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Autore: Courage12    17/08/2013    2 recensioni
Lo yin e lo yang hanno radice uno nell'altro: sono interdipendenti, hanno origine reciproca, l'uno non può esistere senza l'altro.
[JONGTAE]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il concetto di yin - yang esprime l'ambiguità umana, la sempre crescente ricerca della perfezione, ma, nel contempo, il bisogno di una vita imprecisa, non impeccabile, sempre legata alla voglia di imperfezione interiore da cui l'umanità stessa è segnata sin dall'inizio dei tempi.
 

 
 

 
 
 
Camminare da solo per le strade affollate di Seoul, mi sembrava più difficile del solito quella mattina. Mi sentivo pesante, come se un macigno stesse premendo violentemente sul mio stomaco. Esclusi immediatamente la “non-cena” dell’altra sera e la “non-colazione” di questa mattina. Potevo considerarmi completamente vuoto fisicamente e psicologicamente … eppure continuavo a sentire quel peso enorme sullo stomaco, che decisamente non mi stava facendo bene. Il respiro si faceva sempre più affannoso, man mano che mi avvicinavo ad una stradina stretta e buia. E fu proprio lì che sentii delle urla.
« Lasciatemi in pace! Che cosa vi ho fatto stavolta? Ho pagato tutto! » sembrava la voce di un ragazzo, forse poco più piccolo di me … ed era disperato. « Oh andiamo Lee Taemin! Non vorrai davvero pagarci solamente con dei soldi di carta … non mettiamo da parte il tuo bel corpicino. » questa invece era la voce di un uomo, e non era solo. Sentivo di dover far qualcosa ma, appena mi addentrai in quella strada, l’individuo più grosso colpì violentemente il viso del ragazzo e continuò ad infierire sul suo corpo con numerosi calci. Il ragazzo non urlava più, era piegato su se stesso e piangeva silenziosamente. Il sangue gli rigava il volto pallido, partendo dalla tempia, e sgorgava copiosamente dal fianco, messo in mostra dalla maglietta ormai resa a brandelli. Sentii un dolore lancinante al fianco e alla tempia, come se quei mostri avessero colpito me, e cominciai a piangere anch’io. Non controllavo le lacrime né il dolore, ma in quel momento, non mi sembrava la cosa più importante. Cercai di radunare le ultime energie rimaste e mi avvicinai a quel ragazzo.
« Taemin! Hai portato un amichetto? Vuoi unirti anche tu a noi? » ridevano e continuavano a picchiarlo. E più lo picchiavano, più io sentivo un dolore terribile negli stessi punti colpiti. « Andate via. Ho già chiamato la polizia … a-andate via …» sibilai assicurandomi però di essere sentito. « Sentite … mi sto annoiando qui. Taemin non vuole aprire le gambe, ma non è finita qui. » non riuscii a trattenermi, e gli sputai in faccia … quel mio gesto avventato mi procurò un pugno sullo zigomo. Il dolore era troppo forte e non riuscivo più a vedere bene. Tentai di rimanere lucido e composi il numero del pronto soccorso. Sfiorai il braccio del ragazzo con la mano per cercare di rassicurarlo … la sensazione fu strana. Una scossa mi percorse il corpo e lo sentii rabbrividire sotto il mio tocco. C’erano molte cose che non riuscivo a spiegarmi ancora. L’ambulanza arrivò in fretta, ma di ciò che successe dopo il suo arrivo non ricordo nulla. Mi svegliai, chissà quanto tempo dopo, sul lettino dell’ospedale accanto al ragazzo.


« S-sei sveglio? » non rispose, cosa pretendevo? «Signor Kim, abbiamo appena finito di operare il suo amico … lo lasci riposare. » l’infermiera entrò quasi senza farsi sentire e sistemò una flebo al braccio del più piccolo. « Cos’ha? »  « Adesso sta bene, aveva una costola rotta … ma siamo riusciti a rimediare. Dovrà rimanere qui per qualche giorno, in modo da evitare il rischio di una piccola emorragia cerebrale. Ma tranquillo, se lo lascerai riposare non succederà nulla. E anche tu dovresti risposare carino, te la sei cavata con qualche bel livido. » la ringraziai con lo sguardo e tornai a fissare il ragazzo. Non potei fare a meno di notare la sua bellezza, anche se ricoperto di graffi, tagli e lividi. Improvvisamente provai il desiderio di picchiare, quasi ammazzare quei bastardi che l’avevano ridotto così … ma quei pensieri mi indebolirono ulteriormente.

Mi ripresi in fretta e per una settimana, trascorsi più tempo all’ospedale che a casa mia. Il settimo e ultimo giorno, il ragazzo aprì gli occhi mentre gli disinfettavo le ferite. « Grazie … »  «Oh … non è nulla. L’infermiera mi ha det-»  « No … grazie per quello che hai fatto con quelle persone …» gli sorrisi e continuai a fare quello che l’infermiera mi aveva chiesto.  « Posso chiederti perché ti hanno ridotto in questo stato? » rimase in silenzio per qualche minuto e poi sospirò  « Ero finito in un brutto giro, ero dentro da quasi un anno e la droga mi stava distruggendo. Avevo deciso di smettere, di mollare tutto … ma si sa, non puoi uscire da queste situazioni senza qualche livido. » sorrise e lo guardai sorpreso.  « Oh, non prendermi per pazzo … cerco solo di prenderla con filosofia. L’importante è che io sia vivo … ed è merito tuo in un certo senso. »  « Si, ma non ti lasceranno in pace … l’ho sentito chiaramente. »  « Non voglio pensarci adesso … »  « Verrai a stare da me … » lo dissi così, senza pensarci nemmeno un momento, ma era la cosa giusta da fare.  « Ho una casa, non ti devi preoccupare così tanto per me… »  « Verrai a stare da me e non si discute. » continuava a guardarmi e a sorridere. « Sono Lee Taemin comunque … e grazie ancora. »  « Kim Jonghyun. »
Si addormentò di colpo e gli spostai una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Da me sarà al sicuro.


 
Si ambientò velocemente a casa mia e la sua presenza mi faceva stare inspiegabilmente bene.  Avevo deciso di dormire sul divano e lasciargli il mio letto, anche se Taemin aveva protestato per i primi tre giorni. « Ma … Jonghyun ! Il letto è tuo, la casa è tua … perché devi dormire sul divano? »  « E tu perché devi sempre parlare? Sono tre giorni che dici sempre la stessa cosa … vuoi per caso dormire insieme a me? »  « I-io .. non … » riuscii a trovare il modo giusto per zittirlo.


 
 

“Lo yin e lo yang diminuiscono e crescono: sono complementari, si consumano e si sostengono a vicenda, sono costantemente mantenuti in equilibrio.”
 


 
 
 
Erano già passate diverse settimane,  io e Taemin vivevamo ormai come due migliori amici. Ma lui non stava bene … e me ne accorsi dal fatto che non stavo bene nemmeno io.  Cominciò ad avere crisi d’astinenza … gli serviva la droga. Ma feci di tutto per non farlo ricadere, non poteva. Le prime crisi erano brevi, facilmente recuperabili … ma una notte ebbi davvero paura di perderlo. Erano le due di notte, non riuscivo a chiudere occhio e Taemin dormiva già da un pezzo.
Quando decisi di provare a dormire, sentii Taemin urlare nella mia stanza. Corsi da lui e lo trovai contorto su se stesso, il viso era più pallido che mai e i capelli neri bagnati erano incollati sulla sua fronte. Continuava ad urlare, stringeva i denti e graffiava il lenzuolo. Rimasi bloccato per un eternità forse, lo fissai con gli occhi sbarrati … avevo voglia di urlare e di contorcermi per il dolore. Fu allora che capii quello che, da quando l’avevo salvato, mi aveva spaventato e incuriosito allo stesso tempo. Per qualche strano motivo, provavo quello che Taemin provava … fisicamente e psicologicamente. Era come se un pezzo di lui fosse dentro di me, e un pezzo di me fosse dentro di lui. Non riuscii a darmi una spiegazione più logica …
Lottai contro me stesso e pensai che solo io avrei potuto sostenerlo e non farlo cadere. Anche Taemin sentiva quello che sentivo io. Mi misi accanto a lui e lo strinsi fra le mie braccia. Si dimenava, mi colpiva, mi urlava contro … ma non l’avrei mai lasciato. « Taemin … Taemin devi stare calmo … ci sono io qui. Taemin non ti lascerò cadere un’altra volta, non te lo permetterò. Sto male se tu stai male, va bene? Ma tu sei forte, hai qualcosa di mio dentro di te … non possiamo cadere entrambi. Non cadrà nessuno. » continuai a sussurrarglielo per ore, finché non riuscì a calmarsi. Si addormentò fra le mie braccia e inconsciamente intrecciò le sue dita con le mie. Con quel gesto, capii di essermi innamorato di lui. Capii anche che fare del male a Taemin, avrebbe significato fare del male a me stesso  … e viceversa. Gli baciai la fronte ancora madida di sudore e lui sorrise nel sonno.


Decisi di diventare il suo sostegno e non lo lasciai mai solo nelle difficoltà. Stavamo bene e io sentivo il desiderio sempre più forte di unirmi a lui. Il giorno del suo ventunesimo compleanno, decisi di donarmi a lui. Non dormivo sul divano da tempo ormai, riusciva a dormire solo con me accanto.
Quella sera mi fece un discorso che difficilmente dimenticherò mai.  « Jonghyun-ah … »  « Ne … » « Noi siamo come lo yin e lo yang, vero? Noi insieme ci completiamo … la mia anima è la tua … vorrei che anche il mio corpo lo fosse …»
Cominciò a spogliarsi lentamente, permettendomi di vedere e toccare la perfezione del suo corpo. Lo baciai a lungo, accarezzandogli i capelli. Taemin reclinò appena  il collo, dandomi la possibilità di poterlo assaggiare con le mie labbra. L’eccitazione era troppa, volevo morderlo … ma avevo promesso che niente e nessuno avrebbe mai più potuto violarlo con alcun graffio, o livido o segno.
Continuai a baciarlo, stringendo i suoi glutei con le mani. Si lasciò scappare un gemito impercettibile. Lo penetrai delicatamente con un dito e poi con due, per prepararlo. Mi fissò per qualche momento, e capii che fosse pronto. Mi sistemai meglio fra le sue gambe e cominciai a spingere dolcemente senza fargli male. Gemeva e stringeva la presa sui miei fianchi. Aumentai la velocità e l’intensità delle spinte … mi sentivo completo per la prima volta nella mia vita. Taemin urlava il mio nome ed io il suo … quasi contemporaneamente. I nostri corpi si incontrarono più volte, così come le nostre labbra. Ed era tutto perfetto. Questo andava oltre il semplice rapporto sessuale. Niente di noi due sembrava essere semplice. Io e Taemin ci eravamo uniti con il corpo, con il cuore e con la mente.


 




 
Questa interazione fra i poteri yin e yang, fra queste energie, dà luogo all'intero mondo fenomenico. Nessuno dei due poteri, in effetti, può dirsi completo in sé, né può stare da solo, mentre la loro reciproca combinazione e cooperazione dà origine a tutte le forme e le varietà di esistenza della Natura.” (Jean Campbell Cooper)
 

 


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L'ho detto che l'avrei fatto ... che avrei scritto un'os JongTae/yin&yang
Ebbene, eccola qui. Non ho mai scritto così tanto ... dannata JongTae.
Io davvero ... spero che piaccia, perchè ci ho messo tanto e tutta me stessa ... e ci tengo particolarmente.
Enjoy babies < 3

   
 
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