianca, allargandola un po’ in cerca d’aria. Paul prese di forza mio padre, prima che mi colpisse con un pugno e lo spinse lontano da noi –Questo caro Paul non dovevi farlo, sei morto- prese il cellulare e chiamò i suoi uomini. Aiutai Paul a rialzarsi e lentamente ci allontanammo da quel fottuto bastardo. –È inutile che scappate- gridò scoppiando a ridere, aveva ragione, ma non volevo che uccidesse realmente Paul.
 
Mi guardai intorno in cerca di un nascondiglio, ma non c’era niente! Sentii i suoi uomini uscire dal pub e iniziare a correrci dietro. –Zayn lasciami e scappa- scossi la testa e lo stinsi sotto il mio braccio –No Paul, ne usciremo insieme!- tossì l’ennesima volta.
 
-Zayn!- sbarrai gli occhi e alzai la testa di scatto. Non ci potevo credere, Harry era davanti a me e mi tendeva una mano –Andiamo muoviti!- gridò,  Liam premette l’acceleratore facendomi intendere di darmi una mossa. Sorrisi a Paul e iniziai a incamminarmi verso l’auto. Il riccio scese dalla macchina e venne a darmi una mano. Ma ciò che sentii mi paralizzò le gambe e ogni muscolo che avevo in corpo.
Uno sparo…
 
Harry pov
Guardai Zayn per accertarmi che non fosse ferito e ringraziai il cielo quando vidi che stava bene. Paul al contrario di lui si accasciò a terra, respirando sempre più affannosamente. Zayn gli s’inginocchiò vicino e le lacrime gli rigarono il volto perfetto e sporco –Paul- sussurrò, guardandosi la mano piena di sangue.
Gli uomini di suo padre si fermarono e il capo venne avanti. –L’avevo detto che eri morto- pulì la canna della pistola e sorrise amaramente.
Zayn si alzò e lo guardò con odio, stingendo il pugno pronto a colpire. –Ragazzo! Scappa!- Paul lo trattenne per la camicia e lo fece risedere. –Scappa Zayn, vattene. Rifatti una vita, te la meriti!- il moro scosse la testa e provò a fermare le lacrime. Mi distruggeva vederlo così.
 
Il rumore di un motore della moto mi fece alzare lo sguardo e rimase impietrito quando vidi una banda di messicani armati fino ai denti e con tutta l’intenzione di colpire. –Paul!- gridò quello che doveva comandare
-Willy- tossì l’amico di Zayn, macchiandogli di sangue la canotta bianca. –Con questo ci possiamo considerare pari- disse puntando l’arma verso il padrone del pub dietro di noi. –Si, Zayn non cambiare, ricordati sempre chi sei e da dove vieni- bisbigliò Paul, senza più aria nei polmoni.  –Rifatti una vita ragazzo- prese una lettera che teneva nella tasca destra e gliela diede –È per mia moglie- disse, tossendo un ultima volta. –Ragazzi! Toglietevi! Tra poco partiranno proiettili a non finire- gridò Willy, sorridendo sicuro e facendoci l’occhiolino. –Harry prenditi cura di lui- guardai Paul e annuii, incapace di parlare. –Andatevene- sussurrò, iniziando a farsi prendere dal panico e aumentando così la circolazione del sangue, sarebbe morto dissanguato. Presi la mano di Zayn e lo guidai verso la macchina –Ti voglio bene Paul- bisbigliò, voltandosi verso il suo amico e salendo in auto. Suo padre lo chiamò ancora e alla fine puntò l’arma verso di noi.
 
Liam sgommò via nel momento esatto in cui Willy sparò il primo colpo, uccidendo suo padre. Sentivamo ancora l’eco dei proiettili in lontananza, Zayn tremava abbracciato a me e le lacrime non smettevano più di uscire dalle sue ambre. Aveva appena perso tutto, questa sarebbe stata la cicatrice più grande del suo passato. Appoggiai il capo sul suo e gli accarezzai una guancia, ripetendo quel gesto infinite volte, finché arrivammo davanti a casa mia ed entrammo tutti insieme.
 
Mia madre ci venne subito ad abbracciare uno a uno e Gemma la imitò. Ci sedemmo a tavola e nonostante la cena era pronta nessuno provò a toccar cibo, nemmeno Niall e questo era strano, molto strano.
Eravamo tutti scossi da ciò che era appena accaduto, cose così si vedevano solo nei film eppure quella era la realtà di Zayn e lo era stata anche troppo. Ora si sarebbe rifatto una vita, non riuscivo a immaginare di vivere in una realtà del genere, Zayn aveva sofferto molto più di quanto credessi.
 
“La polizia ha contato più di quindici morti, doveva essere solo l’ennesima sparatoria tra bande, ma il corpo del proprietario del locale è stato trovato tra i corpi senza vita. La polizia sospetta centrasse la droga e affari irrisolti…”
 
Mia madre spense la tv non appena ripresero il corpo morto del padre di Zayn.
 
 
 
 
 
Zayn pov
-Mi dispiace so’ che non cerchi pietà e compassione, ma non posso fare a meno di dispiacermi per te- disse Harry, chiudendo la porta della sua camera e girandosi verso di me. Avevo appena perso Paul il mio unico e vero padre, lui era entrato per cinque minuti nella realtà che io avevo vissuto per anni, era traumatizzato. Ma io a differenza sua ero abituato a vedermi un morto sotto casa e le persone intorno a fare finta di niente.
–Anche a me, ma adesso voglio solo seguire il consiglio di Paul e andare avanti, rifarmi una vita ricordandomi chi sono e da dove vengo. Non posso cambiare, giusto? Da ora in poi dovrò essere fiero delle cicatrici che mi porto addosso- dissi guardando Harry con un sorriso tirato. Mi affiancò e mi baciò, le sue labbra quanto mi erano mancate? Troppo, erano una dipendenza per me ancora meglio delle mie sigarette –Ti Amo Zayn- soffiò sulle labbra. Lui che diceva di amare qualcuno? Era impossibile! A lui l’amore faceva schifo, me l’aveva detto quel tempo che avevo abitato insieme a lui. Ma sapevo anche che se diceva una cosa è perché la pensava sul serio, non parlava se non ne era sicuro. E io? Io cosa provavo per lui? Sorrisi al pensiero di Paul che mi guardava con in mano un bicchiere da pulire, uno straccio e diceva ‘Ragazzo apri gli occhi e metti da parte l’orgoglio una buona volta!’ Guardai Harry e gli strinsi la mano.
 
 –Anche io- risposi quando mi ritrovai nudo sotto di lui e con il suo sesso a riempirmi. Più spingeva dentro, più capivo che era quella la mia nuova vita, era lui. Si spinse con forza contro quel punto e giurai di aver gridato con una voce che non mi apparteneva il suo nome. E continuavo a ripeterlo e ripeterlo, finché lui non mi riempì e segnò col suo seme e io gli sporcai la mano con il mio. –Ora ti posso considerare mio?- chiesi, premendo la mia fronte contro la sua e regolarizzando il respiro. Era stato eccezionale, aveva baciato ogni mia più piccola cicatrice, sconfiggendo la mia paura e amandomi in ogni piccola imperfezione che aveva trovato lungo il mio corpo. Ogni imperfezione creata dal passato e sostituendola col presente, con le sue labbra sulle mie e il suo respiro fuso al mio. Amando ogni segno del mio passato, baciando tutti i pezzi del puzzle della mia vita.–Solo se io posso considerarti mio- rispose sulle mie labbra. Risi e lo strinsi al mio corpo –Allora direi che sono tuo- lo baciai e gli accarezzai i capelli con le dita, beandomi della loro morbidezza. –Perfetto- sussurrò facendo le fusa, solo lui sapeva come farle. Sorrisi e premetti un dito nella sua fossetta.
 
 
 
 
 
-Cara Rebekah non so se mi starai ancora aspettando, sono sciuro di si. Forse un giorno tornerò, ma per ora il mio posto è accanto a questo giovanotto. Sai non ha avuto una vita facile, ha già vissuto troppe cose per essere così giovane e per questo che sento che ha bisogno di me. Mi ricorda molto nostro figlio, chissà come starà crescendo, credo bene visto che sei una donna forte e perfetta. Non so se ci rivedremo, ma conservo questa mia piccola speranza nel cuore, con la certezza che se non ci rivedremo su questa terra, ci sarà ancora il cielo ad attenderci e donarci la vita che abbiamo perduto qui. Ti Amo, tuo per sempre Paul-
 
Misi la lettera nella scatola, nella quale avevo riposto una sua vecchia foto che tenevo nel portafoglio. Anne mi diede qualche soldo e qualche vecchio giocattolo di Harry e Gemma. Chiusi la scatola e scrissi sopra la destinazione e tutto il resto, la portai alle poste e la spedii alla sua amata. Uscimmo dalle poste e Harry mi prese una mano, Louis, Liam, Niall e Josh ci aspettavano in macchina. –Andiamo?- chiese il mio fidanzato, sorridendomi felice, annuii e feci incastrare le nostre dita. Le nostre mani combaciavano alla perfezione.
-Andiamo- risposi, avviandomi verso la macchina e salutando la mia nuova famiglia. Si, finalmente l’avevo trovata la mia famiglia, quella che avevo sempre desiderato da bambino. E l’avevo trovato grazie a un riccio, entrato per caso in quel pub, con la sola voglia di scopare e godersi la vita. Ritrovandosi invece un ragazzo come me, che aveva dovuto conquistare e guadagnarsi e io avevo trovato lui. Un ricciolino pronto a donarmi una nuova vita, insieme a quei fulminati dei suoi amici. Non avrei potuto chiedere di meglio,
 
Adesso finalmente ero felice, non chiedevo altro solo questo. Amavo il mio corpo e grazie a Harry amavo ogni cicatrice impressa sopra e nonostante avessi pensato tante volte di voler cambiare, ora non avrei voluto essere nient’altro se non questo. Le cicatrici non posso scomparire, il passato non può essere cancellato e io non posso cambiare, giusto? Si era così, ma finalmente avevo trovato qualcuno che mi accettava per ciò che ero, con le mie imperfezioni e le mie cicatrici. Qualcuno che amava ogni più piccola cosa in me e che non aveva mai voluto cambiarmi. Qualcuno che mi aveva salvato da ciò che sarei potuto diventare e mi aveva dato una seconda possibilità, regalandomi una nuova vita. Guardai il cielo e salutai un’ultima volta Paul, ringraziandolo per tutto ciò che aveva fatto per me e per essermi sempre rimasto accanto. Ma ora c’era Harry, era lui il mio presente ed era tutto ciò che desideravo.
 
Gli guardai il polso e mi stupii nel trovare una frase tatuata, quella frase tatuata… Non potevamo cambiare era vero, ma potevamo scegliere di amarci ogni giorno di più. Mi sporsi verso di lui e gli regalai un bacio.
-Grazie- mi sorrise nuovamente e mi attirò a sé, investendomi con il suo calore. –Grazie a Te-






Angolo autrice
Grazie a tutti coloro che sono arrivati fin qui! 
Non so' cosa pensare della storia e sinceramente nemmeno volevo pubblicarla, l'ho scritta di getto...
Ma lascio come sempre il giudizio a voi! Perciò spero che mi lascerete una recensione! :)
Amo la Zarry e mi sto innamorando della Lilo sempre di più u.u
La Nosh mi piace, ma preferisco la Niam o Nouis... Però la Lilo è la Lilo :)
Grazie Animedoro, è solo grazie a te se l'ho pubblicata! è tutta tua! Spero ti piaccia!
Spero di essere riuscita a trasmettere e spero che vi sia piaciuta!
Grazie di cuore a tutti!
Un bacione, Ren <3
  
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