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Autore: lickmelyca    17/08/2013    1 recensioni
Una piccola raccolta composta da sei flashfic su alcune OTP di Roby, alias Moon Apple, che ha bisogno di sorridere. Enjoy! (?)
[pairing: Nishidori, GuraBan, MataTen, RanMasa, MinaKura, MinaMana]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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JUST TO MAKE SOMEONE SMILE.

A Roby



#1- Conchiglia [Nishidori] (330 parole)

 
 
Seto Midori non era mai stata una ragazza dal comportamento particolarmente femminile. Preferiva tenere le gambe coperte da una gonna lunga, che ricordava l’hakama dei samurai suoi idoli, non amava portare fiocchi o fronzoli e parlava in modo quasi rozzo, seppur chiaro e conciso. Il suo vecchio amico Nishiki Ryouma ne era a conoscenza e non perdeva mai l’occasione per riderne, facendo alterare la ragazza giusto per personale divertimento.
Perfino quel giorno, quando la Raimon si era concessa una giornata al mare per l’ultimo giorno di vacanze, appena notato il paio di pantaloncini e la canottiera che la rossa indossava a differenza delle altre due manager in bikini, il numero 14 si era subito affrettato a commentare con un “tanto c’é poco altro da mostrare, vero, Midori?”. Costei peró doveva essere di pessimo umore quel giorno, poiché dopo avergli mollato una piccola sberla lasció perdere la sua solita sfilza di insulti per dirigersi a passo pesante verso un’altra zona della spiaggia, dove rimase imbronciata per tutto il giorno.
Anche al momento del ritorno a casa, la manager non accennava a farsi vedere. Toccava, suo malgrado, proprio a Nishiki andare a cercarla. Non dovette, per sua fortuna, andare molto lontano prima di trovarla china a guardare in basso sulla riva del mare. Le si avvicinó con cautela, grattandosi la testa.
“Senti, non volevo farti arrabbiare cosí tanto… Vedi di perdonarmi, almeno torniamo a cas…”
“Zitto.” Lo interruppe lei, secco “Sto osservando le conchiglie. Guarda che bella che é questa”
Tra le mani stringeva una minuscola conchiglia rosa, che osservava con occhi pieni di curiositá e gioia. Ryouma sorrise appena, capendo che quel piccolo oggetto aveva risvegliato l’amore per le cose graziose tipicamente femminile nell’animo della sua amica. Sentí la voglia di stringerla, quasi fosse fiero di lei.
“Certo che ha proprio una bella forma…”
Avvolse lentamente le braccia attorno alle sue spalle, facendo sussultare appena il suo cuore.
“…Al contrario del tuo seno…”
Nishiki passó l’ultima notte delle vacanze in infermeria.
 

#2- Condizionatore [BanGaze] (304 parole)

 
“Ti vuoi decidere a darmi il telecomando?!”
“Mhn… No.”
Tutta l’Aliea Gakuen aveva interrotto ció che stava facendo per assistere all’ennesima discussione tra Burn e Gazel. Dopotutto, dietro quella maschera da finti alieni c’erano dei ragazzi esigenti. E quella volta l’esigenza ricadeva sulla temperatura all’interno del campo di allenamento principale, quel giorno condiviso da Prominence e Diamond Dust. Il capitano della prima insisteva affinché si raggiungessero o superassero i trentatré gradi, mentre l’altro ragazzo voleva allenarsi con il gelo delle temperature sotto i 10 gradi. Pertanto, il telecomando del condizionatore si spostava rapidamente da un braccio all’altro. Entrambe le squadre stavano cominciando a rinunciare all’idea di condividere il campo, Rean era anche riuscita trovare un campetto piú piccolo ma comunque utilizzabile, ma la litigata dei due era diventata una questione personale. Non sembrava piú esserci alcun verso di smuoverli, quando il condizionatore cominció a perdere fumo in gran quantitá… per poi frantumarsi del tutto a causa dei troppi cambiamenti di temperature. Inutile dire che Kenzaki, che aveva il compito di supervisionarli, si era molto arrabbiato e aveva incaricato i due di rimediare al loro disastro pulendo almeno per terra, mentre le squadre avrebbero svolto il loro allenamento altrove.
“Dannazione!” Protestó Burn, raccogliendo i pezzi del condizionatore “Ed é tutta colpa tua!”
“Mia, eh?” Sbuffó l’altro “Sei tu che sei troppo violento.”
“Te la do io la violenza!”
Il ragazzo dagli occhi gialli cominció a tirare i pezzi dell’oggetto rotto all’albino, che si ritrovó a fare lo stesso per difendersi. Non avrebbero mai ammesso, peró, che quella lotta per loro era estremamente divertente. Non avrebbero neanche mai raggiunto un accordo sulla temperatura per il condizionatore, poiché l’atmosfera tra i due era troppo confusa: sia rovente per i sentimenti intensi che provavono l’uno per l’altro, sia gelida perché nessuno dei due voleva rompere il ghiaccio confessandosi.

 

#3- Sorbetto [MataTen] (232 parole)

 
Matatagi era soddisfatto. Stava migliorando, aveva imparato perfettamente le basi del gioco del calcio e non era piú imbranato come prima. Ma non era quello a soddisfarlo: no, Matatagi Hayato era soddisfatto di come aveva tormentato il capitano tutto il giorno. Aveva una predilezione per Tenma, mettere alla prova la sua infinita pazienza  con discorsi intricati e colpi bassi era per lui una sfida sempre piú allettante e ne era sempre piú compiaciuto. Compiacimento che riusciva sempre a nascondere con un sorriso innocente, dietro a un “oops, forse ho esagerato!” che risolveva tutto, con il suo insospettabile comportamento gentile. Tenma sarebbe sicuramente stato depresso alla fine della giornata, tormentato e in preda allo sconforto. Aveva fatto un buon lavoro.
“Matatagi! Lo vuoi un sorbetto?”
Hayato sgranó gli occhi per un nanosecondo. Lui aveva colpito Matsukaze nel profondo, facendolo sembrare un caso ma persistendo con quello che si poteva definire quasi impeto ogni volta che vedeva gli occhi della sua vittima abbassarsi un po’ delusi… Ma il capitano della Shinsei Inazuma Japan gli offriva un sorbetto piú sorridente che mai, come se avesse dimenticato tutto con leggerezza. L’attaccante gli si avvicinó, scuotendo la testa. Sí, Matsukaze Tenma lo attirava come nessun altro.
“Sí capitano. Prendo volentieri… Il tuo sorbetto.!”
Il centrocampista era troppo impegnato a continuare a sorridere per accorgersi che le mani del ragazzo si stavano allungando verso i suoi pantaloni.

 

#4- Cuscino [RanMasa] (289 parole)

 
Kariya rideva a crepapelle da tutto il giorno. Il suo fidanzato, Kirino, gli aveva ripetuto imbarazzato un sacco di volte di smetterla, che lo stava mettendo a disagio e altro, ma Masaki era irremovibile. La sua scoperta doveva essere sottolineata e resa di dominio pubblico.
“Kirino-senpai la notte abbraccia e succhia il  suo cuscino!”      
Ranmaru non capiva cosa ci fosse di strano. Forse era una cosa infantile, nessuno alla sua etá sembrava essere tanto attaccato al proprio cuscino, la loro mente pensava a succhiare ben altro… Ma il ragazzo coi codini provava affetto verso quell’oggetto, che gli aveva tenuto compagnia fin dall’infanzia. Il suo fidanzato peró lo imbarazzava troppo, facendogli venir voglia di provare a resistere quel vizio.
La notte successiva Kirino fu svegliato da un mugugno. Notó immediatamente che il numero 15, che solitamente dormiva al suo fianco, era disteso con il broncio accanto ai suoi piedi.
“Che ci fai lí?”
Parlando, peró, si accorse di una cosa ben piú scandalosa: stava di nuovo succhiando il suo guanciale. Irritato per aver inconsciamente ceduto, sputó il lembo di tessuto che teneva in bocca e tornó a concentrarsi su Kariya, che non intendeva rispondergli.
“Non vieni qui a prendermi in giro perché ho succhiato il cuscino mentre dormivo?”
“Tanto ora lo sa mezza Tokyo.”
Era sospetto. Qualsiasi fosse il motivo, Masaki non perdeva occasione per ridere di Ranmaru. Fu allora che proprio quest’ultimo ebbe l’illuminazione.
“Kariya… Non sarai per caso geloso del mio cuscino?”
“…Senpai, ti puzzano i piedi.”
Il numero 3 della Raimon sospiró, capendo che, anche se il suo ragazzo avrebbe sempre sostenuto il contrario, ci aveva decisamente azzeccato. Si sdraió vicino a lui, leccandogli l’orecchio con nonchalance. Kirino Ranmaru si era trovato finalmente un altro vizio.
 

 

#5- Bacinella [MinaKura] (260 parole)

 
Kurama Norihito, quando il tempo era afoso , faceva il bagno in giardino in una bacinella, come i bambini. Il fatto era che la sua statura glielo permetteva, e, sebbene la cosa lo imbarazzasse un po’, lo rilassava come poche altre cose. Peccato che quell’anno a casa sua, durante il momento del “bagnetto”, ci fosse anche Atsushi.
“…Ma anche no.”
Norihito aveva pensato che al suo ragazzo avrebbe fatto piacere tenergli compagnia anche in quel momento, dopotutto si amavano, seppur a modo loro. Per questo aveva preso una seconda bacinella, leggermente piú grande e con piú acqua rispetto a quella che usava lui, offrendola alla punta della Gassan Kunimitsu. Ma no, lui si rifiutava.
“Credi davvero che io mi abbassi a fare il bagno in una bacinella?”
“Potresti fare uno sforzo, Minamisawa-senpai… No?”
“No” Rise “Proprio no!”
“E perché? Tanto oltre a me non ti guarda nessuno!”
“Oh, é molto semplice” Gli si avvicinó, gattonando lentamente verso di lui “In una misera bacinella non c’é spazio per amarti come la natura comanda… Intesi?”
Il piú giovane arrossí completamente, rifiutandosi di guardare l’amato che se la rideva mentre si spostava il ciuffo dai capelli come se nulla fosse. Il tipico Minamisawa Atsushi, l’incorreggibile Minamisawa Atsushi. C’era ben poco da fare.
“M-Magari si sta freschi anche nella vasca da bagno. S-Su, affrettati!”
Il maggiore sorrise, sfiorando soddisfatto il corpo nudo del ragazzo mentre si alzava. I muscoli di Norihito diventavano sempre meno rigidi a ogni tocco. Forse esisteva davvero qualcosa che lo rilassasse piú di un bagno in una piccola bacinella.

 
 

#6- Reggiseno (devo cominciare a scegliermi i prompt da sola) [MinaMana] (134 parole)
 

 
“La circonferenza é proporzionata al 67% alla grandezza della coppa…”
“Si direbbe una donna giovane…”
“Lunghezza dell’elastico approssimativamente 58 cm…”
“Poco consumato, probabilmente comprato da poco…”
“Minaho-kun.”
“Sí?”
“Questo… É un appuntamento?”
“Avevamo deciso cosí, no?”
“Ed é il primo.”
“Giusto.”
“Allora perché lo stiamo passando ad osservare un reggiseno trovato per caso incastrato dietro un mobile?”
“Perché osservare é importante, Manabe-kun.”
“Minaho-kun.”
“Si?”
“Mizukawa-san é indubbiamente femmina, no?”
“Indubbiamente.”
“E le femmine indossano i reggiseni, ovvio.”
“Generalmente sí.”
“Quindi c’é un’alta probabilitá che questo sia suo.”
“É una buona deduzione.”
“Minaho-kun.”
“Sí?”
“Non é Mizukawa-san quella dietro di noi?”
“…Sí, corretto.”
“…Al 100%.”
Nonostante l’aria neutra nel tirar loro una sberla, negargli la cena e triplicare la durata dei loro allenamenti giornalieri, Minori trovava decisamente irritante la recente relazione tra Manabe e Minaho.
 

 
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SSSSalve! Saluti dall’Inghilterra! Lo so che in Italia questo é un orario abbastanza indecente e secondo mia zia lo é anche qui, perció non mi tratterró a lungo. Questa piccola raccolta, peró, andava scritta a ogni costo. É per Roby, alias Moon Apple, a cui é successa una cosa molto spiacevole e ne é comprensibilmente distrutta. Nel mio piccolo ho voluto provare a far qualcosa per tirarla su di morale, spero vivamente che le piaccia <3 e spero piaccia anche a voi!
Ringrazio Lau e Camy per i prompt e quest’ultima anche per il beta-reading… E ovviamente ringrazio voi che avete letto/apprezzato/recensito/ecceterato (?)
Alla prossima!
Ursy
   
 
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