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Autore: Chocolate_senpai    17/08/2013    4 recensioni
Sono quasi certa che il titolo centri relativamente poco con il contesto della storia, ma essendo una cosa piuttosto stupida pareva fatto su misura per lei, così mi sono divertita a cimentarmi in un ennesimo rifacimento in stile comico di una mia vecchia fiamma. Buona lettura!
................... ( Dal cap 3)
- Ma … mio Signore … -
- Si Cedric? Ti concedo di tessere le mie lodi – Disse Phobos, passando una mano tra i suoi chilometrici capelli che ondeggiarono e si incastrarono sugli spuntoni del trono.
- … Voi avete sempre avuto quella barbetta?-
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caleb, Cedric, Phobos, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 5: ostentata figaggine

Era una mattina soleggiata ad Haetherfield. All’ultimo rintocco delle otto del mattino, con uno scatto della mano, il solerte libraio dell’unica cavolo di libreria in città girò il cartellino “closed” in “open”, come faceva tutte le mattine.

Riordinò i libri come tutte le mattine, accolse i primi clienti come tutte le mattine, e stava per sedersi sulla sua poltrona preferita, come faceva tutte le mattine.

- Cedric!! Ceeedriiic!!-

Cedric avrebbe voluto sotterrarsi, ma non poteva comunque eludere gli ordini di chi gli aveva imposto  di trasferirsi momentaneamente sulla Terra.

“I varchi non restano aperti da soli! … Credo” aveva detto giorni prima il principe Phobos, impegnato nella sua manicure quotidiana.

Nonostante la sua decisione di supervisionare il lavoro del servo, il principe faceva ancora fatica ad abituarsi al lento scorrere delle giornate di un terrestre;  tanto che, dopo aver finito la sua scorta di canne in una  mezza giornata, aveva fatto incetta dei capelli di Cedric fumandoseli al posto dell’erba. Ora il taglio del servitore era molto più fashion, se non si contava la piccola zona che Phobos aveva pelato del tutto.

L’alta figura del principe, avvolta in un’improbabile vestaglia azzurra, avanzò scalciando dal suo percorso tutti i preziosissimi testi che Cedric aveva riordinato con tanta fatica. Phobos si passò una mano tra i capelli lanciando alle persone attorno a lui occhiate di sufficienza.

- Cedric, ti avevo espressamente chiesto un cavolo di caffè, e visto che è successo già trenta secondi fa, perché non me l’hai ancora portato?!- Concluse strillando e tirando la mano destra cercando di districarla dal groviglio dei suoi capelli.

- Subito, mio signore- esordì il servo con poca convinzione, mentre Phobos prendeva posto su una sedia gettando a terra lo zaino che un bambino vi aveva appoggiato sopra.

Cedric tornò esattamente 10 secondi dopo con una tazzina della brodaglia marroncina che producevano le macchinette della biblioteca.

- Eccomi, mio signore-

- Era ora! Volevi per caso farmi invecchiare qui?- Detto questo il principe afferrò con decisione la tazzina dalla mano di Cedric.

- Attento, mio signore! È bollente!-

- Cazzoooooo!!!-

Phobos lanciò la tazzina all’indietro facendola prontamente atterrare sui pantaloni di un anziano signore che era appena entrato.

- Mi vuoi uccidere Cedric? La mia bellissima mano! Ora non potrò più toccare niente per mesi e mesi!!

- Sì, mio signore … -

- Sì un paio di balle Cedric! Vedi di non fare altri casini se non vuoi venire sostituito da Vathek! –

- Ma … Vathek se n’è andato, mio signore … -

Phobos lanciò uno sguardo da maniaco verso Cedric, puntandogli addosso il suo pettine prediletto.

- Mi stai forse contraddicendo Cedric?-

Il servo deglutì, indietreggiò lentamente e fece segno di andare a prendere dell’altro caffè.

 

 

 

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